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Sono ripresi ieri mattina gli allenamenti della Reggiana al centro sportivo di via Agosti in vista della partita d’esordio che domenica, alle 20,30, vedrà il Mantova

Stulac in campo insieme ai compagni: nelle prossime ore Viali deciderà se impiegarlo

Sono ripresi ieri mattina gli allenamenti della Reggiana al centro sportivo di via Agosti in vista della partita d’esordio che domenica, alle 20,30, vedrà il Mantova neopromosso arrivare al ‘Città del Tricolore’.

Le buone notizie per Viali sono rappresentate dai rientri in gruppo di Sersanti (uscito anzitempo nella partita col Genoa per un affaticamento alla gamba sinistra) e Stulac, ai primi ‘veri’ allenamenti con la maglia granata.

Entrambi andranno probabilmente ‘gestiti’ in questi giorni e solo a ridosso della gara si potrà capire se potranno effettivamente dare una mano ai compagni, ma l’importante è che non ci siano traumi importanti.

Da verificare anche le condizioni di Bardi, rimasto ai box nelle ultime uscite per un problema alla spalla. Se non dovesse farcela è pronto il baby Motta che ha ben figurato nell’esordio in Coppa Italia.

Le prevendite sono già attive e stanno andando a gonfie vele e si prevede una cornice di pubblico di circa 10mila persone. I biglietti possono essere acquistati on-line attraverso il sito ‘Www.vivaticket.it’ e nelle rivendite autorizzate del circuito Vivaticket Italia, fino alle 21,15 di domenica. Nel giorno della gara saranno in funzione anche le biglietterie dello stadio che saranno aperte a partire dalle 19.45 e fino alle 21,15. In alternativa è possibile acquistare i biglietti anche al ‘Reggiana Calcio Store’ di via Piccard, 16/B ovvero sotto la sede sociale del club. Va inoltre sottolineato come l’acquisto dei biglietti per il settore ‘Tribuna Est’ (i vecchi ‘Distinti’) sia consentito solo alle persone residenti nel territorio della provincia di Reggio Emilia o alle persone che hanno aderito al programma di fidelizzazione ‘Regia Card’.

La prevendita dei biglietti del settore ospiti (Tribuna Nord, 20 euro) resterà invece aperta solo fino alle 19 del sabato e sarà riservata ai residenti nel territorio della provincia di Mantova o alle persone che hanno aderito al programma di fidelizzazione del Mantova 1911 ‘Cuore Biancorosso’ (prefisso 128).

Per quanto riguarda le riduzioni, ne hanno diritto tutte le donne, gli ‘Over 65’ e gli ‘Under 18’. I bambini sotto i 6 anni entrano gratuitamente, ma è necessario che ritirino il biglietto all’ingresso, mentre i tagliandi ridotti per gli iscritti ‘Avis’ e per gli studenti universitari sono acquistabili solo ed esclusivamente presso il ‘Reggiana Official Store’.

Questi i prezzi dei tagliandi in prevendita: ‘Tribuna Ovest Centrale’ intero 50 euro, ridotto 42; ‘Tribuna Ovest Laterale’ intero 36 euro, ridotto 30; ‘Tribuna Est’ intero 30 euro, ridotto 23; ‘Tribuna Sud’ intero 18 euro, ridotto 13.

Il Resto del Carlino

Calciomercato: Reggiana interessata a Simon Graves Jensen

Il giocatore, classe 1999, è di proprietà del Palermo e può giocare come difensore centrale e terzino destro

REGGIO EMILIA – A pochi giorni dall’inizio del campionato contro il Mantova, la volontà della Reggiana è quella di completare tutte le caselle per quanto riguarda il reparto difensivo. Un profilo analizzato dalla società è quello di Simon Graves Jensen: il giocatore, classe 1999, è di proprietà del Palermo e si sta allenando con la formazione rosanero. Danese, ha vestito in tre occasioni la maglia della Nazionale Under 18. Nell’ultima stagione 15 presenze, un gol e un assist nel campionato di Serie B con i rosanero. Il difensore centrale, che può giocare anche come terzino destro, rischia di essere ai margini delle rotazioni di mister Alessio Dionisi. Potrebbe fare comodo invece in granata.

I rapporti tra Reggiana e Palermo sono ottimi: dopo l’affare che ha portato in granata Leo Stulac in prestito biennale, potrebbe concretizzarsi un altro accordo tra i due club. Accordo in dirittura d’arrivo per il classe 2003 Alessandro Fontanarosa, di proprietà dell’Inter e ancora aggregato alla prima squadra nerazzurra. I prossimi giorni potrebbero essere quelli decisivi per vederlo in granata. La formula del trasferimento, con ogni probabilità, è quella del prestito secco: la compagine campione d’Italia punta sul giocatore e, al momento, non vuole privarsene a titolo definitivo. Fontanarosa può giocare come difensore centrale e terzino sinistro, William Viali lo conosce bene per averlo allenato lo scorso anno al Cosenza. 

reggionline

Reggiana, la terna arbitrale del match con il Mantova

A dirigere il match il signor Ruben Arena di Torre del Greco. il match contro il Sudtirol della quinta giornata si giocherà domenica 15 settembre alle 15

REGGIO EMILIA – Sarà Ruben Arena di Torre del Greco l’arbitro di Reggiana-Mantova, match valido per la prima giornata di Serie B che si giocherà domenica alle 20.30 al “Città del Tricolore”. Gli assistenti saranno Fabrizio Lombardo di Cinisello Balsamo e Gaetano Massa di Reggio Calabria. Quarto uomo Francesco Burlando di Genova. Al Var Gianpiero Mele di Nola (Napoli) e Avar Marco di Bello di Brindisi. La Lega di Serie B ha comunicato gli orari della quinta giornata del torneo cadetto. La gara Reggiana-Sudtirol si giocherà domenica 15 settembre, alle 15, allo stadio “Città del Tricolore”.

reggionline.com

Coppa Italia. Fuori la Reggiana, il Sassuolo passa il turno. Granata sconfitti dal Genoa, i neroverdi battono il Cittadella

Calcio. La Reggiana dice addio alla coppa Italia dopo la sconfitta 1-0 contro il Genoa. Accede invece ai sedicesimi il Sassuolo che ha superato per  2  a  1  il  Cittadella.  Per i neroverdi questa sarà la prima stagione in serie B, dopo undici anni consecutivi in serie A.

