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L’appello dei sessanta campioni: Roma 2020, grande occasione

Siamo alla mozione degli affetti. Perché il tempo stringe, e il perdurante silenzio di Palazzo Chigi sulla candidatura di Roma per i Giochi olimpici del 2020 non viene interpretato come un segnale tanto positivo. Così in sessanta hanno preso carta e penna e scritto direttamente a Mario Monti, il premier che emetterà il verdetto sul sostegno del governo solo dopo il viaggio negli Stati Uniti (rientrerà nel week end), a poche ore dalla prima scadenza (15 febbraio) imposta dal Cio, il Comitato olimpico internazionale. Sessanta atleti tra i più seguiti e amati dello sport italiano. Sessanta nomi che abbracciano tutte le discipline, campioni in attività ma non solo. Una quindicina di righe con le quali si chiede aMonti l’appoggio per Roma 2020: un gesto di fiducia, un’apertura verso il futuro, senza ulteriori indugi. La lettera aperta—pubblicata stamane dai principali quotidiani italiani — porta la firma di personaggi che vanno da Francesco Totti a Deborah Compagnoni, da Federica Pellegrini a Jury Chechi, da Gigi Buffon a Valentina Vezzali, da Alex Zanardi a Flavia Pennetta, da Maurizia Cacciatori a Valentino Rossi. «Siamo convinti — scrivono gli atleti al presidente del Consiglio — che riportare le Olimpiadi in Italia darebbe a tutti, in particolare ai giovani, quella sferzata di ottimismo di cui il Paese ha bisogno anche per risvegliare l’orgoglio nazionale. Ci sentiamo al Suo fianco nella grande opera che sta conducendo e siamo certi che Lei condivida i nostri sentimenti. È per questo — concludono la missiva — che Le chiediamo di non far mancare il sostegno del governo a questa sfida straordinaria, un’occasione irripetibile per il rilancio e lo sviluppo del Paese». E l’ultima riga, un pizzico retorica: «Giochiamo questa partita: possiamo vincerla tutti insieme! ». La discesa in campo di chi in campo è abituato a stare da una vita, appare — forse — come l’estremo tentativo di scuotere il premier e spingerlo verso una decisione che in molti temono possa deludere l’intero movimento sportivo. In effetti, gli spifferi che escono nelle ultime ore da Palazzo Chigi non sembrano promettere molto di buono. Qualcuno sperava che Mario Monti affrontasse la questione Roma 2020 durante il Consiglio dei ministri di ieri pomeriggio. Invece niente. Un’altra giornata di attesa inutile. Anzi, la scelta di rimandare l’annuncio sul sostegno o meno al rientro dagli States, da più parti viene letta in maniera decisamente negativa. A cominciare dal comitato organizzatore di Roma 2020, probabilmente convinto che se non avesse avuto così tante perplessità il premier si sarebbe già pronunciato a favore della candidatura olimpica capitolina. Chi ancora spera, e pungola Monti, è Gianni Alemanno. «L’appello è un’ulteriore dimostrazione della condivisione che contraddistingue questo progetto—ha detto il sindaco di Roma —. C’è la forte consapevolezza che ospitare i Giochi rappresenterebbe per tutta l’Italia una grandissima occasione di rilancio, che non possiamo lasciarsi sfuggire in questo difficile momento di crisi. Auspico che il presidenteMonti prenda atto della volontà degli italiani, accolga l’appello dei nostri atleti e appoggi la candidatura». Ma la volontà degli italiani non è affatto tutta a favore. Il comitato «Olimpiadi bene comune » (nato a settembre e composto da più di un centinaio di associazioni dello sport di base romano), ha scritto anch’esso al presidente del Consiglio una lunga lettera in cui si esprime «fortissima preoccupazione per i costi sproporzionati » previsti dalla relazione del comitato promotore: 825 milioni.

quotidianamente.net

F1: Red Bull si svela su internet

Muso alto e a scalino, come nuove regole impongono, e posteriore piu' rastremato. La nuova Red Bull Rb8, presentata oggi ma solo su internet, sembra dalle prime immagini non differire molto dalla monoposto che l'anno scorso ha dominato il Mondiale di Formula 1, se non in quei punti obbligati a causa dei regolamenti.

Domani la nuova vettura fara' il suo esordio sulla pista spagnola di Jerez con Mark Webber; giovedi' e' la volta del due volte campione del mondo Sebastian Vettel.

absa

Tennista serbo e fondista keniana sportivi dell'anno

Il tennista serbo Novak Djokovic, fresco vincitore dell'Open d'Australia, e la fondista keniana Vivian Cheruiyot, oro nei 5.000 e nei 10.000 ai Mondiali di Daegu, hanno ricevuto il premio Laureus - Sportivo dell'anno. Il Barcellona, vincitore del campionato spagnolo e della Champions League, e' stato premiato come squadra dell'anno dalla giuria della Laureus World Sports Academy, composta da 48 personalita' dello sport. Djokovic succede a Rafael Nadal, la Cheruiyot all'americana Lindsey Vonn.

ansa

Anche lo sport nel suo piccolo s’incazza

Dai silenzi squarciati dalle unghiate di Zeman alle esplosioni retoriche di Alì, la storia dello sport è piena di personaggi dalla lingua sciolta e dai pensieri brillanti. Imbattibile il sarcasmo di Best o la feroce ironia di Prisco. Dai “primitivi” Cassano e Gascoigne fino alla “locomotiva” Zatopek, attraversando l’esilarante povertà descritta da LaMotta, una piccola galleria di battute tanto per uscire dai soliti veleni quotidiani.
Paul Gascoigne: Qui mi diverto. Ho già provato di tutto: testa d’anatra, testa di gallina, zampe di gallina, pipistrelli… Di questo passo, presto mi cresceranno le ali e potrò volare.
Eric Cantona: Quando i gabbiani seguono il peschereccio è perché pensano che delle sardine stanno per essere gettate in mare.
Mark Spitz: Nell’assegnazione dei Giochi Olimpici contano tre cose: fare soldi, ancora più soldi e più soldi possibile.
Enzo Bearzot: A causa dell’ingresso di grandi sponsor sulla scena del calcio, sembra che il denaro abbia spostato i pali delle porte.
Ayrton Senna: Non esiste una curva dove non si possa sorpassare.
Gino Bartali: Gli italiani sono un popolo di sedentari. Chi fa carriera ottiene una poltrona.
Livio Berruti: La mia carriera è stata tutta una combinazione. Da piccolo correvo dietro ai gatti, mi piacevano i cambi di direzione e forse questo mi ha dato le prime qualità.
George Best: Nel 1969 ho dato un taglio a donne e alcol. Sono stati i venti minuti peggiori della mia vita.
Vujadin Boskov: In campo sembravamo turisti. Con la differenza che per entrare allo stadio non abbiamo pagato il biglietto.
Antonio Cassano: A scuola avevo due in tutte le materie. Un risultato straordinario, ottenuto grazie a un impegno costante. Sono stato bocciato sei volte, tra elementari e medie.
Muhammad Alì: Io sono il più grande. L’ho detto persino prima di sapere di esserlo.
Roger Federer: Quando non hai il tempo di fermarti a riflettere è un problema. Giocavo, vincevo e andavo da un torneo all’altro. Anche le mie vacanze erano fatte di corsa. Le sconfitte invece mi lasciano del tempo, ed è abbastanza gradevole avere una vita più normale.
Rino Gattuso: Io penso e parlo in calabrese, è più veloce, è più comodo. Quando devo imprecare lo faccio in calabrese. Chissà quanti morti che t’è muort, morti ‘e mammete o vai a fare in du culu ho tirato durante la mia carriera.
Jack LaMotta: Eravamo così poveri che a Natale il mio vecchio usciva di casa, sparava due o tre colpi di pistola, poi rientrava dicendo che Babbo Natale si era suicidato.
Diego Maradona: Io sono favorevole agli omosessuali perché, grazie a loro, aumenta la richiesta di veri maschi.
Josè Mourinho: Solo uno tra ventuno non voleva darmi la laurea honoris causa, ma è normale, anche Gesù non piaceva a tutti.
Jessie Owens: Amo correre, è una cosa che puoi fare contando sulle tue sole forze. Sui tuoi piedi e sul coraggio dei tuoi polmoni.
Marco Pantani: Vado così forte in salita per abbreviare la mia agonia.
Michel Platini: Il doping non sono gomme da masticare. Il doping è come fare l’amore, c’è bisogno di essere in due: il dottore e l’atleta.
Peppino Prisco: Prima di morire mi faccio la tessera del Milan, così schiatta uno di loro.
Totò Schillaci: Se c’è da attaccare attacco, se c’è da subire subisco.
Marco Simoncelli: Si vive di più andando cinque minuti al massimo su una moto come questa, di quanto non faccia certa gente in una vita intera.
Tommie Smith: Se faccio qualcosa di buono sono un americano, ma se faccio qualcosa di sbagliato allora sono un negro.
Mike Tyson: Non puoi restare sposato in una situazione in cui hai paura di addormentarti per l’eventualità che tua moglie ti tagli la gola.
Marco Van Basten: Nel calcio vale quanto ha detto Ivan Lendl rispetto al tennis: se desideri farti un amico, comprati un cane.
Gilles Villeneuve: Quando faccio un incidente, per i giornali, la televisione o per quello che immagina la gente, è come se io avessi fatto cinque incidenti.
Emil Zatopek: Non ho abbastanza talento per correre e sorridere allo stesso tempo.
Mario Balotelli: Credo che nella vita si debba aver paura di altre cose, non certo di una partita.
Zdenek Zeman: Non c’è nulla di male ad essere ultimi, se lo si è con dignità.
di Giorgen - ticinolibero.ch

