Sport Land News: Argentina
Visualizzazione post con etichetta Argentina. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Argentina. Mostra tutti i post

MARADONA, DA OGGI A SABATO LA CAMERA ARDENTE A BUENOS AIRES

MONDO DEL CALCIO PIANGE SCOMPARSA DEL SUO PIÙ GRANDE CAMPIONE Un milione di persone è atteso alla Casa Rosada di Buenos Aires, il palazzo presidenziale argentino che ospiterà da oggi a sabato la camera ardente per l'ultimo saluto a Maradona. La leggenda del calcio è morta ieri all'età di 60 anni per arresto cardiaco in una villa della città di Tigre. Tre giorni di lutto nazionale in Argentina. E lutto cittadino a Napoli, scesa ieri in piazza per ricordare il suo storico campione; si pensa di intitolargli lo stadio San Paolo.
ansa


La storia Pontoni, il bomber del Papa

da Avvenire
«Aver si alguno de ustedes se anima a hacer un gol como el de Pontoni» , tradotto: «Vediamo se qualcuno di voi riesce a fare un gol come quello di Pontoni». Questa frase pronunciata da papa Francesco, il 13 agosto del 2013, rimbombò nella Sala Clementina dove le nazionali di calcio di Italia e Argentina erano state “convocate” in udienza privata alla vigilia della partita dell’Olimpico in onore del Santo Padre. Quella citazione del bomber del San Lorenzo de Almagro, da parte del suo eterno tifoso Jorge Mario Bergoglio, in un lampo rimbalzò al di là dell’Oceano ed entrò nella casa di René Carlos Pontoni. «Il figlio del grande attaccante dei “Cuervos” degli anni ’40 aveva appena ricevuto la notizia da Pablo Calvo, giornalista del “Clarín” [sotto pubblichiamo la sua prefazione al libro di Lorenzo Galliani, collaboratore di “Avvenire”, ndr] ed era molto commosso. 

Quell’emozione ha contagiato anche me che ho deciso di scrivere la biografia di René Pontoni», spiega Galliani, che ha raccontato una storia intarsiandola con tante altre storie collegate al Papa che alla fine compongono un libro emozionante, degno della migliore tradizione sorianesca (vedi alla voce magistrale, Osvaldo Soriano). C’è tanto dell’anima argentina di papa Francesco nella storia del suo “idolo” d’infanzia, monumento assoluto dell’amateurNome e gesto calcistico che in quella giornata d’agosto di tre anni fa fece sgranare gli occhi a Messi e aprì le orecchie del distratto Balotelli. 

Quel gol leggendario, che da sempre alberga in un posto privilegiato nella memoria di Bergoglio, compie settant’anni: il 20 ottobre del 1946 Pontoni lo realizzò, con la maglia del San Lorenzo contro il Racing. «Mi ricordo di un gol di Pontoni che fece tac, tac, tac, gol!», confidò Francesco al presidente del San Lorenzo, Matías Lemmens, mentre questi gli consegnava la tessera di socio n. “88.235” che il Pontefice paga regolarmente versando gli annuali 120 pesos, anche in ricordo di quella mitica rete. «Andò così – scrive Galliani –. Cross di Francisco De La Mata, la palla arriva al limite dell’area. Stop di petto (tac), la palla scende al piede ma Pontoni, invece di fermarla per girarsi, alza un pallonetto all’indietro scavalcando i due difensori. Secondo tac. Il terzo tac, immaginiamo, è il tiro imparabile». Prodezze di un goleador che ricordava a un giornalista de “El Grafico” : «Ho segnato molti gol nel Newell’s Boys, nella Selección, nel San Lorenzo, in Colombia. Però ce n’è sempre uno «Ache rimane impresso nella memoria perché è quello che piace di più». Il suo gol preferito era quello segnato in un 6-1 all’Estudiantes, a dimostrazione che il «San Lorenzo non si fermava mai. Se si potevano segnare cento reti, si segnavano». 

