Sport Land News: Mario Morosini
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Ultimo saluto a Morosini

Oggi le esequie del calciatore del Livorno, morto in campo durante la partita contro il Pescara. Folla di gente nella chiesa di Monterosso dove è stata allestita la camera ardente.

L'ultimo saluto a Piemario MorosiniIl saluto di Monterosso
BERGAMO - Si terranno oggi a Monterosso i funerali di Piermario Morosini, il centrocampista del Livorno morto sabato sul terreno di gioco dello stadio Adriatico di Pescara, durante la partita di Serie B Pescara-Livorno.
Il paese si prepara a un'invasione di folla: sono attese circa ventimila persone. Le strade del quartiere saranno chiuse al traffico fin dalle nove. Il Comune di Bergamo ha deciso di allestire un maxischermo allo stadio per consentire a tutti di seguire la cerimonia, che sarà trasmessa anche in diretta televisiva. Nella chiesa troveranno posto solo i parenti e gli amici più stretti, oltre ai rappresentanti di tante squadre di serie A e B. Il funerale sarà celebrato da don Luciano Manenti, ex curato di Monterosso e grande amico di Morosini. Ininterrotto ieri il flusso di amici, conoscenti e personaggi del mondo del calcio nella camera ardente di Piermario Morosini, allestita nella chiesa parrocchiale del quartiere del Monterosso.

FIORI DAL PRESIDENTE NAPOLITANO.
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha nuovamente omaggiato Morosini inviando nella camera ardente un grande mazzo di rose rosse, dopo che già martedì ne aveva inviato uno a Livorno. Anche la Lega Calcio ha mandato una corona di fiori. Tantissime le persone che hanno reso omaggio alla salma nella chiesa di Monterosso. Ai bordi della scalinata sono appese sciarpe di diverse tifoserie, tra cui spiccano quelle del Livorno e dell'Atalanta. Tra gli amici e la gente comune, il direttore generale atalantino Roberto Spagnolo, l'allenatore della Primavera Fabio Gallo e l'ex presidente Alessandro Ruggeri.

"ERA UN RAGAZZO FANTASTICO". "Non mi stupisco del clamore mediatico che ha sollevato la morte di Morosini perché era un ragazzo fantastico, se lo merita - ha commentato Mino Favini, responsabile del settore giovanile atalantino che conosceva bene Piermario - Nonostante le sfortune che ha avuto Piermario non ha mai chiesto niente, anzi, ha sempre donato". Tra gli altri si sono visti anche Omar Torri, centravanti dell'Albinoleffe, e l'ex allenatore Gigi Maifredi: "In campo ha dimostrato quello che era nella vita, rialzandosi tre volte". "Era un ragazzo d'oro - ha aggiunto il procuratore Ernesto Randazzo - Spero che la gente si ricordi di lui per la persona che era prima ancora che per il calciatore. Con Piermario il calcio ha dimostrato che non è fatto solo di persone superficiali ma anche di grandi uomini".

LA DIGOS ASCOLTA I PRIMI TESTIMONI.
La Digos di Pescara, compilata la lista di coloro che avevano responsabilità o che erano presenti sul campo e fuori e che sono entrati a vario titolo nell'indagine, ha ascoltato i primi testimoni della vicenda. I funzionari hanno sentito questa mattina M.D.F., l'infermiere del 118 e volontario della Misericordia che ha partecipato ai primi soccorsi sul terreno di gioco. L'uomo avrebbe confermato le dichiarazioni già rilasciate ad alcuni organi di stampa. Saranno poi ascoltati il medico sociale del Pescara Calcio e il massaggiatore e fisioterapista della società adriatica, il primo a soccorrere Morosini.

