tag:blogger.com,1999:blog-85188432519351754022024-03-13T03:53:46.466+01:00Sport Land NewsBlog sportivo, eventi e tanto altro ancora...Unknownnoreply@blogger.comBlogger2801125tag:blogger.com,1999:blog-8518843251935175402.post-64133992036086250182024-02-15T03:28:00.007+01:002024-02-15T03:28:48.335+01:00Impresa della Lazio che all'Olimpico si aggiudica l'andata degli ottavi di Champions contro il Bayern Monaco<p> <a href="https://www.ansa.it/webimages/news_base/2024/2/10/d0c9c9380d30285539fd3999d000fd7f.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="516" data-original-width="774" height="267" src="https://www.ansa.it/webimages/news_base/2024/2/10/d0c9c9380d30285539fd3999d000fd7f.jpg" width="400" /></a><br />In uno stadio Olimpico da grandi occasioni (con 59mila sugli spalti) la squadra di Sarri si impone 1-0 sui tedeschi grazie al gol su rigore di Ciro Immobile. Kimmich e Kane provano subito a mettere in difficoltà i padroni di casa, che però rispondono con Luis Alberto. Prima dell'intervallo Musiala va vicino al gol, mentre a inizio ripresa lo sfiora Isaksen. Il match si decide a metà secondo tempo (24') con Upamecano che provoca rigore e viene espulso: dal dischetto Immobile regala la vittoria alla Lazio che si presenterà nel ritorno a Monaco, in programma per il 5 marzo, con il vantaggio da difendere per sognare i quarti (ansa.it).</p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8518843251935175402.post-55675906496432504652024-02-14T05:19:00.002+01:002024-02-14T05:19:20.550+01:002024. Dai Giochi agli Europei, un anno di sport<p> <a href="https://www.avvenire.it/c/2024/PublishingImages/83ec6b28e6d74d8ebbb924a87eb5eaae/parigi2024.jpg?width=1024" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="533" data-original-width="800" height="267" src="https://www.avvenire.it/c/2024/PublishingImages/83ec6b28e6d74d8ebbb924a87eb5eaae/parigi2024.jpg?width=1024" width="400" /></a><br /></p><div style="text-align: justify;"><span style="background-color: white; color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; font-size: 20px;">Sarà un anno di grande sport il 2024 che culminerà in estate con le Olimpiadi di Parigi, le 33esime dell’era moderna. Nell’antichità erano un periodo sacro, in cui si riusciva a far tacere anche le armi. Che sia allora il tempo almeno per una presa di coscienza sullo sport come metafora della vita. Così come augurava agli atleti, il papa sportivo, Giovanni Paolo II, invitandoli a correre «verso una meta non solo terrena e passeggera, ma eterna». Per i colori azzurri il 2023 è stato un anno di grazia soprattutto negli sport invernali con 22 medaglie, di cui ben sei d’oro. Un bottino mai visto in quasi tutte le discipline, con il tridente della “valanga rosa” formato da Brignone, Goggia e Bassino. Senza dimenticare la Coppa del Mondo di slittino vinta da Fischnaller e il curling che ha conquistato la vetta del ranking mondiale. Nel complesso un ottimo antipasto in vista delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026.</span></div><span style="background-color: white; box-sizing: border-box;"><div style="text-align: justify;"><span style="color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; font-weight: 700;"><br /></span></div><span style="color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; font-size: 20px; font-weight: bold;"><div style="text-align: justify;">In Francia anche le Paralimpiadi: Papa Pio X un precursore</div></span></span><span style="background-color: white; color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; font-size: 20px;"><div style="text-align: justify;">Negli sport estivi non abbiamo sfigurato (10 ori nel 2023) e puntiamo in alto ai Giochi di Parigi (26 luglio-11 agosto) dove l’obiettivo è superare lo storico record di Tokyo 2020 (nel 2021) quando portammo a casa ben 40 medaglie (di cui 10 d’oro). Sempre nella capitale francese, dal 28 agosto all’ 8 settembre si svolgeranno i Giochi Paralimpici. Anche in questo caso il team azzurro è reduce dalle 69 medaglie di Tokyo, secondo miglior successo di sempre per l’Italia dopo Roma 1960, la primissima edizione. Anche se in realtà furono precursori dei giochi paralimpici le gare di atletica che si svolsero in Vaticano dal 1905 al 1908 a cui parteciparono anche sportivi con disabilità. Fortemente volute da Pio X, la tradizione narra che il papa dovette far fronte anche alla perplessità di chi vide circa 2000 atleti correre per i Cortili e i Giardini vaticani. Si dice che un cardinale esclamò: «Ma in questo modo dove andremo a finire, Santità?». Il papa lo ascoltò in silenzio e poi rispose in dialetto veneziano: « <i style="box-sizing: border-box;">Vorlo che ghelo diga?</i> In Paradiso!». Un agenda molto fitta è anche quella del calcio, ma certo i riflettori sono puntati soprattutto sui Campionati europei di Germania (14 giugno-14 luglio). L’Italia del ct Luciano Spalletti è chiamata a difendere il titolo conquistato a Wembley (nel 2021) ma anche a suscitare nuovo entusiasmo dopo le due mancate qualificazioni Mondiali. Lo sport italiano dell’anno però nel 2023 è stato senza dubbio il tennis. Il trascinatore è Jannik Sinner, salito fino al quarto posto del ranking mondiale. L’altoatesino ha guidato l’Italia allo storico secondo trionfo in Coppa Davis, un successo che mancava dal 1976 . A 22 anni l’azzurro sembra destinato a diventare il n.1 al mondo: proverà sin da questo mese in Australia a mettere in bacheca il primo torneo del grande Slam e magari a raggiungere di nuovo la finale dell’Atp finals a novembre a Torino.</div></span><span style="background-color: white; box-sizing: border-box;"><div style="text-align: justify;"><span style="color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; font-weight: 700;"><br /></span></div><span style="color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; font-size: 20px; font-weight: bold;"><div style="text-align: justify;">I big dell’atletica a Roma. Ferrari, sarà l'anno della svolta?</div></span></span><span style="background-color: white; color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; font-size: 20px;"><div style="text-align: justify;">Ci si aspetta tanto anche dall’atletica leggera azzurra: l’anno scorso abbiamo vinto per la prima volta l’Europeo a squadre. Prima dei Giochi di Parigi, molto attesi sono i Mondiali indoor di Glasgow (1-3 marzo) e soprattutto i Campionati europei di Roma (7-12 giugno). L’Italia può puntare su tante stelle a cominciare da Gianmarco Tamberi, che nel 2023 si è messo al collo l’unico oro mancante, quello mondiale. A marzo prenderà il via la stagione dei motori. Mentre in Formula 1 si spera in una Ferrari decisamente più competitiva, in MotoGp invece si continua a sognare in grande con Pecco Bagnaia reduce da un fantastico bis iridato e una Ducati senza rivali in pista. A marzo si apre anche la stagione del ciclismo: il 16 è in programma la Milano-Sanremo. Attendiamo da tempo un uomo dalle grandi corse a tappe, chissà già dal Giro d’Italia (4-26 maggio).</div></span><div style="text-align: justify;"><span style="color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div><b style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; font-size: 20px;"><div style="text-align: justify;"><b style="box-sizing: border-box;">Basket e volley a caccia del pass. La preghiera di Kilgour</b></div></b><span style="background-color: white; color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; font-size: 20px;"><div style="text-align: justify;">Paltrinieri, Ceccon e i tanti assi del nuoto promettono molto già nei test prima delle Olimpiadi a cominciare dai Mondiali a Doha (2-18 febbraio). A Parigi contiamo di portare anche una scherma dei tempi d’oro (a giugno ci sono gli Europei), ma soprattutto quegli sport di squadra che ancora devono qualificarsi. Tra questi la pallanuoto (a gennaio gli europei maschili e femminili con i pass olimpici), il basket (dal 2 al 7 luglio il torneo preolimpico a Porto Rico) e la pallavolo con le nazionali azzurre che dovranno conquistare più punti possibili per il ranking mondiale nella Nations League tra maggio e giugno. Un pallavolista era anche il grande Kirk Kilgour, il primo statunitense a giocare in Italia. Un banale incidente in palestra lo costrinse per sempre sulla sedia a rotelle, ma non si arrese mai alla sua condizione. E ci ha lasciato in una preghiera il miglior messaggio di augurio per vivere il nuovo anno: «Domandai a Dio tutto per godere la vita. Mi ha lasciato la vita perché potessi apprezzare tutto».</div></span><p></p><p style="text-align: justify;"><span style="background-color: white; color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; font-size: 20px;">avvenire.it</span></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8518843251935175402.post-77840847677586515552024-02-14T05:13:00.002+01:002024-02-14T05:13:32.509+01:00Integrazione. L'attore, il fumettista e il Real Zigan, la squadra dei giovani rom<p> <a href="https://www.avvenire.it/c/2024/PublishingImages/d6ee5711259d42e4bb7f02e4779b4c8c/1326439.jpg?width=1024" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="533" data-original-width="800" height="267" src="https://www.avvenire.it/c/2024/PublishingImages/d6ee5711259d42e4bb7f02e4779b4c8c/1326439.jpg?width=1024" width="400" /></a><br /></p><p id="13019" style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; font-size: 20px; margin: 0px 0px 10px; text-align: justify;">Nella capitale, sul fronte calcistico le parole e i gesti dell’odio rimbalzano come un pallone. Dalla sponda laziale, dopo la figurina di Anna Frank con la maglia giallorossa della Roma, adesso si fischia oltraggiosamente al minuto di silenzio nel Giorno della Memoria: è accaduto domenica scorsa, prima del fischio d’inizio di Lazio-Napoli. Su sponda romanista invece, un anno fa urlavano in coro «sei uno zingaro» all’indirizzo dell’ex laziale Dejan Stankovic, allora allenatore della Samp, durante un match contro la Roma di Mourinho, e il tecnico portoghese lo difese platealmente dagli insulti razzisti. «Io sono fiero di essere zingaro!» disse Stankoivc al termine della partita. Ed è la stessa fierezza che provano i ragazzi del Real Zigan, squadra nata un anno fa per volontà di un triumvirato speciale composto dal fumettista e regista Gianni Pacinotti in arte Gipi, l’attore e regista Valerio Mastandrea e l’allenatore Enrico Zanchini.</p><p id="13019" style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; font-size: 20px; margin: 0px 0px 10px; text-align: justify;">Il Real Zigan è composta da giovani calciatori che provengono dal campo rom di Castel Romano, un tempo popolato da più di un migliaio di zingari e oggi, dopo il sequestro dell’area, da qualche centinaia di nomadi. I loro figli, hanno scelto il calcio come fascia diretta per l’inclusione e hanno risposto con entusiasmo alla convocazione del più solidale degli allenatori in circolazione: mister Zanchini, che è anche il ct della Nazionale Crazy For Football. «Quando Valerio (Mastandrea) mi ha chiamato dicendomi che cercava un campo e un allenatore per “una squadra di zingari”, gli ho risposto che ero già pieno di impegni e che avrei cercato un tecnico adatto al progetto. Ma non ho trovato nessuno e alla fine eccomi qua». Qua, è il campo della Romulea dove il mister è stato ingaggiato come responsabile della scuola calcio della storica società romana, dopo aver subito lo sfratto traumatico di quella che per diciotto anni è stata la sua seconda casa, il circolo sportivo Il Faro. «L’avventura con il Real Zigan era cominciata lì al Portuense nei due campi e il parco del Faro dove avevamo messo in piedi un autentico avamposto sociosportivo che contava 15 squadre e oltre 250 giovani tesserati della Cccp 1987». Del Faro e di quel sogno condiviso dai tanti nati ai bordi di periferia resta solo la prima squadra dei Cccp 1987 che ora si allena da itinerante alla Magliana e disputa le gare del campionato di C1 di calcio a 5 al Palatorrino. «Molti di quei bambini e ragazzi, con la cessazione forzata dell’attività hanno appeso gli scarpini al chiodo. E ogni tanto c’è qualche genitore disperato che mi telefona per dirmi, “mio figlio non fa più niente e vorrebbe tanto trovare una squadra come i Cccp 1987 per ricominciare».</p><p id="13019" style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; font-size: 20px; margin: 0px 0px 10px; text-align: justify;">Questa vicenda dello sfratto (richiesto dalla Croce Rossa proprietaria del terreno) è uno dei tanti scandali dell’impiantistica sportiva a Roma. «I politici si riempiono la bocca con il diritto per tutti a fare sport, con l’inclusione sociale e l’emergenza dei giovani sballati e senza valori, ma poi giri per la città e vedi impianti costretti a chiudere e campi abbandonati, anche i più belli e storici come il Campo di Testaccio o il Flaminio. Noi al Faro avevamo l’appoggio dell’amministrazione municipale eppure ci hanno fatto chiudere», denuncia e spuma rabbia mista a comprensibile amarezza mister Zanchini, che però non si arrende mai. Prosegue il suo lavoro, che agli occhi della pubblica ottusità appare spesso come una missione impossibile. «Ho allenato squadre di tossici, di persone con problemi di salute mentale, mi mancavano solo gli zingari, ed eccomi qua sulla panchina della Real Zigan». Un gruppo colorato, come le maglie blu dove al petto si legge “Cmon games”, lo sponsor Davide Preti che è il patrono della squadra che gioca sotto l’egida della bandiera Rom con al centro la ruota rossa del carro che rimanda al tricolore. Le divise, sotto la supervisione artistica del presidente Gipi, l’hanno disegnate Toni e Alpacino per tutti “Alpa”. Due dei nove piccoli eroi, diventati esemplari, agli ordini di Zanchini. «Appartengono quasi tutti alla famiglia Hamidovic, a partire da Ricky, il portierone barbuto.</p><p id="13019" style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; font-size: 20px; margin: 0px 0px 10px; text-align: justify;">Poi c’è Zinad detto “Zizou” come Zidane, Richard detto Cipolletta per via del codino raccolto a cipolla. Danilo alias Neymar, ma più per il capello improbabile e la maglietta dell’ex asso del Barcellona», sorride Zanchini snocciolando la formazione che si avvale anche della grinta e la passione di Mustafà Cizmic, di Islam di Tony e il talentuoso Christian, il più piccolo del gruppo, classe 2008. «Quando hanno iniziato molti di loro erano disoccupati e soprattutto venivano da studi interrotti. Ora grazie all’impegno costante di Gipi e di sua moglie Chiara, alcuni di loro hanno trovato un posto di lavoro e una scuola da frequentare. Sono tutti incensurati e anzi a volte durante gli allenamenti li prendo in giro dicendogli: mi raccomando, chiudete bene lo spogliatoio che qui rubano». Il Real Zigan nasce anche per sconfiggere tutti gli affollatissimi luoghi comuni e i pregiudizi che quasi sempre mettono gli zingari alla sbarra come ladri relegandoli al margine della società. «Questi ragazzi hanno una gran voglia di giocare e la prima regola che gli stiamo insegnando è il senso di responsabilità che per loro era sconosciuto. Perché, diciamoci la verità, nessuno gli garantisce mai un percorso da seguire, semmai fanno in modo di metterli in fuori gioco. Il nostro con loro, è un patto rinnovato fatto di impegno e sacrificio che comincia su un campo di calcio ma che poi si deve concretizzare con una realizzazione nel mondo dove vogliono sentirsi accettati e pienamente inclusi Del resto sono tutti ragazzi nati qui in Italia e si sentono sì zingari, ma prima di tutto italiani». Uniti dallo stesso duplice spirito di appartenenza e dalla voglia di divertirsi e divertire. «Io mi sganascio ad ogni allenamento - continua il mister -È un gruppo davvero divertente che fatica ancora a rispettare le regole, a cominciare da quella che in campo non devono parlare la loro lingua, perché dobbiamo capirci».