Sport Land News: Ufficio Stampa FIVL
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Nel 2025 in Italia i campionati del mondo di deltaplano



Comunicato stampa 

Un’ottima notizia per il volo in deltaplano è giunta da Oporto in Portogallo: i delegati della FAI, la Federazione Aeronautica Internazionale, con voto unanime hanno assegnato all’Italia i prossimi campionati del mondo del 2025. La candidatura era stata posta dal Delta Club Laveno e Aero Club Lega Piloti.
L’evento avrà luogo a Laveno Mombello, cittadina del varesotto affacciata sul Lago Maggiore, storicamente legata al volo libero, vale a dire senza motore, in deltaplano, uno sport totalmente immerso nella natura. Basta pensare che i prossimi 2, 3 e 4 giugno ospiterà la 35.a edizione del Trofeo Valerio Albrizio, la gara di deltaplano più longeva nel panorama internazionale con partecipanti da tutta Europa. Saranno utilizzati come atterraggio ufficiale la vasta area cosiddetta del Pradaccio, al confine con il comune di Cittiglio, e come decollo Poggio Sant’Elsa sul monte Sasso del Ferro dove si trova anche la stazione della funivia.
I mondiali del 2025 saranno preceduti l’anno prima da un altro grande appuntamento internazionale, i Premondiali, vale a dire una sorta di prova generale dell’area di volo da parte dei piloti che dovranno poi affrontare il campionato del mondo. I due eventi sono stati accolti con estremo favore dalle autorità locali, individuate quali straordinarie occasioni di promozione del turismo sportivo sul Lago Maggiore, a partire dall’amministrazione del comune di Laveno, capofila nel sostenere la candidatura presso la FAI, e da quelle dei vicini Cittiglio e Sangiano a seguire, in sinergia con Delta Club Laveno e Aero Club Lega Piloti.
L’Italia si presenterà ai mondiali con un palmare di tutto rispetto: dieci titoli mondiali e sei europei, l’ultimo vinto la scorsa estate nei cieli dell’Umbria dal team composto da Marco Laurenzi, Alessandro Ploner, Manuel Revelli, Filippo Oppici, Christian Ciech e Davide Guiducci sotto la guida del varesino Flavio Tebaldi. Trapiantato a Varese anche il trentino Ciech, undici volte campione italiano, tre volte campione del mondo e una d’Europa. Non esiste una disciplina sportiva che abbia portato più titoli all’Italia.

Fonte: Ufficio Stampa FIVL
Associazione Nazionale Italiana Volo Libero  il volo in deltaplano e parapendio 

Deltaplani di tutta Europa nei cieli dell'Umbria



Comunicato stampa 
Dopo lo stop forzato a causa della pandemia, i deltaplani tornano a volare nel cielo del Monte Cucco, sito considerato la culla per volare con questo mezzo senza motore inventato dagli australiani Bill Moyes e Bill Bennet nei lontani anni ‘60. Pioniere in Europa è stato Alfio Caronti che il 4 novembre del 1971 spiccò per primo il volo dal monte Murelli per atterrare nelle acque del lago di Como. I mezzi che utilizzeranno i piloti della ventina di squadre nazionali d’Europa per conquistare il titolo continentale ovviamente sono ben diversi dal prototipo utilizzato da Caronti. Quello era una specie di aquilone più che un deltaplano, efficienza quasi inesistente contro la possibilità di reggersi in aria per centinaia di chilometri dei deltaplani di oggi a velocità che in picchiata possono sfiorare i 200 km/h. Il tutto sfruttando le masse d’aria ascensionali, dette termiche, prodotte dall’irraggiamento solare del suolo, il “motore” più ecologico che si possa immaginare. Il sito del Monte Cucco, sopra Sigillo (Perugia), è per questa disciplina tra i più generosi in un paese come l’Italia che conta dorsali montuose dove si generano condizioni ottimali per il volo libero come da nessun’altra parte. Infatti ha già ospitato quattro edizioni dei campionati europei e tre dei mondiali. Quest’anno dal 10 al 23 luglio la competizione ufficiale riconosciuta dalla FAI (Federazione Aeronautica Internazionale) si dipanerà in un ampio territorio che dall’Umbria lambirà anche Toscana e Marche. Le giornate di gara saranno dieci con altrettanti percorsi che i piloti dovranno chiudere nel minor tempo possibile. La somma dei risultati dei singoli voli, o di quelli che la meteo consentirà di eseguire, daranno le classifiche finali a squadre e individuali. La nazionale italiana si presenta come detentrice in contemporanea dei titoli europeo e mondiale che ha vinto rispettivamente quattro e dieci volte. Un ricco programma di eventi e spettacoli, dal titolo “Notti in Volo”, accompagnerà per l’intera durata la manifestazione alla quale si legano. 