Rai News
 

Torna la Serie A: l'Inter campione d'Italia riparte da Genova. La Juve di Motta accoglie il Como, Conte e il Napoli a Verona


Nemmeno il tempo di metabolizzare l'abbuffata di sport servita dalle Olimpiadi di Parigi, che ecco gli appassionati del pallone si apprestano a tuffarsi nella stagione 2024-2025 della Serie A.

Finito il tempo delle amichevoli, nel weekend del 17-18 agosto è già il momento di vedere in campo per i tre punti le 20 squadre impegnate nella prima giornata, che in tanti seguiranno negli stadi, ma avrà un nutrito pubblico ancora sotto l'ombrellone.

Il calendario varato il 4 luglio scorso ha deciso che l'Inter inizia la difesa del titolo di campione d'Italia sabato 17, alle 18:30, sul campo del Genova.

A Marassi andrà in scena il primo atto di una cavalcata lunga 38 giornate, chiusura il 25 maggio 2025. In mezzo un solo turno infrasettimanale (mercoledì 30 ottobre, match-clou Milan-Napoli, nel giorno del compleanno di Diego Armando Maradona) e quattro soste per le nazionali, ma non quella natalizia (si giocherà il 22 e 29 dicembre) per un torneo all' "inglese", che mantiene il format dell'asimmetria tra girone d'andata e ritorno.
    Tanti i volti nuovi sulle panchine dei club più attesi.
    Sempre all'avvio il Milan di Paulo Fonseca ospiterà il Torino, mentre la Juventus guidata da Thiago Motta riceverà il Como allenato da Cesc Fabregas, protagonista di una sessione di calciomercato estivo che dimostra ambizioni non da neopromossa.
    Un incrocio che al primo turno mancava dal 1988-'89, quando i bianconeri vinsero 3-0; in generale, due dei tre precedenti esordi stagionali del Como nel massimo campionato sono stati proprio contro la Juve. Altro club tornato in Serie A è il Venezia che affronterà la Lazio di Baroni (18-08, alle 20:45).
    Stesso giorno e stesso orario per la Roma di Daniele De Rossi, in trasferta a Cagliari, così come è fuori casa l'esordio di Antonio Conte sulla panchina del Napoli. Il ritorno nel campionato italiano del tecnico pugliese sarà al Bentegodi di Verona, domenica 18 alle 18:30, dove il Napoli punterà ad allungare la striscia positiva che l'ha visto vincere tutte le ultime sette partite all'esordio in A, già striscia record per i partenopei. Il Parma, terza squadra risalita dalla B, riceverà la Fiorentina (17-08, alle 18:30) e ne saggerà il credo tattico imposto da Raffaele Palladino.
    Riprende a rotolare il pallone, protagonista di un calendario internazionale sempre più congestionato, accolto dalle vibranti proteste di Leghe e Fifpro Europa (il sindacato dei calciatori), che lamentano di non essere stati consultati. Tra impegni delle Nazionali, il nuovo format della Super Champions a 36 squadre (per l'Italia in campo Inter, Milan, Juventus, Atalanta e Bologna) ed il mondiale per club voluto dalla Fifa (in scena a giugno e luglio 2025 con 32 formazioni, negli Stati Uniti) promette di essere una stagione senza un attimo di respiro, a scapito della preparazione fisica e, quindi, della salute, è il timore dei giocatori. "I top player arriverebbero a giocare 85 partite" ha sottolineato di recente Umberto Calcagno, presidente dell'Assocalciatori, lanciando un grido d'allarme. 
   

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Svizzera-Italia, le formazioni ufficiali: Bastoni ce la fa! C'è Scamacca dal primo minuto


Di seguito le formazioni ufficiali di Svizzera-Italia, primo degli ottavi di finale di Euro 2024.

Svizzera (3-4-3) - Sommer; Schar, Akanji, Rodriguez; Aebischer, Freuler, Xhaka, Rieder; Vargas, Embolo, Ndoye. A disposizione: Mvogo, Kobel, Elvedi, Zesiger, Zakaria, Steffen, Zuber, Sierro, Shaqiri, Jashari, Stergiou, Okafor, Duah, Amdouni. Commissario tecnico: Murat Yakin.

Italia (4-3-3) - Donnarumma; Di Lorenzo, Mancini, Bastoni, Darmian; Cristante, Fagioli, Barella; Chiesa, Scamacca, El Shaarawy. A disposizione: Vicario, Meret, Dimarco, Buongiorno, Gatti, Bellanova, Cambiaso, Frattesi, Jorginho, Pellegrini, Raspadori, Retegui, Zaccagni. Folorunsho. Commissario tecnico: Luciano Spalletti.

tuttomercatoweb.com

Calciomercato: Gran Galà d'apertura del mercato estivo: appuntamento il 1° luglio a Rimini con ospiti importanti

 Il Grand Hotel Rimini ospiterà anche quest'anno il gran Galà di apertura della sessione estiva 2024 del calciomercato, organizzato da Assodirettori e Mastergroupsport, in collaborazione con Lega Serie A, Serie B, e Lega Pro e con il patrocinio della Regione Emilia Romagna. L'appuntamento è fissato in calendario il 1° luglio, con molti ospiti importanti annunciati e i premiati della stagione calcistica 2023/2024.

(Segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone)

Juve-Monza 2-0, gol di Chiesa e Alex Sandro


La Juventus chiude il campionato con una vittoria per 2-0 allo Stadium con il Monza. Grazie a questo successo, firmato dai gol di Chiesa e di Alex Sandro (alla sua ultima in bianconero), la squadra allenata da Montero si porta a 71 punti in terza posizione in Serie A, in attesa delle due partite che deve disputare l'Atalanta attualmente a -5 dai bianconeri. Il Monza di Palladino chiude l'anno in 12esima posizione con 45 punti.


Il Monza parte bene e va ripetutamente vicino al vantaggio. Al 9' su calcio di punizione arriva la spizzata aerea di D'Ambrosio, respinta da Perin con il pallone che finisce nella zona prima di Izzo, poi di Mota e infine di Colpani, ma i tre tentativi vengono tutti murati dalla difesa bianconera. La Juve risponde al 17' con Iling-Junior che recupera un buon pallone e serve Fagioli che calcia a incrociare dal limite e colpisce la traversa.

Al 25' ancora Juve pericolosa con Chiesa che entra in area e combina con Yildiz che, a tu per tu con Sorrentino, cerca Milik, anticipato dalla chiusura di Izzo. Ma ai bianconeri bastano due minuti per mettere in ghiaccio la partita: al 26' Chiesa riceve da Milik, salta D'Ambrosio vincendo un contrasto, entra in area, e calcia sul primo palo, battendo Sorrentino per l'1-0. Al 28' la Juve raddoppia con Alex Sandro, che anticipa Mota su corner di Fagioli e fa 2-0.

Ad inizio ripresa il Monza cerca di riaprirla ma al 51' Pinsoglio, che ha sostituito Perin in porta, si oppone a Birindelli con un gran riflesso. La squadra di Montero reagisce e al 53' sfiora il tris: Yildiz va via sulla sinistra e appoggia ancora per Chiesa che colpisce il palo con un tiro a giro. Al 60' ancora Juve vicina al gol: Fagioli trova Chiesa, che viene fermato soltanto dall'ottima uscita bassa del portiere del Monza.

Poi al 71' tocca ad Yildiz che in ripartenza arriva in area e calcia con il sinistro, trovando la risposta di Sorrentino. Al 74' finisce l'avventura in bianconero di Alex Sandro, con un lungo applauso dello Stadium, al suo posto inizia quella di Tiago Djaló. Al 75' ancora Pinsoglio protagonista che respinge d'istinto il colpo di testa a botta sicura di Djuric. Il Monza chiude al 90' in dieci uomini per l'espulsione per doppio giallo di Zerbin. In pieno recupero al 92' Miretti appena entrato pressa in area, recupera palla e conclude a giro colpendo ancora il palo, il terzo, ma l'arbitro Ferrieri Caputi ferma tutto per un fallo del centrocampista bianconero. Al 93' il Monza chiede un rigore per un fallo di Weah su Mota ma dopo un check del Var l'arbitro fischia punizione per la Juve per un precedente fallo di mano di Pessina. Non c'è più tempo, finisce così la stagione di Juve e Monza.

adnkronos

Calcio. Il cappellano della nazionale Gabbricci: «La fede degli azzurri»


Don Massimiliano Gabbricci con Mario Balotelli - VaticanNews

«Domma, ma lei come fa a conoscere e ad essere amico di tutti stì campioni: Chiesa, Chiellini, il ct Mancini…?», domandano sbalorditi i ragazzi senesi dell’oratorio del Costone al loro don che sorride divertito ricordando l’episodio. Un siparietto che si ripete puntuale ad ogni telefonata o videochiamata dei suoi amici calciatori, famosi. Il don è Massimiliano Gabbricci, classe 1971, phisique du role e teatralità da tosco verace, alla Carlo Monni per intenderci. «Senese da parte di padre e di Castelfiorentino per parte materna, le due città dove sono cresciuto e dove ho coltivato la passione per il calcio e per il basket, prima di rispondere alla chiamata del Signore», racconta dal palco del convegno internazionale “Mettere la vita in gioco” al quale è stato convocato dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione. Don Massimiliano è un pilastro del Costone, il Ricreatorio Pio II di Siena, ma anche la voce spirituale del calcio italiano. «Dal 2006 al 2022 sono stato il cappellano della Fiorentina, che è anche la mia squadra del cuore». Un record assoluto, sedici anni affianco ai viola: come il “Domma”, così come lo chiamano tutti i calciatori, nessuno mai. E dal 2012 è diventato anche il cappellano della Nazionale. Quindi per un decennio doppio impegno, viola e azzurri, con tanto di turnover cadenzato dalle numerose altre attività oratoriali quotidiane della sua parrocchia. A partire da quella del San Michele a Firenze «dove nella squadra oratoriale della Cattolica Virtus sono sbocciati dei campioni del mondo come Paolo Rossi e Andrea Barzagli e lì ho visto crescere un portierino, Alessio Cragno che poi è diventato uno dei migliori portieri italiani, tant’è che l’ho ritrovato in Nazionale». Ma sono tante le belle sorprese che ha vissuto in tutto questo tempo a contatto con il mondo del calcio. «Vero. Non immaginavo mai che, dovendomi occupare in questi ragazzi, bollati sempre superficialmente dai media e dalla gente come dei “milionari”, punto, avrei trovato tanta ricchezza umana. Qui dove pensavo di non trovare nulla, alla fine esco sempre con una bisaccia piena zeppa di cose belle e davvero sorprendenti, per le quali non posso che essere grato al Signore. Dopo dodici anni al fianco della Nazionale, ma anche prima con i ragazzi della Fiorentina, posso tranquillamente dire che è molto di più quello che ho imparato da loro, rispetto agli insegnamenti che posso avergli trasmesso… O forse toh, abbiamo fatto pari», sorride don Massimiliano che oltre alla parola del Vangelo nello spogliatoio ha portato anche il suo bagaglio di studioso di filosofia. «Per confrontarmi e prepararmi al meglio ho studiato molti testi di filosofia dello sport. E questo mi ha aiutato a stringere delle relazioni forti con i calciatori che seguo ormai anche fuori dal campo. Alcuni di loro li ho sposati e persino cresimati. Ho battezzato i loro figli e li ho seguiti nei momenti duri di crisi professionale e matrimoniale o nel lutto familiare».