E quella era la formazione campione d’Argentina, la più cara al piccolo Bergoglio (all’epoca aveva dieci anni) che sapeva recitarla a memoria. La squadra del ’46, quella del Terceto de oro «Farro-Pontoni-Martino, al quale si affiancava un quarto attaccante – De La Mata o Silva», precisa Galliani, anche lui rapito dall’atmosfera che il giovane Bergoglio aveva respirato al Viejo Gasómetro. Lo stadio dove il futuro Papa si recava alla domenica, «con tutta la famiglia», per seguire il club fondato a Buenos Aires, nel barrio del Boedo, il 1° aprile del 1908 dal salesiano padre Lorenzo Massa. La chiamarono San Lorenzo in onore di padre Massa, il quale attirò a sé i primi seguaci dei “Cuervos” dicendo loro: «Vi ospito nel cortile dell’oratorio di Sant’Antonio, qui dietro. In cambio però voi venite a Messa tutte le domeniche». Questo il patto da cui originarono gli azulgrana in cui nel 1945, proveniente dal Newell’s di Rosario, approdò il 25enne Pontoni. Era nato a Santa Fe da una famiglia povera, orfano a sette anni di padre aiutava la mamma nel negozio portandole le uova che raccattava all’alba nei pollai, diventando presto l’Huevitodel barrio. 

Quindicenne, sfidò ogni ostacolo per ascoltare dal vivo il concerto del suo unico vero mito, Carlos Gardel. Sulle note di Murmullos ha danzato su tutti i campi d’Argentina e nell’inverno del ’46 prese parte alla “campagna” di Spagna da dove non l’avrebbero mai fatto ripartire. Con 15 gol in otto amichevoli stregò i dirigenti del Barcellona pronti a fargli ponti d’oro pur di ingaggiarlo, ma lui fu irremovibile. Doveva tornare subito dalla sua bella Sara e dai loro figli, e poi il presidente del San Lorenzo era stato esplicito: «Se vendo Pontoni i nostri tifosi mi uccidono» . Più tardi al canto delle sirene spagnole, sponda Real Madrid, non avrebbe resistito il grande Alfredo Di Stéfano, compagno di partitelle di strada di Bergoglio, e agli inizi di carriera riserva di Pontoni nella nazionale argentina in cui Huevitovantaun record: 19 gol in 19 partite. Il calcio italiano nel frattempo aveva rapito suo cognato, l’ala Mario Boyé, detto “El Atomico”. 

«Altro bomber esplosivo, arrivò al Genoa, segnò 12 gol nel girone di andata e poi scappò in Argentina – spiega Galliani –. A Buenos Aires sua figlia Diana mi ha confermato che fu la madre Elsa (sorella di Sara) a spingere per il rientro immediato in patria». Mario e René uniti in campo, con la Selección, e nella vita ai tavoli della loro pizzeria, la Guitarrita. Tango, pizza e fútbolfino alla fine dei suoi giorni (Pontoni è morto nel 1983) per il bomber più amato da papa Bergoglio che era nato sotto un’altra santa stella: il 18 maggio del 1920: «stesso giorno mese e anno di un certo Karol Wojtyla».

ITALIA E ARGENTINA IN VATICANO - Il Papa: siate «dilettanti» batterete violenza e razzismo


Il Papa riceve le delegazioni di Italia e Argentina, che mercoledì sera si sfideranno all'Olimpico: «Per me sarà dura fare il tifo, per fortuna è un'amichevole. Siete un punto di riferimento per tante persone: se riuscirete a conservare lo spirito da dilettanti farete del bene alla società e porterete le famiglie allo stadio».
Il discorso di Francesco: «Siete uomini, prima che campioni»
Buffon: «Francesco ci indica la strada». Balotelli e Messi commossi
fonte: avvenire.it

Cresce l’attesa per Italia-Argentina, l’amichevole di lusso in programma allo stadio Olimpico di Roma mercoledì 14 agosto alle ore 20.45

E' Iniziata la vendita dei biglietti per assistere alla sfida tra due delle nazionali più forti nel panorama mondiale, una gara organizzata dalle due federazioni per rendere omaggio al pontificato di Papa Francesco.
I prezzi dei biglietti sono i seguenti:

 TRIBUNA MONTE MARIO Euro   25,00
 TRIBUNA MONTE MARIO RIDOTTAEuro   14,00
 TRIBUNA TEVEREEuro   14,00
 TRIBUNA TEVERE RIDOTTAEuro   10,00
 DISTINTI Euro   10,00
 CURVEEuro   10,00

ai quali vanno aggiunti i diritti di prevendita.