Ufficio Stampa FIVL Associazione Nazionale Italiana Volo Libero


Italia Campione del Mondo di Parapendio

Comunicato stampa
Joachim Oberhauser campione del mondo 2019

Dopo il successo nei mondiali di deltaplano lo scorso luglio, il tricolore sventola anche sul podio del 16° Campionato del Mondo di volo in parapendio che si è chiuso a Krushevo in Macedonia.
Joachim Oberhauser, pilota di Termeno (Bolzano), 43 anni, esperto di macchine agricole nella vita, è il nuovo Campione del Mondo. Insieme a lui il team Italia vince per la prima volta identico titolo a squadre in condivisione con la Francia. Oltre che da Oberhauser, la nazionale azzurra comprendeva la milanese Silvia Buzzi Ferraris, Christian Biasi di Rovereto (Trento), Marco Busetta di Paternò (Catania), Alberto Vitale pilota ragusano trapiantato a Bologna e Alberto Castagna di Cologno Monzese (Milano) in veste di CT.
Il successo è scaturito al termine di dieci task, una al giorno, su percorsi dai 65 ai 130 chilometri. Giudici di gara i funzionari della FAI, Fédération Aéronautique Internationale.
Osso duro da battere per i 150 piloti iscritti in rappresentanza di 48 nazioni quelli francesi, campioni del mondo uscenti a squadre, individuale maschile e femminile. In pratica tutte le medaglie erano loro e non si sono smentiti neppure nei cieli macedoni prendendo all’inizio il comando della gara. Per gli azzurri sono stati dieci giorni di passione, su è giù per la graduatoria fino alla svolta nella settima giornata quando Oberhauser è riuscito a scalzare Honorin Hamard dal comando. Alla fine al francese andrà la medaglia di bronzo a pari merito con Vladimir Bacanin (Serbia) e dietro al russo Gleb Sukhotskiy, vice campione del mondo
Un altro momento importante per l’Italia quando Marco Busetta ha vinto la penultima prova portando al team i punti necessari per prendere il comando della classifica a squadre. La reazione dei francesi non si è fatta attendere, tanto che a giochi chiusi i transalpini raggiugeranno gli azzurri sul gradino numero uno del podio. Seguono Giappone e Svizzera.
Tra le quote rosa, impossibile battere Méryl Delferriere (Francia) che ha mantenuto il comando sulle 21 colleghe per tutto il campionato. Medaglia d’argento alla svizzera Yael Margrlisch; quella di bronzo a Ellis (Australia).
Dopo questa impresa possiamo guardare all’Italia come la nazione più forte al mondo nel volo libero in parapendio e deltaplano, laddove per libero si intende il volo senza motore, sulle ali del vento e delle correnti d’aria ascensionali. Non si ricorda neppure un altro sport nel quale atleti azzurri abbiano vinto di più.


Gustavo Vitali - Ufficio Stampa
la nazionale italiana di parapendio campione del mondo 2019

segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone

Per la decima volta, le ultime sei consecutive, l’Italia conquista il titolo di campione del mondo di volo in deltaplano.


Azzurre anche le medaglie d’oro e d’argento nell’individuale con Alessandro Ploner, pilota di San Cassiano (Bolzano), e Christian Ciech trentino trapiantato a Varese. Per Ploner è il suo terzo titolo mondiale mentre Ciech lo aveva vinto nel 2015. Aggiungendo i cinque titoli europei e le tante medaglie individuali, non si ricorda una disciplina sportiva nella quale una rappresentanza tricolore abbia vinto di più.