Un don sempre al loro fianco, a cominciare da quel primo Europeo di Polonia Ucraina 2012. «L’allora ct Cesare Prandelli, ex allenatore della Fiorentina, poco prima degli Europei mi chiamò a dire Messa a Coverciano e quei giorni di preparazione furono bellissimi. Sfiorammo il titolo (Italia sconfitta in finale dalla Spagna dei fenomeni) ma a cominciare da Mario Balotelli, un ragazzo dal cuore infinitamente buono, fu l’inizio di tante amicizie che sono proseguite nel tempo». L’uomo in più degli azzurri, nella gioia e nel dolore. «Le gioie per fortuna sono state di più, e non parlo solo delle vittorie in campo, come quella dell’ultimo Europeo del 2021. Il dolore più grande invece rimane la perdita improvvisa del capitano della Fiorentina Davide Astori». Si ferma un attimo don Massimiliano, perché la commozione lo marca stretto, a uomo. «Quel 4 marzo 2018 non lo dimenticherò mai. Avevo appena celebrato la Messa nella chiesa di San Michele e mi stavo togliendo i paramenti quando vengono in sagrestia e mi comunicano la tragica notizia: “Davide è morto”. L’avevo visto qualche giorno prima e come sempre era stato un incontro intenso, perché Astori era un ragazzo carismatico, un leader silenzioso, in campo e fuori, e lo dimostrano come i tanti semi che ha lasciato su questa terra stanno fruttificando continuamente in opere di bene e in testimonianze che parlano del grande amore che aveva per il calcio e per la vita. Io da Davide ho imparato tanto, anzi quasi tutto». C’è un’altra cometa che è passata sopra il cielo degli azzurri e che ha lasciato una scia indelebile, anche nel cammino del Domma, parliamo di Gianluca Vialli. «Quando ripenso a Luca rivedo la festa del suo compleanno, il 9 luglio e la gioia di stare insieme a quei ragazzi della Nazionale. E come dimenticare il discorso che fece alla squadra prima della finale di Wembley… In quelle parole non li invitava semplicemente a centrare un traguardo sportivo, ma gli chiedeva di andare oltre. E Luca lo faceva, andava sempre oltre, con quella luce negli occhi e quella spiritualità che ti colpiva e che gli ha permesso di affrontare la malattia con una serenità da uomo straordinario e da cristiano che aveva trovato dentro di sé una fede incrollabile, che ha trasmesso a tante persone a lui care». L’abbraccio e le lacrime dopo la vittoria degli Europei con Roberto Mancini sono un atto di fede, nell’amicizia e nell’amore verso l’altro. «Anche adesso che è in Arabia Saudita, Roberto lo sento spesso telefonicamente. Mancini è un ragazzo speciale, uno cresciuto all’oratorio di Jesi e che non ha mai smesso di cercare attraverso la devozione sincera come quella che nutre per la Madonna di Loreto». Tanti hanno gridato al “miracolo” quando nel 2021 gli azzurri hanno trionfato agli Europei, un titolo che nella bacheca di Coverciano mancava dal lontano 1968. «La forza di quella squadra era proprio l’essere formata da tanti ragazzi provenienti, come Mancini e Vialli, dall’oratorio. Un gruppo compatto e pieno di speranze fin dal ritiro. L’ultima sera, prima dell’inizio dei campionati, ricordo che Donnarumma, Chiellini e Bonucci mi presero da parte e prima di salutarmi mi chiesero: “Domma, ma tu che ne pensi, come andrà questo Europeo? Io li guardai e sospirando risposi: ragazzi tranquilli, si vince. Mi abbracciarono forte e quando tornarono si ricordavano di quelle mie parole... Non era stata una profezia, era la sensazione di benessere e serenità che trasmettevano ognuno di loro che hanno giocato e vissuto quell’esperienza davvero in grazia di Dio». Tre anni dopo molto di quel gruppo azzurro è cambiato e alla guida della Nazionale ora c’è un altro toscano doc, il ct Luciano Spalletti. «Lo conosco da quando aveva ancora i capelli e giocava nel Castelfiorentino – sorride don Gabbricci - . Anche Luciano possiede una grande spiritualità e l’ha dimostrato con la carriera da allenatore che ha fatto. È un uomo che anche nei momenti difficili sa trasmettere la giusta carica ai giocatori. Spalletti sta costruendo un gruppo importante e anche se il nostro girone è il più difficile agli Europei possiamo far bene. L’obiettivo comunque è crescere e arrivare al meglio per i Mondiali del 2026, quando personalmente potrei anche salutare – si ferma un attimo e sorride con un velo di tristezza - . Beh, dopo quattordici anni sarebbe giusto che anche qualcun altro, magari un giovane don, provi questa esperienza così forte e importante di pastorale sportiva come quella che ho la fortuna di vivere ancora».

