La giovane reggiana vince i preliminari della World Cup junior, qualificandosi per i Mondiali di pattinaggio artistico.

Martina Stefani. tra i tecnici Giulia Ferrarini, Barbara Audiberti e Raffaello Melossi
Da stropicciarsi gli occhi, perché la quasi diciottenne Martina Stefani vince "i preliminari" della World Cup, di pattinaggio artistico libero junior denominati last chance (valide sia per conquistare un prestigioso trofeo, ma anche in funzione del ranking per determinare le qualificate ai prossimi Mondiali). E in effetti Martina, reggiana di La Vecchia di Vezzano e studentessa con profitto del Liceo Moro, questa ultima occasione non se la lascia proprio sfuggire. Supera altre nove ragazze e in modo netto, perché dietro all’azzurrina che vince con 96,80 punti c’è forse la favorita Victoria Baldo a 90,17, l’altra italiana Maya Baldini a 81,97, la portoghese Rita Custodio Alfonso a 79,15 e via via tutte le altre. Martina si a aggiunge alle sei ragazze già qualificate per la finalissima che ora diventa a sette e con due italiane.
"Non me lo aspettavo – dice Martina che trasuda gioia e sorrisi – e anche a fine numero non sapevo di aver vinto. L’ho capito solo dall’esultanza dei miei tecnici, della mia famiglia e degli amici che mi hanno seguito dagli spalti".
Ma non ha visto le gare delle avversarie?
"No, assolutamente. Ero concentrata sul mio numero, pensavo solo a quello e non sapevo niente delle altre. Sono entrata in pista per ultima e solo all’uscita del mio punteggio ho realizzato la classifica finale".
Numero perfetto?
"Perfetto non si dice mai, ma credo un ottimo numero con una piccolissima incertezza quasi ininfluente. A fine gara sì, sapevo di aver fatto bene, poi è arrivata la conferma ed è scoppiata la gioia".
E prima della gara?
"Beh, ogni prova è un esame da superare diverso da quello precedente e da quello successivo. Quando entri in pista il cuore batte molto forte, bisogna respirare molto profondamente per… tranquillizzarlo. E poi dare il massimo, perché quattro minuti di sforzo fisico e mentali sembrano pochi, ma non lo sono".
Il segreto?
"Preparazione, voglia, carattere e durante il numero pensare solo a quello. Tutto il resto del mondo deve restare fuori".
E ora? "Sotto con un altro esame: mi aggiungo alle altre sei finaliste e torno in pista venerdì".
Con lo stesso numero?
"No, venerdì abbiamo il programma corto che dura due minuti ed ha un’altra musica. Sabato, invece, di nuovo il programma lungo di quattro minuti. Ovviamente si tratterà di una gara ancor più difficile e qui, visto che gareggia l’élite mondiale, spero che ci sia ancora più pubblico, perché lo spettacolo lo merita di certo".