È un giorno pesantissimo per l'inchiesta sul calcioscommesse: all'alba Stefano Mauri è stato arrestato insieme ad altri 18 (tra i quali Omar Milanetto) nell'ambito dell'inchiesta Last Bet sul calcioscommesse. A eseguire l'operazione gli uomini della Polizia di Stato di Cremona, Brescia, Alessandria, Bologna e del Servizio Centrale Operativo (Sco). Poco dopo è arrivata la notizia di un blitz della polizia a Coverciano, nel ritiro della nazionale. Obiettivo il difensore Domenico Criscito, tra i possibili convocati per l'Europeo che inizia l'8 giugno. Criscito è indagato, così come i genoani Sculli e Kaladze, per la partita giocata dai rossoblù contro la Lazio (e anche per Lazio-Lecce, sempre della stagione 2010-2011). Infine, è arrivata la notizia che anche l'allenatore della Juventus Antonio Conte è fra gli indagati e che il suo appartamento è stato perquisito. Il tecnico della Juventus era stato coinvolto dalle dichiarazioni del «pentito» Filippo Carobbio, che lo aveva accusato di essere al corrente dell'accordo per il pareggio fra Novara e Siena quando sedeva sulla panchina dei toscani.
DISPONIBILI - A Mauri e a Milanetto, gli inquirenti contesterebbero il reato di associazione a delinquere finalizzato alla truffa e alla frode sportiva. Gli investigatori avrebbero ricostruito che sia Mauri sia Milanetto erano disponibili, in cambio di denaro, a combinare gli incontri delle loro rispettive squadre. Sarebbero stati anche accertati diversi contatti tra i giocatori e gli esponenti dell'organizzazione criminale. La Lazio è sotto choc. Non si sa dove finisce la sorpresa e dove inizia la rabbia del presidente Lotito, fino a poche settimane fa disposto a mettere la mano sul fuoco per Mauri e Brocchi, «ragazzi dei quali conosco le qualità morali». Salvo poi mostrare preoccupazione sulla responsabilità oggettiva, il meccanismo che lega la società alle vicissitudini dei suoi tesserati.
RISCHI - Ora Mauri rischia la radiazione sportiva e la Lazio forti penalizzazioni. L'estate scorsa, nell'ambito della stessa inchiesta di Cremona, l'Atalanta si beccò un -6 perché il capitano, Cristiano Doni, aveva taroccato Atalanta-Piacenza. Se la giustizia sportiva usasse lo stesso criterio per Mauri e le presunte combine col Genoa e a Lecce, la Lazio potrebbe rischiare il doppio, 12 punti. E, in più, si vedrebbe sfilare la possibilità di disputare l'Europa League: l'Uefa non ammette squadre che abbiano pendenze legali di questo tipo.
CICLI - È una storia che si ripete ciclicamente per la Lazio. Dentro lo scandalo scommesse del 1980, quello del blitz della polizia in diretta tv a «90° minuto», che la trascinò in B insieme al Milan; dentro anche all'inchiesta dell'86 che, a seguito del -9 inflitto dalla giustizia sportiva, portò i biancocelesti sul ciglio della terza serie dopo un campionato di B vissuto sempre con l'acqua alla gola. Quindi lo scandalo dei passaporti falsi nel 2001 con la Lazio condannata a pagare due miliardi di lire per i documenti di Veron, argentino fatto diventare comunitario «ad hoc». Nel 2006, due anni dopo la bancarotta sfiorata, il terremoto di Calciopoli fa tremare la nuova Lazio di Lotito: -3 punti (-11 in primo grado) ed estromissione dalla Coppa Uefa. Nel 2011/12 «agentopoli», le irregolarità sui tesseramenti di Zarate e Cruz, e ora la nuova bufera calcioscommesse. Non si finisce mai.