avvenire.it

Scudetto Inter, la cerimonia di premiazione e la festa San Siro


 Dopo la partita contro la Lazio finita 1-1, l'Inter ha festeggiato a San Siro la vittoria dello scudetto con la cerimonia di premiazione e la consegna della coppa. Nerazzurri in festa al "Meazza", nel finale la musica dei due tifosissimi Ligabue e Tananai. Lautaro a DAZN: "Rinnovo? Non so cosa succederà, ma sicuramente in settimana, prima della fine del campionato, dobbiamo cercare un accordo"

sky.sport.it

Impresa della Lazio che all'Olimpico si aggiudica l'andata degli ottavi di Champions contro il Bayern Monaco

 
In uno stadio Olimpico da grandi occasioni (con 59mila sugli spalti) la squadra di Sarri si impone 1-0 sui tedeschi grazie al gol su rigore di Ciro Immobile. Kimmich e Kane provano subito a mettere in difficoltà i padroni di casa, che però rispondono con Luis Alberto. Prima dell'intervallo Musiala va vicino al gol, mentre a inizio ripresa lo sfiora Isaksen. Il match si decide a metà secondo tempo (24') con Upamecano che provoca rigore e viene espulso: dal dischetto Immobile regala la vittoria alla Lazio che si presenterà nel ritorno a Monaco, in programma per il 5 marzo, con il vantaggio da difendere per sognare i quarti (ansa.it).

La Serie A vota per le 20 squadre, ma in 4 sono contro

 

La Serie A non cambia il suo format, quantomeno per ora.

L'assemblea dei club andata in scena oggi ha infatti parlato chiaro: 16 squadre si sono dette favorevole al mantenimeno dello status quo con il format a 20, mentre soltanto quattro, ovverosia Inter, Juventus, Milan e Roma, si sono dette favorevoli a scendere a 18.

La spaccatura in Lega quindi c'è, ma forse non così profonda come ci si aspettava alla vigilia: una vittoria schiacciante per chi non vuole toccare il numero delle squadre, ma le big non hanno intenzione di mollare.

"Vogliamo evitare le troppe partite. Giochiamo troppo, è un tema anche per la salvaguardia dei nostri giocatori, che sono il nostro patrimonio", ha riassunto il presidente del Milan Paolo Scaroni, ospite di Radio Anch'io Sport su Rai Radio 1. "Tutto questo porta a un carico di partite che diventa insopportabile e che è causa di tanti infortuni", ha aggiunto. I quattro club contrari infatti hanno puntato soprattutto sul numero di partite, tra le nuove competizioni e l'aumento delle gare con la nuova Champions League a partire dalla prossima stagione, come principale motivazione dietro la volontà di tornare a 18 squadre. E, nonostante la posizione netta dell'assemblea, le big proveranno a continuare dritti per la loro strada, anche grazie ai colloqui intrapresi con la Figc nei giorni scorsi nell'incontro tra Inter, Milan e Juve con Gravina svelato dall'ANSA. Ma gli altri club non hanno rinunciato a lanciare qualche frecciatina.

"In assemblea il clima è stato cordiale e senza toni alti, ma quella che hanno voluto fare è sembrata una Superleghina. L'altra era la Superlega, questa è la Superleghina", il commento del presidente del Torino Urbano Cairo all'uscita dall'assemblea. "Non è una spaccatura, loro hanno avuto un atteggiamento sbagliato e in questo caso è mancato il rispetto reciproco. Dimissioni di Marotta dal Consiglio Federale? No, non ho sentito nulla di tutto ciò", ha aggiunto il numero uno granata dopo che qualche dirigente, nei giorni scorsi, aveva anche ipotizzato la richiesta di dimissioni dell'ad dell'Inter dal Consiglio Figc. "Ci vuole progettualità e ricerca non solo degli assetti, ma delle regole. Perché il tema principale non so se sia il campionato a 20 o 18, ma sicuramente gli oltre 5 miliardi di indebitamento", le parole invece del ministro per lo Sport e per i giovani Andrea Abodi, a margine dell'Osservatorio Valore Sport organizzato da The European House Ambrosetti.

"Ognuno di noi ha delle problematiche di politica sportiva e sicuramente questo non lo invidio", il commento del presidente del Coni Giovanni Malagò. Sullo sfondo intanto resta sempre l'assemblea federale convocata da Gravina per il prossimo 11 marzo. Tanto che oggi i club di Serie A hanno approvato "il proprio documento di indirizzo contenente le proposte di riforma del calcio italiano" con 16 voti a favore e i quattro club di cui sopra astenuti, oltre a voler ribadire "la assoluta necessità di mantenere nello statuto federale il diritto di intesa, così come nei principali sistemi calcistici europei".

ansa.it

La vita di tutti i giorni come università: la laurea ad honorem a Carlo Ancelotti

Può sembrare blasfemo accostare la parola laurea al mondo del calcio, anzi, diciamolo proprio, anche pensando a tante persone ben più meritevoli in altri campi e settori della vita, potrebbe far storcere il naso la laurea ad honorem a Carlo Ancelotti.

L’Università degli Studi di Parma, ha infatti conferito all’allenatore reggiolese il titolo di dottore in “Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate” per i meriti sportivi acquisiti sul campo.

Il palmares di Carletto è noto ai tutti e oramai non stupisce più nulla. 

Ciò che invece colpisce sono le parole pronunciate dalla cattedra dal neo dottore durante la sua Lectio Doctoralis dal titolo: “Il calcio una scuola di vita”.