Valentino Rossi è ancora all'inseguimento dei top team ma il Dottore rivela "In Ducati siamo tutti contenti

Caldissimo nelle ore centrali e un acquazzone pomeridiano che ha fatto chiudere i lavori in anticipo, alle 17:25. In casa Ducati, Nicky Hayden si era fermato prima, verso mezzogiorno, dopo aver provato a guidare con una fasciatura molto stretta della spalla sinistra dolorante. Non avendo comunque la forza necessaria per spingere forte, d'accordo con la squadra, ha preferito smettere in anticipo.
Valentino Rossi invece ha continuato fino all'arrivo della pioggia ed ha chiuso con il quinto miglior tempo, abbassando di un secondo la sua prestazione di ieri. Il pilota italiano si e' detto soddisfatto del primo test con la GP12.
"Nel team siamo tutti contenti per come sono andati questi test, soprattutto oggi. 2'00"8 comincia ad essere un tempo interessante. Le due Honda e le due Yamaha sono ancora davanti, però noi consideriamo questo test un punto di partenza. Le cose più positive che abbiamo ottenuto sono che l'anteriore adesso mi permette di guidare un po' di più come sono capace, che la moto reagisce bene alle modifiche e che abbiamo le idee chiare su cosa ci manca" spiega il "Dottore".
"In particolare, se riusciremo a migliorare il comportamento della moto in accelerazione potremo fare un consistente passo in avanti. So che in Ducati il lavoro non si è mai fermato e adesso con le informazioni raccolte continueranno a lavorare sulle aree che abbiamo individuato. Anche se magari ci vorra' un po', è vero che da qui alla prima gara manca ancora tempo. Dobbiamo crescere e quindi stiamo con i piedi per terra ma io sono contento di come è andata".
"C'è tanto lavoro da fare e qualche problema da risolvere, ma abbiamo una buona base. Iil morale della truppa è alto" aggiunge Valentino su twitter. "Adesso facciamo la valigia e torniamo a casa a fare due traversi sulla neve! Il Subarone è pronto con le termiche!"
Italpress

La Roma è uno spettacolo Inter umiliata con quattro gol

Milano, 05 febbraio 2012
Lezione di calcio all'Olimpico della squadra di Luis Enrique: a segno Juan, doppietta di Borini e gol finale di Bojan. Inter chiusa nella propria metà campo: solo un punto nelle ultime tre gare

Il recupero di mercoledì, contro il Catania, potrebbe sancire anche il sorpasso in classifica. Per il momento, all'Olimpico, arriva un confronto imbarazzante per l'Inter ed esaltante per la Roma: 4-0. Ma il risultato non è tutto e soprattutto non dice tutto: la partita mostra una squadra che occupa militarmente la metà campo avversaria, e un'altra chiusa a protezione della sua porta, senza nemmeno troppa convinzione. Da una parte Totti dipinge e innesca i vari Lamela e Borini, dall'altra Milito e Pazzini si guardano e vedono il centrocampista più vicino a una ventina di metri. La Roma "rimbalza" dopo gli stop con Bologna (parziale) e Cagliari (totale), l'Inter infila la terza partita senza vittorie: due sconfitte e il 4-4 col Palermo. Entrambe restano in corsa per il terzo posto, ma dopo la sfida diretta puntare sulla Roma sembra decisamente più facile, mentre farlo sull'Inter richiede una grande fede.

i gol — Il primo gol arriva su calcio piazzato, ma è un caso, un premio al termine di una insistita e esteticamente apprezzabile azione palla a terra, nobilitata da un colpo di tacco di Totti che libera al tiro Lamela. Julio Cesar dice di no all'argentino, poi si oppone anche a Pjanic, ma sul corner Totti trova l'inserimento di Juan: stacco in "terzo tempo", difensori fermi e 1-0. In una gara alla pari, ci sarebbe da attendersi una reazione dell'Inter: invece niente, ci prova solo Milito dovendo fare però tutto da solo, da metà campo in poi. E' un segno, così come è una sentenza il 2-0 di Borini, non appena l'Inter, nel finale di tempo, prova a mettere la testa fuori. Bella palla in profondità di Pjanic, Borini fa sedere Samuel con una sterzata e poi di destro infila Julio Cesar sotto le gambe. Gran partita di Borini, che corre come al solito per due, e trova i tempi giusti per salutare i difensori nerazzurri: a inizio ripresa su un lancio lungo di Juan parte in posizione regolare e si ritrova solo in area. Resiste al rientro di Lucio e fa 3-0: praticamente, si potrebbe iniziare a tornare a casa lì, per evitare i ritardi dovuti alla neve. Chi resta, invece, fa in tempo a vedere anche un gol di Bojan, che fra quattro difensori nerazzurri fa vedere perché a Barcellona, qualche anno fa, pensavano di avere per le mani un fenomeno.

spettacolo roma — Luis Enrique, invece, ha sicuramente per le mani una squadra dalle grandi potenzialità: il rientro di De Rossi aumenta esponenzialmente la stabilità della squadra, Pjanic e Gago quando sono in palla garantiscono le due fasi e illuminanti verticalizzazioni, Taddei e José Angel (uno degli acquisti più discussi), prendono possesso delle fasce, con tanti saluti a Zanetti, Obi, Nagatomo e soprattutto Maicon. Il tecnico poi si gode Totti, che forse non sarà al massimo per 90', ma che indirizza la gara. E non può più prescindere da Borini moto perpetuo. Ora resta da capire perché si vivano passaggi a vuoto come quello di Cagliari e poi il terzo posto è alla portata.


incubo inter — Ranieri deve invece sperare che sia stato un brutto sogno. L'Inter non è mai in partita, arriva a tirare verso la porta di Stekelenburg due volte (Milito in azione personale e Pazzini di testa), si schiaccia sulla sua difesa e alla fine rinuncia anche a reagire, aspettando la fine. I romanisti vanno il doppio, e le scelte sono poche. Tanti assenti (Sneijder, Forlan, Stankovic, Guarin, Alvarez), ma anche qualche scelta che farà discutere, come quella di sostituire, già sotto 2-0, Pazzini con Poli (esce anche Samuel e entra Cordoba, non Ranocchia). Va bene l'equilibrio, ma se i nerazzurri vogliono puntare al terzo posto devono inserire i pezzi da novanta, e non fare collezione di mediani.
Valerio Clari / gazzetta.it

Ecco come è nata la Ferrari più brutta

Proviamo a spiegare le ragioni di questa monoposto tanto rivoluzionaria quanto sgradevole all’occhio. Il team di Maranello va a caccia di riscatto dopo un Mondiale deludente e rischia tutto il possibile. (foto AP/La Presse)

Il primo impatto non è stato dei migliori. Nemmeno il presidente della Ferrari Luca Cordero di Montezemolo è riuscito a nascondere il fatto che la nuova F2012 sia effettivamente molto molto brutta. Ma, come è logico che sia, il giudizio di una monoposto non può essere legato alla mera estetica. Oltre al colpo d’occhio c’è di più. E sta tutto nel nuovo regolamento e nella voglia di rinnovarsi del team di Maranello dopo un anno da dimenticare.
PIEDE SULL’ACCELERATORE – Il modello è quello di Fernando Alonso, che nel Mondiale più difficile ha schiacciato fino in fondo per spremere quei decimi di secondo che la Ferrari dell’anno passato proprio non poteva garantirgli. Il pilota spagnolo ha dato l’esempio e Stefano Domenicali lo ha seguito. Dopo le critiche ricevute per una monoposto molto conservativa sul piano dinamico come quella del 2011 e la rivoluzione in seno al team, ecco dunque la macchina più estrema di sempre. Il fatto che sia anche la più brutta poco conta per gli ex McLaren Pat Fry e Nikolas Tombazis, i due che hanno coordinato il progetto della F2012. L’obiettivo era sfruttare al massimo il nuovo regolamento della Formula 1 e provare a rilanciare dopo un anno passato ad inseguire.
LA RIVOLUZIONE: MUSETTO E SOSPENSIONI – Il punto focale del nuovo progetto sta nella parte frontale. I problemi principali della vecchia Ferrari erano la tenuta di strada e i tempi di riscaldamento delle gomme anteriori. Per risolvere queste due problematiche, si è deciso di stravolgere il quadro e di sfruttare al massimo il nuovo regolamento, che limita l’altezza dell’anteriore. Il telaio è stato portato all’altezza massima consentita (62,5 cm) lì dove si innesta nel musetto (forzatamente abbassato per ragioni di sicurezza) “da balena” (per dirla alla Montezemolo), creando l’effetto tanto sgradevole a livello estetico. In questo modo, però, si incanala il quantitativo massimo di aria e si cerca di stabilizzare al meglio la monoposto. Tutto ciò comporta per esigenze aerodinamiche anche l’altro cambiamento determinante, quello del passaggio alle sospensioni “pull-rod” anche sull’anteriore, una soluzione che nel “circus” non si vedeva dalla Minardi del 2001 e che era stata progressivamente negli anni 90. Il fatto che sia stata rispolverata si spiega ancora con l’esigenza di convogliare aria, operazione che con il musetto abbassato diveniva difficoltosa. Sarà la scelta giusta? Se tutto andrà come deve, l’addio agli scarichi soffianti nel diffusore potrebbe essere compensato dall’aria proveniente dalla parte frontale della monoposto. Ma, come è abbastanza chiaro, si tratta di un progetto nel complesso rischioso.