Gli azzurri hanno condotto i giochi fin dalle prime battute, mantenendo la testa delle classifiche durante tutte le nove task disputate, una al giorno. Annullate altre due per meteo avversa. Solo il tedesco Primoz Gricar è riuscito ad arginare lo strapotere italiano, finendo il campionato con un meritato terzo posto davanti allo svizzero Peter Neuenschwander e al francese Mario Alonzi. Nella classifica a squadre seguono l’Italia Brasile, Austria, Germania e Giappone.

Teatro del trionfo i cieli del Friuli e quelli delle vicine Slovenia e Austria dove talvolta sono sconfinati i percorsi assegnati ai 120 piloti in rappresentanza di 29 nazioni, 75 km il più breve, 200 il più lungo, distanze coperte sfruttando come “motore” le correnti d’aria ascensionali e l’efficienza delle ali. Direttore di gara il friulano Luigi Seravalli; addetto alle previsioni meteo l’istruttore vicentino Damiano Zanocco.

Gli altri azzurri in gara: Filippo Oppici di Sala Baganza (Parma) nono classificato, Marco Laurenzi di Veroli (Frosinone) undicesimo, Davide Guiducci di Villa Minozzo (Reggio Emilia), Tullio Gervasoni di Brescia, Suan Selenati di Enemonzo (Udine) e Manuel Revelli di Cervasca (Cuneo).  Alle stelle il varesino di Castiglione Olona Flavio Tebaldi, storico CT della squadra, coadiuvato da Elia Piccinini di Castellarano (Reggio Emilia).

Centro operativo a Tolmezzo (Udine) che ha ospitato numerose manifestazioni collaterali oltre le cerimonie di apertura e chiusura. Valutate in 7000 le presenze giornaliere in media. Numeroso lo stuolo degli operatori sul campo, vera locomotiva senza la quale nessuna gara di volo libero potrebbe esistere, oltre 40 persone coordinate da Bernardo Gasparni, dal responsabile alla sicurezza Giovanni Rupil e da Aero Club Lega Piloti che hanno raccolto un’ennesima medaglia se mai si potesse così premiare la loro efficiente e unanimemente apprezzata organizzazione. Fondamentale il supporto della regione Friuli Venezia Giulia, di Promo Turismo FVG, del Comune di Tolmezzo e degli enti locali.

Ufficio Stampa FIVL

Associazione Nazionale Italiana Volo Libero
segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone

La squadra nazionale di volo libero in deltaplano si è aggiudicata per la quarta volta il titolo europeo


 Il pilota Alessandro Ploner di San Cassiano (Bolzano) è il nuovo campione europeo e prende in consegna il testimone da Christian Ciech, trentino trapiantato a Varese, che lo aveva vinto nel 2016.
Teatro dell’impresa la cittadina di Krushevo in Macedonia, posta alle soglie della pianura chiamata Pelagonia, circondata da tre catene montuose indipendenti a nord, est e ovest e aperta a sud verso la Grecia e alla mite influenza del clima mediterraneo.
Dal decollo posto a un’altitudine di 1450 metri 89 piloti provenienti da 24 nazioni hanno spiccato il volo otto volte, una al giorno, lungo percorsi tra i 103 e i 165 chilometri. Contrassegnati da punti di aggiramento certificati dai GPS in dotazione ai partecipanti, questi mezzi privi di motore hanno impiegato mediamente circa tre ore per completare i tragitti, sfruttando un propulsore assolutamente ecologico, vale a dire l’azione del sole sul suolo e le correnti ascensionali che essa provoca.