“Il talento è un fatto di genetica, non lo si può allenare. Fare calcio mi ha aiutato a migliorare la relazione con gli altri, mi ha aiutato ad avere rispetto per le regole, per gli avversari e per i compagni”. E ancora: “Essere un allenatore significa soprattutto saper ascoltare gli altri, i collaboratori e i giocatori, e poi prendere delle decisioni. Io cerco di trasmettere le mie idee attraverso la persuasione, e non imponendole. Sono calmo, tranquillo, paziente. Molto paziente. E, soprattutto, ho la fortuna di essere sorretto da una grande passione per questo sport. Una passione che avevo a quindici anni e che ho ancora oggi”.

In questo virgolettato è condensato quanto la scuola o se si vuole l’università della vita cerca di insegnare ogni giorno: rapportarsi con gli altri, rispettandoli e ascoltare.

Cose che dette così appaiono sempre molto banali, ma che alla prova dei fatti per molti personaggi più o meno animati da uno smisurato ego (e nel mondo se ne incontrano tanti) sembrano insormontabili.

Alla base dei successi di Re Carlo c’è una passione incredibile e immutata cui si affianca quel rimanere umili e coi piedi per terra che di sicuro Ancelotti ha ereditato dalla sua famiglia.

Se poi vi si aggiunge la fortuna di incontrare i “professori” giusti, che oltre ad insegnarti nozioni, trasmettono anche lezioni di vita, il corso di studi è fatto. E l’alleantore del Real ha avuto almeno due grandi maestri: Nils Liedholm ed Arrigo Sacchi se mi fermo al solo ambito sportivo.

A volte se penso all’esame di maturità della scuola, credo sempre che porti il nome sbagliato perchè incontrando tanti ragazzi di maturità ne vedo poca. Soprattutto nel provare a inseguire ad ogni costo sogni e desideri.

Vedo tanta voglia di provare ad essere maturi, ma quanta fatica che costa! Meglio vivacchiare sulla superficialità… demandando spesso intenzioni di crescita a semplici parole ricche di intenti ma povere di fatti.

Forse si dovrebbe istituire un corso di laurea in fatti, dell’università della vita di tutti i giorni. Di sicuro non insegna a vincere Champions League ma insegna ad essere persone migliori, credibili e mosse dalla forza delle proprie idee, della propria passione e dei propri sacrifci.

E a noi adulti sul loro cammino il compito di rappresentare il mondo accademico che, si badi bene, non insegna bensì ispira.

Non sono le vittorie a costituire la pergamena di laurea, ma è tutto quello che lasci alle persone, altrimenti non si capisce come l’allenatore più vincente del mondo si sia commosso indossando l’ermellino rosso e ringraziando tutti coloro lo hanno aiutato a laurearsi… in umanità.

Complimenti dottore!

laliberta.info

Calcio: il Brasile esclude Antony, accusato di violenze dalla ex

© ANSA/EPA 

Antony Matheus dos Santos ala del Manchester United è stato escluso dalla Nazionale di calcio del Brasile per le prossime partite di qualificazione alla Coppa del mondo, a seguito delle accuse di aggressione mosse contro di lui da un'ex fidanzata. La Confederazione brasiliana di calcio (Cbf) ha dichiarato in un comunicato che Antony è stato messo da parte per "preservare la presunta vittima, il giocatore, la squadra brasiliana e la Cbf" stessa. Gabriel Jesus attaccante dell'Arsenal sostituirà Antony nella nazionale verdeoro per le partite contro la Bolivia l'8 settembre e contro il Perù l'12 settembre. Antony, 23 anni, ha negato di aver aggredito fisicamente l'ex fidanzata Gabriela Cavallin, affermando di essere la "vittima di false accuse. Le prove già prodotte e quelle che saranno prodotte dimostreranno che sono innocente", ha assicurato il calciatore. La smentita è arrivata dopo che la stampa brasiliana ha pubblicato dei messaggi WhatsApp tra Antony e Cavallin in cui il giocatore avrebbe minacciato la sua ex compagna. Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Effetto Messi, l'Inter Miami vince primo titolo della sua storia

AGI - L'Inter Miami di Lionel Messi ha vinto il suo primo titolo, battendo il Nashville SC nella finale di Leagues Cup. La partita è terminata 10-9 dopo i calci di rigore. Il fuoriclasse argentino, autore di un gol, ha così scritto un'altra pagina della sua gloriosa storia, portando l'Inter Miami, ultima classificata in MLS, alla vittoria in Leagues Cup, torneo in cui hanno gareggiato 47 squadre del campionato americano e messicano.

I tempi regolamentari si sono conclusi sull'1-1. Messi ha portato il Miami in vantaggio al 24esimo con un meraviglioso tiro all'incrocio dei pali, poi Fafa Picault ha pareggiato per il Nashville nel secondo tempo. Miami era in fondo alla Major League Soccer quando il campione del mondo è arrivato, un mese fa, trasformando letteralmente la squadra. Il sette volte Pallone d'Oro ha segnato 10 gol in sette partite con la maglia rosa del suo nuovo club e mercoledì ha la possibilità di raggiungere un'altra finale quando la sua squadra affronterà Cincinnati nella semifinale degli US Open Tazza. 

REGGIANA 3 SESTRI LEVANTE 0

Reggiana (4-2-3-1): Bardi (dal 17’ s.t. Satalino); Fiamozzi (dal 31’ s.t. Luciani), Duarte (dal 17’ s.t. Rozzio), Romagna (dal 17’ s.t. Marcandalli), Pieragnolo (dal 17’ s.t. Libutti); Bianco (dal 31’ s.t. Vallocchia), Cigarini (dal 7’ s.t. Shaibu), Portanova (dal 17’ s.t. Nardi); Girma (dal 17’ s.t. Vergara, dal 42’ s.t. Cavallini); Lanini (dal 31’ s.t. Arrighini), Varela. A disp.: Sposito, Mbaye. All.: Nesta.