</p><p id="13019" style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; font-size: 20px; margin: 0px 0px 10px; text-align: justify;">Dopo i vari tornei, a cominciare da quello di Villa Maraini, i ragazzi del Real Zigan cominciano a masticare la lingua di quel “bel calcio” che dovrebbe essere insegnato nelle Scuole. «La parola “Scuola” davanti a calcio viene ignorata. La mia lunga esperienza di tecnico di settore giovanile mi fa dire che noi come dirigenti, allenatori e soprattutto come genitori abbiamo fallito clamorosamente. Abbiamo svuotato il senso ludico e educativo di uno sport come il calcio piegandolo al bieco tornaconto che è legato all’esasperazione per il risultato della partita, e in primis al risultato economico. Oggi si fa scouting già sui 2015-2016 e se hanno la fortuna di venire selezionati, a 12 anni già si ritrovano con il procuratore dentro casa per la gioia di papà e mamma, che poi però quando il loro pupillo ne ha 18 piangono miseria, perché il più delle volte il figlio è stato scartato e non ce l’ha fatta a coronare il sogno di tutta la famiglia: diventare un professionista … Io dico da sempre ai miei piccoli calciatori che De Coubertin forse non ha mai pronunciato la celebre massima “l’importante non è vincere ma partecipare”. Però da sempre sono convinto che se ai bambini gli insegni a vincere non è detto che imparino a giocare, mentre se gli insegni a giocare, allora un giorno magari saranno anche capaci di vincere». Filosofia che mister Zanchini è riuscito ad inculcare anche a quelle che erano considerate delle “menti perdute”, come i ragazzi di Crazy For Football, vincitori nel 2018 dell’ultimo Mondiale per nazionali composte da pazienti psichiatrici.</p><p id="13019" style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; font-size: 20px; margin: 0px 0px 10px; text-align: justify;">La squadra di “Matti per il calcio” fondata nel 2016 da un’idea del neuropsichiatra Santo Rullo è un’esperienza di calcio inclusivo incredibilmente riuscita ed è diventata un documentario e poi anche un film diretto da Volfango De Biasi. Il film, <i style="box-sizing: border-box;">Crazy for Football - Matti per il calcio</i> vede Sergio Castellitto nei panni del dottor Rullo e Max Tortora che impersona il ct Zanchini. «Quando abbiamo cominciato con Crazy for Football dicevano che i matti eravamo noi, il dott. Rullo e il sottoscritto. Ora pensano lo stesso del Real Zigan. Del resto se sei un rom la strada non è in salita, di più. Ma noi siamo convinti che anche con il calcio quel destino che per loro sembra già scritto possiamo cambiarlo insieme. Il razzismo? Se lo portano dietro da quando sono venuti al mondo. Per il Giorno della Memoria lo scorso anno sulla nostra chat ho postato un articolo sulle persecuzioni subite dal popolo rom sotto il nazifascismo. Qualcuno non sapeva neanche cosa fosse Auschwitz, altri sanno eccome, e resta un dolore segreto da non dimenticare». «I segreti che fanno paura / Finché un uomo ti incontra e non si riconosce / E ogni terra si accende e si arrende la pace», canta Fabrizio De Andrè, in <i style="box-sizing: border-box;">Khorakhané (A forza di essere vento</i>). E se “Faber” fosse ancora qui, oltre alla sua squadra del cuore, il Genoa, tiferebbe anche per il Real Zigan.</p><p id="13019" style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; font-size: 20px; margin: 0px 0px 10px; text-align: justify;">avvenire.it</p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8518843251935175402.post-54797768670524251292024-02-14T05:11:00.003+01:002024-02-14T05:11:43.692+01:00La storia. Riccardo “cuor di leone”, il re della ginnastica (con la sindrome di Down)<p> <a href="https://www.avvenire.it/c/2024/PublishingImages/8b2215923d1c45a79451ff6db86877b0/riccardo.jpg?width=1024" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="533" data-original-width="800" height="267" src="https://www.avvenire.it/c/2024/PublishingImages/8b2215923d1c45a79451ff6db86877b0/riccardo.jpg?width=1024" width="400" /></a><br /></p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; font-size: 20px; margin: 0px 0px 10px; text-align: justify;">Cosa differenzia una persona così detta “normale”, da una persona con la sindrome di down? Probabilmente, per la maggior parte delle persone, la risposta si potrebbe sintetizzare con la parola “autonomia”. Un qualcosa che ai ragazzi affetti da tale sindrome è conquista parziale, difficile traguardo di giornate scandite da limiti e diversità, molte volte presenti più per retaggio culturale nella mente degli “altri”, che nel concreto delle loro quotidianità. Ed è proprio per aggiungere quest’ultimo tassello che Riccardo Maino, giovane atleta di Busto Arsizio, ha deciso di andare a vivere da solo. Del resto, Riccardo ha già una vita fatta di autonomie e conquiste, traguardi raggiunti e medaglie al collo. Un atleta vero, completo, che a 7 anni ha cominciato ad avvicinarsi alla ginnastica, arrivando poi a gareggiare per la Fisdir (Federazione Italiana Sport Paralimpici degli Intellettivo Relazionali), con la quale ha preso parte già a 5 mondiali.</p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; font-size: 20px; margin: 0px 0px 10px; text-align: justify;">Nel primo, a Mortara, ha portato a casa un argento alle parallele, replicato poi al mondiale di Firenze nel cavallo con maniglia. In Toscana, Riccardo ha ottenuto anche un bronzo agli anelli, e un argento alle parallele pari. I successi sono poi proseguiti nel terzo mondiale, in Germania, dove ha portato a casa un bronzo al cavallo con maniglia. Al quarto mondiale, a Ponte di Legno, oro al cavallo e al corpo libero e bronzo alle parallele. Infine, nell’ultimo mondiale disputatosi negli scorsi mesi in Sudafrica, per Riccardo è arrivato l’ennesimo oro al cavallo, un oro al corpo libero e un argento agli anelli. Una bacheca davvero ricca, per un atleta ancora giovanissimo, che divide le sue giornate fra i lavori parttime in farmacia, come magazziniere, e nell’azienda di filati del papà, come operaio. E poi ci sono gli allenamenti, la passione per i videogame, e il volontariato presso la Croce Rossa in paese.</p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; font-size: 20px; margin: 0px 0px 10px; text-align: justify;">«Ho delle giornate molto piene, ma sono contento perché mi sento bene. Amo le sfide, mi piace mettermi in gioco, e anche l’idea di vivere da solo la trovo molto stimolante. Così come nello sport, non mi arrendo mai. Ho trovato grande ispirazione nel “signore degli anelli”, Jury Chechi, una persona straordinaria che ho avuto modo di conoscere. E poi in mio padre, che mi ha sempre insegnato ad osare, a provare a fare le cose, come quando a 4 anni mi ha messo sugli sci. Gli devo molto - prosegue Riccardo - così come devo tanto a mia mamma, che è più protettiva, vorrebbe facessi qualcosa in meno, ma sa che sono fatto così. Grazie a loro ho superato anche lo shock della mia auto incendiata, uno “scherzo” che però, dopo la rabbia iniziale, ho lasciato alle spalle. Ora ho una nuova auto, mi sento autonomo, e spero di rappresentare un esempio per gli altri». Intanto per Riccardo le soddisfazioni continuano. Dopo aver incontrato a settembre il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è stato invitato nelle scorse settimane al Festival della Cultura Paralimpica per raccontare la sua storia, quella del “ragazzo degli anelli”.</p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; font-size: 20px; margin: 0px 0px 10px; text-align: justify;">avvenire.it</p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8518843251935175402.post-63530738267168368052024-02-14T05:05:00.003+01:002024-02-14T05:05:40.103+01:00Sci. Frattura e addio coppa: l'odissea infinita di Sofia Goggia<p> <a href="https://www.avvenire.it/c/2024/PublishingImages/e21fcf760b8b4f71a4becfb0bc0021d4/goggia.jpg?width=1024" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="533" data-original-width="800" height="267" src="https://www.avvenire.it/c/2024/PublishingImages/e21fcf760b8b4f71a4becfb0bc0021d4/goggia.jpg?width=1024" width="400" /></a><br /></p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; font-size: 20px; margin: 0px 0px 10px; text-align: justify;"><span style="box-sizing: border-box; color: black;">L’odissea di Sofia Goggia è un viaggio senza fine costellato di infortuni a cadenza periodica. La tranquillità di Itaca è una destinazione sconosciuta per Miss Only the Brave, che non conosce limiti nelle sue spericolare discese sulla neve. Eppure all’alba dei 32 anni che compirà in novembre la sciatrice bergamasca più che aggiornate il palmares è costretta ad aggiungere una nuova tessera nel mosaico degli infortuni. L’ultimo le è capitato stamattina, lunedì 5 febbraio, mentre si stava allenando tra le porte larghe del gigante sulla pista Casola di Pontedilegno, ai piedi del Tonale in provincia di Brescia. Poco prima delle 10 Goggia ha inforcato con la gamba destra in una porta che girava verso destra. Subito si è capito che l’infortunio era serio, tanto dopo i primi soccorsi in pista l’olimpionica di Pyeongchang è stata immediatamente trasportata a Milano, dove alla Clinica La Madonnina è stata sottoposta a una TAC e a una risonanza magnetica che hanno evidenziato la frattura della tibia e del malleolo tibiale della gamba destra. Appena accertata la gravità dell’infortunio si è deciso di procedere a un’operazione per ridurre fratture. L’intervento è stato effettuato dal dottor Andrea Panzeri, presidente della Commissione Medica FISI, in collaborazione con il dottor Riccardo Accetta, responsabile del reparto di Traumatologia dell’IRCCS Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio.</span></p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; font-size: 20px; margin: 0px 0px 10px; text-align: justify;"><span style="box-sizing: border-box; color: black;">Non c’è fine nella catena infinita di cadute e infortuni che hanno costellato sin dalla giovinezza la carriera di Super Sofia. </span><span style="box-sizing: border-box; color: black;">L’elenco comincia nel 2007, quando appena quindicenne si frantumò legamento crociato e menisco esterno del ginocchio destro. Un anno più tardi ulteriore problema al menisco del ginocchio destro, mentre la carriera giovanile si chiude nel 2011 con un infortunio muscolare e un trauma cranico. </span><span style="box-sizing: border-box; color: black;">L’esordio nel circo bianco porta con sé una doppietta che avrebbe potuto indurre chiunque a cambiare, ma su di lei non provocò alcunché. Goggia si rompe infatti nel 2011 il crociato e menisco del ginocchio destro, mentre nel 2013 saltano crociato e menischi del ginocchio sinistro.</span></p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; font-size: 20px; margin: 0px 0px 10px; text-align: justify;"><span style="box-sizing: border-box; color: black;">Dice addio alle Olimpiadi di Sochi 2014, ma poi rientra nel giro e in cinque anni senza pene dell’inferno e malanni fisici conquista prima la medaglia mondiale in gigante a St. Moritz, poi il primo trionfo in Coppa del mondo a Pyeongchang e sempre il Corea si mette al collo l’oro olimpico della discesa el 2018. Sei mesi più tardi in allenamento si rompe il malleolo peroneale destro, ma rientra per i Mondiali in Svezia, acciuffando l’argento in superG. </span><span style="box-sizing: border-box; color: black;">Garmisch-Partenkirchen diventa la sua maledizione, perché in Baviera nel 2020 si rompe il radio del braccio sinistro e nel 2021 le arriva in regalo un trauma distorsivo con frattura composta del piatto tibiale laterale del ginocchio destro, che la costringe a saltare il Mondiale casalingo di Cortina.</span></p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; font-size: 20px; margin: 0px 0px 10px;"><span style="box-sizing: border-box; color: black;"></span></p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; font-size: 20px; margin: 0px 0px 10px; text-align: justify;"><span style="box-sizing: border-box; color: black;">Dodici mesi più tardi proprio nella Perla delle Dolomiti la caduta sull’Olimpia delle Tofane le provoca la distorsione al ginocchio sinistro con parziale lesione del legamento crociato e microfrattura peroneale. I Giochi di Pechino sembrano in pericolo, ma la bergamasca riesce a rimettersi in sesto e in Cina conquista l’argento in libera ventitré giorni dopo la disastrosa caduta. </span><span style="box-sizing: border-box; color: black;">Alla fine del 2022 a St. Moritz va in scena una due giorni epica. Nella prima discesa arriva seconda, ma si frattura in maniera scomposta il secondo e il terzo metacarpo della mano sinistra. Nel pomeriggio vola a Milano, si fa operare, il giorno si presenta al cancelletto di partenza e vince. </span><span style="box-sizing: border-box; color: black;">Un wonderwoman imbattibile che sembrava ormai lanciata verso una nuova coppa di specialità. E invece la frattura di tibia e malleolo tibiale della gamba destra le imporrà un nuovo stop.</span></p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; font-size: 20px; margin: 0px 0px 10px; text-align: justify;"><span style="box-sizing: border-box; color: black;">avvenire.it</span></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8518843251935175402.post-78443428749516132822024-02-14T05:03:00.000+01:002024-02-14T05:03:04.292+01:00Intervista. L’arbitro va difeso, è il futuro del calcio<p> <a href="https://www.avvenire.it/c/2024/PublishingImages/6d577e9a2dcf4181a396222e89967b0c/1336165.jpg?width=1024" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="533" data-original-width="800" height="267" src="https://www.avvenire.it/c/2024/PublishingImages/6d577e9a2dcf4181a396222e89967b0c/1336165.jpg?width=1024" width="400" /></a><br /></p><p id="13080" style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; margin: 0px 0px 10px; text-align: justify;">Pacifici e soprattutto attivi, a tutto campo. Potrebbe essere questo il fischio d’inizio della nuova sfida dell’Aia (Associazione arbitri italiani) sotto la presidenza di Carlo Pacifici. In Associazione dal 1975, l’ex arbitro della sezione di Roma, con un passato da dirigente in Unicredit è nato nel 1958, «da famiglia di origini norcine, il 22 maggio. Anche per questo sono devoto a santa Rita da Cascia, la cittadina dove ho organizzato l’ultimo raduno precampionato degli arbitri di Serie A e B», dice Pacifici che ai fischietti tricolori ribadisce il proclama del giorno del suo insediamento da n.1 dell’Aia: «È il tempo della responsabilità e dello scatto in avanti. Questo è il momento di scendere in campo tutti. Nessuno escluso, per rafforzare il nostro essere Associazione». Messaggio forte e chiaro che è arrivato a tutti i circa 33mila associati, ai quali spetta un compito arduo, oltre che numericamente oneroso: «Sono chiamati a dirigere 550 mila partite l’anno, dalla Serie A ai campionati giovanili provinciali, garantendone la regolarità e permettendo a tanti altri giovani di praticare sport». Molti di quei direttori di gara sono giovani che hanno scelto di fare l’arbitro principalmente per passione, accettando di affrontare trasferte, talvolta fortemente impervie, dietro semplice rimborso spese, che il nuovo corso ha appena provveduto ad aumentare del 23%».