PETRUCCI A MONTI: "FAREMO TUTTO PER PREVENIRE QUESTI DRAMMI".
"Mi impegno a fare tutto quanto è umanamente possibile fare cercare di prevenire questi drammi". Il presidente del Coni, Gianni Petrucci, rivolgendosi al premier Mario Monti, presente al Coni per la cerimonia dei collari d'onore, ricorda la tragica scomparsa di Piermario Morosini. "E' stata una giornata terribile per il giorno del calcio e dello sport e bene ha fatto il mondo del calcio a fermarsi e lo sport ad osservare un minuto di raccoglimento".
giovedì, 19 aprile 2012
tg1.rai.it

Choc in campo a Pescara, muore Morosini La Figc ferma tutti i campionati di calcio

(di Luca Prosperi) 

- Fermi. Non si gioca. Con che coraggio giochiamo? Dentro quel cuore che si è fermato all'improvviso in mezzo al prato di Pescara c'é l'anima sgomenta del calcio che scopre di essere impotente e fragile davanti alle tragedie. Si ferma il cuore di Mario Morosini, muore un ragazzo di 25 anni dalla vita familiare non fortunata e il pallone decide di dire basta. Niente campionato, niente calcio, con che coraggio si può giocare: da Milano - dove persino si rientra negli spogliatoi - a Udine, da Bergamo a Bologna, stavolta tutti fermi, la tragedia che si è abbattuta sul centrocampista del Livorno è una mazzata forte e riguarda tutti.

Allo stadio Adriatico se ne sono accorti subito che qualcosa di grave era successo: alla mezzora, con la sua squadra avanti di due gol sui padroni di casa, Morosini ha barcollato, tentennato, poi è caduto a faccia in giù, davanti alla curva dei tifosi biancazzurri. Dalla panchina del Pescara massaggiatore e medico, che erano i più vicini, sono schizzati in campo senza neanche attendere l'arbitro: massaggio cardiaco, respirazione artificiale, qualche segnale di ripresa, poi nulla. Inutile la presenza di due defibrillatori, inutile la corsa disperata dell'ambulanza verso il pronto soccorso dell'ospedale di Pescara, ambulanza bloccata per non più di un minuto da una macchina dei vigili urbani in evidente divieto di sosta.
Disperazione dei 22 giocatori in campo, pianti, singhiozzi: persino Verratti del Pescara che corre a prendere una barella. Per un'ora e mezza i medici in ospedale hanno poi provato a rianimare Morosini: tutto inutile, persino un pacemaker via endovena non è servito a far ripartire quel cuore. Fuori all'ospedale una folla di tifosi del Pescara, muta e attonita, partecipe. Livorno o un'altra squadra, quando succede una tragedia simile, non c'é maglietta che divida, specie a Pescara, dove i nervi sono ancora scoperti.
Qualche settimana fa, infatti, il Pescara a sua volta era stato colpito da una tragedia simile: un arresto cardiaco aveva portato via a 43 anni l'amico di sempre di Zdeneck Zeman, Franco Mancini, il suo preparatore dei portieri nonché protagonista con lui nella cavalcata nel Foggia di Casillo. Già: Zeman dov'era? Non lo cercate, ha chiesto il presidente del Pescara Daniele Sebastiani. E' distrutto, è una mazzata terribile per lui, l'ennesima tragedia.
Ora il calcio si ferma: chi ha conosciuto Morosini ne parla con affetto e stima, messaggi di cordoglio da società e leghe, "aveva talento", ha detto Bortolo Mutti, bergamasco come lui. Intanto riparte la discussione sui controlli medici, sulla celerità dei soccorsi, mentre proprio per vederci chiaro il pm della Procura pescarese Valentina D'Agostino ha disposto l'autopsia, già affidata all'anatomopatologo di Pescara Cristian D'Ovidio. Potrà essere effettuata trascorse le 24 ore dall'accertamento della morte, quindi non prima di domani pomeriggio o lunedì mattina. Solo dopo sarà possibile dare il nullaosta per i funerali.
ansa - 15 Aprile 2012 ore 06:31