Sport Land News: calcioscommesse
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Un danno per lo sport italiano e per il calcio in genere

Riprende processo, saltano patteggiamenti
Legale Pepe e Bonucci, e' un danno per lo sport italiano

Sento tutto il peso di una causa gravissima. Un danno per lo sport italiano e per il calcio in genere. Pepe e Bonucci hanno dimostrato impegno e certi risultati. Tre anni per un calciatore può essere anche un'interruzione drammatica per la carriera". Così Luigi Chiappero, legale degli juventini Leonardo Bonucci e Simone Pepe, ha iniziato la sua arringa difensiva. Salta definitivamente ogni possibilità di patteggiamento. I due bianconeri andranno a giudizio nel processo calcioscommesse. Tre interruzioni al processo calcioscommesse non sono bastate a trovare un accordo per il patteggiamento degli juventini Leonardo Bonucci e Simone Pepe. Con l'inizio dell'arringa difensiva dell'avvocato Chiappero, è sfumata la possibilità di un accordo. "In questo processo - ha detto Luigi Chiappero, l'avvocato di Bonucci e Pepe rivolgendosi alla Commissione Disciplinare - possiamo vedere quale è la differenza tra procedimento penale dove si gioca sulla vita delle persone e il procedimento sportivo dove si gioca sulla vita professionale delle persone. Rischiamo di fare processi sommari". Prima dell'arringa dell'avvocato, il procuratore federale Stefano Palazzi aveva ottenuto un'interruzione del processo in corso a Roma per cercare un'ultima mediazione per il patteggiamento dei due bianconeri, del senese Nicola Belmonte, del granata Salvatore Masiello e dell'Udinese: tutte posizioni legate alla presunta combine di Udinese-Bari del 9 maggio 2010. Palazzi ieri aveva chiesto la condanna dell'ex barese Bonucci a 3 anni 6 mesi di squalifica per illecito aggravato e un anno di stop all'ex Udinese Pepe, accusato di omessa denuncia.

BENTIVOGLIO PATTEGGIA, SQUALIFICATO 13 MESI - La Disciplinare ha accordato l'istanza di patteggiamento al calciatore del Chievo, Simone Bentivoglio. L'ex centrocampista del Bari, per il quale il procuratore federale aveva chiesto ieri uno stop di tre anni e sei mesi, è stato squalificato per 13 mesi (più 50 mila euro di ammenda), nell'ambito del processo sul Calcioscommesse. Bentivoglio era stato deferito per omessa denuncia in relazione alle presunte combine Bari-Samp (23 aprile '11), Bari-Lecce (15 maggio '11) e illecito sportivo in Palermo-Bari (7 maggio '11).

La Juve si schiera al fianco di Simone Pepe e Leonardo Bonucci. Oltre ai due calciatori, anche l'ad del club bianconero, Giuseppe Marotta, è nell'ex Ostello della gioventù del Foro Italico, dove è in corso il processo sul Calcioscommesse che vede gli stessi Pepe e Bonucci imputati per la presunta combine in Udinese-Bari, del 9 maggio 2010.

DI VAIO, SE DEVO SMETTERE CHIEDO CERTEZZE - "Sono emozionato perché mi sto giocando una delle partite piu importanti nella mia vita, se non la più importante". Con queste parole l'ex capitano del Bologna, Marco Di Vaio, ha esordito nell'aula dell'ex Ostello della gioventù del Foro Italico, dov'é in corso il processo al Calcioscommesse, basato sugli atti trasmessi dalla Procura di Bari. L'attaccante della squadra canadese dei Montreal Impact, per cui il procuratore federale Stefano Palazzi ha chiesto un anno di stop per omessa denuncia in relazione alla presunta combine di Bologna-Bari del maggio 2011, si è rivolto quindi ai giudici della Disciplinare, ribadendo la propria innocenza. "Sono qui da due giorni e c'é una sola certezza - le parole dell'ex attaccante della Juventus -: la mia conoscenza con Masiello (Andrea, ex capitano 'pentito' del Bari, ndr), perché abbiamo giocato due anni a Genova. Lui, però, non fa mai riferimento a me, evita sempre di fare il mio nome. Poteva chiamarmi tranquillamente, perché il mio numero di telefono è sempre lo stesso, ma non mi ha mai contattato". "Da Palazzi ho sentito solo dubbi - ha quindi aggiunto - chiedo a voi certezze, perché sono un padre di famiglia, devo rendere conto a loro e ai miei datori di lavoro. Se devo smettere giocare, cosa che amo di più nella mia vita, chiedo almeno di stare a casa con una certezza. Altrimenti sarebbe logorante per il resto della vita". "Chiedo verità assolute, non dubbi", ha concluso Di Vaio.