QUALE MODELLO? – L’inquietudine dei tifosi della Rossa dovrebbe non nascere tanto dall’estetica, quanto dal fatto che la F2012 assomigli non al progetto di un top team ma a quello della Force India, svelata anch’essa nella giornata di giovedì e con un musetto di bruttezza pari a quella di Maranello. La nuova McLaren (cliccate sul link relativo per vederla in ogni dettaglio), ad esempio, è una monoposto dall’aerodinamica molto fluida, l’opposto della Ferrari. Ma, come detto, Fry ha voluto rischiare tutto. E forse soltanto lunedì capiremo se il progetto sarà da cestinare, perché lunedì sarà la Red Bull a svelare la nuova monoposto. Anche la loro sarà così brutta?


Mattia Fontana / eurosport

NBA - Male Gallinari, Lakers corsari

Vittoria preziosa degli Indiana Pacers a Dallas, Toronto vince anche senza Andrea Bargnani e LeBron trascina Miami con uno spettacolare quarto parziale. Brutta prestazione per l'italiano dei Nuggets, sconfitti da Kobe Bryant e compagni
Una serataccia per Danilo Gallinari e i suoi Nuggets, ma anche per i campioni in carica di Dallas Mavericks che cadono con i Pacers. Sorridono LeBron James e Kobe Bryant.
Denver Nuggets-Los Angeles Lakers 89-93
I Lakers non portano bene a Danilo Gallinari che, dopo l’exploit sfortunato del mese scorso, infila un’altra prestazione così così al cospetto di Kobe Bryant. Partenza in quintetto e 29’ di gioco, ma soltanto 6 punti a referto con un uno su nove dal campo (un tiro da tre e tre liberi). Il mancato apporto dell’italiano ha avuto la sua incidenza, anche perché Denver è sempre stata dietro nel punteggio, ma soltanto di un paio di punti. Il top scorer della serata è Al Harrington (24 punti), però a fare la differenza sta tutta nel duo Andrew Bynum-Kobe Bryant, con 22 punti il primo e 20 il secondo. I Lakers, che hanno protato in doppia cifra anche Pau Gasol (14 punti e 17 rimbalzi), Derek Fisher e Andrew Goudelock, iniziano al meglio la serie di sei trasferte consecutive con la terza vittoria dell’anno (su 10 match) “on the road”. I Nuggets perdono anche per infortunio il centro Timofey Mozgov, che ha rimediato una distorsione al ginocchio sinistro.
Philadelphia 76ers-Miami Heat 79-99
Avrà anche segnato “soltanto” 19 punti (con 12 rimbalzi e 8 assist), ma alla fine è stato incredibilmente decisivo come al solito. Perché nel successo degli Heat c’è ancora molto LeBron James, l’uomo che ha guidato Miami al parziale decisivo di 15-0 in avvio di quarto quarto, giocando da guardia in un quintetto che comprendeva anche Udonis Haslem e Mike Miller. Il momento decisivo della partita, sino ad allora molto tirata e da allora divenuta una vittoria confortevole per i finalisti del 2011. Per il resto, 26 punti in 33’ di Dwyane Wade e doppia cifra per Chris Bosh (12 punti), Mario Chalmers (13), Mike Miller (12) e Norris Cole (11). Per i Sixers, a cui non sono bastati i 16 di Thaddeus Young, si tratta soltanto della terza sconfitta a domicilio stagionale.
Boston Celtics-New York Knicks 91-89
Continua il momento nero degli uomini di Mike D’Antoni. Carmelo Anthony ne mette 26 ma sbaglia il canestro decisivo nel penultimo possesso, al quale fa seguito un altro tiro forzato e fallito da Amare Stoudemire. E a godere sono i vecchietti terribili. Paul Pierce chiude la serata con 30 punti a referto, mentre Ray Allen ne aggiunge 9 (sui 14 totali) nell’ultimo quarto. Per New York, avanti sino all’ultimo parziale, è un’altra mazzata. Dopo un primo tempo illusorio (44% al tiro, una media di un punto a giocata e un 55-49 parziale), è arrivato un secondo di ben altro tono. Con dieci turnover per i Celtics e nemmeno un tiro da tre andato a segno per gli ospiti. Per i Knicks è il secondo ko di fila, l’undicesimo nelle ultime tredici.
TUTTI I RISULTATI DELLA NOTTE:
Orlando Magic-Cleveland Cavaliers 102-94
Toronto Raptors-Washington Wizards 106-89
Detroit Pistons-Milwaukee Bucks 88-80
New Jersey Nets-Minnesota Timberwolves 105-108
Houston Rockets-Phoenix Suns 99-81
Oklahoma City Thunder-Memphis Grizzlies 101-94
Dallas Mavericks-Indiana Pacers 87-98
 eurosport

Sei Nazioni - Vince la Francia, l'Italia non demerita

La nuova Italia modellata da Jacques Brunel nasce con una sconfitta, ma non potevamo aspettarci un'altra impresa, dopo quella del Flaminio dello scorso anno. O meglio, potevamo sperarci ma non contarci. I transalpini, anch'essi rinnovati, hanno maggior qualità e si sa, ma almeno per 50' i ragazzi azzurri tengono testa alla formazione vice-campione del mondo. Soprattutto nella prima parte, sono stati Parisse & Co. a fare gioco e a proporsi, anche se a finalizzare sono quasi sempre gli avversari. Nella ripresa invece, è quasi un monologo dei Bleus, che approfittano del fiato corto dei nostri per metterci alle strette. Finisce 30-12, poteva andare meglio ma poteva andare anche molto peggio. Qualcosa di positivo si è visto, ma per arrivare al livello dei più bravi e, non dimentichiamolo, favoriti per il titolo, serve ancora tanto tanto lavoro.

TANTI VOLTI NUOVI - E' un'Italia profondamente cambiata rispetto al Mondiale quella che si presenta allo Stade de France contro i Bleus: Jacques Brunel dà fiducia ad alcuni giovani, Giovanbattista Venditti su tutti, cambia qualche ruolo e si affida al duo Gori-Burton in cabina di regia. La Francia schiera tanti reduci della finale di Coppa del Mondo, persa con la Nuova Zelanda, e presenta qualche novità, a partire dal ct, Philippe Saint-André: i Bleus sono i favoriti alla vittoria finale e vogliono cominciare subito al 100%.

L'ITALIA GIOCA, LA FRANCIA SEGNA - A Parigi la temperatura è ampiamente sotto gli zero gradi, ma in campo non sembra avvertirsi: l'Italia è la squadra che cerca maggiormente di fare gioco, e già questa è una buona notizia. Gli azzurri attaccano, soprattutto per vie centrali, cercando di mantenere il possesso con Burton, bravo a cambiare gioco, alla mano e al piede. L'unico aspetto negativo è che la Francia, quando commettiamo qualche errore, ci punisce subito: succede al 12' quando Yachvili sblocca il risultato al piede. Poi Burton è bravo a pareggiare, trovando il drop al 19' ma due minuti dopo passa la Francia, stavolta con la marcatura pesante: la difesa azzurra lascia un buco, tra Lo Cicero e Ghiraldini, e Rougerie ne approfitta, fiondandosi oltre la linea di meta. L'Italia non si demoralizza e si spinge in attacco, trovando al 30' il calcio di Burton che ci riporta sotto, sul 10-6. Al 35' però, ecco un altro errore, in fase di mischia questa volta: ne approfitta Picamoles che lancia Malzieu, bravissimo a sfuggire ai nostri difensori e siglare il 15-6 che chiude la prima frazione di gioco.

DOPO 50' GLI AZZURRI CEDONO - Subito a inizio ripresa, l'Italia ha una chance per accorciare, ma Burton non riesce a dare la giusta forza al proprio calcio che si spegne qualche metro indietro rispetto ai pali francesi. Al 45' McLean si produce in una squisita penetrazione per vie centrali, ma la sua corsa si ferma prima del dovuto, complice la buona difesa francese. L'Italia c'è, insomma, è mantiene il pallino del gioco: al 47' ecco il calcio di Burton che vuole dire 15-9. Gli azzurri, a questo punto, cominciano a soffrire: la Francia quando decide di accelerare fa molto male, ed è difficile per i nostri rialzare il baricentro. Yachvili sbaglia un calcio, ma ne trasforma un altro e al 54' ecco la terza meta del match: arriva per mano di Clerc, bravo a concretizzare un contropiede tre contro zero dei nostri avversari, ormai padroni indiscussi del campo. Gli avanti cedono, la difesa azzurra collassa, mentre i Bleus si esaltano: il neo-entrato Botes trova i primi punti azzurri con un gran calcio al 61', ma la Francia non è sazia. Geldenhuys si becca un giallo al 71' e il finale è sofferenza pura: Fofana segna la quarta meta transalpina, ma l'Italia prova a segnare una meta e chiude in attacco, nonostante l'uomo in meno. Dimostrando cuore e carattere, ma per giocare alla pari con le migliori manca ancora tanto. Brunel, i tre anni di cui parlavi ti basteranno?
 it.eurosport.yahoo.com

Formula 1: Troppa neve in Emilia. Nuova Ferrari via web, domani sul sito ufficiale foto della nuova monoposto e interviste ai protagonisti