Il team Italia è balzato in testa alla classifica a metà del campionato giunto alla 20.a edizione, mantenendola fino alla fine. Dietro gli azzurri le nazionali della Repubblica Ceca e del Regno Unito, due ossi duri che hanno dato del filo da torcere agli Italiani. Alex Ploner ha guidato la classifica individuale per circa metà competizione, inseguito dal britannico Grant Crossingham, medaglia d’argento. Terzo l’ungherese Balazs Ujhelyi, quarto ancora un azzurro, Filippo Oppici di Parma. Gli altri membri della squadra italiana: Tullio Gervasoni di Brescia, Anton Moroder dal Sud Tirolo, Davide Guiducci di Villa Minozzo (Reggio Emilia) e Marco Laurenzi di Veroli (Frosinone). Li ha guidati il CT varesino Flavio Tebaldi.
Immenso il palmare del team italiano: otto volte campione del mondo, delle quali cinque consecutive, e quattro volte campione d’Europa, tutte consecutive; innumerevoli medaglie individuali dei suoi piloti.

In contemporanea nel medesimo sito di volo 33 piloti di otto nazioni hanno dato vita all’8° Campionato Mondiale per deltaplani cosiddetti “ala rigida”. Mezzi più performanti di quelli ad “ala flessibile” impegnati nell’europeo, differiscono da questi sostanzialmente nella struttura. Ha vinto il titolo l’austriaco Wolfgang Kothgasser, medaglia d’argento al tedesco Tim Grabowski e quella di bronzo al connazionale Robert Bernat. Quarto Toni Raumauf (Austria). L’unico italiano in lizza, Luca Comino di Mondovì (Cuneo), dopo alterne vicende ha chiuso la competizione con un apprezzabile quinto posto.

Ufficio Stampa FIVL
Associazione Nazionale Italiana Volo Libero (registro CONI n. 46578)
il volo in deltaplano e parapendio - http://www.fivl.it/ 

Dal Brasile, nuovo record del mondo di parapendio per l'azzurra Nicole Fedele

comunicato stampa 20 Novembre 2013 
 
Nicole Fedele, campionessa europea in carica e detentrice della coppa del mondo di volo in parapendio, ha stabilito il nuovo record mondiale femminile di distanza libera. L'impresa è avvenuta nel nord est del Brasile, precisamente con decollo da un pendio nei pressi di Quixadà, cittadina dello stato Cearà a circa 170 chilometri dalla capitale Fortaleza, ed ha impegnato la pilota friulana oltre nove ore. Al temine Nicole aveva coperto 381 chilometri ad una media di oltre 42 km/h, toccando 2787 metri di quota massima, in compagnia dei grossi corvi che popolano questa regione. Nicole Fedele, traduttrice di Gemona del Friuli (Udine), ha appena compiuto 29 anni e non è nuova a queste imprese. Lo scorso agosto insieme al suo concittadino ed amico Arduino Persello, che insieme a Marco Zonca l'hanno accompagnata in Brasile, stabilirono i record mondiali di andata e ritorno, femminile e maschile, rispettivamente di 280 e 312 chilometri. I voli avvennero tra Slovenia ed Italia con obbligo di ritorno al punto dal quale erano decollati ed, ovviamente, senza mai posare i piedi a terra. Come noto, il parapendio è un mezzo semplice e contemporaneamente esaltante. Si sostiene in cielo sfruttando le correnti d'aria ascensionali generate dal riscaldamento del suolo, che sono in pratica il suo motore e la sua benzina. Il pilota lo conduce seduto in una selletta appesa alcuni metri sotto l'ala ed a essa collegata tramite un fascio di cordini. Due di questi fungono da comandi e permettono la chiusura di una semiala o dell'altra. Grazie a queste operazioni il pilota dirige il mezzo, cercando di raggiungere una buona quota per poi sfruttare l'efficienza dell'ala per avanzare a caccia di nuove ascensioni e così via. Ora Nicole Fedele pensa ad un nuovo record, quello cosiddetto "triangolo FAI" dall'acronimo della Federazione Aeronautica Internazionale che convalida i record di tutte le discipline aviatorie. Questo prevede di decollare e raggiungere due punti sul territorio prima di tornale al punto di partenza, in modo che il tracciato disegni, appunto, un triangolo con i vertici il più possibile lontani tra loro. Se dovesse riuscire nell'impresa, la friulana sarebbe la prima pilota a detenere contemporaneamente i tre principali record di volo in parapendio, probabilmente meglio dei colleghi maschi. 

Gustavo Vitali
Ufficio Stampa FIVL - Federazione Italiana Volo Libero