PORTANOVA, IO ESEMPIO E LOTTERO'PER VERITA' - "Sono sempre stato un esempio per i miei colleghi, sia giovani che meno giovani, ma adesso mi trovo qui a lottare per difendere la mia carriera dalle accuse di due scommettitori che hanno combinato diverse partite. Credo nella giustizia e da oggi, finché non viene fuori la verità, lotterò in ogni sede". Il difensore del Bologna, Daniele Portanova, gioca in difesa anche nell'aula dell'ex Ostello della gioventù del Foro Italico, dov'é in corso il processo al Calcioscommesse relativo al filone d'inchiesta della Procura di Bari. Il difensore rossoblù, per il quale il procuratore federale Stefano Palazzi ha chiesto tre anni di squalifica sul presunto illecito commesso in occasione di Bologna-Bari del maggio 2011, si è rivolto direttamente ai giudici della Disciplinare. "Sto soffrendo da otto mesi - ha confessato Portanova -. Ho sempre rispettato il lavoro delle Procure, ma mi trovo a combattere per la mia vita e la carriera. Voglio dire solto che ho rispettato Palazzi". "Mi ha dato fastidio che abbia pensato come, assieme a mia moglie e mio figlio, abbia potuto combinare la partita in piazza Maggiore (l'accordo, secondo i 'pentiti', sarebbe avvenuta nella piazza principale di Bologna, ndr)", ha concluso Portanova
ansa

Calcioscommesse, indagato Bobo Vieri


Anche l'ex giocatore Bobo Vieri risulta iscritto nel registro degli indagati della Procura di Cremona nell'ambito dell'inchiesta sul Calcioscommesse. Il nome di Vieri era stato fatto nella prima fase dell'inchiesta nel corso di una telefonata tra Antonio Bellavista e Ivan Tisci, il cui contenuto e' depositato nell'ordinanza con cui il gip Guido Salvini dispone nuovi arresti. Vieri, attraverso il suo legale, comunica ''la propria assoluta estraneita' in relazione al caso calcioscommesse''.
ansa 29 Maggio 2012 ore 06:35

Scommesse: arrestato Mauri, indagato Conte. Blitz a Coverciano, nel mirino Criscito. In manette 19 persone