La Ferrari ha deciso di annullare la cerimonia di presentazione della nuova monoposto di F.1, prevista domani alle 10.30. La decisione, spiega la casa del Cavallino, è stata presa per le condizioni meteo "e le prevedibili difficoltà che avrebbero incontrato i circa trecento invitati fra partner, autorità e rappresentanti dei media nel raggiungere Maranello". Le immagini e le informazioni tecniche sulla vettura, corredate con interviste esclusive, saranno disponibili per tutti su www.ferrarif1.com.
senza tregua — La neve, infatti, non ha dato tregua nemmeno la scorsa notte, continuando a cadere su Maranello e sulle aree limitrofe. Anche questa mattina la situazione non mostra cambiamenti. Le previsioni - sottolinea la Ferrari - sono sempre negative, sia sul fronte delle precipitazioni nevose che su quello delle temperature, previste in forte calo. Da qui la decisione di annullare la cerimonia di presentazione della nuova monoposto e di trasferire tutto su Internet.
Gasport

Normalità è il nome elaborato ideologicamente per significare maggioranza. Cos’altro può significare, «normale», se non il fatto di ricadere in una maggioranza statistica? Io disabile in un mondo che esclude

Normalità è il nome elaborato ideologicamente per significare maggioranza. Cos’altro può significare, «normale», se non il fatto di ricadere in una maggioranza statistica? E cos’altro significa «anormalità» se non l’appartenenza a una minoranza statistica? Parlo di maggioranze e minoranze perché l’idea di normalità presuppone che alcune unità di un totale complessivo non siano conformi alla «norma»; se il 100 per cento delle unità recassero gli stessi tratti distintivi, sarebbe difficile che emergesse l’idea di una «norma». Quindi l’idea di «norma» e «normalità» implica una dissimiglianza, una difformità: la suddivisione di un totale complessivo in una maggioranza e in una minoranza, in un «la maggior parte» e «alcuni». La «elaborazione ideologica» che ho menzionato si riferisce alla sovrapposizione del «si deve» sull’«è»: non soltanto le unità di un certo tipo sono in maggioranza, ma esse sono come «dovrebbero essere»; sono «giuste e appropriate»; al contrario, quelle che difettano dell’attributo in questione sono come «non dovrebbero essere» – «sbagliate e inappropriate». Il passaggio dalla «maggioranza statistica» (un’enunciazione di fatto) alla «normalità» (un giudizio di valutazione), e dalla «minoranza statistica» alla «anormalità», attribuisce una differenza di qualità alla differenza nei numeri: essere in minoranza significa anche essere inferiori. Si sovrappone una differenza di qualità sulla differenza numerica – e, se viene applicata alle interazioni umane, si riciclano le differenze della forza numerica nel fenomeno (sia in teoria, sia in pratica) della ineguaglianza sociale. La questione della «normalità versus anormalità» è la forma in cui la questione della «maggioranza versus minoranza» viene assorbita/addomesticata, e conseguentemente fissata, nella costruzione e nella preservazione dell’ordine sociale. Sospetto perciò che «disabilità» e «invalidità», i nomi affiliati (e in misura parzialmente maggiore, benché non interamente, «politicamente corretta») per «anormalità», quando si riferiscono al trattamento delle minoranze umane come inferiori, siano parte integrante della più vasta questione «maggioranza versus minoranza» – e quindi in definitiva un problema politico. Questo problema si focalizza sulla difesa dei diritti delle minoranze che i meccanismi democratici esistenti, basati come sono sull’incorporazione del fatto di essere una maggioranza nel diritto di assumere decisioni vincolanti per tutti, sembrano essere incapaci (e con ogni verosimiglianza non particolarmente desiderosi) di affrontare, gestire e risolvere definitivamente la questione.

Nella famosa storia di H.G. Wells «Nel Paese dei Ciechi» la questione viene posta ed esplorata acutamente: in una società di ciechi, un orbo sarebbe stato re, come credeva la persona che si avventurò nella vallata per fuggire dalla società di chi vedeva con entrambi gli occhi, in cui essere orbi veniva considerato un difetto avvilente? Se fosse stato davvero re in una società di ciechi, la tacita assunzione sottesa alla nostra società (che la superiorità dei vedenti sui ciechi è un verdetto della natura, piuttosto che una creazione socioculturale) sarebbe stata confermata, rinforzata, forse addirittura «provata». Ma ciò non avvenne. Lo straniero con un occhio solo non venne acclamato come un re da adorare e a cui obbedire, venne visto invece come un mostro da aborrire e scacciare! Nella «normalità» fatta nella valle su misura per i suoi abitanti che avevano avuto il destino di essere ciechi lui, l’orbo, era portatore di una minacciosa anormalità. Il che spiega che la normalità non viene vissuta come repellente e minacciosa a causa della sua intrinseca inferiorità, bensì per il fatto che contrasta l’ordine stabilito per aderire ai bisogni/costumi/aspettative dei «normali» – vale a dire, della maggioranza. Alla fin fine, discriminare ciò che è «anormale» (ovvero la condizione della minoranza) è un’attività posta in essere per difendere e preservare l’ordine, una creazione socioculturale.

Nella sua storia in due romanzi distinti, «Cecità» e «Saggio sulla lucidità», José Saramago ha sviluppato ulteriormente questo argomento. Nel primo romanzo, un’inesplicabile cecità affligge l’intera popolazione della città con l’unica eccezione di una donna, sulla quale gli orrori della nuova «norma» che sospende e invalida tutte le regole del vecchio ordine si focalizzano sulla minoranza di una persona eletta nelle menti terrificate della maggioranza cieca come una causa, forse la causa principale, del loro miserabile destino.  Nel secondo romanzo la città è totalmente guarita dalla peste della cecità, ma è afflitta da un disastro parimenti inesplicabile che si è abbattuto sull’ordine sociale: il rifiuto dell’elettorato di esprimere la propria preferenza, e quindi di mantenere vivo il presupposto stesso della democrazia, in modello attualmente vincolante di ordine. Tutte le forze della polizia segreta vengono così mobilitate per dare la caccia a, e neutralizzare, quell’unica donna che durante il flagello della cecità non aveva perduto la vista…
Anormali una volta, anormali per sempre; anormali rispetto a un singolo aspetto, anormali in tutto; e non una minaccia a un ordine specifico, bensì all’ordine in quanto tale. Alla fine, tutto ruota intorno all’ordine. I vari tipi di ordine sono tagliati su misura delle maggioranze, e così i pochi che nicchiano o si rifiutano apertamente di obbedire si ritrovano a essere una minoranza, agevole da sminuire come una «deviazione marginale» – e perciò facili da individuare, localizzare, disarmare e sopraffare. Selezionare, designare e isolare come una «frangia di anormalità» è il necessario fattore concomitante della costruzione dell’ordine e il costo inevitabile della sua perpetuazione. Questa è una verità molesta, dolorosa e sgradevole, e tuttavia è la verità. Il mondo abitato viene strutturato in modo da essere ospitale – conveniente e confortevole – per i suoi abitanti «normali»: le persone che costituiscono la maggioranza. Le automobili devono essere equipaggiate con luci e trombe che avvisino del loro arrivo – strumenti di nessuna utilità per i ciechi e i sordi. Le scale, che hanno il compito di facilitare l’ascesa verso i luoghi elevati, non sono di alcun aiuto per le persone relegate su sedie a rotelle. Io stesso, nella mia età avanzata, avendo ormai perso la maggior parte del mio udito, non posso più essere allertato dai telefoni o dal campanello di chi suoni alla mia porta.

Questi esempi si sono riferiti finora alle disabilità fisiche – che in una società solidale potrebbero essere sanati da trattamenti medici e, nel caso dell’assenza di una funzione fisiologica, mitigati da strumenti tecnologici capaci di «estendere» il corpo umano e/o fare le veci delle risorse fisiche mancanti. Non esistono però le sole disabilità fisiche, vi sono altre disabilità molto più diffuse, anche se in questi casi i loro poteri disabilitanti vengono spazzati sotto il tappeto, ipocritamente negati o altrimenti ignorati e dissimulati. Non sono problemi medici o tecnologici ma politici. Per esempio, gli handicap causati alle persone che non possiedono un’automobile cancellando, come «improduttivi» (e per ciò stesso di peso ai cittadini «normali» che pagano le tasse), molti percorsi degli autobus o chiudendo uffici postali o filiali bancarie «non remunerative». Vi sono, specialmente nella nostra società dei consumi, consumatori «squalificati», a corto di denaro, a cui non si fa credito, e a cui perciò si nega la possibilità di raggiungere gli standard di «normalità» stabiliti dal mercato e misurati dal numero di cose possedute e dagli atti d’acquisto. E, circostanza ancora più importante per il tema di cui ci stiamo occupando, vi sono grandi quantità di giovani fisicamente prestanti in età scolare, disabilitati nei loro tentativi di raggiungere gli standard posti dal mercato del lavoro dal fatto di essere nati e cresciuti in famiglie i cui guadagni sono sotto la media o in quartieri deprivati e trascurati… Famiglie che vivono in povertà (anche in questo caso una condizione misurata da standard di «normalità» che, posti in termini socioculturali, sono i fornitori più prolifici di studenti deboli o «ritardati»). In questi casi sarebbero necessari equivalenti politici degli strumenti medici o tecnologici usati per compensare le disabilità fisiche. Questi mezzi esistono senz’altro, ma la loro disponibilità o la loro assenza dipende sono in piccola parte dalle scuole e dagli insegnanti. L’ineguaglianza delle opportunità educative è qualcosa che soltanto le politiche statali possono affrontare e risolvere in modo netto e preciso. Finora, comunque, come abbiamo visto prima, le politiche statali sembrano più propense alla latitanza che a mettersi in gioco con serietà per risolvere questo enorme problema.