I biglietti Ridotti sono riservati alle donne, ai ragazzi fino a 16 anni (nati dopo il  14 agosto 1997), agli Over  65 (nati prima del 14 agosto 1948) e ai possessori della Card Vivo Azzurro.

I tagliandi, nel numero massimo di quattro e nel rispetto delle norme sulla nominatività, potranno essere acquistati on line sul sito www.figc.it ,  www.vivoazzurro.it,  www.ticketone.it  e presso i punti vendita Ticket One sparsi sul territorio nazionale.

I diversamente abili in carrozzina con l’eventuale accompagnatore potranno ritirare il biglietto omaggio per il settore apposito  da giovedì 8 agosto a martedì 13 agosto esclusa la domenica dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 15 alle ore 18 (sabato dalle ore 10 alle ore 13)  presso il botteghino dell’ex Ostello in Viale delle Olimpiadi  a presentazione del documento di riconoscimento, del certificato attestante la non abilità e del documento dell'accompagnatore, fino ad esaurimento dei posti disponibili.
I titolari delle tessere federali e delle tessere C.O.N.I. valide per il 2012  potranno ritirare la contromarca del posto da giovedì 8 agosto 2013 a martedì 13 agosto 2013 escluso la domenica dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 15 alle ore 18 (sabato dalle ore 10 alle ore 13)  presso il botteghino dell’ex Ostello in Viale delle Olimpiadi  a presentazione del documento di riconoscimento e della tessera federale.

fonte: http://www.figc.it/it/3497/37078/2013/07/News.shtml

'Italia-Argentina? Fondate possibilita'' N.1 Figc Abete su amichevole per Papa, sara' partita importante


''La partita sta prendendo un percorso tendenzialmente positivo. Ci sono fondate possibilita' che si svolga''.E' fiducioso il presidente della Figc, Giancarlo Abete, in merito all'amichevole tra Italia e Argentina che dovrebbe disputarsi all'Olimpico per omaggiare Papa Francesco. ''C'e' stato un incontro nella giornata di ieri - ha svelato il numero uno della Federcalcio, a margine del consiglio federale - e ci sono ottime probabilita' che la partita si possa svolgere il 14 agosto a Roma''.
ansa

Argentina, piace idea amichevole Italia Omaggio a Papa Francesco, si lavora sulla data

(ANSA) - BUENOS AIRES, 30 MAR - 'Organizzeremo questa partita amichevole, stiamo già lavorando sulla data': lo dice Guillermo Tofoni, responsabile della società che organizza le amichevoli dell'Argentina, sulla proposta di una sfida tra la Seleccion e l'Italia, lanciata dal ct azzurro Cesare Prandelli come omaggio a Papa Francesco. Fonti della Federcalcio argentina hanno fatto sapere che la partita potrebbe essere giocata il 14 agosto anche se sul sito web risulta, per quel giorno, un'amichevole con la Russia, a Mosca.

15mila biglietti per Italia-Australia

Il test match di rugby tra Italia e Australia del 24 novembre si avvicina e cresce l'attesa tra i tifosi. Per la sfida che si giochera' allo stadio Artemio Franchi di Firenze sono gia' stati venduti oltre 15.400 biglietti e molti sono ancora disponibili. Anche per questo l'azzurro Mauro Bergamasco lancia un appello ai tifosi: ''Venite al Franchi, sarete il nostro XVI uomo. Venite allo stadio, sarete l'uomo in piu' che ci aiutera' a spingere la palla l'ovale in meta''.
ansa

Argentina: Veron attacca Maradona

(ANSA) -BUENOS AIRES, 12 AGO- Dopo un mese di silenzio, Juan Sebastian Veron parla attacca duramente Diego Armando Maradona: 'mi ha escluso'. Il giocatore rileva una serie di ''contraddizioni'' dell'ex ct durante i Mondiali. ''E' troppo espansivo con la stampa e s'impiccia in questioni che poi ha problemi a portare avanti'', ha sottolineato Veron raccontando che ''Maradona voleva che fossi lo 'Xavi' della squadra per poi invece lasciarmi fuori. Alla fine di fatto non ho giocato'', ha concluso.