</p><p id="13020" style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; margin: 0px 0px 10px; text-align: justify;"><b style="box-sizing: border-box;">Un segnale presidente Pacifici rivolto soprattutto a quei ragazzi che per arbitrare mettono a rischio anche la propria incolumità fisica a causa dei reiterati episodi di violenza che sono costretti a subire un po’ ovunque.</b></p><p id="13020" style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; margin: 0px 0px 10px; text-align: justify;">Purtroppo la pandemia ha moltiplicato quegli episodi. Il dato più inquietante è che il 90% di quei casi vedono come protagonisti in negativo calciatori e dirigenti. L’ultimo caso denunciato? È accaduto sabato scorso, in provincia di Novara: un ragazzo di 15 anni con doppio tesseramento, giocatore e direttore di gara, al termine di una partita di under 14 è stato aggredito dal padre di un calciatore che è entrato nello spogliatoio e ha colpito con un pugno al nostro ragazzo. Ma io mi domando: questo padre non ha pensato per un attimo che quel giovane poteva essere suo figlio?</p><p id="13020" style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; margin: 0px 0px 10px; text-align: justify;"><b style="box-sizing: border-box;">Il caso Maignan dimostra che spesso padri e figli vanno allo stadio per cantare cori razzisti e insultare calciatori e tifosi avversari.</b></p><p id="13020" style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; margin: 0px 0px 10px; text-align: justify;">È uno scenario fortemente preoccupante. Ma spesso ci si dimentica che il più colpito resta sempre e comunque l’arbitro. Noi da tempo siamo una Associazione multietnica e i nostri ragazzi, in tutte le categorie, sono vittime di razzismo e di situazioni al limite della sopportazione umana.</p><p id="13020" style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; margin: 0px 0px 10px; text-align: justify;"><b style="box-sizing: border-box;">Scusi Presidente, ma in caso di cori razzisti l’arbitro non può sospendere definitivamente la partita?</b></p><p id="13020" style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; margin: 0px 0px 10px; text-align: justify;">Il regolamento lo prevede. Ma se in Serie A, vedi appunto il caso Maignan, è difficile applicarlo per ragioni di ordine pubblico, nelle categorie inferiori, dove l’arbitro spesso è solo con se stesso e non ha nessuna protezione da parte delle forze dell’ordine, diventa praticamente impossibile. In quelle circostanze l’intelligenza del direttore di gara sta nel comprendere il clima di tensione e non peggiorare la situazione che si è venuta a creare. Io dico sempre che il bravo arbitro è quello che possiede la maggiore dose di empatia con l’ambiente in cui si trova.</p><p id="13020" style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; margin: 0px 0px 10px; text-align: justify;"><b style="box-sizing: border-box;">Non osiamo immaginare cosa può accadere quando i vostri arbitri “speciali”, quelli affetti dalla sindrome di down scendono in campo…</b></p><p id="13020" style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; margin: 0px 0px 10px; text-align: justify;">In quei casi è nostro dovere tutelarli al 100%. Finora abbiamo optato per fargli arbitrare partite a “rischio zero”, come gli incontri del calcio della sezione paralimpica introdotta dalla Figc.</p><p id="13020" style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; margin: 0px 0px 10px; text-align: justify;"><b style="box-sizing: border-box;">A proposito della Figc, il presidente Gabriele Gravina ha ribadito: «Saremo sempre al fianco degli arbitri, in tutte le battaglie: senza arbitri non c’è calcio».</b></p><p id="13020" style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; margin: 0px 0px 10px; text-align: justify;">L’Aia rappresenta un unicum a livello internazionale, perché come Associazione siamo all’interno della stessa Federcalcio. Un connubio che esiste da 113 anni a dimostrazione delle mura solide e resistenti, nonostante tutti gli attacchi che subiamo costantemente e da tutte le parti. Ma del resto già Ennio Flaiano aveva capito tutto quando già negli anni ‘60 diceva: «L‘italiano ha un solo vero nemico: l’arbitro di calcio, perché emette un giudizio». Chi giudica e decide, in un Paese come il nostro inevitabilmente viene visto come un elemento divisivo.</p><p id="13020" style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; margin: 0px 0px 10px; text-align: justify;"><b style="box-sizing: border-box;">A dividere è anche il Var. E dopo aver scoperto che il nostro è un popolo di 60 milioni di ct lei ci informa che gli italiani «sono tutti varisti».</b></p><p id="13020" style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; margin: 0px 0px 10px; text-align: justify;">La mia battuta nasce dall’esperienza di vita romana: qui dopo quarant’anni si discute ancora del gol annullato al romanista Turone nella storica partita contro la Juventus. Da quando il Var è stato introdotto, nel 2017, per sanare “errori clamorosi”, come richiesto dall’originaria direttiva Fifa, noi numeri alla mano possiamo dire che ha funzionato. Gli errori sono diminuiti del 90% e ciò che sfugge al direttore di gara è davvero minimale. Oggi grazie al Var un gol clamoroso come quello di Muntari del Milan alla Juventus, con Buffon che ricaccia il pallone da dentro la porta, verrebbe convalidato immediatamente.</p><p id="13020" style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; margin: 0px 0px 10px; text-align: justify;"><b style="box-sizing: border-box;">Ma presidenti e allenatori non si placano e sbottano al minimo errore arbitrale.</b></p><p id="13020" style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; margin: 0px 0px 10px; text-align: justify;">C’è chi usa il Var per polemiche strumentali, per mascherare le proprie responsabilità e lo fa perché erroneamente considera il supporto tecnologico come una moviola in campo, ma non è così. A Lissone nell’ultimo incontro con gli allenatori di Serie A e B è emersa la loro esplicita richiesta: chiediamo minori interventi del Var e più decisioni prese dall’arbitro in campo. Io credo che discutere insieme dei problemi aiuta a risolverli più in fretta. Il futuro del calcio passa dall’unione di intenti, in cui tutte le componenti devono lavorare per la stessa squadra.<b style="box-sizing: border-box;"></b></p><p id="13020" style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; margin: 0px 0px 10px; text-align: justify;"><b style="box-sizing: border-box;">La squadra arbitrale opera da tempo anche nelle scuole e nelle carceri.</b></p><p id="13020" style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; margin: 0px 0px 10px; text-align: justify;">Abbiamo appena sottoscritto un accordo storico con il Mim e il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. E la cosa che mi ha fatto più piacere è stato il riconoscimento della nostra attività etica e educativa. Con i nostri corsi insegniamo agli studenti, così come ai detenuti nelle carceri, il valore essenziale del rispetto delle regole. Quel rispetto migliora la convivenza civile, crea degli spazi di formazione, di recupero e di inclusione sociale. In campo poi, saper riconoscere e rispettare le regole del calcio aiuta a giocare anche meglio.</p><p id="13020" style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; margin: 0px 0px 10px; text-align: justify;"><b style="box-sizing: border-box;">I vostri giovani arbitri, come gli universitari, ora vanno anche all’estero per l’Erasmus.</b></p><p id="13020" style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; margin: 0px 0px 10px; text-align: justify;">Si tratta di un progetto di scambio culturale, oltre che sportivo, partito lo scorso anno in collaborazione con Spagna, Portogallo, Svezia, Francia e Stati Uniti. Non solo giovani arbitri, ma anche dirigenti e coach qualificati, saranno impegnati nel supporto formativo dei aspiranti arbitri professionisti all’estero.</p><p id="13020" style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; margin: 0px 0px 10px; text-align: justify;"><b style="box-sizing: border-box;">Progetti e orizzonti che magari convinceranno le nuove generazioni a iscriversi ai corsi per arbitro di calcio.</b></p><p id="13020" style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; margin: 0px 0px 10px; text-align: justify;">Fare l’arbitro è come fare un master su se stessi. È una crescita umana, oltre che sportiva. Se vogliamo, anche l’elemento del rischio è formativo, così come le scelte importanti e le decisioni rapide che vanno prese in campo. La solitudine che il giovane arbitro prova nello spogliatoio non può che irrobustire la sua personalità. Fare l’arbitro oggi, è una risposta forte a una generazione che preferisce osservare la vita degli altri dal piccolo schermo di un cellulare, mentre i nostri ragazzi dell’Aia hanno la possibilità di diventare protagonisti delle loro vite e lo fanno attraverso le 206 sezioni che sono altrettante famiglie sparse sul territorio nazionale.</p><p id="13020" style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; margin: 0px 0px 10px; text-align: justify;"><b style="box-sizing: border-box;">Le tante donne-arbitro sono anche una risposta alle violenze e ai femminicidi dilaganti.</b><i style="box-sizing: border-box;"></i></p><p id="13020" style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; margin: 0px 0px 10px; text-align: justify;">Sono circa 2.100 le nostre ragazze. Purtroppo per loro il percorso è ancora più difficoltoso perché devono superare il pregiudizio maschilista che si annida, da sempre, nel mondo del calcio. Molti uomini ancora non accettano che una donna possa arbitrarli. Le ragazze comunque si difendono bene attraverso un percorso meritato e meritevole e questo lo vediamo non solo in Maria Sole Ferreri Caputi che è arrivata ad arbitrare in Serie A ma in tutte le nostre associate che dirigono nelle varie categorie. Del resto abbiamo il maggior numero di arbitri donna internazionali, la Fifa ha classificato 12 italiane.</p><p id="13020" style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; margin: 0px 0px 10px; text-align: justify;"><b style="box-sizing: border-box;">Questo conferma il vecchio teorema: gli arbitri italiani sono i “migliori al mondo”.</b></p><p id="13020" style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; margin: 0px 0px 10px;"><b style="box-sizing: border-box;"></b></p><p id="13020" style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; margin: 0px 0px 10px; text-align: justify;">Io dico solo che nessuno è profeta in patria e che mentre da casa nostra arrivano solo critiche e veleni, fuori gli apprezzamenti si sprecano. Lo dimostra proprio il fatto che Collina è il capo degli arbitri della Fifa, Rosetti della Uefa e Rizzoli della Concacaf. Gli arbitri italiani coprono il 15% degli eventi internazionali, contro il 9% di quelli della Premier e il 5% della Liga e della Ligue1. I numeri non sono tutto, ma in questo caso danno l’idea del grande lavoro fatto e di quello che faremo.</p><p id="13020" style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; margin: 0px 0px 10px; text-align: justify;">avvenire.it</p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8518843251935175402.post-43972493439005444722024-02-14T04:52:00.010+01:002024-02-14T04:52:54.772+01:00È stata lanciata Eurovision Sport, la piattaforma streaming che trasmette sport gratuitamente in tv<p> <a href="https://hips.hearstapps.com/hmg-prod/images/gettyimages-629353902-65ca4e005355f.jpg?crop=1.00xw:1.00xh;0,0&resize=980:*" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="501" data-original-width="800" height="251" src="https://hips.hearstapps.com/hmg-prod/images/gettyimages-629353902-65ca4e005355f.jpg?crop=1.00xw:1.00xh;0,0&resize=980:*" width="400" /></a><br /></p><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Il grande sport in televisione per tutti gratuitamente. È pronta a fare il suo debutto sul mercato Eurovision Sport, la piattaforma streaming ideata e promossa da European Broadcasting Union (Ebu), che punta a trasmettere in chiaro i migliori eventi sportivi mondiali.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">La nuova piattaforma è stata pensata per unire tutti i servizi pubblici radiotelevisivi europei e trasmettere ore e ore di contenuti sportivi. Eurovision Sport allarga la copertura degli eventi trasmessi dai canali nazionali di ogni Paese - per l'Italia la Rai - e permette la fruizione gratuitamente di eventi e appuntamenti.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Già usufruibile tramite il sito e l'app, Eurovision Sport punta a essere disponibile entro la fine del 2024 anche tramite le connected tv.</div><div style="text-align: justify;">Le discipline visibili su Eurovision Sport</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Tra gli sport presenti nella piattaforma si passa dall'atletica - verranno, tra l'altro, trasmessi dal 1 al 3 marzo i mondiali indoor di Glasgow - al nuoto, lo sci, la ginnastica e altri discipline olimpiche presenti a Parigi 2024.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Grazie a questi nuovi canali sarà possibile seguire integralmente la diretta di diverse competizioni che, al contrario, non avrebbero copertura - o solamente parziale - nelle diverse tv nazionali.</div><div style="text-align: justify;">L'intelligenza artificiale</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Un prodotto che potrà essere seguito in modo semplice in tutta Europa, infatti, l'intelligenza artificiale seguendo parola per parola la telecronaca fatta in lingua originale, riuscirà a tradurla in base al Paese in cui viene trasmesso l'evento sportivo.</div><div style="text-align: justify;">runnersworld.com</div><p></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8518843251935175402.post-80235754482735420082024-02-14T04:28:00.006+01:002024-02-14T04:28:49.924+01:00Mondiali di pallanuoto, l'Italia supera la Grecia e vola in semifinale contro la Spagna<p> <a href="https://img-prod.sportmediaset.mediaset.it/images/2024/02/13/162629612-b35514a1-3975-4631-a82d-aef249579aff.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="556" data-original-width="800" height="278" src="https://img-prod.sportmediaset.mediaset.it/images/2024/02/13/162629612-b35514a1-3975-4631-a82d-aef249579aff.jpg" width="400" /></a><br /><br /></p><div style="text-align: justify;">L'Italia della pallanuoto non muore mai. Il Settebello ha superato al fotofinish la Grecia ai Mondiali in corso a Doha agguantando il pass per la semifinale iridata. Dopo aver superato agli ottavi gli Stati Uniti e aver centrato il pass per Parigi, la squadra guidata da Sandro Campagna ha faticato sin dal primo quarto subendo il sorpasso degli ellenici che si sono portati sul +2. Grazie a un rigore di Fontoulis la Grecia è volata sul +3 prima della rimonta tricolore nella seconda frazione grazie all’espulsione di Argyropoulos in seguito a una ginocchiata a Iocchi Gratta.
Complice quattro minuti di superiorità numerica e un rigore a favore, l’Italia si è scatenata grazie a Condemi che ha trovato quattro reti di seguito prima del gol in doppia superiorità di Kalogeropoulos che ha portato gli uomini di Campagna 6-5 a metà gara.Nel momento migliore degli azzurri, capaci di salire al 7-5 grazie a una rete di Luca Damonte all’inizio del terzo quarto, sono emersi ancora i greci che hanno ribaltato la situazione fissando il punteggio sull’8-8 a un periodo dalla conclusione.