IL TESTO


 
Venti conversazioni in un’estate, tra internet e Leeds (città di residenta di Bauman). È nato così «Conversazioni sull’educazione» (pp. 146, euro 12- scheda online su ibs con il 15% di sconto), il volume Erickson in cui l’intellettuale di origine polacca dialoga con l’italiano Riccardo Mazzeo e del quale offriamo in questa pagina un saggio. A 86 anni il sociologo che ha coniato la definizione di «società liquida», si occupa delle giovani generazioni e del tema dell’educazione: qual è oggi il suo ruolo, se manca un’idea precisa di futuro, se i progetti a lungo termine sembrano ormai impossibili, se non esiste più un modello unico e condiviso di umanità? Bauman offre una prospettiva critica, ma anche di estrema apertura, per esempio ritenendo che l’inevitabile processo di meticciato culturale dovuto all’emigrazione di extracomunitari in Occidente sia «fonte di arricchimento e motore di creatività, per la civiltà europea così come per qualunque altra»; purché la coabitazione sia basata da ambedue le parti sul rispetto dei principi del "contratto sociale" europeo.


Zygmunt Bauman - avvenire.it

Un pallone salvò Rino dal lager

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Nella giornata della memoria, c’è una storia, sicuramente poco nota ai tifosi degli stadi “smemorati” di oggi, che va raccontata. È la storia di Rino Mario Pagotto, e a riportarla alla luce è stato Giuliano Musi (giornalista del Corriere dello Sport Stadio) nel suo libro Pagotto. Un calcio anche alla morte (Minerva Edizioni).

Rino non era un ebreo, ma dai campi di calcio della Serie A, un giorno si ritrovò a vivere l’esperienza drammatica dei campi di concentramento nazisti. I primi campi che aveva conosciuto e calcato, erano quelli dove lavoravano come contadini i suoi genitori e i fratelli, a Fontanafredda (Udine), il paese dove era nato nel 1911. Poi, trasferitosi con la famiglia a Pordenone, nelle ore rubate alla bottega di ciabattino c’era stato il campetto dell’Aurora, la squadra della parrocchia. «Non avevo mai pensato di entrare su quel campo per farne una ragione di vita», raccontò ai figli Piero e Patrizia (che hanno collaborato alla stesura del libro).

E invece come nelle più romantiche delle storie di cuoio, Rino passò al Pordenone e da lì quel terzino granitico e dall’anticipo bruciante, andò a provare per il grande Bologna. Ad attenderlo, il tecnico ungherese Árpád Weisz che squadrò quel ragazzone di belle speranze e prima del test gli intimò: «Non abbia paura di sbagliare, è meglio osare che trattenersi».

Pagotto osò e riuscì ad entrare nella rosa del Bologna riserve. L’infortunio del difensore Gasperi gli aprì le porte della prima squadra: esordio in Serie A, con tanto di vittoria, contro il Genoa, il 1° novembre del 1936. Fu tra i protagonisti dello scudetto e l’anno dopo anche della conquista del Trofeo dell’Esposizione di Parigi. La lezione di calcio impartita al Chelsea, sconfitto 4-1 in finale, fece del Bologna la prima squadra italiana a superare i maestri inglesi in un torneo internazionale.

Da quel momento Pagotto divenne uno degli eroi dello «squadrone che tremare il mondo fa». Il Bologna alla promulgazione delle leggi razziali del ’38 era passato sotto la direzione del tecnico Felsner, l’ebreo Weisz era dovuto scappare dall’Italia, per poi finire i suoi giorni a Auschwitz: ucciso dal boia nazista assieme alla moglie Elena e i figli Roberto (12 anni) e Clara (8). Pagotto con Fiorini e poi con Ricci, intanto alzava il muro della difesa bolognese e il tenente degli alpini Vittorio Pozzo lo arruolò in Nazionale per la sfida contro la Romania. Due anni più tardi quel “battesimo azzurro”, stop al campionato: il suo destino e quello di tanti calciatori fu quello di rispondere alla chiamata della patria.

«Venni richiamato dagli alpini il 16 ottobre del 1942 e fatto prigioniero dalle SS l’8 settembre del ’43», ricordava amaro Rino che si ritrovò prigioniero nel campo di Hohenstein (Prussia dell’Est). «Lì passarono 650mila prigionieri (soldati francesi, belgi, serbi, sovietici e italiani), e 55 mila di questi vennero bruciati in delle pire all’interno del cimitero di Sudwa, non lontano dal campo». Ricordi tragici del prigioniero “DA8659” («nemmeno cento numeri più dello dello scrittore Rigono Stern»), che da Hohenstein venne trasferito al campo di lavoro di Bialystok, in Polonia.

Qui Pagotto scambiò qualche frase con «i prigionieri dalle divise a righe», ebrei che come lui non speravano più di tornare liberi. L’unico scampolo di libertà lo ritrovò nell’ultima tappa della prigionia, a Cernauti, dove rivide ragazzi e ragazze ebrei conosciuti a Hohenstein e Byalistok, ma soprattutto il pallone. Pagotto si trasformò in allenatore-giocatore e mise in piedi una squadra fortissima che ben presto divenne celebre come “Quelli di Cernauti”. La formazione con la quale a Sluzk (vicino Minsk) «osò» sfidare la squadra dell’Armata Rossa, ridicolizzandola con un quasi cappotto, 6-2. Una gara da “fuga per la vittoria” che anticipava il tanto agognato ritorno a casa («il 18 ottobre del 1945») per abbracciare la moglie Giuseppina e il suo Bologna. Ma fino all’ultimo (è morto nell’agosto del ’92) di tutte le sfide disputate, Rino ricordava quelle leviane dei “giorni in cui l’uomo era divenuto cosa agli occhi degli uomini”: «Noi nei lager ad ogni partita ci giocavamo la vita...».

Massimiliano Castellani - avvenire.it

Egitto, oltre 70 morti allo stadio in uno scontro tra tifoserie

Almeno 73 persone sono morte durante scontri tra tifosi durante un incontro di calcio a Port Said, nel nord-est dell'Egitto. Lo ha reso noto il ministero della Sanità egiziano. Gli incidenti sono avvenuti all'inizio della gara tra Al Masri, la squadra locale, e Al Masri, formazione del Cairo. Ci sarebbero anche centinaia di feriti. Secondo la tivù Al Arabiya gli scontri sarebbero legati a motivi calcistici e non a ragioni di altro genere e sarebbero esplosi dopo un'invasione di campo. Stando al sito web del quotidiano Al-Ahram, la maggior parte delle persone sarebbe morta nella calca che si è creata per uscire dallo stadio.​

avvenire.it

La strana storia di Phil Mulryne, ex calciatore del Manchester United che studia per diventare prete. Il suo allenatore: “Uno shock”

Ha giocato con campioni del calibro di David Beckham e Ryan Giggs indossando la maglia di una squadra stellare come il Manchester United. È stato fidanzato con la supermodella Nicola Chapman, non si è fatto mancare auto e divertimenti. Oggi Phil Mulryne, 34 anni, irlandese, ritiratosi dall’attività di calciatore professionista nel 2008 dopo un incidente, segue un altro genere di “allenamento”. Studia, l’ex-centrocampista. E lo fa per diventare prete. Frequenta il Pontificio Collegio Irlandese a Roma.

Paul Mc Veigh lo ha allenato quando giocava nel Norwich. In questi giorni, come riferisce il Catholic Herald, Mc Veigh ha avuto modo di incontrare il suo “vecchio” giocatore nella capitale italiana: «Mi è sembrato davvero molto contento e ho avuto la netta impressione che abbia preso la cosa proprio seriamente». «Per me, ma soprattutto per il nostro mondo, la scelta di Mulryne è stata vissuta come un vero e proprio shock». Anche la madre del futuro sacerdote intervistata da un giornale inglese a proposito della vocazione del figlio ha parlato di una decisione maturata nel tempo, una decisione «molto importante».

La vita del calciatore aveva preso una rotta diversa proprio dopo l’incidente che ha messo fine alla sua attività da professionista. Fondamentale, in quel momento drammatico, è stata l’amicizia con Noel Treanor, il vescovo della diocesi di Down e Connor, nell’Irlanda del Nord. E’ stato Treanor a coinvolgerlo in attività caritative. E ad aiutarlo nel maturare una scelta contro-corrente. Tocca al futuro don Mulryne: dall’Old Trafford al Vaticano. 

 di Mauro Pianta / vaticaninsider

Calcio Mercato: le ultimissime di oggi 31 Gennaio 2012: le trattative e gli affari

PILLOLE DI CALCIOMERCATO
Trattative e affari giorno per giorno

31/01/12
tempo reale

31/01LE NEWS DI GIORNATA

15:23BRESCIA: PIOVACCARI

Il Brescia sta chiudendo l'affare per arrivare a Piovaccari della Sampdoria.
15:18MILAN: UMUNEGBU

Umunegbu chiude la porta in faccia a Tevez. Il Milan sta tesserando, come secondo extracomunitario, il giovane attaccante nigeriano del Chiasso, con un passato nelle giovanili rossonere.
15:15INTER: PALOMBO

Palombo ha lasciato il ritiro della Sampdoria ed è già in viaggio verso Milano. L'Inter è hai dettagli della trattativa.
15:12LAZIO: SALTA HONDA

E' definitivamente saltato l'affare tra Cska Mosca e Lazio per il centrocampista giapponese Honda.
15:05VARESE: ALBERTAZZI

Albertazzi è un giocatore del Varese. Il difensore del Milan torna in Lombardia in prestito dal Getafe.
14:51SPORTING GIJON: VIA PRECIADO