MONDIALI 2010: ARGENTINA. 6 TIFOSI SU 10 VOGLIONO CONFERMA MARADONA

BUENOS AIRES (ARGENTINA) (ITALPRESS) - Piu' di sei argentini su dieci vogliono che Diego Armando Maradona continui ad allenare la Seleccion nonostante l'eliminazione dai Mondiali ad opera della Germania. Lo rivela un'inchiesta condotta dal quotidiano locale "Pagina 12". Per il 63,5% dei tifosi Maradona non dovrebbe dimettersi, a fronte di un 32% che invece ne chiede l'esonero. Tra i giocatori, il favorito e' Carlos Tevez (40%), seguito a parecchia distanza da Lionel Messi (15,4%), Javier Mascherano (13,6%) e Gonzalo Higuaín (11,2%). La maggioranza degli intervistati (52%) attribuisce al ct la responsabilita' dell'eliminazione, il 27,3% ai giocatori mentre il restante 20,7% preferisce non prendere posizione.

Pamela David tifosa straripante dell’Argentina



Torniamo a parlare dei Mondiali di calcio con un’altra splendida tifosa d’eccezione. Questa volta abbiamo scelto la modella Pamela David che trascinata dall’euforia per lo spettacolo offerto in campo da Messi ed i compagni della nazionale argentina, ha finito col mostrare più del dovuto tra gli spalti dei tifosi, facendo fuoriuscire dal suo abbondante decolletè il suo generoso seno, prontamente immortalato dai paparazzi nascosti tra la folla dello stadio in Sudafrica.
Meglio di un portafortuna, la modella argentina Pamela David che, con le sue esibizioni involontarie messe in mostra durante il match tra Argentina e Messico ha portato la selecciòn albiceleste alla vittoria finale.

Ormai è risaputo che le modelle magari un pò in ombra, per ricevere un pò di visibilità dichiarano ai quattro venti di essere disposte ad inscenare uno strip-tease per i propri beniamini impegnati nel Mondiale di calcio.


Come le colleghe Luciana Salazar o la Paraguaiana Larissa Riquelme, le cui foto in questi giorni stanno facendo il giro del web. La modella Pamela David invece ha scelto un modo leggermente più discreto per finire sui tabloid di mezzo mondo, ovvero esibendo le proprie armi di seduzione in modo “involontario” durante una partita dei propri beniamini allo stadio.

Ecco le immagini che ci mostrano l’esibizione involontaria di Pamela David che a dir la verità non sembra minimamente preoccupata dallo straripamento del suo decolletè, forse per il fatto che la David in passato ha prestato le sue curve mozzafiato per la rivista Playboy.




Fatto sta che ora Maradona può contare su un’altra argentina oltre a Messi che, sembra davvero saperci fare con i palloni.

Mondiali 2010, Argentina-Germania: i consigli per scommettere

ROMA – Seconda giornata dei quarti di finale di questi Mondiali 2010, dopo la qualificazione di Olanda e Uruguay oggi altre due partite: Argentina-Germania e Paraguay-Spagna. Tedeschi e sudamericani si sono incontrati anche nel passato mondiale: allora ad avere la meglio furono i padroni di casa grazie agli errori dal dischetto, si arrivò ai calci di rigore, di Ayala e Cambiasso. Nell’incontro di oggi, aoerto a qualunque risultato, la Selecciòn è favorita a 2,30, con la vittoria tedesca che vale 3,10 volte la posta e il segno X in tabella a 3,15.  Il segno GOAL, ossia entrambe le squadre che vanno a segno, vale 1,72 volte la posta, mentre il segno opposto vale 2,00.
  • ARGENTINA-GERMANIA 1-1 6,00
  • ARGENTINA-GERMANIA 2-1 8,00
  • ARGENTINA-GERMANIA 2-2 12,00