È un giorno pesantissimo per l'inchiesta sul calcioscommesse: all'alba Stefano Mauri è stato arrestato insieme ad altri 18 (tra i quali Omar Milanetto) nell'ambito dell'inchiesta Last Bet sul calcioscommesse. A eseguire l'operazione gli uomini della Polizia di Stato di Cremona, Brescia, Alessandria, Bologna e del Servizio Centrale Operativo (Sco). Poco dopo è arrivata la notizia di un blitz della polizia a Coverciano, nel ritiro della nazionale. Obiettivo il difensore Domenico Criscito, tra i possibili convocati per l'Europeo che inizia l'8 giugno. Criscito è indagato, così come i genoani Sculli e Kaladze, per la partita giocata dai rossoblù contro la Lazio (e anche per Lazio-Lecce, sempre della stagione 2010-2011). Infine, è arrivata la notizia che anche l'allenatore della Juventus Antonio Conte è fra gli indagati e che il suo appartamento è stato perquisito. Il tecnico della Juventus era stato coinvolto dalle dichiarazioni del «pentito» Filippo Carobbio, che lo aveva accusato di essere al corrente dell'accordo per il pareggio fra Novara e Siena quando sedeva sulla panchina dei toscani.
Antonio Conte (Eidon/Antimiani)Antonio Conte (Eidon/Antimiani)
GRUPPO TRANSNAZIONALE
- L'operazione costituisce una nuova tranche dell'inchiesta conclusasi lo scorso 17 dicembre con l'arresto di 17 persone. In una prima fase, nel giugno 2011, erano state tratte in arresto altre 16 persone, tra cui Beppe Signori. Sono in corso anche 30 perquisizioni domiciliari nei confronti di altrettanti indagati: calciatori di serie A e B, tecnici e dirigenti di società professionistiche coinvolti nelle indagini. «Per conto del gruppo criminale transnazionale, i giocatori italiani - militanti in serie A, B, Lega Pro - avrebbero agito, a vario titolo, come referenti del sodalizio transnazionale sul territorio italiano per la combine delle partite di calcio», spiega la polizia. In Ungheria, intanto, è in corso l'arresto di cinque esponenti «del gruppo criminale transnazionale facente capo al boss singaporiano Tan Seet Eng, colpito da provvedimento restrittivo nel dicembre scorso e ritenuto il capo dell'organizzazione internazionale dedita al match fixing».
DISPONIBILI - A Mauri e a Milanetto, gli inquirenti contesterebbero il reato di associazione a delinquere finalizzato alla truffa e alla frode sportiva. Gli investigatori avrebbero ricostruito che sia Mauri sia Milanetto erano disponibili, in cambio di denaro, a combinare gli incontri delle loro rispettive squadre. Sarebbero stati anche accertati diversi contatti tra i giocatori e gli esponenti dell'organizzazione criminale. La Lazio è sotto choc. Non si sa dove finisce la sorpresa e dove inizia la rabbia del presidente Lotito, fino a poche settimane fa disposto a mettere la mano sul fuoco per Mauri e Brocchi, «ragazzi dei quali conosco le qualità morali». Salvo poi mostrare preoccupazione sulla responsabilità oggettiva, il meccanismo che lega la società alle vicissitudini dei suoi tesserati.
RISCHI - Ora Mauri rischia la radiazione sportiva e la Lazio forti penalizzazioni. L'estate scorsa, nell'ambito della stessa inchiesta di Cremona, l'Atalanta si beccò un -6 perché il capitano, Cristiano Doni, aveva taroccato Atalanta-Piacenza. Se la giustizia sportiva usasse lo stesso criterio per Mauri e le presunte combine col Genoa e a Lecce, la Lazio potrebbe rischiare il doppio, 12 punti. E, in più, si vedrebbe sfilare la possibilità di disputare l'Europa League: l'Uefa non ammette squadre che abbiano pendenze legali di questo tipo.
CICLI - È una storia che si ripete ciclicamente per la Lazio. Dentro lo scandalo scommesse del 1980, quello del blitz della polizia in diretta tv a «90° minuto», che la trascinò in B insieme al Milan; dentro anche all'inchiesta dell'86 che, a seguito del -9 inflitto dalla giustizia sportiva, portò i biancocelesti sul ciglio della terza serie dopo un campionato di B vissuto sempre con l'acqua alla gola. Quindi lo scandalo dei passaporti falsi nel 2001 con la Lazio condannata a pagare due miliardi di lire per i documenti di Veron, argentino fatto diventare comunitario «ad hoc». Nel 2006, due anni dopo la bancarotta sfiorata, il terremoto di Calciopoli fa tremare la nuova Lazio di Lotito: -3 punti (-11 in primo grado) ed estromissione dalla Coppa Uefa. Nel 2011/12 «agentopoli», le irregolarità sui tesseramenti di Zarate e Cruz, e ora la nuova bufera calcioscommesse. Non si finisce mai.
Andrea Arzilli

Calcio scommesse: il Chievo patteggia. Paghera' un'ammenda di 80.000 euro, esce cosi' dal procedimento

Il pagamento di un'ammenda di 80 mila euro: questa la sanzione inflitta al Chievo dal collegio giudicante della Commissione Disciplinare nell'ambito del processo sul calcioscommesse scaturito dall'indagine avviata dalla Procura di Cremona sull'inchiesta 'Last Bet'. Con questa ammenda, il Chievo esce dal procedimento.

ansa

3 agosto 2011