Il calcio, soprattutto, ma anche lo sport dipendono sempre più dai soldi dei diritti tv. Che hanno raggiunto cifre inimmaginali anni fa, anzi, come dice Eugenio De Paoli, direttore di Rai Sport, "prezzi inaccettabili". Molti prodotti, a cominciare dalle Olimpiadi, sono ancora in ballo. Ma vediamo le Grandi Manovre delle tv. La Rai ora pensa anche ad un canale collettivo di calcio: ottima l'idea di De Paoli, di lanciare due canali tematici dello sport, anche minore, Rai Sport 1 e Rai Sport 2. Peccato che manchino un po' di eventi a rinforzare il prodotto, ma le trasmissioni fanno ascolti soddisfacenti. Sul fronte dei diritti, la battaglia è terribile e la Rai, con 200 milioni di rosso, è chiaro che sia sempre più in affanno. De Paoli vorrebbe tanto il Sei Nazioni di rugby, che considera un"vero prodotto da servizio pubblico", ma per ora ha dovuto rinunciare alla Diamond League di atletica.
Ed è ancora ferma per quanto riguarda le Olimpiadi invernali di Sochi che si terranno fra meno di un anno e anche quelle estive di Rio 2016. E' pensabile ad una Rai che rinunci per la prima volta ai Giochi? No, non lo è. In passato ha acquistato da Sky per 45 milioni di euro Vancouver 2010 e Londra 2012. E credo che prima o poi la trattativa con Sky, che detiene i "pieni" diritti, andrà a buon fine, e la Rai potrà avere, magari in extremis, sia Sochi che Rio. D'altronde, quale altra emittente, che trasmette in chiaro, può acquistare cento ore (in diretta) dell'Olimpiade a caro prezzo? Non
certo Mediaset, anch'essa in crisi, e nemmeno La7, che sul fronte sportivo ha quasi smobilitato. Quindi, visto che Sky deve rientrare delle ingenti spese fatte, credo che la Rai non perderà i Giochi.
La tv pubblica ha la Nazionale di Prandelli (che può fare ottimi ascolti il prossimo anno ai Mondiali), la Confederations Cup: due avvenimenti che trasmetterà anche Sky. La Rai ha perso la Champions League che piace molto (quest'anno su Sky è cresciuta dell'8%), trasmette solo 9 Gran Premi di F.1 in diretta (ma fa buoni ascolti anche in differita), ha la Coppa Italia di calcio e ha salvato le sue trasmissioni-cult (da Novantesimo alla Domenica Sportiva). La Rai ha inoltre il Giro d'Italia (in realtà non lo voleva nessuno), i Mondiali di ciclismo 2013 e il Roland Garros, mentre Sky il prossimo anno avrà in esclusiva anche il motoGp. Tanto da fare dire a Matteo Mammì, responsabile dei diritti sportivi di Sky Italia, che "questa è stata l'annata migliore di sempre per quello che riguarda Sky". I dati di ascolti gli stanno dando ragione: ma la pay tv adesso deve recuperare abbonati, e spera di farlo almeno in parte grazie anche alla F.1, visto che ha perso oltre 150.000 clienti fra 2011 e un 2012 altrettanto nero. Ora in tutto sono 4.850.000, pochi rispetto a BskyB in Inghilterra ma c'è da considerare anche le tessere (ferme intorno a 2.200.000) di Mediaset Premium. Ma la grande partita si giocherà il prossimo anno, quando la Lega di A farà il bando d'asta per i diritti tv (quelli attuali scadono nel 2015).
E' chiaro che i venti presidenti sperino in una grande concorrenza, con la scesa in campo anche di Al Jaazera. La tv degli sceicchi intanto il prossimo anno potrebbe sbarcare in Italia, trasmettendo sia la Liga di Spagna sia la Premier League di Inghilterra. Sky ha rinunciato quest'anno alla Liga per una differenza di 600.000 euro (la richiesta era di 10 milioni a stagione), mentre sia il campionato spagnolo ("che ha solo due squadre, Real e Barcellona", secondo i dirigenti della tv di Rupert Murdoch), sia la Premier dalla prossima stagione sono finiti a Pitch International, legato ad Al Jaazera. Sarà importante capire cosa vuole fare la tv araba, nata grazie alla volontà dell'Emiro Hamad bin Khalifa Al Thani e che ora trasmette in tutto il mondo. Sarebbe un bel colpo, per la Lega di A, se Al Jaazera scendesse davvero in campo: la cifra globale dei diritti (ora intorno al miliardo di euro: 560 versati da Sky, circa 270 da Mediaset Premiun) potrebbe lievitare e il calcio italiano potrebbe avvicinarsi all'Inghilterra. Al Jaazera che farà? Si alleerà con Sky o con Mediaset? O correrà da sola? Questo è il vero snodo, ma la Lega di A, nel frattempo, deve garantire un campionato più "appetibile", stadi pieni e basta con le farse come Is Arenas. Poi, ha ragione Aurelio De Laurentiis, che se ne intende: l'Italia può vendere meglio i suoi diritti all'estero. Ma se continuiamo a dare a Singapore, Cagliari-Chievo in uno stadio vuoto...
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