SESTRI LEVANTE (4-4-2): Anacoura (dal 1’ s.t. Raspa); Ghigliotti (dal 1’ s.t. Masini), Pane (dal 43’ s.t. Colucci), Oliana (dal 30’ s.t. Nenci), Furno (dal 20’ s.t. Grosso); Andreis (dal 20’ s.t. Podda), Candiano, Grilli (dal 1’ s.t. Troiano), Parlanti (dal 30’ s.t. Conti); Forte (dal 1’ s.t. Gala), Cericola (dal 1’ s.t. D’Antoni). All.: Barillari.

Arbitro: Mozzillo (Scafuri- Lauri).

Reti: Girma al 23’ p.t., Lanini al 47’ p.t., Varela al 6’ s.t.

Note: circa 1500 persone presenti Angoli 1-3. Rec 2’+ 3’.

di Francesco Pioppi

Altra benzina nelle gambe e una prova generale in vista del debutto ufficiale, atteso per domenica prossima contro il Pescara, in Coppa Italia.

L’amichevole che ha chiuso il ritiro della Reggiana è stata la più impegnativa, contro un avversario organizzato che inizialmente ha tolto brillantezza alla manovra dei granata.

A ‘stapparla’ ci ha pensato Natan Girma, il migliore in campo, con un tap-in ravvicinato dopo un colpo di testa che gli era stato parato dal portiere Anacoura. Al di là dell’episodio del gol però, il classe 2001 svizzero di origine eritrea che ha da poco siglato un biennale, ha impressionato per la capacità di muoversi tra le linee con agilità e gran controllo di palla. Il tutto a dispetto della statura, attorno ai 190 cm, che lo rende un giocatore atipico e abbastanza unico nello scacchiere di mister Nesta.

Le altre reti portano la firma di Lanini, che ha raddoppiato con un gran tiro da fuori area finito sul palo più lontano, e poi di Varela – lesto a capitalizzare un gran azione di Pieragnolo – altro candidato alla palma di migliore in campo assieme a Girma.

Nel finale non è mancata un po’ di apprensione per l’infortunio a Vergara, con il trequartista di proprietà del Napoli che è stato costretto a lasciare il campo per un problema alla caviglia destra. Nelle prossime ore verranno fatti degli approfondimenti, ma per fortuna non sembra esserci nulla di troppo serio. Dopo la partita il ragazzo era abbastanza sereno, segnale che forse si tratta solo di un grande spavento.

Si è mosso bene anche Manolo Portanova che spesso cerca giocate che avrebbero bisogno anche di una miglior collaborazione da parte dei compagni (triangoli nello stretto, corridoi…) ma è ovvio che sia tutto ancora in fase sperimentale, intesa compresa.

La difesa sembra già registrata e la mediana saldamente nelle mani del duo Bianco-Cigarini. Qualcosa da rivedere sulle fasce, dove Fiamozzi ha corso moltissimo, ma senza sprigionare qualità.

Adesso i giocatori avranno due giorni di riposo e poi torneranno ad allenarsi a partire da martedì pomeriggio, con il ritrovo previsto per martedì pomeriggio al centro sportivo di via Agosti.

Da segnalare una cornice di pubblico davvero suggestiva per un’amichevole estiva, con circa 1500 tifosi che hanno raggiunto il campo sportivo di Cavola e colorato di granata gli spalti. Radiomercato riporta poi l’interessamento dei granata per il giovane centrocampista, di proprietà del Genoa, Michele Baseggio.

Nesta rassicura: "La punta arriverà". La Reggiana è cresciuta e spera di migliorare

 Stiamo crescendo e speriamo di migliorare, la strada mi sembra quella giusta – dice mister Nesta - Girma? Lo conoscevo meno rispetto ad altri e sono sorpreso: un ragazzo così alto con quella tecnica non si vede tutti i giorni. Le punte? Un po’ ce le abbiamo e poi prenderemo qualcuno".

Edoardo Pieragnolo non ha ancora fatto un minuto tra i professionisti, ma ha già messo in mostra qualità importanti. C’è il suo zampino nei primi due gol: "Ho sempre sperato di poter fare la B e quando mi ha chiamato la Reggiana è stata una bella sorpresa. Le mie qualità? I cross e la fase offensiva sono un po’ il mio punto di forza". Sugli scudi anche Lanini: "Mi sento bene, abbiamo fatto una mole notevole di lavoro, ma anche questo è servito per fare gruppo e sono contento di farne parte, con una consapevolezza diversa. So che devo fare uno step di maturità per abbinare le mie doti all’impegno e al sacrificio: voglio assolutamente restare alla Reggiana".

Il Resto del Carlino

MARTEDÌ 1° AGOSTO LA PRESENTAZIONE DELLA SQUADRA E DELLA MAGLIA del Sassuolo

 Il Sassuolo Calcio, martedì 1° Agosto alle ore 20:30 in Piazzale della Rosa a Sassuolo (la piazza antistante il Palazzo Ducale), ha il piacere di invitare tutti gli sportivi e i tifosi neroverdi alla presentazione ufficiale della stagione 2023/2024 insieme alla Prima Squadra Maschile e Femminile e i rispettivi Staff Tecnici.

La serata sarà inoltre l’occasione per svelare sul palco la nuova maglia Home neroverde dello sponsor tecnico PUMA.

Ingresso libero da Via Rocca a partire dalle ore 19:30.

 

Per i media e gli operatori della comunicazione sarà invece necessario accreditarsi preventivamente al seguente indirizzo mail: ufficiostampa@sassuolocalcio.it entro le ore 18:00 di lunedì 31 Luglio.

