Milano, 05 febbraio 2012
Lezione di calcio all'Olimpico della squadra di Luis Enrique: a segno Juan, doppietta di Borini e gol finale di Bojan. Inter chiusa nella propria metà campo: solo un punto nelle ultime tre gare
Il recupero di mercoledì, contro il Catania, potrebbe sancire anche il sorpasso in classifica. Per il momento, all'Olimpico, arriva un confronto imbarazzante per l'Inter ed esaltante per la Roma: 4-0. Ma il risultato non è tutto e soprattutto non dice tutto: la partita mostra una squadra che occupa militarmente la metà campo avversaria, e un'altra chiusa a protezione della sua porta, senza nemmeno troppa convinzione. Da una parte Totti dipinge e innesca i vari Lamela e Borini, dall'altra Milito e Pazzini si guardano e vedono il centrocampista più vicino a una ventina di metri. La Roma "rimbalza" dopo gli stop con Bologna (parziale) e Cagliari (totale), l'Inter infila la terza partita senza vittorie: due sconfitte e il 4-4 col Palermo. Entrambe restano in corsa per il terzo posto, ma dopo la sfida diretta puntare sulla Roma sembra decisamente più facile, mentre farlo sull'Inter richiede una grande fede.
i gol — Il primo gol arriva su calcio piazzato, ma è un caso, un premio al termine di una insistita e esteticamente apprezzabile azione palla a terra, nobilitata da un colpo di tacco di Totti che libera al tiro Lamela. Julio Cesar dice di no all'argentino, poi si oppone anche a Pjanic, ma sul corner Totti trova l'inserimento di Juan: stacco in "terzo tempo", difensori fermi e 1-0. In una gara alla pari, ci sarebbe da attendersi una reazione dell'Inter: invece niente, ci prova solo Milito dovendo fare però tutto da solo, da metà campo in poi. E' un segno, così come è una sentenza il 2-0 di Borini, non appena l'Inter, nel finale di tempo, prova a mettere la testa fuori. Bella palla in profondità di Pjanic, Borini fa sedere Samuel con una sterzata e poi di destro infila Julio Cesar sotto le gambe. Gran partita di Borini, che corre come al solito per due, e trova i tempi giusti per salutare i difensori nerazzurri: a inizio ripresa su un lancio lungo di Juan parte in posizione regolare e si ritrova solo in area. Resiste al rientro di Lucio e fa 3-0: praticamente, si potrebbe iniziare a tornare a casa lì, per evitare i ritardi dovuti alla neve. Chi resta, invece, fa in tempo a vedere anche un gol di Bojan, che fra quattro difensori nerazzurri fa vedere perché a Barcellona, qualche anno fa, pensavano di avere per le mani un fenomeno.
spettacolo roma — Luis Enrique, invece, ha sicuramente per le mani una squadra dalle grandi potenzialità: il rientro di De Rossi aumenta esponenzialmente la stabilità della squadra, Pjanic e Gago quando sono in palla garantiscono le due fasi e illuminanti verticalizzazioni, Taddei e José Angel (uno degli acquisti più discussi), prendono possesso delle fasce, con tanti saluti a Zanetti, Obi, Nagatomo e soprattutto Maicon. Il tecnico poi si gode Totti, che forse non sarà al massimo per 90', ma che indirizza la gara. E non può più prescindere da Borini moto perpetuo. Ora resta da capire perché si vivano passaggi a vuoto come quello di Cagliari e poi il terzo posto è alla portata.
incubo inter — Ranieri deve invece sperare che sia stato un brutto sogno. L'Inter non è mai in partita, arriva a tirare verso la porta di Stekelenburg due volte (Milito in azione personale e Pazzini di testa), si schiaccia sulla sua difesa e alla fine rinuncia anche a reagire, aspettando la fine. I romanisti vanno il doppio, e le scelte sono poche. Tanti assenti (Sneijder, Forlan, Stankovic, Guarin, Alvarez), ma anche qualche scelta che farà discutere, come quella di sostituire, già sotto 2-0, Pazzini con Poli (esce anche Samuel e entra Cordoba, non Ranocchia). Va bene l'equilibrio, ma se i nerazzurri vogliono puntare al terzo posto devono inserire i pezzi da novanta, e non fare collezione di mediani.
Valerio Clari / gazzetta.it