Finale drammatico per l’Italia che, complice la forza del portiere avversario e un’ingenuità di Echenique, entrato in acqua con già sette azzurri schierati; é arrivato il rigore di Genidounias con la Grecia a +2 a 2’30” dalla conclusione. Proprio in quel momento gli azzurri hanno tirato fuori il meglio di sé con Francesco Di Fulvio che ha messo a segno tre reti e restituendo alla formazione tricolore la possibilità di giocarsi una medaglia contro la Spagna.</div><div style="text-align: justify;">sportmediaset</div>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8518843251935175402.post-28382598842209450722024-02-14T04:21:00.005+01:002024-02-14T04:21:43.734+01:00Biathlon, Mondiali: Vittozzi conquista l'oro nell'individuale<p> <a href="https://img-prod.sportmediaset.mediaset.it/images/2024/02/13/173841115-06f4266f-0e3f-4a27-ae4b-9509cc2e7eab.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="557" data-original-width="800" height="279" src="https://img-prod.sportmediaset.mediaset.it/images/2024/02/13/173841115-06f4266f-0e3f-4a27-ae4b-9509cc2e7eab.jpg" width="400" /></a><br /><span style="background-color: white; color: #252631; font-family: Rubik, sans-serif; font-size: 0px;"> </span></p><div style="text-align: justify;">Con un percorso netto al poligono, Lisa Vittozzi ha conquistato la medaglia d'oro nella gara individuale sui 15 km ai Mondiali di biathlon in svolgimento a Nove Mesto, in Repubblica Ceca. L'azzurra ha preceduto la tedesca Janina Hettich-Walz a 20"5 e la francese Julia Simon, che ha gettato la vittoria nell'ultimo poligono. Per Vittozzi, che aveva conquistato due giorni fa l'argento nella pursuit, questo è il primo titolo iridato individuale, il secondo assoluto dopo la staffetta di Oberhof 2023.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">La ventinovenne, carabiniere forestale di Sappada, ha dominato la scena nel format femminile più lungo del programma iridato con una prova imperiosa al poligono di tiro, dove è stata infallibile, sorretta da una altrettanto elevata prestazione sugli sci, anche oggi veloci e affidabili. Persino le favorite francesi si sono inchinate alla sua superiorità, nonostante un problema tecnico alla carabina nella prima serie, che le ha fatto perdere almeno una quindicina di secondi. Dietro di lei si è piazzata un po' a sorpresa Janina Hettich-Walz: anche la tedesca si è rivelata precisissima al poligono, presentandosi sul traguardo con 20"5 di ritardo e togliendosi la soddisfazione di strappare l'argento a Julia Simon, tradita da un errore nella serie conclusiva in piedi e costretta ad accontentarsi del bronzo a 29"6. Per Lisa si tratta della decima medaglia della carriera in un Mondiale, ma del primo oro in una gara individuale: l'Italia per la quarta volta nelle ultime cinque edizioni iridate conquista almeno una medaglia d'oro.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Fuori dal podio le altre due tedesche Selina Grotian e Vanessa Voigt, sesta Lou Jeanmonnot. Al quattordicesimo posto si è classificata una Dorothea Wierer che ha lottato con grinta, nonostante due colpi falliti, mentre Samuela Comola si è piazzata 22.a con un errore e Rebecca Passler 74.a con cinque errori. Mercoledì 14 febbraio è in programma l'individuale maschile, per l'Italia saranno al via alle ore 17.20 Lukas Hofer, Tommaso Giacomel, Didier Bionaz ed Elia Zeni.</div><div style="text-align: justify;">sportmediaset</div>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8518843251935175402.post-44139100546622649142024-02-14T04:18:00.006+01:002024-02-14T04:18:49.148+01:00Mondiali di nuoto, Simona Quadarella vince l'oro nei 1500 metri stile libero<p> <img border="0" data-original-height="533" data-original-width="800" height="267" src="https://img-prod.sportmediaset.mediaset.it/images/2024/02/13/165405286-d28ab5af-4036-4781-93ec-5996a76fe71f.jpg" width="400" /></p><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Simona Quadarella sfrutta l’assenza di Katie Ledecky e diventa la campionessa del mondo nei 1500 metri stile libero. La nuotatrice romana ha dominato in lungo e in largo la competizione in corso a Doha aggiudicandosi la medaglia d’oro davanti alla cinese Li Bingjie e alla tedesca Isabel Gose dopo aver preso il largo nella prima parte di gara e chiuso in 15’46″99 che le è valso il pass per le Olimpiadi.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Dopo le prime vasche, l'azzurra ha iniziato ad aumentare il ritmo attorno ai 300 metri distanziando poco per volta Gose, unica capace di provar a tenere il ritmo del talento tricolore. Quadarella ha quindi inserito il "pilota automatico" coprendo le due vasche con una media di 31"6 patendo un piccolo calo attorno ai 1000 metri.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Il vantaggio accumulato le ha però consentito di tornare sul gradino più alto del podio cinque anni dopo il successo di Gwangju e diventare così la seconda italiana a vincere un oro in due edizioni diverse dei Mondiali dopo Federica Pellegrini. Inutili i tentativi di rimonta di Li Bingjie che ha superato Isabel Gose terminando rispettivamente in 15'56"62 e 15'57"55, mentre è rimasta fuori dal podio l'attesa francese Anastasiia Kirpichnikova, quinta in 16'12"98.</div><div style="text-align: justify;">sportmediaset</div>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8518843251935175402.post-29787214222262382642024-02-14T04:13:00.008+01:002024-02-14T04:13:58.305+01:00Champions League, Lipsia-Real Madrid 0-1: Diaz regala il primo round ad Ancelotti<p> <img border="0" data-original-height="533" data-original-width="800" height="267" src="https://img-prod.sportmediaset.mediaset.it/images/2024/02/13/204712084-cfa4d875-8eb7-43f6-aa0c-a6fd2c30c7a1.jpg" width="400" /></p><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Il Real Madrid supera 1-0 il Lipsia nel match d'andata degli ottavi di finale di Champions League e indirizza subito il doppio confronto in vista del ritorno del 6 marzo. Dopo un primo tempo di grande sofferenza a sbloccare un match complicato ci pensa Brahim Diaz, con una vera e propria magia al 49'. I tedeschi provano a riagguantarla con tutte le loro energie, spaventano più volte Lunin, rischiano anche parecchio in contropiede, ma alla fine il risultato non cambia. Il primo round va ad Ancelotti, mentre Rose sarà chiamato all'impresa al Bernabeu.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">LA PARTITA</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Il Lipsia parte fortissimo e dopo 2' è già avanti: sugli sviluppi di un corner sbuca la testa di Sesko, che completamente libero insacca. L'assistente di Peljto però sbandiera e il Var conferma la posizione di fuorigioco di Henrichs, giudicata attiva (leggero contatto col portiere Lunin) senza neanche richiamare l'arbitro al monitor. I tedeschi comunque continuano a premere e al 10' ancora Sesko va vicino al vantaggio, trovando la risposta in uscita di un attento Lunin. Il Real fatica a uscire dal basso, sbaglia molto in fase d'impostazione e anche quando arriva sulla trequarti avversaria non riesce a imbastire trame fluide a sufficienza da penetrare tra le maglie avversarie. Pur mantenendosi su ritmi alti, col passare dei minuti il match diventa piuttosto nervoso, falloso e spezzettato. Il primo tempo si chiude in parità e senza altre emozioni.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">In avvio di ripresa la musica non cambia, è sempre il Lipsia ad andare in verticale con maggior continuità e a trovare più varchi. Dopo 4', però, è il Real a passare, sfruttando al massimo una giocata individuale: fa tutto Brahim Diaz, che si libera di tre avversari e poi trova un magico sinistro a giro sul secondo palo. I padroni di casa rispondono subito con una doppia conclusione Olmo-Sesko, su cui Lunin è attento due volte. Il Lipsia ci prova con coraggio, ma al 65' è il Real ad andare a un passo dallo 0-2 in contropiede: Vinicius pesca bene Rodrygo, ma la sua conclusione finisce alle stelle. I Blancos continuano ad affidarsi alle ripartenze e al 72' è solo il palo a negare a Vincius la rete del raddoppio, dopo una giocata da cineteca. La partita resta comunque vivissima, Lunin deve impegnarsi prima su una bella iniziativa di Simons, poi deve compiere un vero e proprio miracolo sull'ennesimo tentativo di Sesko. Nei minuti finale la sfida si trasforma in una corrida, con tensione alle stelle e un arbitro che fatica a tenere a bada gli animi. Il Real riesce comunque a tenere la barra dritta e portare a casa il risultato, garantendosi una buona fetta di qualificazione.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">LE PAGELLE</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Sesko 6,5 - Il gol-lampo gli viene annullato in maniera piuttosto fiscale, ma lui non si da per vinto e continua a sfruttare le verticalizzazioni per provare a far male al Real. Ci prova fino all'ultimo, ma sbatte contro la saracinesca Lunin.</div><div style="text-align: justify;">Simons 5,5 - Forse il più atteso tra i suoi, ma tolto qualche spunto non dà mai l'impressione di poter illuminare per i compagni, né di poter inventare una giocata risolutiva.</div><div style="text-align: justify;">Olmo 6 - Una partita di grande generosità, fatta di grande corsa, inserimenti e lotte in mezzo al campo. Gli mancano freddezza e precisione in un paio di occasioni.</div><div style="text-align: justify;">Simakan 5,5 - Disputa un ottimo primo tempo, contenendo bene i guizzi continui di Vinicius e impedendogli di essere davvero pericoloso. Dopo il giallo a inizio ripresa entra invece in grandissima sofferenza e finisce con l'andare in tilt più e più volte.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Carvajal 5,5 - Tanti errori d'impostazione, parecchio nervosismo e un paio di falli su cui viene graziato dall'arbitro. Cresce un po' sul piano offensivo quando si aprono spazi nella ripresa, ma in generale è tra i meno convincenti del Real.</div><div style="text-align: justify;">Diaz 7 - Nel primo tempo si muove bene tra le linee, ma senza mai trovare varchi giusti né per sé né per i compagni. A inizio ripresa, però, si inventa la magia che decide il match, seguita da un altro paio di azioni di grande livello. Non fa rimpiangere Bellingham, poi però anche lui esce per infortunio.</div><div style="text-align: justify;">Lunin 7 - Il Lipsia tira in porta il triplo del Real e anche se sono solo un paio gli interventi davvero notevoli si dimostra sempre attento e contribuisce al successo in maniera decisiva.</div><div style="text-align: justify;">Vinicius 6,5 - Nel primo tempo gioca molti palloni ma sempre con una certa leziosità, nel secondo invece sale in cattedra inventandosi giocate sempre più spettacolari, tra cui quella che poi si infrange sul palo negandogli lo 0-2.</div><div style="text-align: justify;">sportmediaset</div>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8518843251935175402.post-46415904000577325612024-02-13T16:30:00.001+01:002024-02-13T16:30:09.260+01:00Champions: Immobile, Lazio più vicina al Bayern rispetto al 2021<p> <a href="https://www.ansa.it/webimages/news_base/2024/2/10/d0c9c9380d30285539fd3999d000fd7f.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="516" data-original-width="774" height="267" src="https://www.ansa.it/webimages/news_base/2024/2/10/d0c9c9380d30285539fd3999d000fd7f.jpg" width="400" /></a><br /></p><p style="text-align: justify;">"La crescita di questi anni deve essere un valore aggiunto per dimenticarci quella partita e farci capire quanto ci siamo avvicinati a queste squadre".</p><p style="text-align: justify;">Ciro Immobile, centravanti e capitano della Lazio, alla vigilia dell'andata degli ottavi di Champions con il Bayern non pensa alla sconfitta per 4-1 subita con i tedeschi nel 2021.</p><p style="text-align: justify;">Il confronto a distanza con Harry Kane, bomber dei bavaresi, è uno stimolo in più per Immobile: "E' uno dei top nel mio ruolo, confrontarmi con lui significa tanto per me, capisco il livello che ho raggiunto". Domani a Kane "ci penseranno i difensori", aggiunge Immobile, "non sarà una sfida tra noi due. Il vero obiettivo è crescere non solo come squadra, ma come società".</p><p style="text-align: justify;"> Match come quello di domani sono fondamentali per la crescita di un giocatore: "I giovani devono capire che grazie alla continuità in campionato te la puoi giocare contro i più forti al mondo. Nella mia carriera ho giocato la Champions poche volte, mi sarebbe piaciuto farlo di più", conclude il capitano.</p><p style="text-align: justify;">ansa.it</p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8518843251935175402.post-67170639736958561272024-02-13T16:17:00.003+01:002024-02-13T16:17:12.964+01:00Morto Kiptum, lo sport mondiale piange il re della maratona<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://www.ansa.it/webimages/news_base/2024/2/12/74d599ff2f1ae8237e4af079123e74de.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="516" data-original-width="774" height="267" src="https://www.ansa.it/webimages/news_base/2024/2/12/74d599ff2f1ae8237e4af079123e74de.jpg" width="400" /></a></div><br /><p></p><p>Il mondo dell'atletica e lo sport piange il primatista mondiale della maratona.</p><p>A soli 24 anni è morto Kelvin Kiptum, rimasto coinvolto in un incidente stradale in cui ha perso la vita anche il suo allenatore, Gervais Hakizimana.</p><p>Il campione keniano era in viaggio da Eldoret a Kpatagat, nel suo Paese. Secondo le prime ricostruzioni, alla guida ci sarebbe stato proprio Kiptum e nessun altro veicolo sarebbe stato coinvolto. La notizia è stata confermata dalle famiglie e dalle autorità locali. Le salme sono state trasportate all'obitorio di Eldoret, la quinta città più popolata del Kenia, e 'patria' di tutti i fondisti del continente africano. La siepista Milcah Chemos ha raccontato di essere accorsa in ospedale insieme a un gruppo di atleti una volta appresa la notizia dell'incidente. Con loro anche i familiari di Kiptum per l'identificazione del corpo. Kiptum lascia la moglie e due figli, di 4 e 7 anni.</p><p> Era lo scorso 8 ottobre quando, a Chicago, Kiptum aveva fatto registrare il nuovo record del mondo nella maratona con un impressionante tempo di 2h00'35", correndo gli ultimi 10 km in 27'52". Una prestazione che a dicembre gli era valsa anche il riconoscimento di atleta dell'anno 2023 insieme a Lyles e Duplantis. .</p><p> Nato a Keiyo District, in Kenia, il 2 dicembre 1999, Kiptum aveva chiari i suoi obiettivi per il 2024 ed erano ambiziosi: abbattere sul velocissimo percorso di Rotterdam il muro delle due ore sui 42 km il 14 aprile. La prossima estate, poi, sarebbe stato il grande favorito per l'oro olimpico di Parigi. Una carriera che sarebbe stata ancora più straordinaria, stroncata dal terrbile incidente stradale.