 

Per l’occasione lo Store Ufficiale (in Piazza Giuseppe Garibaldi, 15)dopo l’apertura ordinaria mattutina dalle ore 9:30 alle ore 13:00, aprirà le proprie porte dalle ore 18:00 alle ore 23:30, dando la possibilità ai tifosi di acquistare il nuovo kit non appena terminato l’evento.

Si ricorda inoltre che presso lo Store sarà possibile acquistare l’abbonamento alla stagione 2023/2024.


sassuolocalcio.it

Countdown Napoli, 'bolgia' Champions per 6 squadre

Domani, giovedi' o nel fine settimana? Il toto scudetto non impensierisce il Napoli, a +18 a sei turni dal termine.

Ormai è solo un problema di ordine pubblico (su cui lavora il comitato di sicurezza) su cui lo splendido gruppo di Spalletti non può incidere.

La grande festa esploderà domani (se la Lazio non batte il Sassuolo), giovedì (conquistando un punto a Udine), altrimenti (ma è un dato solo statistico) nel weekend. Il turno infrasettimanale aggiunge per tutti fatica a fatica e vede la Lazio di Sarri che, dopo due ko, non vuole rientrare nella bolgia della corsa Champions: con Immobile, Zaccagni e Felipe Anderson punta la difesa del Sassuolo. Mancheranno, da una parte Romagnoli e Cataldi, dall'altro Lopez e Pinamonti. Ci sara' pero' Berardi che, dopo il lungo infortunio, ha segnato due gol all'Empoli.
    Spalletti ripropone i suoi moschettieri, un po' stanchi e un po' appagati, per tagliare il traguardo lungamente atteso (''Ma potevamo gia' vincerne altri di trofei - ha maliziosamente dichiarato De Laurentiis - senza le irregolarita' altrui''), affidandosi sempre a Osimhen e Kvara contro l'Udinese che presenta l'insidia del ritorno del goleador Beto.
    Avvincente ed incerta la volata Champions che coinvolge altre cinque squadre, con tre a pari punti. L'impegno più facile spetta al Milan del rinfrancato Leao, che ospita la Cremonese ormai rassegnata al ritorno in serie B. Per Pioli c'e' solo il problema di gestire il ricco organico, in attesa anche del derby di Champions. Problema simile attende anche l'Inter che si è ritrovata in campionato ribaltando con tenacia, qualità e un Lautaro devastante la gara con la Lazio. Ma per i nerazzurri c'è l'insidia di giocare a Verona contro una squadra in crescita e che ha appena agguantato lo Spezia al terz'ultimo posto. Senza mezza squadra infortunata (e lamentandosi sempre per le carenze di mercato) Mourinho prova a inventarsi una Roma d'emergenza in casa del brillante Monza di Palladino, ormai salvo e reduce da tre successi di fila. Celik dovrebbe giocare dietro, Cristante con Bove in mezzo (manca anche Matic) e El Shaarawy supportera' Abraham. Alle spalle scalpita l'Atalanta di Gasperini che ha ritrovato lo Zapata dei tempi migliori e deve fronteggiare uno Spezia in caduta libera, privo peraltro del suo goleador Nzola.
    Discorso a parte per la Juventus, terza con una classifica flessibile (a seconda delle decisioni della corte federale di appello) e reduce da risultati deludenti. Allegri spera di ritrovare il successo che manca da un mese col Lecce privo del suo migliore elemento, Strefezza.
    In chiave salvezza test importante per l'Empoli, che si era illuso di essersi messa al riparo da sorprese contro il Sassuolo. I toscani hanno bisogno di punti contro una squadra in salute come il Bologna di Thiago Motta e Orsolini, in corsa per l'ottavo posto. Gli emiliani dovranno guardarsi dall'euro-Fiorentina di Italiano che continua magistralmente a ruotare l'organico destreggiandosi tra i vari impegni. Stavolta però sarà dura fare punti in casa della Salernitana trasformata da Paulo Sousa, che non perde da nove giornate e ha fatto rinviare la festa scudetto del Napoli. Continua a rotolare, in attesa della retrocessione matematica, il campionato della Sampdoria che Stankovic non e' riuscito a rivitalizzare: domani i liguri ospitano un Torino da centroclassifica, punito domenica solo da una prodezza di Zapata.

ansa.it

Tecnico Juve, ora però è il momento più difficile della stagione

 - "Se sento la fiducia della società? La sento fin da quando son tornato.

Il momento più difficile è questo, siamo alla fine della stagione e purtroppo non siamo tornati davanti alla Lazio.

Ma stiamo facendo un buon lavoro, ci sono giovani importanti e sarebbe bello arrivare tra le prime quattro. Una cosa alla volta, io sono contento di essere alla Juventus". Così, dai microfoni di Dazn, Massimiliano Allegri nel dopopartita di Bologna-Juventus.
    "Una settimana fa una partita come questa l'avremmo persa. - dice ancora -, quindi vediamo le cose positive e lavoriamo su ciò che c'è da migliorare. Non è facile per i ragazzi giovani, hanno poche presenze nella Juve. Abbiamo guadagnato un punto sulla Lazio e manteniamo il vantaggio sulle inseguitrici, però mercoledì bisogna vincere. Abbiamo speso tanto nel primo tempo e, nella ripresa, quando li abbiamo portati vicini all'area abbiamo fatto cose buone. Per giocare alti ci vuole la disponibilità di tutti". Come ha visto Chiesa? "Sta meglio fisicamente, oggi ha fatto una buona partita". Poi, a Sky Sport, una battuta sulla non convocazione di Di Maria: "aveva la caviglia che gli dava fastidio, quando uno sta mezzo e mezzo io lo lascio a casa. In panchina devono venire quelli sani".

ansa.it