L'Inter non coglie l'assist, splendido e facile, che il Milan le ha
offerto su un piatto d'argento battendo la Juve e mettendola in
condizione di essere avvicinata a solo un punto. Quel piatto è il
Tardini. Ma il Parma lo rende indigesto, e a sua volta fa un favore alla
capolista. Batte lo squadrone nerazzurro, lo lascia a 4 punti dalla
vetta, dietro anche al Napoli.
A decidere un gran gol di Sansone, una prova di forza degna del nome, un
tiro che castiga Handanovic e la squadra ospite, incapace di giocare da
primattrice. L'Inter si è presentata al Tardini dopo aver fatto un solo
punto nelle ultime due gare, dopo quella vittoria contro la stessa
Juventus.
Evidentemente non era in grado di poter sfruttare la trasferta per
ridurre al minimo lo svantaggio e mettere il proprio fiato sul collo
della rivale. Si è presentata all'appuntamento senza Snejder, non
convocato fino a quando non ci sarà un accordo sul rinnovo del
contratto, gli squalificati Cassano e Gargano. Alla fine si è trovata
nella necessità di mandare in campo due diciannovenni, per sperare di
raddrizzare la baracca.
Giovani gettati nella mischia, senza troppe speranze. Di fronte si è
trovata una squadra che sapeva di avere tutto da guadagnarci, con il
solo squalificato Parolo, forte di una classifica che dà serenità e
consente di provare a sognare. Ha pensato a fare la propria gara, senza
badare troppo a chi avesse di fronte. E ha vinto, con merito.
Stramaccioni, che proprio a Parma esordì in nerazzurro, finendo battuto
3-1, e che stasera ha potuto schierarsi in panchina, nonostante
l'espulsione col Cagliari, perchè non c'è stata squalifica, ha ricavato
una nuova delusione.
Il primo tempo è stato modesto, registrando una scarsa propensione
offensiva di entrambe le formazioni. Al 4' c'è stato un pericolo per
l'Inter: triangolo tra Amauri e Marchionni che ha crossato basso,
trovando pronto Handanovic a respingere con l'aiuto della difesa. Al 12'
Guarin ha sfiorato il palo su punizione. Al 20' Paletta ha fermato
Palacio in area. L'Inter ha chiesto un rigore che non c'era. Al 32'
Amauri servito da Biabiany ha deviato di testa, Handanovic ha respinto
con la mano. Al 35' è stata l'Inter a creare un pericolo, con un colpo
di testa di Palacio fermato sulla linea da Valdes. Al 43' bel tiro di
Biabiany, in angolo con lieve deviazione di un difensore.
Nella ripresa al 17' Un gran tiro di Guarin da 20 metri ha costretto
Mirante al più difficile intervento della serata, in angolo. Ma non era
aria. E il Parma ha fatto propria la gara al 29'. Poderoso inserimento
centrale di Sansone che è arrivato senza ostacoli al limite dell'area
per scaricare un destro basso e imparabile per Handanovic sul primo
palo. C'è stato anche un bel colpo di testa di Benalouane al 39',
deviato in angolo. L'Inter invece non ha fatto nulla per poter dire di
averci provato davvero ad insidiare la Juve. Che ringrazia. Non solo il
Parma.
IL RESOCONTO DI PARMA-INTER
STRAMACCIONI: "ERRORE MOLTO GRAVE" «Abbiamo disputato
di sicuro uno dei peggiori secondi tempi della stagione, ma abbiamo
pagato molto caro un errore gravissimo. Non si può prendere un gol così,
partendo da una rimessa laterale a centrocampo». Andrea Stramaccioni, a
Sky Sport, ha commentato così la sconfitta dell'Inter a Parma.
«Il primo tempo non è stato neanche malissimo davanti ad un Parma messo
bene in campo che ci ha messo in difficoltà - ha proseguito il giovane
allenatore - invece nel secondo certo non siamo andati bene. Di solito
nella ripresa tendiamo a crescere. Stavolta non è successo. Non so se è
un problema fisico, anche se dopo l'Europa League di solito soffriamo un
pò. Sicuramente è troppo grave l'errore che ha portato al gol del
Parma: Sansone ha fatto 50 metri da solo, senza dribblare nessuno». E
ora? «Abbiamo fatto un punto in tre partite, siamo arrabbiati».
HAMSIK ESPUGNA CAGLIARI È Marek Hamsik l'uomo della
provvidenza che regala al Napoli la vittoria per 1-0 in casa del
Cagliari. Lo slovacco, che deve supplire alle assenze di Cavani e Pandev
in attacco, al 28' del secondo tempo sblocca la partita dell'Is Arenas e
proietta la squadra di Mazzarri a 30 punti, due in meno della capolista
Juventus.