</p><p> "Notizie devastanti mentre piangiamo la perdita di un individuo straordinario - ha scritto su X il primo ministro del Kenya, Raila Odinga - Kelvin Kiptum, detentore del record mondiale e icona dell'atletica keniota. Insieme al suo allenatore, sono morti tragicamente stasera in un incidente. La nostra nazione è addolorata per la profonda perdita di un vero eroe". Kiptum è stato "uno sportivo straordinario che ha lasciato un segno nel mondo - ha aggiunto il presidente del Kenya, William Ruto - Probabilmente uno dei migliori sportivi del mondo che ha infranto le barriere per assicurarsi un record nella maratona. Era il nostro futuro". E poi il dolore del presidente della federazione mondiale di atletica leggera, Sebastian Coe: "Siamo scioccati e addolorati nell'apprendere della perdita di Kelvin Kiptum e del suo coach Gervais Hakizimana. A nome di World Atletics faccio le condoglianze alla famiglia, agli amici, ai compagni di team e al Kenya. Solo una settimana fa ero a Chicago, dove Kelvin aveva stabilito il suo sensazionale record nella maratona, per ratificare quello storico primato. Un atleta incredibile che lascia un'eredità altrettanto incredibile, ci mancherà".</p><p> La tragedia di questa notte non e' la prima che sconvolge l'atletica mondiale. Samuel Wanjiru, oro olimpico nei 42,195 km a Pechino 2008 e recordman mondiale della mezza maratona, mori' nel 2011, a 25 anni, cadendo da un balcone durante una lite, piuttosto accesa, con la moglie. E qualcuno ora parla di maledizione di Eldoret.</p><p>ansa.it</p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8518843251935175402.post-62372187798917967312024-02-13T16:10:00.001+01:002024-02-13T16:10:02.198+01:00Il Super Bowl 2024 è dei Chiefs (e di Taylor Swift e Travis Kelce)<p> <a href="https://www.ansa.it/webimages/news_base/2024/2/12/1813b7767a879471790d9edf2a64bcab.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="516" data-original-width="774" height="267" src="https://www.ansa.it/webimages/news_base/2024/2/12/1813b7767a879471790d9edf2a64bcab.jpg" width="400" /></a><br /></p><p style="text-align: justify;">Il bacio appassionato di Taylor Swift al tight end Travis Kelce nella gioia del fine partita, le note di Love story dall'album Fearless sullo sfondo mentre piovevano sullo stadio coriandoli rossi, gialli e bianchi: dopo il finale al cardiopalma di una partita epica, i Kansas City Chiefs si sono confermati campioni al Super Bowl LVIII di Las Vegas contro i 49ers di San Francisco: 25-22 il risultato dopo il tempo supplementare in cui il quarterback afro-americano Patrick Mahomes si e' confermato l'erede a tutti gli effetti dell'invincibile Tom Brady.</p><p style="text-align: justify;">"Vi aspettiamo alla Casa Bianca.</p><p style="text-align: justify;">Con tre vittorie in cinque stagioni i Chiefs non sono solo campioni, sono una dinastia", ha proclamato su X il presidente Joe Biden che poi, sul suo profilo personale, ha ironizzato sui trumpiani di ferro che nei giorni scorsi avevano agitato lo spettro di una vittoria truccata dal Pentagono dei Chiefs seguita dall'endorsment di Taylor al candidato democratico.</p><p style="text-align: justify;">Trump ha masticato amaro: "In nessun modo lei lo appoggera', le ho fatto guadagnare troppi soldi", aveva sibilato il tycoon prima della partita per dire comunque la sua con l'elettorato. Politica a parte (ha fatto una comparsa il candidato indipendente e no-vaxxer Robert Kennedy Jr con uno spot clonato dalla campagna dello zio JFK), e' stata una notte elettrizzante a base di grande sport culminato in un passaggio di touchdown da 3 yard di Mahomes a Mecole Hardman a 3 secondi dalla fine. Per i Chiefs e' la seconda Coppa Lombardi in due anni (dopo il 2023 contro gli Eagles di Filadelfia) e la quarta in assoluto (1970, 2020, 2023 e 2024).</p><p style="text-align: justify;">"Viva Las Vegas" ha gridato con quanto fiato aveva in corpo Kelce, reggendo in mano il trofeo intitolato alla memoria dell'ex campione italo-americano Vince Lombardi. Con altre celebrita' a fare da comparsa, (Lady Gaga, Jay Z e Beyonce, Kim Kardashian con un nuova fiamma, Paul McCartney, Jared Leto, Haley e Justin Bieber, Elon Musk e perfino Kanye West che con Taylor ha una storia di rancori), Kelce e la Swift sono stati i protagonisti dell'appuntamento tv in assoluto il piu' seguito nel Paese e che tiene incollati al piccolo schermo oltre cento milioni di spettatori (l'ultimo retaggio, si e' detto, dell'era pre-Internet) a cui quest'anno si sono aggiunte le fan della Swift. Arrivata dal Giappone dopo quattro concerti del suo tour The Eras, Taylor aveva preso posto nella tribuna vip da un milione di dollari con la famiglia allargata: i genitori di Travis e il fratello Jason, che gioca con gli Eagles di Filadelfia, ma anche mamma e papa' Swift e il fratellino Austin, piu' le amiche Blake Lively (ex Gossip Girls) e la rapper Ice Spice con cui lei ha duettato nel remake di Karma.</p><p style="text-align: justify;">E il karma e' stato in prima fila nel match in cui i 49ers, affamati di vittoria dal 1995, erano partiti in vantaggio. La squadra di San Francisco, guidata per la prima volta a un Super Bowl dal quarterback 24enne Brock Purdy, era arrivata in finale l'ultima volta nel 2020 ed era stata sconfitta proprio dai Chiefs, dunque il risultato di ieri e' stato ancor piu' sofferto. Tanti i momenti virali catturati dalla televisione: la birra trangugiata da Taylor in un sol sorso, l'alterco tra Travis e il 65enne coach Andy Reid che ha dato la stura a innumerevoli meme sui social. Mahomes - a 28 anni e' al suo quarto Super Bowl, il primo quarterback afro-americano ad aver vinto tre volte e il terzo nella storia della Nfl adaverne vinti tre sotto i 30 anni - ha regalato emozioni irripetibili e promesso ai tifosi il bis. Sull'half time, lo show di meta' partita, ha regnato Usher: la superstar del R&B aveva invitato ad accompagnarlo nella prima performance tutta sua al Super Bowl (era stato a sua volta ospite dei Black Eyed Peas) Alicia Keys, Little Jon, Ludacris e E.R.A. in un medley di 14 successi di 30 anni di carriera riassunti in appena 13 minuti.</p><p style="text-align: justify;">ansa.it</p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8518843251935175402.post-10303545737492301652024-02-13T16:05:00.003+01:002024-02-13T16:05:20.783+01:00La Serie A vota per le 20 squadre, ma in 4 sono contro <p> <a href="https://www.ansa.it/webimages/news_base/2023/7/4/5b3e287ca3a9074007309be4ce50eee4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="516" data-original-width="774" height="267" src="https://www.ansa.it/webimages/news_base/2023/7/4/5b3e287ca3a9074007309be4ce50eee4.jpg" width="400" /></a><br /></p><div style="text-align: justify;">La Serie A non cambia il suo format, quantomeno per ora.</div><p></p><p style="text-align: justify;">L'assemblea dei club andata in scena oggi ha infatti parlato chiaro: 16 squadre si sono dette favorevole al mantenimeno dello status quo con il format a 20, mentre soltanto quattro, ovverosia Inter, Juventus, Milan e Roma, si sono dette favorevoli a scendere a 18.</p><p style="text-align: justify;">La spaccatura in Lega quindi c'è, ma forse non così profonda come ci si aspettava alla vigilia: una vittoria schiacciante per chi non vuole toccare il numero delle squadre, ma le big non hanno intenzione di mollare.</p><p style="text-align: justify;">"Vogliamo evitare le troppe partite. Giochiamo troppo, è un tema anche per la salvaguardia dei nostri giocatori, che sono il nostro patrimonio", ha riassunto il presidente del Milan Paolo Scaroni, ospite di Radio Anch'io Sport su Rai Radio 1. "Tutto questo porta a un carico di partite che diventa insopportabile e che è causa di tanti infortuni", ha aggiunto. I quattro club contrari infatti hanno puntato soprattutto sul numero di partite, tra le nuove competizioni e l'aumento delle gare con la nuova Champions League a partire dalla prossima stagione, come principale motivazione dietro la volontà di tornare a 18 squadre. E, nonostante la posizione netta dell'assemblea, le big proveranno a continuare dritti per la loro strada, anche grazie ai colloqui intrapresi con la Figc nei giorni scorsi nell'incontro tra Inter, Milan e Juve con Gravina svelato dall'ANSA. Ma gli altri club non hanno rinunciato a lanciare qualche frecciatina.</p><p style="text-align: justify;">"In assemblea il clima è stato cordiale e senza toni alti, ma quella che hanno voluto fare è sembrata una Superleghina. L'altra era la Superlega, questa è la Superleghina", il commento del presidente del Torino Urbano Cairo all'uscita dall'assemblea. "Non è una spaccatura, loro hanno avuto un atteggiamento sbagliato e in questo caso è mancato il rispetto reciproco. Dimissioni di Marotta dal Consiglio Federale? No, non ho sentito nulla di tutto ciò", ha aggiunto il numero uno granata dopo che qualche dirigente, nei giorni scorsi, aveva anche ipotizzato la richiesta di dimissioni dell'ad dell'Inter dal Consiglio Figc. "Ci vuole progettualità e ricerca non solo degli assetti, ma delle regole. Perché il tema principale non so se sia il campionato a 20 o 18, ma sicuramente gli oltre 5 miliardi di indebitamento", le parole invece del ministro per lo Sport e per i giovani Andrea Abodi, a margine dell'Osservatorio Valore Sport organizzato da The European House Ambrosetti.</p><p style="text-align: justify;">"Ognuno di noi ha delle problematiche di politica sportiva e sicuramente questo non lo invidio", il commento del presidente del Coni Giovanni Malagò. Sullo sfondo intanto resta sempre l'assemblea federale convocata da Gravina per il prossimo 11 marzo. Tanto che oggi i club di Serie A hanno approvato "il proprio documento di indirizzo contenente le proposte di riforma del calcio italiano" con 16 voti a favore e i quattro club di cui sopra astenuti, oltre a voler ribadire "la assoluta necessità di mantenere nello statuto federale il diritto di intesa, così come nei principali sistemi calcistici europei".</p><p style="text-align: justify;">ansa.it</p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8518843251935175402.post-6290508200341232292024-02-13T16:01:00.002+01:002024-02-13T16:01:20.292+01:00Vent'anni senza Pantani, il mito che resta nei cuori<p> <a href="https://www.ansa.it/webimages/news_base/2017/11/14/8afc4110a4adf7b03837a95a7000ad18.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="516" data-original-width="774" height="267" src="https://www.ansa.it/webimages/news_base/2017/11/14/8afc4110a4adf7b03837a95a7000ad18.jpg" width="400" /></a><br /></p><p style="-webkit-font-smoothing: antialiased; background-color: white; border: 0px; color: #393745; font-family: "Suisse Intl Web", "Suisse Intl Web Fallback", Arial, sans-serif; font-feature-settings: inherit; font-kerning: inherit; font-optical-sizing: inherit; font-size: 19px; font-stretch: inherit; font-variant-alternates: inherit; font-variant-east-asian: inherit; font-variant-numeric: inherit; font-variant-position: inherit; font-variation-settings: inherit; letter-spacing: -0.38px; line-height: inherit; margin: 0px 0px 0.4em; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">Quattordici febbraio 2004, San Valentino: nella stanza D5 del residence 'Le Rose' di Rimini giace il corpo di Marco Pantani.</p><p id="xtp" style="-webkit-font-smoothing: antialiased; background-color: white; border: 0px; color: #393745; font-family: "Suisse Intl Web", "Suisse Intl Web Fallback", Arial, sans-serif; font-feature-settings: inherit; font-kerning: inherit; font-optical-sizing: inherit; font-size: 19px; font-stretch: inherit; font-variant-alternates: inherit; font-variant-east-asian: inherit; font-variant-numeric: inherit; font-variant-position: inherit; font-variation-settings: inherit; letter-spacing: -0.38px; line-height: inherit; margin: 0px 0px 0.4em; padding: 0px; vertical-align: baseline;"></p><div id="piano-container" style="-webkit-font-smoothing: antialiased; background-color: white; border: 0px; color: #393745; font-family: "Suisse Intl Web", "Suisse Intl Web Fallback", Arial, sans-serif; font-feature-settings: inherit; font-kerning: inherit; font-optical-sizing: inherit; font-size: 19px; font-stretch: inherit; font-variant-alternates: inherit; font-variant-east-asian: inherit; font-variant-numeric: inherit; font-variant-position: inherit; font-variation-settings: inherit; letter-spacing: -0.38px; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"></div><p style="-webkit-font-smoothing: antialiased; background-color: white; border: 0px; color: #393745; font-family: "Suisse Intl Web", "Suisse Intl Web Fallback", Arial, sans-serif; font-feature-settings: inherit; font-kerning: inherit; font-optical-sizing: inherit; font-size: 19px; font-stretch: inherit; font-variant-alternates: inherit; font-variant-east-asian: inherit; font-variant-numeric: inherit; font-variant-position: inherit; font-variation-settings: inherit; letter-spacing: -0.38px; line-height: inherit; margin: 0px 0px 0.4em; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">Aveva compiuto 34 anni da un mese e un giorno.</p><p id="ob" style="-webkit-font-smoothing: antialiased; background-color: white; border: 0px; color: #393745; font-family: "Suisse Intl Web", "Suisse Intl Web Fallback", Arial, sans-serif; font-feature-settings: inherit; font-kerning: inherit; font-optical-sizing: inherit; font-size: 19px; font-stretch: inherit; font-variant-alternates: inherit; font-variant-east-asian: inherit; font-variant-numeric: inherit; font-variant-position: inherit; font-variation-settings: inherit; letter-spacing: -0.38px; line-height: inherit; margin: 0px 0px 0.4em; padding: 0px; vertical-align: baseline;"></p><div id="inArticle" style="-webkit-font-smoothing: antialiased; background-color: white; border: 0px; color: #393745; font-family: "Suisse Intl Web", "Suisse Intl Web Fallback", Arial, sans-serif; font-feature-settings: inherit; font-kerning: inherit; font-optical-sizing: inherit; font-size: 19px; font-stretch: inherit; font-variant-alternates: inherit; font-variant-east-asian: inherit; font-variant-numeric: inherit; font-variant-position: inherit; font-variation-settings: inherit; letter-spacing: -0.38px; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><aside style="-webkit-font-smoothing: antialiased; border: 0px; font: inherit; margin: 0px 0px 1rem; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><div class="OUTBRAIN" data-browser="chrome" data-dynload="" data-idx="0" data-ob-mark="true" data-os="win32" data-src="DROP_PERMALINK_HERE" data-widget-id="AR_4" id="outbrain_widget_0" style="-webkit-font-smoothing: antialiased; border: 0px; font: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"></div></aside></div><p style="-webkit-font-smoothing: antialiased; background-color: white; border: 0px; font-feature-settings: inherit; font-kerning: inherit; font-optical-sizing: inherit; font-stretch: inherit; font-variant-alternates: inherit; font-variant-east-asian: inherit; font-variant-numeric: inherit; font-variant-position: inherit; font-variation-settings: inherit; line-height: inherit; margin: 0px 0px 0.4em; padding: 0px; vertical-align: baseline;"></p><div style="color: #393745; font-family: "Suisse Intl Web", "Suisse Intl Web Fallback", Arial, sans-serif; font-size: 19px; letter-spacing: -0.38px; text-align: justify;"><span style="letter-spacing: -0.38px;">L'uomo dalle gambe d'acciaio ed i polmoni infiniti, lo scalatore capace di vincere nello stesso anno, il 1998, Giro d'Italia e Tour De France, domando l'Alpe d'Huez, il Galibier, il Mortirolo tra due ali di folla adorante, se n'era andato solo, depresso, nell'anonima camera di un altrettanto anonimo albergo. L'autopsia rivelò che la morte risaliva al tardo pomeriggio. A causarla un edema polmonare e cerebrale dovuto a un'overdose di cocaina e psicofarmaci.