Lo Sporting Gijon ha esonerato il tecnico Manuel Preciado dopo più di cinque stagioni. Nella partita di domenica contro l'Osasuna la panchina verrà affidata all'assistente Inaki Tejada. "La decisione non è stata facile, ma questo è il calcio", ha commentato il presidente del club spagnolo, Manuel Vega-ASrango. Lo Sporting ha perso quattro delle ultime cinque partite e attualmente è al 19° posto della classifica di Liga, a tre punti dalla zona salvezza.
14:42SIENA: INZAGHI

Il Siena tenta il tutto per tutto per Pippo Inzaghi. L'attaccante del Milan, ancora una volta non convocato da Allegri, sarebbe pronto ad accettare il trasferimento. Ma ci spera anche il Parma.
14:15MILAN: UFFICIALE MUNTARI

Muntari è un giocatore del Milan. Il ghanese arriva dall'Inter a titolo temporaneo.
13:53LAZIO: HONDA

Complicazioni tra la Lazio e il Cska Mosca per Honda. L'accordo rischia di saltare per il club moscovita non accetta la proposta biancoceleste. La Lazio sta virando sull'attaccante Nilmar del Villarreal. C'è la volontà del giocatore di approdare nella Capitale.
13:51INTER: PALOMBO

L'Inter ha già trovato l'accordo con Palombo con un colloquio con il suo procuratore Tinti. Ora i nerazzurri trattano con la Sampdoria per il prestito con diritto di riscatto. Intanto Thiago Motta è a un passo dal Psg.
13:49LEVANTE: GHEZZAL

Ghezzal è ormai un giocatore del Levante. A confermarlo è lo stesso attaccante del Cesena che tramite il suo profilo Twitter ha fatto sapere di essere appena arrivato a Valencia.
13:42CAGLIARI: EKDAL

Il Cagliari sta per riscattare la seconda metà di Albin Ekdal dalla Juventus.
13:40NOVARA: PESCE

Simone Pesce rimarrà al Novara. Il cambio in panchina ha convinto il giocatore a non cambiare maglia provando a giocarsi le sue chance con Mondonico.
13:35SAMP: PELLE' E MUNARI

Doppio colpo per la Sampdoria che ha praticamente chiuso per Graziano Pellé del Parma e Gianni Munari della Fiorentina. Questione di dettagli per la società blucerchiata.
13:17PSG: THIAGO MOTTA

Il procuratore di Thiago Motta, Dario Canovi, ha confermato il raggiungimento dell'accordo economico tra Paris Saint Germain e Inter per il trasferimento dell'oriundo in Francia.
13:05CATANIA: R.BIANCHI

Accelerata del Catania per Rolando Bianchi. La trattativa col Torino è ben avviata e l'affare sta per concludersi.
12:49UDINESE: UFFICIALE PAZIENZA

Il sito dell'Udinese annuncia Pazienza: "Udinese Calcio comunica di aver acquisito a titolo temporaneo (fino al 30 giugno 2012) i diritti alle prestazioni sportive del calciatore Michele Pazienza dalla Società Juventus Football Club. Pazienza ritorna a Udine a distanza di sette anni dopo aver raccolto, nelle Stagioni Sportive 2003/2004 e 2004/2005, 52 gettoni di presenza con la maglia bianconera".
12:47MILAN: MUNTARI

L'agente di Muntari ha riaperto la pista Milan. La trattativa si è riaccesa durante la notte e sta proseguendo per tutta la giornata.
12:45PSG: THIAGO MOTTA

Sarebbe definitivamente decollata la trattativa, tenuta direttamente da Leonardo, Branca e Ausilio, per Thiago Motta al Paris Saint Germain. Gli indizi di un accordo imminente sono molti e tra questi il fatto che l'Inter sarebbe piombata su Palombo, che la Sampdoria sta trattando con Milan e Lazio.
12:43LAZIO: CANDREVA

Candreva è vicino alla Lazio. La società biancoceleste ha proposto lo scambio con Del Nero e l'affare potrebbe chiudersi. Fine della conversazione in chat
12:41SAMPDORIA: PELLE'

L'attaccante del Parma è stato visto entrare nel box del club blucerchiato all'Atahotel. Si presume che sia per la firma del contratto. Pozzi, in ogni caso, non sarà la contropartita per gli emiilani
12:36NOVARA: JEDA

Il Novara ha tolto Jeda dal mercato dopo che Iaquinta è passato al Cesena. In entrata Mondonico non ha dato indicazioni, la squadra gli va bene così. A meno di clamorose opportunità dell'ultimo minuto.
12:35FIORENTINA: EL HAMDAOUI E GALLOPPA

Niente Napoli per Marco Marchionni. La Fiorentina non ha accettato la proposta di scambio di prestiti con Marco Donadel, mentre si sblocca la trattativa per El Hamdaoui. Fase avanzata del discorso col Parma per Galloppa.
12:32CHIEVO: GULAN

La Fiorentina ha ufficializzato la cessione "a titolo temporaneo, dei diritti alle prestazioni sportive del calciatore Nikola Gulan al Chievo Verona". Gulan è un difensore serbo classe 1989.
12:30BARCELLONA: TEVEZ

Dopo aver detto addio al Milan, Carlos Tevez potrebbe trovare casa in un'altra grande squadra: il Barcellona. Secondo il quotidiano spagnolo Sport, l'agente dell'Apache, Kia Joorabchian, avrebbe offerto il giocatore ai blaugrana che tuttavia non sembrano convinti dell'operazione.
12:01CHIEVO: SALTA MORIMOTO

Problemi per il passaggio in prestito di Morimoto dal Novara al Chievo Verona. L'affare sembra saltato dopo le visite mediche di rito.
11:56JUVE: UFFICIALE PADOIN

Simone Padoin è un giocatore della Juventus. La società ha infatti sottoscritto con l’Atalanta un accordo per il passaggio del giocatore in bianconero a titolo definitivo. Il centrocampista di origini friulane ha sottoscritto con la Juventus un contratto quinquennale
11:52RENATE: DALLA COSTA

Dalla Costa, attaccante classe 1988, passa dalla Pro Patria al Renate.
11:44LAZIO: CANDREVA

Anche la Lazio ha chiesto Candreva al Cesena. La proposta di prestito però non convince il giocatore che vorrebbe lasciare la Romagna a titolo definitivo.
11:43PARMA: INZAGHI

Ultimo tentativo di Leonardi per provare a convincere Pippo Inzaghi a vestire la maglia del Parma. La trattativa è difficile.
11:40TOTTENHAM: KRASIC

Lo Zenit insiste per Milos Krasic ma sul giocatore c'è anche il Tottenham. L'offerta degli inglesi è più complessa legata a doppia mandata ai bonus ma potrebbe accontentare maggiormente le richieste dei bianconeri. Intanto Pavlyunchenko è in partenza da Londra. L'attaccante russo ha litigato con il vice allenatore e Redknapp ha deciso di metterlo sul mercato. La richiesta è di almeno 10 milioni di euro.
11:35SIENA: INZAGHI

"Inzaghi? Non dico nulla per scaramanzia". Il ds del Siena Perinetti, ai microfoni di Radio Sportiva, crede ancora nel sogno di portare Pippo Inzaghi in Toscana.
11:22ATALANTA: CAZZOLA

Dopo il Cesena, anche l'Atalanta ha bussato alla porta della Juve Stabia per Riccardo Cazzola. Difficile che la società campana lo lasci partire a meno di un'offerta irrinunciabile.
11:18CATANIA: BIANCHI

Con l'acquisto di Iaquinta, il Cesena ha sistemato il reparto offensivo. Non c'è posto per Rolando Bianchi del Torino per cui il Catania proverà l'assalto nel pomeriggio.
11:14LECCE: SOARES

Il Lecce segue da molto vicino Danilo Teodoro Soares, terzino sinistro brasiliano del 1991 che gioca in Austria.
11:13JUVENTUS: VELOSO

La Juventus nell'operazione Immobile, preso in comproprietà dal Genoa, avrebbe ottenuto la prelazione per il centrocampista portoghese Miguel Veloso.
11:11LEVANTE: GHEZZAL

Sondaggio del Levante per Ghezzal, attaccante del Cesena.
11:09CREMONESE: CORALLI

Altro rinforzo importante per la Cremonese. I grigiorossi sono vicini all'attaccante Coralli dell'Empoli. In Toscana il bomber è stato relegato in panchina dopo l'arrivo di Maccarone.
11:07BOLOGNA: BELFODIL

Colpo del Bologna: Ishak Belfodil. I rossoblu hanno raggiunto l'accordo con il Lione per l'attaccante classe 1992, considerato il nuovo Benzema, sulla base del prestito.
11:06CESENA: IAQUINTA

Affare fatto tra Cesena e Iaquinta. L'attaccante, ormai ex Juve, è atteso a breve all'Ata Hotel dove firmerà il contratto che lo legherà alla società romagnola.
11:05UDINESE: PAZIENZA

Colpo di scena Pazienza. Il centrocampista della Juventus ha rifiutato il Genoa e andrà all'Udinese.
10:53FIORENTINA: ZOHORE

La Fiorentina ha acquistato Kenneth Zohore dal Copenhagen. Il 18enne attaccante danese di origine ivoriana e' stato preso a titolo definitivo dai viola.
10:50MANCHESTER CITY: PIZARRO

E' ormai fatto l'affare tra Manchester City e la Roma per Pizarro. Nel pomeriggio il centrocampista volerà a Manchester per firmare il contratto con i Citizens. Per la firma c'è tempo fino alla mezzanotte, ora dic hiusura del mercato estero.
10:45PSG: MILITO E THIAGO MOTTA