Napoli tifa Maradona: le foto delle bandiere argentine in città

Il fortissimo legame che lega Napoli a Diego Armando Maradona è indissolubile e lo dimostrano le tante bandiere appese sui balconi della città partenopea. Vessilli che sono aumentati con l’eliminazione dell’Italia e con il desiderio espresso dal ct dell’Argentina di voler, un giorno, approdare sulla panchina del Napoli. A Forcella e nel resto della città a tempo di record sono state rimossi i tricolori ed il vessillo biancoceleste della ’seleccion’ campeggia ora ad ogni incrocio. In Piazza Crocelle ai Mannesi, a pochi passi dal Duomo, un gigantesco striscione biancazzurro, di oltre 10 metri di larghezza, è stato steso fra i palazzi: al centro del sole, che nella bandiera argentina occupa lo spazio orizzontale bianco posto fra le due strisce azzurre, è stata inserita una foto di Diego.

Nei Quartieri Spagnoli, alla Sanità, a Secondigliano, nei mercatini della Pignasecca sono molte le bancarelle degli ambulanti che vendono bandiere ed altri gadget che ricordano i colori della nazionale argentina. Per non parlare della zona della Stazione Centrale dove i turisti in arrivo con il treno fanno le foto ricordo davanti ai banchetti addobbati con i colori dell’Argentina ed i poster di Diego. Una spiegazione socio-antropologica del fenomeno cerca di darla lo scrittore Maurizio De Giovanni:

Il fortissimo legame che lega Napoli a Diego Armando Maradona è indissolubile e lo dimostrano le tante bandiere appese sui balconi della città partenopea. Vessilli che sono aumentati con l’eliminazione dell’Italia e con il desiderio espresso dal ct dell’Argentina di voler, un giorno, approdare sulla panchina del Napoli. A Forcella e nel resto della città a tempo di record sono state rimossi i tricolori ed il vessillo biancoceleste della ’seleccion’ campeggia ora ad ogni incrocio. In Piazza Crocelle ai Mannesi, a pochi passi dal Duomo, un gigantesco striscione biancazzurro, di oltre 10 metri di larghezza, è stato steso fra i palazzi: al centro del sole, che nella bandiera argentina occupa lo spazio orizzontale bianco posto fra le due strisce azzurre, è stata inserita una foto di Diego.

Nei Quartieri Spagnoli, alla Sanità, a Secondigliano, nei mercatini della Pignasecca sono molte le bancarelle degli ambulanti che vendono bandiere ed altri gadget che ricordano i colori della nazionale argentina. Per non parlare della zona della Stazione Centrale dove i turisti in arrivo con il treno fanno le foto ricordo davanti ai banchetti addobbati con i colori dell’Argentina ed i poster di Diego. Una spiegazione socio-antropologica del fenomeno cerca di darla lo scrittore Maurizio De Giovanni:

”L’eliminazione dell’Italia non leva nè mette nulla alla connazionalità che i napoletani sentono con l’America Latina. Pochi giorni fa, con lo scrittore cileno Antonio Skarmeta riconoscevamo questa affinità orizzontale che lega sentimentalmente i nostri popoli. Ecco perchè i napoletani si sentono più vicini agli argentini, ai brasiliani o ai cileni rispetto ai trentini o ai valdostani. C’e’ un sentimento comune anche inconsapevole, che ci lega e che diventa consapevole davanti a capolavori della musica, dello spettacolo, della cultura o dello sport che riflettono la contiguità delle nostre anime. E nello sport non c’e’ capolavoro che possa essere paragonato a Diego Maradona”.

Qualcuno si è spinto oltre ideando una bandiera “borbonico-argentina”. Riproduce i colori azzurri della bandiera argentina, che sono poi gli stessi del Napoli, con al centro, sul bianco, lo stemma borbonico del Regno delle Due Sicilie. E’ la nuova bandiera borbonico-argentina che il Movimento Neoborbonico, nato per ricostruire la storia del Sud e l’orgoglio ”di essere meridionali” e il Movimento VANTO (Valorizzazione Autentica Napoletanità a Tutela dell’Orgoglio) stanno distribuendo in città ai napoletani tifosi dell’Argentina.

Giuseppe Bruscolotti, grande amico di Maradona nel Napoli dei tempi d’oro, non ha dubbi: “Il connubio di Napoli con Maradona è qualcosa che non si può spiegare. Gli argentini sono molto simili ai napoletani e l’arrivo di Maradona sotto il Vesuvio ha significato un miracolo sportivo, del costume, un inno alla gioia, ciò non di meno il tormento del non sapersi lasciare. Napoli ha amato e soffocato Diego passando da un eccesso all’altro. La vita di Diego, la sua parabola sono ciò che la gente vive tutti i giorni”.