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="color: #393745; font-family: "Suisse Intl Web", "Suisse Intl Web Fallback", Arial, sans-serif; font-size: 19px; letter-spacing: -0.38px;"><br /></span></div><span style="color: #393745; font-family: "Suisse Intl Web", "Suisse Intl Web Fallback", Arial, sans-serif; font-size: 19px; letter-spacing: -0.38px;"><div style="text-align: justify;"><span style="letter-spacing: -0.38px;"> Venti anni dopo, i milioni di appassionati che aveva fatto innamorare di sé in tutto il mondo lo ricordano sempre con la bandana legata in fronte, sul volto il ghigno da Pirata, i suoi scatti che bruciavano le energie degli avversari, la maglia Rosa come una bandiera. Solo contro tutti, capace di far battere forte il cuore, di far piangere e gioire insieme. Per questo i suoi tifosi lo hanno amato da vivo e venerato da morto, nonostante le accuse di doping, la cocaina, i dubbi. Nonostante il brutto modo in cui se n'è andato. Carico di disperazione: lui, Pantani, uno dei più grandi ciclisti italiani di sempre.</span></div></span><div style="text-align: justify;"><br /></div><span style="color: #393745; font-family: "Suisse Intl Web", "Suisse Intl Web Fallback", Arial, sans-serif; font-size: 19px; letter-spacing: -0.38px;"><div style="text-align: justify;"><span style="letter-spacing: -0.38px;"> Dopo la sospensione al Giro d'Italia del 1999 per ematocrito alto era tornato alle gare ottenendo due vittorie di tappa al Tour de France del 2000, contro Lance Armstrong. Poi, però, la convinzione di essere vittima di una macchinazione aveva preso il sopravvento, fino ad allontanarlo dal suo mondo. Così era passato dalla gloria al fango.</span></div></span><div style="text-align: justify;"><br /></div><span style="color: #393745; font-family: "Suisse Intl Web", "Suisse Intl Web Fallback", Arial, sans-serif; font-size: 19px; letter-spacing: -0.38px;"><div style="text-align: justify;"><span style="letter-spacing: -0.38px;"> Di miti è ricca la storia sportiva, quella del ciclismo in particolare. Pantani è, a pieno titolo, nell'empireo di Coppi e Bartali. L'inizio della sua scalata al cielo dei grandi era stato con la vecchia bici di mamma Tonina. I giovani del Gruppo ciclistico di Cesenatico non avevano mai visto quel ragazzino mingherlino che già alla prima sgambata stacca tutti in salita.</span></div></span><span style="color: #393745; font-family: "Suisse Intl Web", "Suisse Intl Web Fallback", Arial, sans-serif; font-size: 19px; letter-spacing: -0.38px;"><div style="text-align: justify;"><span style="letter-spacing: -0.38px;"> Quando firma il primo contratto da professionista Davide Boifava gli dice: 'Ricordati che ti ho fatto un bell'accordo'. Lui gli risponde: 'Guarda che l'affare l'hai fatto tu, perché un giorno vincerò Giro e Tour'. Marco manterrà la parola. L'inizio è difficile, frenato da una lunga serie di infortuni. Nel '95 lo investe un'auto e addio corsa rosa. Punta tutto sul Tour de France e sull'Alpe d'Huez infila la prima perla della sua leggendaria carriera. Nell'ottobre di quell'anno, dopo essere arrivato terzo al Mondiale, un altro incidente lo costringe a una lunga degenza.</span></div></span><span style="color: #393745; font-family: "Suisse Intl Web", "Suisse Intl Web Fallback", Arial, sans-serif; font-size: 19px; letter-spacing: -0.38px;"><div style="text-align: justify;"><span style="letter-spacing: -0.38px;"> La sfortuna non lo molla e al Giro del '97 un gatto gli taglia la strada e lo fa cadere, costringendolo ad abbandonare.</span></div></span><div style="text-align: justify;"><br /></div><span style="color: #393745; font-family: "Suisse Intl Web", "Suisse Intl Web Fallback", Arial, sans-serif; font-size: 19px; letter-spacing: -0.38px;"><div style="text-align: justify;"><span style="letter-spacing: -0.38px;"> Ancora una volta è il Tour il salvagente, con un'altra magnifica vittoria sull'Alpe d'Huez e il podio finale dietro a Ulrich e Virenque. L'anno d'oro è il 1998, quando Pantani entra definitivamente nell'Olimpo dei più grandi, conquistando Giro e Tour, con le memorabili tappe di Montacampione, del Galibier e di Les Deux Alpes. Il 1999, dopo altre grandi imprese in salita (Gran Sasso, Oropa, Pampeago), segna l'inizio del declino: il 5 giugno, dopo la tappa di Campiglio, i controlli fanno emergere un ematocrito oltre i margini di tolleranza. Non è doping ma tanto basta per toglierlo dalla corsa. Marco è stordito, spaventato: "Mi sono rialzato, dopo tanti infortuni, e sono tornato a correre. Questa volta, però, per me sarà molto difficile".</span></div></span><span style="color: #393745; font-family: "Suisse Intl Web", "Suisse Intl Web Fallback", Arial, sans-serif; font-size: 19px; letter-spacing: -0.38px;"><div style="text-align: justify;"><span style="letter-spacing: -0.38px;"> La depressione ormai accompagna Pantani e quando torna in gara del campione è rimasta l'ombra. Si ritira nel 2003, per curarsi dalla dipendenza da cocaina. Il resto sono cronaca e una data: 14 febbraio 2004. Aveva attaccato Pavel Tonkov, demolito Evgenij Berzin e Laurent Jalabert, distrutto Jan Ullrich, ma non era riuscito a domare i propri fantasmi. Eppure, 20 anni dopo, il ricordo di quell'uomo speciale non è appannato. Il mito lo manterrà per sempre vivo. </span></div></span><p></p><p style="-webkit-font-smoothing: antialiased; background-color: white; border: 0px; color: #393745; font-family: "Suisse Intl Web", "Suisse Intl Web Fallback", Arial, sans-serif; font-feature-settings: inherit; font-kerning: inherit; font-optical-sizing: inherit; font-size: 19px; font-stretch: inherit; font-variant-alternates: inherit; font-variant-east-asian: inherit; font-variant-numeric: inherit; font-variant-position: inherit; font-variation-settings: inherit; letter-spacing: -0.38px; line-height: inherit; margin: 0px 0px 0.4em; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">ansa.it</p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8518843251935175402.post-33126059103126465452024-02-13T15:37:00.001+01:002024-02-13T15:37:04.231+01:00Ferrari presenta la SF-24 per il Mondiale 2024 di F1: le prime immagini della nuova Rossa<p> <a href="https://www.oasport.it/wp-content/uploads/2024/02/GGNm3MdW8AA5RD1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="534" data-original-width="800" height="267" src="https://www.oasport.it/wp-content/uploads/2024/02/GGNm3MdW8AA5RD1.jpg" width="400" /></a><br /></p><div style="text-align: justify;"><span style="background-color: white; font-family: "PT Serif", sans-serif;">A mezzogiorno di martedì 13 febbraio 2024 </span><strong style="background-color: white; border: 0px; font-family: "PT Serif", sans-serif; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">è stata svelata ufficialmente la nuova Ferrari</strong><span style="background-color: white; font-family: "PT Serif", sans-serif;"> che prenderà parte al prossimo Mondiale di Formula Uno. A differenza dell’anno scorso, il lancio della macchina si è svolto a porte chiuse con un breve video di presentazione in cui sono stati tolti i veli alla SF-24, che avrà il duro compito di avvicinare la Red Bull di Max Verstappen.</span></div><p></p><p style="text-align: justify;"><strong style="background-color: white; border: 0px; font-family: "PT Serif", sans-serif; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Enrico Cardile</strong><span style="background-color: white; font-family: "PT Serif", sans-serif;">, responsabile del telaio e dell’aerodinamica della macchina, spiega: “</span><em style="background-color: white; border: 0px; font-family: "PT Serif", sans-serif; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Con la SF-24 abbiamo voluto creare una piattaforma completamente nuova. Si può dire infatti che ogni area della vettura è stata riprogettata. Abbiamo trasformato le indicazioni dei piloti in grandezze ingegneristiche e abbiamo assecondato la loro esigenza di avere una vettura più facile da guidare e quindi da sfruttare e portare al limite. Non ci siamo posti vincoli progettuali se non quello di ottenere una monoposto robusta e sincera, che faccia anche in pista quello che vediamo in galleria del vento, prendendo come punto di riferimento la direzione dello sviluppo che avevamo adottato lo scorso anno e che a fine stagione ci aveva fatto fare un salto in avanti in termini di competitività.</em></p><p style="text-align: justify;"><em style="background-color: white; border: 0px; font-family: "PT Serif", sans-serif; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><strong style="border: 0px; font-style: normal; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Enrico Gualtieri</strong><span style="font-style: normal;">, responsabile della power unit Ferrari, ha dichiarato: “I</span><em style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">l fatto che il progetto della power unit sia congelato per regolamento non significa che il 2024 non presenti sfide interessanti. Ci aspetta la stagione con più gare nella storia della categoria e questo significa tempi di reazione più veloci e meno ore al banco disponibili. In preparazione di questo campionato abbiamo rivisto tutti i processi che riguardano il propulsore – la preparazione, la delibera e la gestione – in modo da massimizzarne la prestazione. Inoltre abbiamo lavorato a braccetto con i nostri partner per ottimizzare ulteriormente le procedure lato affidabilità: per esempio grazie al costante monitoraggio dei fluidi che riusciamo a realizzare in pista con Shell siamo in grado di avere continuamente indicazioni sullo stato di salute della power unit</em><span style="font-style: normal;">“.</span></em></p><p style="text-align: justify;"><em style="background-color: white; border: 0px; font-family: "PT Serif", sans-serif; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="font-style: normal;">Presentati in mattinata anche i caschi dei piloti, con Charles Leclerc e Carlos Sainz che hanno fornito le loro prime impressioni sulla nuova monoposto. “</span><em style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">È sempre una grande emozione aspettare questa vettura, è un momento molto atteso da tutta la scuderia: ci sono tante piccole novità soprattutto sulle cose che dovevamo migliorare ed è stato fatto un grande lavoro</em><span style="font-style: normal;">“, spiega il monegasco. “</span><em style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Le prime impressioni a vedere la Ferrari che guiderai sono sempre molto speciali: sei lì per 5 minuti, senza fiato, ad ammirare il lavoro fatto</em><span style="font-style: normal;">“, il commento dello spagnolo. </span></em><span style="background-color: white; font-family: "PT Serif", sans-serif;">A mezzogiorno di martedì 13 febbraio 2024</span><span style="background-color: white; font-family: "PT Serif", sans-serif;"> </span><strong style="background-color: white; border: 0px; font-family: "PT Serif", sans-serif; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">è stata svelata ufficialmente la nuova Ferrari</strong><span style="background-color: white; font-family: "PT Serif", sans-serif;"> </span><span style="background-color: white; font-family: "PT Serif", sans-serif;">che prenderà parte al prossimo Mondiale di Formula Uno. A differenza dell’anno scorso, il lancio della macchina si è svolto a porte chiuse con un breve video di presentazione in cui sono stati tolti i veli alla SF-24, che avrà il duro compito di avvicinare la Red Bull di Max Verstappen. </span><strong style="background-color: white; border: 0px; font-family: "PT Serif", sans-serif; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Enrico Cardile</strong><span style="background-color: white; font-family: "PT Serif", sans-serif;">, responsabile del telaio e dell’aerodinamica della macchina, spiega: “</span><em style="background-color: white; border: 0px; font-family: "PT Serif", sans-serif; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Con la SF-24 abbiamo voluto creare una piattaforma completamente nuova. Si può dire infatti che ogni area della vettura è stata riprogettata. Abbiamo trasformato le indicazioni dei piloti in grandezze ingegneristiche e abbiamo assecondato la loro esigenza di avere una vettura più facile da guidare e quindi da sfruttare e portare al limite. Non ci siamo posti vincoli progettuali se non quello di ottenere una monoposto robusta e sincera, che faccia anche in pista quello che vediamo in galleria del vento, prendendo come punto di riferimento la direzione dello sviluppo che avevamo adottato lo scorso anno e che a fine stagione ci aveva fatto fare un salto in avanti in termini di competitività. </em><strong style="background-color: white; border: 0px; font-family: "PT Serif", sans-serif; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Enrico Gualtieri</strong><span style="background-color: white; font-family: "PT Serif", sans-serif;">, responsabile della power unit Ferrari, ha dichiarato: “I</span><em style="background-color: white; border: 0px; font-family: "PT Serif", sans-serif; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">l fatto che il progetto della power unit sia congelato per regolamento non significa che il 2024 non presenti sfide interessanti. Ci aspetta la stagione con più gare nella storia della categoria e questo significa tempi di reazione più veloci e meno ore al banco disponibili. In preparazione di questo campionato abbiamo rivisto tutti i processi che riguardano il propulsore – la preparazione, la delibera e la gestione – in modo da massimizzarne la prestazione. Inoltre abbiamo lavorato a braccetto con i nostri partner per ottimizzare ulteriormente le procedure lato affidabilità: per esempio grazie al costante monitoraggio dei fluidi che riusciamo a realizzare in pista con Shell siamo in grado di avere continuamente indicazioni sullo stato di salute della power unit</em><span style="background-color: white; font-family: "PT Serif", sans-serif;">“.</span><span style="background-color: white; font-family: "PT Serif", sans-serif;">Presentati in mattinata anche i caschi dei piloti, con Charles Leclerc e Carlos Sainz che hanno fornito le loro prime impressioni sulla nuova monoposto. “</span><em style="background-color: white; border: 0px; font-family: "PT Serif", sans-serif; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">È sempre una grande emozione aspettare questa vettura, è un momento molto atteso da tutta la scuderia: ci sono tante piccole novità soprattutto sulle cose che dovevamo migliorare ed è stato fatto un grande lavoro</em><span style="background-color: white; font-family: "PT Serif", sans-serif;">“, spiega il monegasco. “</span><em style="background-color: white; border: 0px; font-family: "PT Serif", sans-serif; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Le prime impressioni a vedere la Ferrari che guiderai sono sempre molto speciali: sei lì per 5 minuti, senza fiato, ad ammirare il lavoro fatto</em><span style="background-color: white; font-family: "PT Serif", sans-serif;">“, il commento dello spagnolo. </span><span style="background-color: white; font-family: "PT Serif", sans-serif;">Dopo l’unveiling, Sainz ha rotto il ghiaccio percorrendo qualche chilometro a Fiorano per lo shakedown della monoposto. Domani la SF-24 scenderà nuovamente in pista per effettuare alcuni giri in occasione del filming day, mentre per vederla in azione insieme alle vetture rivali bisognerà attendere i test ufficiali di Sakhir dal 21 al 23 febbraio. Questa è di fatto la prima vera Ferrari dell’era Vasseur, giunto a Maranello lo scorso inverno per sostituire l’ex team principal Mattia Binotto.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="background-color: white; font-family: "PT Serif", sans-serif;">oasport.it</span></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8518843251935175402.post-49681000198348648262024-01-05T07:27:00.000+01:002024-01-05T07:27:11.759+01:00Notizie sportive del giorno<center><strong><script language="Javascript">