Per i padroni di casa resta il rammarico di aver giocato una buona gara e
di aver colpito due pali, in classifica i rossoblu restano fermi a 16
punti. Tante le occasioni da rete da una parte e dall'altra. La prima
vera palla gol al 22' è per la squadra di Mazzarri, Insigne si libera di
un uomo al limite dell'area e lascia partire un gran tiro a girare su
cui il portiere non può arrivare ma la palla si stampa sul palo.
Ancora Napoli al 24', Behrami entra in area dalla destra e crossa al
centro, Insigne manca la deviazione vincente. Episodio dubbio tre minuti
più tardi nell'area del Napoli, Conti cade dopo un contatto con
Gamberini ma l'arbitro Giannoccaro lascia correre. È ancora il Napoli ad
insistere, sempre con Insigne, al 31' l'attaccante dell'under 21 in
contropiede entra in area ma da posizione defilata non trova lo specchio
della porta. Reagiscono i padroni di casa con Thiago Ribeiro che
impegna De Sanctis con un tiro dal limite dell'area. Ancora Cagliari al
36', da calcio d'angolo Conti devia sotto porta, il tiro scheggia il
palo.
Ultimo brivido per il Napoli allo scadere del primo tempo, Avelar vede
De Sanctis fuori porta e tenta il grande gol con un tiro da lontano ma
la palla finisce di poco alta sopra la traversa. Il secondo tempo si
apre con una traversa per il Cagliari al 47': su cross di Conti
interviene in scivolata Cannavaro che rischia l'autorete.
Occasione di Nainggolan al 54', il giocatore rossoblu si coordina e
lascia partire un tiro al volo di poco a lato. Prova a ridisegnare la
squadra Mazzarri che sostituisce Maggio e Dzemaili con Mesto e Vargas.
Napoli vicino al vantaggio al 69', su angolo Vargas colpisce di testa ma
Agazzi respinge, è Conti a spazzare via la sfera prima che Gamberini si
avventi sul pallone.
La partita si sblocca in favore del Napoli al 73' quando Hamsik riceve
nell'area piccola una palla deviata dal difensore Ekdal pressato da
Zuniga e a tu per tu con Agazzi non sbaglia. Il Cagliari prova a reagire
ma senza grande convinzione, al 84' Ceppelini da poco entrato prova il
tiro da fuori ma non trova la porta.
Col cuore i padroni di casa ci provano ancora con Conti che all'85' fa
partire un destro dentro l'area di rigore ma la palla finisce fuori. Sul
finire del match il Napoli ha l'occasione del raddoppio con Vargas ma
il giocatore azzurro si fa anticipare dal portiere in uscita.
IL RESOCONTO DI CAGLIARI-NAPOLI
MAZZARRI: "PIU' DI QUESTO NON POSSO CHIEDERE" Il Napoli
vola anche senza Cavani. E Mazzarri, ora che vince pure con il suo
bomber ai box (e senza Pandev) ha un motivo in più per continuare a
sognare: «Più di questo - esordisce in sala stampa - non si può chiedere
ai miei ragazzi». Tre punti che, secondo il mister (giocatore del
Cagliari per poche partite nella stagione 1982-83) valgono molto perchè
conquistati contro una squadra in salute: «Il Cagliari- spiega - l' ho
visto con il Torino, con l'Inter: veramente forte, gli faccio i miei
complimenti. Uscire fuori con una vittoria da un campo così difficile dà
valore ai nostri meriti».
Soddisfatto, ma trova anche il pelo nell'uovo: «Nel primo tempo - spiega
- forse dovevamo essere più cattivi sotto porta. Perchè a volte se non
si sfruttano certe occasioni poi la partita si mette in salita. E
infatti c'è stato nella ripresa un grande ritorno del Cagliari». Ma
proprio in quel momento anche il gol di Hamsik. Qualcuno gli fa notare
che la squadra è esplosa anche grazie ai cambi. Il mister sorride e
ringrazia.
Pochi sorrisi, invece, sul volto dell'allenatore rossoblù . Ma nemmeno
tanta delusione. Casomai un pò di rabbia. Lo dice chiaro e tondo «Se una
squadra doveva vincere quella era il Cagliari». La lettura tattica
della gara dell'ex numero 8 dei sardi ai tempi della scalata in A con
Ranieri è semplice: «Li abbiamo chiusi nella loro metà campo- dice-
creando cinque-sei palle gol. E la loro rete è nata da una serie
fortunosa di rimpalli».
Il Napoli? « Se loro hanno messo Hamsik a uomo su Conti- spiega- vuol
dire che questo Cagliari è da temere. Posso solo fare i complimenti alla
squadra e al pubblico che ci ha applaudito nonostante la sconfitta: ha
visto che abbiamo dato davvero tutto. Che Milano non era un caso, che
con il gioco abbiamo messo sotto un'altra big: continuiamo così».
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