Sport Land News: Ludovic Duée
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Pallavolo. Francia, vince lo scudetto e decide di entrare in convento


Il pallavolista francese Ludovic Duée - undefined

Ludovic Duée, capitano del Saint-Nazaire, dopo aver vinto il campionato ha deciso di entrare nei canonici regolari dell’abbazia di Lagrasse

C’è qualcosa che vale più di uno scudetto. Non ha dubbi il pallavolista francese Ludovic Duée che dopo aver vinto il massimo campionato transalpino ha deciso di puntare molto più in alto. Il capitano del Saint-Nazaire Volley Ball Atlantique, ha annunciato che entrerà in convento nell’abbazia dei canonici di Lagrasse. Una scelta che sta facendo molto rumore, Oltrealpe e non solo, da quando il giocatore ha confidato le sue intenzioni al giornale Ouest-France, in una testimonianza rilanciata poi anche dal sito francese di Aleteia. Non capita certo tutti i giorni che uno sportivo a 32 anni, all’apice della carriera e con ancora davanti altre stagioni di alto livello scelga di lasciare tutto. Anche dopo il primo clamoroso scudetto in 52 anni di storia per il club di Saint-Nazaire, città vicino Nantes, sulla costa nord-occidentale della Francia. Eppure per Ludovic è arrivato il momento di assecondare il suo cuore. Pur essendo stato sempre «cattolico praticante » aveva una visione sbagliata della fede: «Ho sempre creduto in Dio, ma mi sono attenuto al minimo sindacale. Vedevo Dio, con una pistola in mano, pronto a colpirmi se mi fossi tolto di mezzo». La pandemia però con la solitudine forzata l’ha costretto a riflettere sulle domande fondamentali dell’esistenza e a trovare una risposta diversa. È allora che ha incontrato un’oasi di pace come l’abbazia di Santa Maria di Lagrasse: «Ho avuto la fortuna di incontrare la comunità dei canonici regolari di Lagrasse che non è lontana da Narbonne. Sono stati molto accoglienti e hanno risposto a tutte le mie domande sul mio malessere».

Un’esperienza che gli ha svelato il vero volto di Dio: «Sono arrivato a cambiare il mio approccio in termini di fede, cioè da un Padre minaccioso che era lì per colpire, sono passato a un Dio amorevole. Ho scoperto che Dio mi amava e che voleva solo una cosa, che anch’io lo amassi». All’Équipe ha spiegato che non sa ancora cosa aspettarsi da questo cambiamento: «Non so se riuscirò facilmente a passare a questa nuova vita, vivo giorno per giorno. Uno dei canonici che sarà uno dei miei superiori, quando ero afflitto dai dubbi e vivevo giorni di difficoltà perché sapevo che il momento si avvicinava, mi ha detto: “Non importa, offri tutte le tue vittorie per la gloria di Dio”. Questo mi ha dato una grande spinta e ora sono felice di poter offrire questa vittoria (lo scudetto) per la gloria di Dio». Una decisione condivisa anche con i compagni di squadra: «Ho incontrato Gesù e mi sento a mio agio con la mia fede...Nello spogliatoio, mi soprannominavano “il prete”. Mi hanno anche detto: “Ti vorremo bene lo stesso, anche se sei impazzito” oppure “non è grave”, come se la mia fosse una malattia... ». Ma lui ora è già concentrato sul postulato e chissà il noviziato con la vestizione dell’abito. Le nuove sfide del pallavolista che Dio ha voluto nella sua squadra.

avvenire.it