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</script><br /><a class="twitter-timeline" href="https://twitter.com/newsfresche?ref_src=twsrc%5Etfw">Tweets by newsfresche</a> <script async="" charset="utf-8" src="https://platform.twitter.com/widgets.js"></script><br /></strong></center><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiyAiPPtkEVygcAeRvvUPIEERKiyPdEEAYVIWZAl2gzIMb2gbMaLE28w5NlTqplfUo85NLQ8H5GygAgC8C7en_q2ggH_urgxBP5s7PKsKvWcG9CkRH-2d96NIr_CQOSAktkeawW9koKXFsOs3Px4Td5GGCYS7UUDAy92IKfnqS2J9TDzG6B-PdMVImGUQ/s311/sport2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="162" data-original-width="311" height="208" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiyAiPPtkEVygcAeRvvUPIEERKiyPdEEAYVIWZAl2gzIMb2gbMaLE28w5NlTqplfUo85NLQ8H5GygAgC8C7en_q2ggH_urgxBP5s7PKsKvWcG9CkRH-2d96NIr_CQOSAktkeawW9koKXFsOs3Px4Td5GGCYS7UUDAy92IKfnqS2J9TDzG6B-PdMVImGUQ/w400-h208/sport2.jpg" width="400" /></a></div><br /><center><br /></center>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8518843251935175402.post-31398942239763298432024-01-03T06:01:00.003+01:002024-01-03T06:01:45.517+01:00La Unahotels può chiudere l’andata al quinto posto<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://api-sites-prd.saegroup.abinsula.com/api/media/image/contentid/policy:1.100448731:1704195828/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=a952e14" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="450" data-original-width="800" height="225" src="https://api-sites-prd.saegroup.abinsula.com/api/media/image/contentid/policy:1.100448731:1704195828/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=a952e14" width="400" /></a></div><span style="background-color: white; box-sizing: inherit; color: rgba(0, 0, 0, 0.87); font-family: Utopia-Regular; font-size: 18px; font-weight: 700; line-height: 1.2;">Reggio Emilia </span><span style="background-color: white; color: rgba(0, 0, 0, 0.87); font-family: Utopia-Regular; font-size: 18px;">Concluderà tra il quinto e il settimo posto il girone di andata, la Unahotels che prova a ripartire dopo la sberla rimediata a Varese.</span><br style="background-color: white; box-sizing: inherit; color: rgba(0, 0, 0, 0.87); font-family: Utopia-Regular; font-size: 18px; line-height: 1.2;" /><br style="background-color: white; box-sizing: inherit; color: rgba(0, 0, 0, 0.87); font-family: Utopia-Regular; font-size: 18px; line-height: 1.2;" /><span style="background-color: white; color: rgba(0, 0, 0, 0.87); font-family: Utopia-Regular; font-size: 18px;">Il piazzamento è ancora da definire - dipenderà infatti dai risultati dell’ultimo turno in programma tra il 6 e il 7 gennaio - ma la qualificazione alla Final Eight di Coppa Italia già acquisita è già di per se un ottimo risultato, considerando la completa rivoluzione tecnica e il parallelo con la scorsa stagione.</span><p></p><p><span style="background-color: white; color: rgba(0, 0, 0, 0.87); font-family: Utopia-Regular; font-size: 18px;">In chiave Final Eight i vari incastri parlano chiaro: la Unahotels potrà arrivare quinta, sesta o settima. Non potrà arrampicarsi sino al quarto gradino ma neppure finire ottava, grazie a una serie di confronti diretti. Un quadro complesso, d’altronde Reggio oggi è settima ma già certa della Coppa Italia mentre Milano e Napoli, con lei a 16 e davanti per la classifica avulsa, non hanno ancora garanzie di ottenere il biglietto per le Final Eight.</span></p><p><span style="background-color: white; color: rgba(0, 0, 0, 0.87); font-family: Utopia-Regular; font-size: 18px;">Gli scenari si dividono in base al risultato del derby del 7 gennaio. Una vittoria dona il quinto o sesto posto, per certo, con una sconfitta le tre possibilità sono tutte buone.</span><br style="background-color: white; box-sizing: inherit; color: rgba(0, 0, 0, 0.87); font-family: Utopia-Regular; font-size: 18px; line-height: 1.2;" /><br style="background-color: white; box-sizing: inherit; color: rgba(0, 0, 0, 0.87); font-family: Utopia-Regular; font-size: 18px; line-height: 1.2;" /><span style="background-color: white; color: rgba(0, 0, 0, 0.87); font-family: Utopia-Regular; font-size: 18px;">Se Reggio supera la Virtus Bologna, approda a quota 18 punti, dove oggi si trova Trento. Se la Dolomiti Energia perde con Milano, Unahotels, Trento e Olimpia si ritrovano a 18 e Reggio è sesta; il risultato di Napoli a Venezia non inciderebbe, i campani sarebbero comunque settimi.</span><br style="background-color: white; box-sizing: inherit; color: rgba(0, 0, 0, 0.87); font-family: Utopia-Regular; font-size: 18px; line-height: 1.2;" /><br style="background-color: white; box-sizing: inherit; color: rgba(0, 0, 0, 0.87); font-family: Utopia-Regular; font-size: 18px; line-height: 1.2;" /><span style="background-color: white; color: rgba(0, 0, 0, 0.87); font-family: Utopia-Regular; font-size: 18px;">Se Reggio e Trento vincono in contemporanea, la Unahotels è sicuramente quinta, perché Milano rimarrebbe a 16. Anche se Napoli espugnasse il campo della Reyer, avrebbe il confronto diretto sfavorevole con la squadra di Priftis e sarebbe dietro. In questo caso, il quarto di finale di Coppa Italia diventerebbe Trento-Reggio, senza altre opzioni.</span></p><p><span style="background-color: white; color: rgba(0, 0, 0, 0.87); font-family: Utopia-Regular; font-size: 18px;">Se Reggio cade al pala Bigi con la Virtus, il ventaglio si allarga. La Unahotels è quinta in un arrivo a 16 con Milano (sconfitta con Trento nel caso), Napoli (battuta a Venezia), Scafati (vittoria a Tortona) e con la vincente tra Pistoia e Cremona (entrambe a 14). È invece settima se a questa combinazione si toglie la vittoria di Scafati.</span><br style="background-color: white; box-sizing: inherit; color: rgba(0, 0, 0, 0.87); font-family: Utopia-Regular; font-size: 18px; line-height: 1.2;" /><br style="background-color: white; box-sizing: inherit; color: rgba(0, 0, 0, 0.87); font-family: Utopia-Regular; font-size: 18px; line-height: 1.2;" /><span style="background-color: white; color: rgba(0, 0, 0, 0.87); font-family: Utopia-Regular; font-size: 18px;">Negli altri casi, il fattore dirimente è Milano, l’unica del gruppone con cui Reggio ha perso e con cui quindi è sotto nella classifica avulsa.</span><br style="background-color: white; box-sizing: inherit; color: rgba(0, 0, 0, 0.87); font-family: Utopia-Regular; font-size: 18px; line-height: 1.2;" /><br style="background-color: white; box-sizing: inherit; color: rgba(0, 0, 0, 0.87); font-family: Utopia-Regular; font-size: 18px; line-height: 1.2;" /><span style="background-color: white; color: rgba(0, 0, 0, 0.87); font-family: Utopia-Regular; font-size: 18px;">Se l’EA7 Emporio Armani batte Trento a domicilio, gli arrivi a 16 vedono sempre i biancorossi come i migliori del gruppone.</span><br style="background-color: white; box-sizing: inherit; color: rgba(0, 0, 0, 0.87); font-family: Utopia-Regular; font-size: 18px; line-height: 1.2;" /><br style="background-color: white; box-sizing: inherit; color: rgba(0, 0, 0, 0.87); font-family: Utopia-Regular; font-size: 18px; line-height: 1.2;" /><span style="background-color: white; color: rgba(0, 0, 0, 0.87); font-family: Utopia-Regular; font-size: 18px;">Sesti o settimi? Dipenderebbe da Napoli, in questa evenienza. Con un’impresa a Venezia, i campani andrebbero a 18 e Reggio sarebbe settima, se la Generazione Vincente si arrende in Laguna i reggiani sono sesti, indipendentemente dai risultati di Scafati e del duello Pistoia-Cremona.</span></p><p><span style="background-color: white; color: rgba(0, 0, 0, 0.87); font-family: Utopia-Regular; font-size: 18px;">In caso di sconfitta milanese a Trento, la Unahotels quasi sicuramente sarebbe settima, per via degli incroci nei confronti diretti. L’unica alternativa, la più roboante, sarebbe quella di una vittoria di Napoli unita ai risultati negativi di Reggio e Milano e ai successi di Pistoia e Scafati.</span><br style="background-color: white; box-sizing: inherit; color: rgba(0, 0, 0, 0.87); font-family: Utopia-Regular; font-size: 18px; line-height: 1.2;" /><br style="background-color: white; box-sizing: inherit; color: rgba(0, 0, 0, 0.87); font-family: Utopia-Regular; font-size: 18px; line-height: 1.2;" /><span style="background-color: white; color: rgba(0, 0, 0, 0.87); font-family: Utopia-Regular; font-size: 18px;">In questo scenario, i biancorossi del tecnico Dimitris Priftis chiudono alla sesta piazza ma soprattutto l’Olimpia arriva nona e non si qualifica alla Coppa Italia.</span><br style="background-color: white; box-sizing: inherit; color: rgba(0, 0, 0, 0.87); font-family: Utopia-Regular; font-size: 18px; line-height: 1.2;" /><br style="background-color: white; box-sizing: inherit; color: rgba(0, 0, 0, 0.87); font-family: Utopia-Regular; font-size: 18px; line-height: 1.2;" /><span style="background-color: white; color: rgba(0, 0, 0, 0.87); font-family: Utopia-Regular; font-size: 18px;">L’unica cosa certa è l’incertezza.</span></p><p><span style="background-color: white; color: rgba(0, 0, 0, 0.87); font-family: Utopia-Regular; font-size: 18px;">Gazzetta di Reggio</span></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8518843251935175402.post-41935904340726049922023-11-24T04:17:00.003+01:002023-11-24T04:17:29.599+01:00Reggio Emilia, presentato il libro che celebra il Mapei Stadium<div style="text-align: justify;"><img height="267" src="https://www.stampareggiana.it/wp-content/uploads/2023/11/Presentazione-libro-Mapei-Stadium-1-1080x720.jpg" width="400" /> </div><div><div style="text-align: justify;"> <strong>REGGIO EMILIA – </strong>“In questo volume abbiamo cercato di raccontare la storia e la fascinazione dello stadio, uno tra i più grandi edifici d’aggregazione concepito dall’uomo”. Con queste parole <strong>Simona Giorgetta</strong>, amministratore unico di Mapei Stadium, spiega l’intenzione che ha portato alla realizzazione del libro: “<strong>Mapei Stadium. Lo stadio si apre alla cultura</strong>”. Un volume edito da Marsilio Arte, curato dalla giornalista <strong>Valentina Pigmei </strong>che, attraverso le immagini di<strong> Filippo Vinardi </strong>e i contributi di storici, sociologi, progettisti ed altri esperti, solo in pochi casi appartenenti al mondo del calcio, <strong>celebra lo stadio </strong>come spazio della comunità ancora prima che luogo di sport.
Il Mapei Stadium – Città del Tricolore diventa così <strong>l’emblema di questi grandi edifici di aggregazione</strong>, a volte integrati con iniziative commerciali o di intrattenimento, che spesso si animano solo in occasione delle partite, proponendo un nuovo modello di apertura al territorio e alle persone attraverso iniziative culturali.</div><figure class="wp-block-image size-large"><div style="text-align: justify;"><img class="wp-image-188392" height="267" sizes="(max-width: 1080px) 100vw, 1080px" src="https://www.stampareggiana.it/wp-content/uploads/2023/11/Presentazione-libro-Mapei-Stadium-2-1080x720.jpg" srcset="https://www.stampareggiana.it/wp-content/uploads/2023/11/Presentazione-libro-Mapei-Stadium-2-1080x720.jpg 1080w, https://www.stampareggiana.it/wp-content/uploads/2023/11/Presentazione-libro-Mapei-Stadium-2-300x200.jpg 300w, https://www.stampareggiana.it/wp-content/uploads/2023/11/Presentazione-libro-Mapei-Stadium-2-768x512.jpg 768w, https://www.stampareggiana.it/wp-content/uploads/2023/11/Presentazione-libro-Mapei-Stadium-2-696x464.jpg 696w, https://www.stampareggiana.it/wp-content/uploads/2023/11/Presentazione-libro-Mapei-Stadium-2-1068x712.jpg 1068w, https://www.stampareggiana.it/wp-content/uploads/2023/11/Presentazione-libro-Mapei-Stadium-2-630x420.jpg 630w, https://www.stampareggiana.it/wp-content/uploads/2023/11/Presentazione-libro-Mapei-Stadium-2.jpg 1200w" width="400" /></div><figcaption class="wp-element-caption" style="text-align: justify;">Presentazione del libro Mapei Stadium</figcaption></figure><div style="text-align: justify;">Il manifesto di questa nuova apertura campeggia in copertina:<strong> l’opera All together now</strong>, dell’artista di origini reggiane e fama internazionale Olimpia Zagnoli, installata al centro della facciata ovest. Un’illustrazione stilizzata, quasi un pattern, che rappresenta una curva di persone che cantano e gridano la loro passione come in un coro, trasmettendo un senso di inclusione e gioia dello stare insieme.
È sempre Olimpia Zagnoli a chiudere il libro, come in un cerchio, raccontando l’ispirazione della sua opera: un video degli anni Sessanta nel quale i tifosi della squadra del Liverpool cantano all’unisono She loves you dei Beatles. Da qui l’idea di rappresentare anche all’ingresso dello stadio di Reggio Emilia “Un invito a cantare meno slogan d’odio e più canzoni d’amore”.
E proprio in <strong>un clima di condivisione e partecipazione</strong> si è svolta la serata di presentazione del libro all’interno del Mapei Stadium, un evento organizzato con il patrocinio del Comune di Reggio Emilia. Dopo un saluto del Sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi,<strong> la giornalista di Sky Sport Sara Benci ha moderato un dibattito tra Giovanni Carnevali</strong> – amministratore delegato e direttore generale U.S. Sassuolo Calcio, Vittorio Cattani – direttore generale A.C. Reggiana, <strong>Simona Giorgetta e Pierluigi Allotti</strong>, giornalista e studioso di storia contemporanea autore del contributo: Stadi d’Italia. Calcio e arene tra XX e XXI secolo.
Al centro ancora lui: lo stadio. Casa delle squadre, nuova cattedrale dove si celebrano i più diversi riti della comunità, spazio senza barriere aperto a tutti e, da quest’anno, anche contenitore e promotore di eventi culturali che apre le porte alle persone e alla città.
Al termine del dibattito gli ospiti hanno potuto <strong>visitare alcuni spazi dello stadio</strong> e apprezzare le coreografie di luci e suoni grazie al nuovo impianto Thorn, brand del gruppo Zumtobel, installato nel corso degli ultimi lavori di riqualificazione dello stadio che prevedono, durante l’inverno, la donazione di 150 ciliegi per portare colore anche nei parcheggi pubblici esterni.
La società Mapei Stadium, parte del gruppo Mapei, che ha in concessione lo stadio dal 2014, ha effettuato ad oggi investimenti per 25 milioni di euro per adeguare, migliorare e modernizzare la struttura, trasformandola in un impianto all’altezza dei più elevati standard internazionali e fra i più apprezzati del Campionato di Serie A.