Pericolo Psg per l'Inter. Leonardo è pronto a tentare un ultimo assalto per Thaigo Motta e una nuova offensiva per Milito,c ome scrive La Gazzetta dello Sport.
10:37MILAN: PROSENIK

Philipp Prosenik, 18enne attaccante austriaco, passa dalle giovanili del Chelsea al Milan. Cresciuto nel Rapid Vienna e un rinforzo per il futuro, che per ora si aggregerà quasi sicuramente alla Primavera di Dolcetti.
10:33GENOA: CONSTANT

L'agente di Constant ha messo fine alle voci di mercato riguardanti il suo assistito. "Niente Fiorentina, non va da nessuna parte. Rimarrà al Genoa".
10:23QPR: TEVEZ

Entra in scena il Qpr. Il club londinese della Premier è intenzionato a provare un assalto al Manchester City per Tevez. L'affare potrebbe andare in porto perché Huges, allenatore e manager del Qpr, ha lo stesso procuratore dell'Apache, Kia Joorabchian.
10:08LAZIO: INZAGHI

Pippo Inzaghi, poche ore per capire il suo futuro. E' molto probabile che resti al Milan, ma c'è una strada che porta alla Lazio... forse last minute.
09:55CESENA: IAQUINTA

Vincenzo Iaquinta ha detto sì al Cesena. L'attaccante della Juve va in prestito fino alla fine della stagione.
09:46CITY: PIZARRO

Il Manchester City su David Pizarro. Secondo il sito del quotidiano inglese "Daily Mail" il manager dei "Citizens", Roberto Mancini, ha pensato al centrocampista cileno della Roma per rinforzare la sua squadra in vista della volata per la Premier. I due hanno lavorato insieme ai tempi dell'Inter. Sul giocatore c'era la Juventus e anche lo Zenit San Pietroburgo di Luciano Spalletti, alla fine, pero', potrebbe spuntarla il City. Secondo la stampa britannica l'agente di Pizarro, Giuseppe Bozzo, oggi volera' a Londra per incontrare i dirigenti del Mancity. Il club inglese intende prenderlo in prestito dalla Roma con opzione per l'acquisto a titolo definitivo.
09:40LAZIO: HONDA

Dopo l'addio di Cissé, la Lazio ha dato l'affondo definitivo a Honda. Lotito avrebbe convinto il Cska con 11 milioni di euro. Ora è corsa contro il tempo per la firma.
09:25PALERMO: VIOLA

Colpo in prospettiva per il Palermo. La società rosanero ha, infatti, chiuso per Nicolas Viola della Reggina (compartecipazione). Il centrocampista 22enne rimarrà in Calabria fino alla fine della stagione.
09:20LAZIO: KRASIC

Dopo l'arrivo di Padoin, la Juve cerca di fare cassa. E' sempre Krasic il più accreditato a uscire. Sul serbo c'è la Lazio, ma anche lo Zenit di Spalletti.
08:22CESENA: BIANCHI

Giallo in casa Torino con Rolando Bianchi che sarebbe pronto a partire. Dopo la lite tra l'agente dell'attaccante e Petrachi i rapporti si sono sfaldati e il giocatore ancora sul mercato col Cesena che si muove.
08:16CATANIA: PIATTI

Dopo l'arrivo dalla Juve di Marco Motta, il Catania tenta il blitz anche per Ignacio Piatti dell'Indipendiente.
08:12CITY: TEVEZ

E' giunta quasi al termine la telenovela di Carlitos Tevez al Milan. Il giocatore è pronto a tornare in Inghilterra per essere reintegrato.

sportmediaset

Neve e gelo, Parma-Juve in forse. Già rinviata Sampdoria-Empoli


Neve, freddo e maltempo stanno colpendo la Penisola. E le situazioni meteo rischiano di compromettere il regolare svolgimento dei turni infrasettimanali di Serie A e Serie B. A Genova rinviata Sampdoria-Empoli, a Parma preoccupazione per neve e temperature in vista della gara del Tardini contro la Juventus di questa sera.

rinvio a genova — E' di serie B la prima partita a essere rinviata: Samp-Empoli posticipata a data da destinarsi, vista la nevicata che sta colpenso il capoluogo ligure. La decisione è stata presa negli uffici della Prefettura in una riunione cui hanno partecipato il prefetto, Francesco Antonio Musolino, i direttori generali delle due squadre e gli assessori Anzalone e Scidone del Comune di Genova. Gara rinviata per timori “non tanto per il manto erboso – ha detto l’assessore allo sport del Comune di Genova, Stefano Anzalone – ma per le migliaia di persone che allo stadio correrebbero il rischio di farsi male. Inoltre temperature si abbasseranno ulteriormente”.

parma sotto osservazione — Si è interrotta la nevicata a Parma, dove stasera, al Tardini, la squadra di Donadoni ospiterà la Juventus. Le previsioni parlano di una possibilità di neve per la serata, quando le tempeature scenderanno anche abbondantemente sotto lo zero. La situazione viene monitorata e la partita è a rischio. I teloni coprono il manto erboso, ma si teme per le curve scoperte.

siena, ecco i teloni — A seguito dell'allerta meteo che prevede neve su Siena e provincia nelle prossime ore, il terreno di gioco dello stadio "Artemio Franchi - Montepaschi Arena" è stato coperto da teloni protettivi. Lo rende noto la società bianconera: Siena-Catania si giocherà domani alle 20.45.
Gasport

Juve: Questa sera al Tardini l'anticipo tra i bianconeri e il Parma. Conte conferma il 3-5-2. Il protagonista della gara con l'Udinese in vantaggio su Borriello. Allegri pensa a Ibra, El Shaarawy e Robinho dal 1'


Parma-Juventus (ore 20.45) — Parma - Sono 22 i calciatori convocati da Donadoni per la gara contro la Juventus: non c'è Mirante. In porta giocherà Pavarini. Prima chiamata per Ferrario, giunto da Lecce. Conferme per Jonathan e Okaka. Esclusi Pellè e Crespo. Nessuna indiscrezione dall'allenamento a porte chiuse di stamattina. Probabili novità nello scacchiere iniziale: Gobbi al posto di Modesto e Zaccardo per Brandao. Tre uomini per una maglia: Jonathan, Biabiany e Valdes si giocano la casacca di terzo attaccante (o di esterno in un centrocampo a 5 nel caso in cui Donadoni opti per uno schema più prudente). In vantaggio il giovane francese ma attenzione allo sprint del brasiliano. Più staccato il fantasista cileno. Nel primo pomeriggio, presentazione del nuovo acquisto, McDonald Mariga: per il mediano del Kenya è il ritorno a Parma dopo l'esperienza con Inter e Real Sociedad. (P.Razz.)
Juventus - Conte a Parma conferma il 3-5-2: in difesa Barzagli, Bonucci e Chiellini. A destra Pepe preferito a Lichtsteiner (affaticato), Vidal, Pirlo, Marchisio e Estigarribia (in ballottaggio con De Ceglie). Davanti Matri e Quagliarella favoriti su Del Piero e Borriello. Intanto la Juve ha raggiunto con l’Al Nasr Football l'accordo per la cessione a titolo definitivo di Luca Toni.

atalanta-genoa (domani ore 20.45) — Atalanta -Oggi provini decisivi per Manfredini e Gabbiadini. Anche Peluso è reduce dall’influenza. Tiribocchi è pronto a sostituire Denis.
Genoa - Constant sta meglio e si è allenato regolarmente. Dovrebbe essere recuperato per la trasferta di Bergamo. Difficile invece che possano imitarlo Rossi, Antonelli e Veloso.

bologna-fiorentina (domani ore 20.45) — Bologna - Raggi e Perez sono tornati malconci dalla trasferta di Roma, ma sono in grado di recuperare. Il rientro di Ramirez dalla squalifica confina Taider in panchina. Crespo e Garics si giocano un posto sulla fascia destra.
Fiorentina - Amauri verso la conferma dal primo minuto. Recuperato Cassani uscito acciaccato dal derby e Salifu, che però potrebbe iniziare in panchina.

cagliari-roma (domani ore 20.45) — Cagliari - Defaticante per chi ha giocato a San Siro, partitella per gli altri. Ariaudo rientra in gruppo. Nessun problema fisico per Pisano. Conti pronto per partire dal primo minuto.
Roma - Pjanic sta meglio ma resta in forte dubbio dopo la contusione alla coscia. De Rossi ancora out, solo massaggi ieri per Totti e Borini, ma oggi si alleneranno regolarmente.

inter-palermo (domani ore 20.45) — Inter - Thiago Motta è tornato in gruppo, ma non è ancora certo della convocazione. In forte dubbio Faraoni, assente a Lecce per febbre, che ieri non si è allenato. Confortanti progressi per Stankovic (ieri doppia seduta): il pericolo-operazione sembra ormai scongiurato.
Palermo - Tante idee frullano nella testa di Bortolo Mutti a 24 ore dalla trasferta con l'Inter. Su tutte spicca l'ipotesi del ritorno al doppio trequartista con l'inserimento di Vazquez accanto ad Ilicic anche se l'opzione 4-3-1-2 resta quella più accreditata. Sembra giunta l'ora del rientro da titolare di Pisano al posto di Munoz. (a.c.)