“Non c’è dubbio che gli investimenti fatti per migliorare la struttura sono sempre stati animati dalla volontà di contribuire allo sviluppo e all’evoluzione di quello che noi consideriamo un edificio pubblico della città di Reggio Emilia – ricorda Simona Giorgetta -. Anche questo fa parte del nostro modo di fare impresa: restituire valore ai luoghi che ci accolgono, dove investiamo e lavoriamo”. </div></div><div style="text-align: justify;"> stampareggiana.it</div>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8518843251935175402.post-73712076579248760682023-11-18T15:49:00.004+01:002023-11-18T15:49:54.769+01:00Reggio Emilia, domani al PalaBigi la sfida Unahotels- Bertram Derthona<p> <span style="background-color: white; color: #111111; font-family: "Open Sans", "Open Sans Regular", sans-serif; font-size: 19px; font-style: italic;">Si giocherà domani, 19 novembre alle 17,30, il secondo impegno consecutivo casalingo della Unahotels Reggio Emilia. Coach Dimitris Priftis: “Per sconfiggere Tortona servirà concentrazione, fisicità e l’aiuto del Palabigi”</span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://www.stampareggiana.it/wp-content/uploads/2023/11/Screenshot-2023-11-18-alle-15.14.42-1068x684.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="512" data-original-width="800" height="256" src="https://www.stampareggiana.it/wp-content/uploads/2023/11/Screenshot-2023-11-18-alle-15.14.42-1068x684.jpg" width="400" /></a></div><p></p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #222222; font-family: Verdana, BlinkMacSystemFont, -apple-system, "Segoe UI", Roboto, Oxygen, Ubuntu, Cantarell, "Open Sans", "Helvetica Neue", sans-serif; font-size: 15px; margin-bottom: 26px; margin-top: 0px; overflow-wrap: break-word;"><strong style="box-sizing: border-box;">REGGIO EMILIA</strong> – Domani al PalaBigi, alle 17,30 la<strong style="box-sizing: border-box;"> UNAHOTELS Reggio Emilia</strong> affronterà la formazione della <strong style="box-sizing: border-box;">Bertram Derthona</strong> nell’ottava giornata di <strong style="box-sizing: border-box;">Serie A UnipolSai.</strong> </p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #222222; font-family: Verdana, BlinkMacSystemFont, -apple-system, "Segoe UI", Roboto, Oxygen, Ubuntu, Cantarell, "Open Sans", "Helvetica Neue", sans-serif; font-size: 15px; margin-bottom: 26px; margin-top: 0px; overflow-wrap: break-word;"><strong style="box-sizing: border-box;">Così coach Dimitris Priftis ha presentato il match alla stampa:</strong> <em style="box-sizing: border-box;">“Affrontiamo una squadra che è stata costruita per il doppio impegno ed ha sicuramente un roster completo, con giocatori di esperienza e dotati di grande fisicità. Quello che mi ha colpito della formazione di coach Ramondino è la capacità di lettura delle situazioni tattiche, comprensione del gioco ed esecuzione degli schemi. Sono una squadra che agisce come collettivo più che sulle individualità. Per vincere questa partita ci servirà una gara accorta, con un alto livello di concentrazione e fisicità. <strong style="box-sizing: border-box;">Sono certo che anche il nostro pubblico, come di consueto, ci proverà ad aiutare in ogni modo creando una grande atmosfera”. </strong></em></p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #222222; font-family: Verdana, BlinkMacSystemFont, -apple-system, "Segoe UI", Roboto, Oxygen, Ubuntu, Cantarell, "Open Sans", "Helvetica Neue", sans-serif; font-size: 15px; margin-bottom: 26px; margin-top: 0px; overflow-wrap: break-word;">Il match sarà diretto dalla terna arbitrale composta da Mazzoni, Quarta e Lucotti e trasmesso in esclusiva su DAZN. </p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #222222; font-family: Verdana, BlinkMacSystemFont, -apple-system, "Segoe UI", Roboto, Oxygen, Ubuntu, Cantarell, "Open Sans", "Helvetica Neue", sans-serif; font-size: 15px; margin-bottom: 26px; margin-top: 0px; overflow-wrap: break-word;">STAMPAREGGIANA.IT</p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8518843251935175402.post-54564108113926199872023-10-15T16:06:00.001+02:002023-10-15T16:06:06.460+02:00L'Italia travolge Malta 4-0. Ora sfida Inghilterra<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://images.agi.it/pictures/agi/agi/2023/10/14/204936562-c26692c2-17d0-4cbb-84d3-1651bc5ab5f2.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="370" data-original-width="768" height="193" src="https://images.agi.it/pictures/agi/agi/2023/10/14/204936562-c26692c2-17d0-4cbb-84d3-1651bc5ab5f2.jpeg" width="400" /></a></div><br /> <span style="color: #1a1a1a; font-family: TTInterphases, Arial; font-size: 18px;">AGI - Con una doppietta di Berardi e le reti di Bonaventura e Frattesi, l'Italia ha battuto 4-0 la Malta e ha agganciato l'Ucraina al secondo posto nel gruppo C per le qualificazioni a Euro 2024. In uno stadio San Nicola di Bari esaurito ed entusiasta, gli azzurri hanno gestito fin dall'inizio la gara.</span><p></p><p><span style="color: #1a1a1a; font-family: TTInterphases, Arial; font-size: 18px;">Al 22mo il vantaggio con Bonaventura che segna il suo primo gol in 16 presenze in azzurro con un destro a giro dal limite dell'area. Al 45mo Berardi raddoppia con un tiro a giro e al 65mo fa il 3-0 su assist di Raspadori. Al 93mo Frattesi cala il poker con un sinistro a incrociare sul primo palo. Al 78mo è entrato in campo Destiny Udogie, l'esterno del Tottenham al debutto con l'Italia, primo esordiente dell'era Spalletti. </span></p><p style="box-sizing: border-box; color: #1a1a1a; font-family: TTInterphases, Arial; font-size: 18px; margin: 15px 0px;">"Sono contento dei due gol, ma più per la prestazione. È stata una settimana di duro lavoro". Berardi, intervistato da RaiSport, ha raccontato le emozioni per la doppietta che gli ha permesso di diventare il miglior goleador della rosa attuale. Ora l'impegno contro l'Inghilterra a Wembley: "Sarà emozionante, abbiamo bellissimi ricordi di quello stadio, andremo lì cercando di vincere", conclude.</p><p style="box-sizing: border-box; color: #1a1a1a; font-family: TTInterphases, Arial; font-size: 18px; margin: 15px 0px;"></p><p><i style="box-sizing: border-box; color: #1a1a1a; font-family: TTInterphases, Arial; font-size: 18px;">La riproduzione è espressamente riservata © Agi 2023</i></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8518843251935175402.post-50374240870352354542023-10-15T16:04:00.001+02:002023-10-15T16:04:12.207+02:00Gli eSports potrebbero avere le loro Olimpiadi<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="370" data-original-width="768" height="193" src="https://images.agi.it/pictures/agi/agi/2023/10/14/170821267-61f9557f-a76c-4278-85d7-77343f7963d5.jpeg" width="400" /></div><span style="color: #1a1a1a; font-family: TTInterphases, Arial; font-size: 18px;">AGI - Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) sta valutando la possibilità di creare dei Giochi Olimpici dedicati interamente agli esport. La conferma arriva direttamente dal presidente in carica, Thomas Bach, durante la 141esima sessione del comitato a Mumbai. "Ho chiesto alla nostra nuova commissione dedicata agli esport di studiare l</span><strong style="box-sizing: border-box; color: #1a1a1a; font-family: TTInterphases, Arial; font-size: 18px;">a possibile creazione" di veri e propri "Giochi olimpici"</strong><span style="color: #1a1a1a; font-family: TTInterphases, Arial; font-size: 18px;">, ha annunciato.</span><p></p><p style="box-sizing: border-box; color: #1a1a1a; font-family: TTInterphases, Arial; font-size: 18px; margin: 15px 0px;">Bach ha sottolineato l'ampio e diffuso mercato che già oggi riguarda tre miliardi di persone in tutto il mondo. Un pubblico nuovo, giovane, appassionato di videogiochi e altre discipline legate al mondo ludico virtuale e online. "<strong style="box-sizing: border-box;">Ciò che è ancora più rilevante per noi è che la maggior parte di loro ha meno di 34 anni</strong>", ha aggiunto. Nuova linfa, nuove leve. È uno scenario aperto dall'altissimo potenziale. </p><p style="box-sizing: border-box; color: #1a1a1a; font-family: TTInterphases, Arial; font-size: 18px; margin: 15px 0px;">"Nel 2021, il CIO ha sviluppato le 'Olympic Virtual Series' Si è trattato del nostro primo progetto pilota nel campo degli esport", ha ricordato ancora Bach spiegando che quello a cui si aspira ora è un ulteriore passo in avanti. "Sulla base delle lezioni apprese" dall'evento "abbiamo poi lanciato l'Olympic Esport Week a Singapore all'inizio di quest'anno" riuscendo "a riunire le comunità olimpiche e i vari esponenti dei principali esport".</p><p style="box-sizing: border-box; color: #1a1a1a; font-family: TTInterphases, Arial; font-size: 18px; margin: 15px 0px;">Se si considerano anche le fasi di 'qualificazione' all'evento di Singapore, le Olympic Esport Series hanno coinvolto più di 500.000 partecipanti, generando più di sei milioni di visualizzazioni dal vivo su tutti i canali social, con il 75% delle visualizzazioni provenienti da persone di età compresa tra i 13 e i 34 anni. "È un inizio promettente. Ma è solo un inizio. Come in tutti gli sport, dopo un inizio promettente, la vera gara deve ancora arrivare", ha concluso Bach.</p><p style="box-sizing: border-box; color: #1a1a1a; font-family: TTInterphases, Arial; font-size: 18px; margin: 15px 0px;"></p><p><i style="box-sizing: border-box; color: #1a1a1a; font-family: TTInterphases, Arial; font-size: 18px;">La riproduzione è espressamente riservata © Agi 2023</i></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8518843251935175402.post-90146271858881119172023-10-15T11:44:00.004+02:002023-10-15T11:45:02.439+02:00La vita di tutti i giorni come università: la laurea ad honorem a Carlo Ancelotti<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="534" data-original-width="800" height="267" src="https://laliberta.info/wp-content/uploads/2023/10/ancelotti-laurea.jpg" width="400" /></div><p></p><p style="background-color: white; color: #111111; font-family: Georgia, serif; font-size: 18px; margin: 0px 0px 1.5em;">Può sembrare blasfemo accostare la parola laurea al mondo del calcio, anzi, diciamolo proprio, anche pensando a tante persone ben più meritevoli in altri campi e settori della vita, potrebbe far storcere il naso la laurea ad honorem a Carlo Ancelotti.</p><p style="background-color: white; color: #111111; font-family: Georgia, serif; font-size: 18px; margin: 0px 0px 1.5em;">L’Università degli Studi di Parma, ha infatti conferito all’allenatore reggiolese il titolo di dottore in “Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate” per i meriti sportivi acquisiti sul campo.</p><p style="background-color: white; color: #111111; font-family: Georgia, serif; font-size: 18px; margin: 0px 0px 1.5em;">Il palmares di Carletto è noto ai tutti e oramai non stupisce più nulla. </p><p style="background-color: white; color: #111111; font-family: Georgia, serif; font-size: 18px; margin: 0px 0px 1.5em;">Ciò che invece colpisce sono le parole pronunciate dalla cattedra dal neo dottore durante la sua Lectio Doctoralis dal titolo: “Il calcio una scuola di vita”.</p><p style="background-color: white; color: #111111; font-family: Georgia, serif; font-size: 18px; margin: 0px 0px 1.5em;"><em>“Il talento è un fatto di genetica, non lo si può allenare. Fare calcio mi ha aiutato a migliorare la relazione con gli altri, mi ha aiutato ad avere rispetto per le regole, per gli avversari e per i compagni”. E ancora: “Essere un allenatore significa soprattutto saper ascoltare gli altri, i collaboratori e i giocatori, e poi prendere delle decisioni. Io cerco di trasmettere le mie idee attraverso la persuasione, e non imponendole. Sono calmo, tranquillo, paziente. Molto paziente. E, soprattutto, ho la fortuna di essere sorretto da una grande passione per questo sport. Una passione che avevo a quindici anni e che ho ancora oggi”.</em></p><p style="background-color: white; color: #111111; font-family: Georgia, serif; font-size: 18px; margin: 0px 0px 1.5em;">In questo virgolettato è condensato quanto la scuola o se si vuole l’università della vita cerca di insegnare ogni giorno: rapportarsi con gli altri, rispettandoli e ascoltare.</p><p style="background-color: white; color: #111111; font-family: Georgia, serif; font-size: 18px; margin: 0px 0px 1.5em;">Cose che dette così appaiono sempre molto banali, ma che alla prova dei fatti per molti personaggi più o meno animati da uno smisurato ego (e nel mondo se ne incontrano tanti) sembrano insormontabili.</p><p style="background-color: white; color: #111111; font-family: Georgia, serif; font-size: 18px; margin: 0px 0px 1.5em;">Alla base dei successi di Re Carlo c’è una passione incredibile e immutata cui si affianca quel rimanere umili e coi piedi per terra che di sicuro Ancelotti ha ereditato dalla sua famiglia.</p><p style="background-color: white; color: #111111; font-family: Georgia, serif; font-size: 18px; margin: 0px 0px 1.5em;">Se poi vi si aggiunge la fortuna di incontrare i “professori” giusti, che oltre ad insegnarti nozioni, trasmettono anche lezioni di vita, il corso di studi è fatto. E l’alleantore del Real ha avuto almeno due grandi maestri: Nils Liedholm ed Arrigo Sacchi se mi fermo al solo ambito sportivo.</p><p style="background-color: white; color: #111111; font-family: Georgia, serif; font-size: 18px; margin: 0px 0px 1.5em;">A volte se penso all’esame di maturità della scuola, credo sempre che porti il nome sbagliato perchè incontrando tanti ragazzi di maturità ne vedo poca. Soprattutto nel provare a inseguire ad ogni costo sogni e desideri.</p><p style="background-color: white; color: #111111; font-family: Georgia, serif; font-size: 18px; margin: 0px 0px 1.5em;">Vedo tanta voglia di provare ad essere maturi, ma quanta fatica che costa! Meglio vivacchiare sulla superficialità… demandando spesso intenzioni di crescita a semplici parole ricche di intenti ma povere di fatti.</p><p style="background-color: white; color: #111111; font-family: Georgia, serif; font-size: 18px; margin: 0px 0px 1.5em;">Forse si dovrebbe istituire un corso di laurea in fatti, dell’università della vita di tutti i giorni. Di sicuro non insegna a vincere Champions League ma insegna ad essere persone migliori, credibili e mosse dalla forza delle proprie idee, della propria passione e dei propri sacrifci.</p><p style="background-color: white; color: #111111; font-family: Georgia, serif; font-size: 18px; margin: 0px 0px 1.5em;">E a noi adulti sul loro cammino il compito di rappresentare il mondo accademico che, si badi bene, non insegna bensì ispira.</p><p style="background-color: white; color: #111111; font-family: Georgia, serif; font-size: 18px; margin: 0px 0px 1.5em;">Non sono le vittorie a costituire la pergamena di laurea, ma è tutto quello che lasci alle persone, altrimenti non si capisce come l’allenatore più vincente del mondo si sia commosso indossando l’ermellino rosso e ringraziando tutti coloro lo hanno aiutato a laurearsi… in umanità.</p><p style="background-color: white; color: #111111; font-family: Georgia, serif; font-size: 18px; margin: 0px 0px 1.5em;">Complimenti dottore!</p><p style="background-color: white; color: #111111; font-family: Georgia, serif; font-size: 18px; margin: 0px 0px 1.5em;">laliberta.info</p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8518843251935175402.post-12447227305762425852023-10-15T06:33:00.004+02:002023-10-15T06:33:53.513+02:00EA7 EMPORIO ARMANI MILANO – UNAHOTELS REGGIO EMILIA 79-68 <p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="534" data-original-width="800" height="267" src="https://www.oasport.it/wp-content/uploads/2023/10/MAN3668.jpg" width="400" /></div><strong style="background-color: white; border: 0px; font-family: "PT Serif", sans-serif; font-size: 20.8px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">È iniziata oggi la terza giornata della Serie A 2023/2024 di basket.</strong><span style="background-color: white; font-family: "PT Serif", sans-serif; font-size: 20.8px;"> Tra il tardo pomeriggio e la serata </span><strong style="background-color: white; border: 0px; font-family: "PT Serif", sans-serif; font-size: 20.8px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">si sono disputate quattro sfide e lo spettacolo non è di certo mancato.</strong><p></p><p style="background-color: white; border: 0px; font-family: "PT Serif", sans-serif; font-size: 1.3rem !important; line-height: 1.55; margin: 0px 0px 20px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><strong style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">EA7 EMPORIO ARMANI MILANO – UNAHOTELS REGGIO EMILIA 79-68 (9-18, 25-9, 26-18, 19-23)</strong></p><p><strong style="background-color: white; border: 0px; font-family: "PT Serif", sans-serif; font-size: 20.8px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"></strong></p><p style="background-color: white; border: 0px; font-family: "PT Serif", sans-serif; font-size: 1.3rem !important; line-height: 1.55; margin: 0px 0px 20px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Milano batte Reggio Emilia per 79-68 e torna al successo dopo le due sconfitte consecutive tra campionato ed Eurolega. A cominciare meglio è a sorpresa la squadra emiliana, che grazie al contributo di diversi giocatori, e complice la scarsa incisività offensiva dei ragazzi di Ettore Messina, riesce a chiudere il primo quarto avanti addirittura di 9 (9-18). Per Milano sembra l’inizio di un nuovo incubo, e invece arriva la reazione immediata: Mirotic suona la carica con le sue giocate e permette di tornare sotto (22-23), poi i meneghini mettono la freccia e con un parziale di 12-4 volano sul +7 (34-27) prima dell’intervallo.</p><p style="background-color: white; border: 0px; font-family: "PT Serif", sans-serif; font-size: 1.3rem !important; line-height: 1.55; margin: 0px 0px 20px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Dopo la pausa lunga Milano rientra in campo con grande determinazione e, grazie al duo Pangos-Poythress, sale addirittura sul +16 a metà terzo quarto (52-36). Reggio Emilia accusa il colpo e non reagisce, e la conseguenza è il 60-45 dopo 30′. La squadra di casa comincia così l’ultimo periodo con un buon gap e riesce poi a gestire senza troppi problemi il vantaggio fino al 79-68 finale. Grazie a questo successo Milano sale a quattro punti in classifica.</p><p style="background-color: white; border: 0px; font-family: "PT Serif", sans-serif; font-size: 1.3rem !important; line-height: 1.55; margin: 0px 0px 20px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><strong style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">TOP SCORER</strong></p><p style="background-color: white; border: 0px; font-family: "PT Serif", sans-serif; font-size: 1.3rem !important; line-height: 1.55; margin: 0px 0px 20px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><strong style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">MILANO:</strong> Tonut 16, Poythress 14, Mirotic 12<br /><strong style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">REGGIO EMILIA:</strong> Weber 16, Galloway 11, Hervey 10</p><p style="background-color: white; border: 0px; font-family: "PT Serif", sans-serif; font-size: 1.3rem !important; line-height: 1.55; margin: 0px 0px 20px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">oasport.it</p>Unknownnoreply@blogger.com