Robinho e El Shaarawy. Reuters

lazio-milan (domani ore 20.45) — Lazio - Reja è intenzionato a riproporre la stessa formazione schierata al Bentegodi, un po’ perché la squadra contro il Chievo è andata bene e un po’ per mancanza di alternative causa infortuni.
Milan - Antonini e Thiago Silva si sono allenati col gruppo e sono recuperati. Per Allegri tentazione tridente.

napoli-cesena (domani ore 20.45) — Napoli - Almeno tre i dubbi di formazione per Mazzarri. E’ sicuro di giocare Fernandez. E’ da valutare Cannavaro, mentre Grava contende il posto a Campagnaro in difesa, Dossena sembra favorito su Zuniga.
Cesena - Lauro si è allenato ancora a parte e dovrebbe saltare anche Napoli. Rientra Malonga, che si candida per un posto da titolare.

siena-catania (domani ore 20.45) — Siena - Terzi sottoposto a risonanza dopo la contusione al ginocchio destro: nessuna lesione, ma rimane in forte dubbio. Lavoro pomeridiano di rifinitura a porte chiuse a Colle val d'Elsa, quindi il ritiro. Sannino orientato a tornare al 4-4-2.
Catania - Organico ridotto all’osso per le partenze di sei giocatori durante il mercato di gennaio, ma Montella recupera Almiron per il centrocampo e Legrottaglie in difesa (squalifiche scontate). Dubbio Biagianti-Lodi per il centrocampo. In avanti alternative valide part time sono Catellani e Suazo.

udinese-lecce (domani ore 20.45) — Udinese - Guidolin con la rosa ridotta all’osso specialmente a centrocampo. Al posto di Armero uno tra Battocchio e Abdi. Se tocca allo svizzero, Floro Flores al fianco di Di Natale.
Lecce - Sono 21 i convocati da Cosmi per la trasferta di Udine: i portieri Gabrieli, Petrachi e Benassi; i difensori Miglionico, Diamoutene, Brivio, Oddo, Tomovic ed Ingrosso; i centrocampisti Giandonato, Obodo, Giacomazzi, Grossmuller, Piatti, Bertolacci e Delvecchio; gli attaccanti Seferovic, Muriel, Di Michele, Corvia e Bojinov. E’ rimasto a casa Blasi, bloccato da un affaticamento muscolare. Cosmi farà debuttare dal primo minuto il neo acquisto Gennaro Delvecchio. Si va verso la conferma del 3-5-2, ma non è da scartare l’ipotesi del 4-4-2. (m.e.)

novara-chievo (giovedi' ore 20.45) — Novara - In attesa di scoprire in che modo Mondonico rivoluzionerà il Novara, probabile che con il Chievo si vada in campo con lo stesso atteggiamento tattico. Rientrano Gemiti e Jensen, fuori Garcia e Porcari. In attacco Mascara e Caracciolo.
Chievo - Ieri seduta differenziata per chi ha giocato contro la Lazio. Buone notizie per Rigoni, che si è aggregato alla squadra. Per l’eventuale impiego a Novara si valuterà nei prossimi giorni.
Gasport

Roma 2020: Alemanno, credo Monti firmi. Olimpiadi sono un grande progetto e non un regalo

'Le Olimpiadi del 2020 sono una partita che deve essere chiusa bene. Monti e' una persona intelligente e sono convinto che firmera''. Lo ha detto il sindaco di Roma Gianni Alemanno intervistato da Maria Latella nel corso della puntata de 'Sky TG24-L'Intervista' riferendosi alla candidatura di Roma alle Olimpiadi 2020. 'E' un grande progetto di sviluppo - ha aggiunto - e non un regalo a Roma. Le Olimpiadi a Roma possono rappresentare una svolta per tutto il paese e la fine del declino.

ansa

Ghiaccio: tris d'oro per Fontana. Azzurra non si ferma e vince il titolo anche nei 3000 metri

Tris d'oro per Arianna Fontana agli europei di short track in Repubblica Ceca. La 21enne azzurra, dopo l'eliminazione nelle batterie dei 1000 metri, si e' aggiudicata la vittoria nei 3000m, riuscendo cosi' a salire sul gradino piu' alto del podio in 3 gare (500, 1500 e 3000 mt).

Martina Valcepina ha arricchito il palmares italiano con il bronzo in classifica generale. Completa la medaglia d'argento conquistata dalla staffetta femminile sui 3000m, dietro l'Olanda e davanti all'Ungheria.

ansa

Milan 3-0 al Cagliari, Inter ko a Lecce, Napoli cade a Genova, Lazio 3 gol e quarto posto

(ANSA) - ROMA, 30 GEN - Nel posticipo della prima giornata del girone di ritorno della serie A, il Milan batte 3-0 il Cagliari e resta in scia alla Juventus capolista. L'Inter cade 1-0 a Lecce; ne approfitta la Lazio: 3-0 al Chievo e sorpasso al quarto posto; Roma fermata 1-1 in casa dal Bologna; Napoli ko 3-2 a Genova; bene Fiorentina, Atalanta e Palermo.

Pattinaggio, Kostner al decimo europeo

"Sono una delle piu' 'vecchiotte', questo e' il mio decimo Europeo, ma la sensazione e la voglia di fare bene e' quella di una debuttante". Sorride Carolina Kostner alla vigilia della sua decima partecipazione alla rassegna continentale. Domani pomeriggio nel programma corto e soprattutto sabato sera nel lungo che assegna le medaglie, la fuoriclasse altoatesina del pattinaggio di figura insegue la storia inseguendo il suo mito, Katharina Witt. A Sheffield, la citta' della Gran Bretagna famosa nel mondo per la produzione dell'acciaio, l'azzurra punta alla sua settima medaglia, lo stesso numero della 'leggenda' tedesca. A pari merito della teutonica, l'austriaca Regine Heitzer, mentre la russa Irina Slutskaya e' salite nove volte sul podio, sette delle quali sul gradino piu' alto. Carolina, che a meta' dicembre era entrata nella storia vincendo in Canada la finale dell'Isu Grand Prix, sa di essere la favorita ma della gara non vuole tanto parlare.

La Kostner, 25 anni l'8 febbraio prossimo, vista nella prima parte della stagione e' senza dubbio la piu' forte di sempre tanto da incutere timore a nordamericane e giapponesi. "Nello sport bisogna essere sempre realisti e soprattutto non ci sono garanzie - afferma l'atleta gardenese tesserata per le Fiamme Azzurre che di titoli continentali ne ha vinti gia' tre -. Io dovro' pensare a me stessa. Bisogna sempre rispettare tutte le partecipanti. Il mio obiettivo e' divertirmi e far divertire.

So di essermi preparata bene e questo mi rasserena molto".

(AGI) .

Allegri: mister X sara' uno importante. 'Kaka'?

Quello che ''e' chiaro'' e' che se un mister X ci sara' ''sara' un giocatore di valore, importante''. Lo ha affermato oggi l'allenatore del Milan Massimiliano Allegri in una conferenza stampa a Pechino.

Rispondendo alla domanda di un giornalista cinese su un eventuale ritorno di Kaka', Allegri ha sottolineato che il brasiliano ''e' un grande giocatore ma ora e' del Real Madrid.

Ci sono stati tanti mister X e ora l' ultimo e' Kaka'... staremo a vedere''.

ansa

3 agosto 2011

Calcio: Pato, ''al Milan fino al 2014''. L'attaccante rossonero: ''cosa succedera' dopo, non lo so''

Pato vuole rimanere al Milan fino al 2014, poi ''si vedra'''. Rispondendo alle domande dei giornalisti cinesi in una conferenza stampa a Pechino, l'attaccante rossonero ha affermato di aver un contratto che scade nel 2014 e ha aggiunto di ''sperare'' di restare al Milan fino alla scadenza. ''Cosa succedera' dopo, non lo so'', ha aggiunto Pato. Nessuna risposta dal giocatore ad una domanda dei giornalisti sull'offerta del Chelsea.


ansa

Calcio scommesse: il Chievo patteggia. Paghera' un'ammenda di 80.000 euro, esce cosi' dal procedimento

Il pagamento di un'ammenda di 80 mila euro: questa la sanzione inflitta al Chievo dal collegio giudicante della Commissione Disciplinare nell'ambito del processo sul calcioscommesse scaturito dall'indagine avviata dalla Procura di Cremona sull'inchiesta 'Last Bet'. Con questa ammenda, il Chievo esce dal procedimento.

ansa

3 agosto 2011

Gattuso: scudetto quest'anno o mai piu'

'Se non si vince lo scudetto quest'anno, non si vince piu''. Parola del milanista Rino Gattuso, deluso dopo il pareggio casalingo per 4-4 con l'Udinese. 'Non stiamo sfruttando le occasioni per allungare. E' anche vero che eravamo in emergenza per le tante assenze, ma nei gol che abbiamo subito c'e' il nostro zampino. Dobbiamo dare qualcosa in piu'', ha aggiunto il centrocampista rossonero.
ansa

Serie A: Milan allunga, l'Inter sale Stasera Napoli e Juve possono guadagnare terreno su rossoneri. Risultati

(ANSA) - ROMA, 9 GENNAIO 2011 - La 19/ma giornata sorride solo a Napoli e Juve che stasera hanno l'opportunita' di guadagnare terreno sul Milan, che comunque ha allungato sulla Lazio di un punto. Sale l'Inter, a quota 29 punti, con due gare da recuperare. Esce dai bassifondi la Fiorentina di Mihajlovic. Classifica: Milan 40; Lazio 34; Napoli 33; Roma 32; Juventus e Palermo 31; Inter 29; Udinese 27; Sampdoria 26; Bologna 24; Cagliari, Fiorentina e Genoa 23; Chievo e Parma 22; Catania 21; Cesena 19; Lecce 18; Brescia 15; Bari 14.