“Finché l’Italia è rimasta in corsa, la città era divisa – dice Rosetta De Napoli, titolare della sua bottega di frutta e verdura a San Gregorio Armeno – ma adesso è tutta per Diego con la barba imbiancata. Io quando guardo l’Argentina tengo il rosario in mano, ma non sono l’unica qui. Ci vuole un po’ di scaramanzia per portare Maradona in finale, quella non guasta mai”.

“Napoli è e sarà per sempre la casa di Maradona” - sostiene Bruno, commerciante della periferia nord della città - nel Mondiale del 90’ se c’era una squadra contro la quale l’Italia doveva uscire quella era proprio l’Argentina. Ricordo che dopo quella partita non dico che festeggiamo come se avessimo vinto noi ma quasi”. Anche il tifoso Salvatore, che ha esposto al suo balcone la bandiera dell’Argentina, ricorda quei momenti di Italia ‘90: “Mi trovavo a Napoli poco vicino al quartiere di Fuorigrotta: credetemi, non sembrava che l’Italia fosse stata eliminata dai Mondiali. Non vidi persone tristi, anzi. Io personalmente ho sempre fatto il tifo per Diego fin qui, figuriamoci adesso che è ai quarti di finale”.

Argentina-Germania: la sfida iniziata già alla vigilia

A Città del Capo va in scena quasi una finale anticipata, del resto le due squadre in finale si sono incontrate già due volte, nel 1986 (vittoria per gli argentini) e nel 1990 (trionfo tedesco in Italia), mentre quattro anni fa sono stati proprio i tedeschi ad eliminare i sudamericani.

LOW: "ARGENTINI AL LIMITE DELLA LEGALITA'". Sfida già iniziata alla vigilia, con il primo colpo affondato dai tedeschi: "L'Argentina gioca al limite della legalità nell'uno contro uno. Questa è la sua forza", sottolinea Joachim Löw, ct della Germania. Poi il tecnico corregge il tiro: "Non ho mai pensato ad un match scorretto o violento. Gli argentini sono passionali, lottano duramente, sono molto attaccati alla maglia. È la loro mentalità: noi abbiamo molto rispetto per i nostri avversari". Parole di apprezzamento Löw le ha rivolte anche verso il suo collega argentino: "Maradona ha segnato un epoca con il suo modo di giocare, forse come nessun giocatore ha fatto prima di lui. Da giocatore si preoccupava molto della fase difensiva ed anche come allenatore ama molto l'attacco: ha dei difensori di grande esperienza, ma cercheranno di segnare fin dai primi minuti, noi dovremo difenderci in 11. L'Argentina ha il suo stile, noi abbiamo il nostro: credo comunque che questa partita si deciderà in attacco".

PODOLSKI E OEZIL. Intanto, nell'ultimo allenamento della Germania sono rimasti ai box Lukas Podolski e Mezut Oezil, due dei componenti dell'attacco talentuoso e prolifico della Germania. Entrambi, secondo quanto ha assicurato il dirigente tedesco ed ex nazionale Oliver Bierhoff non rischiano di saltare il match con l'Argentina. Il loro è stato solo un riposo precauzionale: Podolski ha riportato una piccola contrattura nell'allenamento di ieri, Oezil è stato semplicemente risparmiato perchè ha speso molto. "L'ho sempre detto: io rispetto tutti ma non temo nessuno".

MARADONA: "NON GLI FAREMO TOCCARE PALLA". Non da meno in conferenza stampa il ct argentino Diego Armando Maradona: "Siamo coscienti che dobbiamo continuare a giocare nello stesso modo, che i giocatori sono molto concentrati e che affronteremo un avversario che storicamente ha sempre giocato bene contro l'Argentina. Ma noi sappiamo che possiamo correre sempre e non far toccare la palla alla Germania".

MESSI CI SARA'. Leo Messi ieri non si è allenato per la febbre, ma non è mai stato in dubbio per la partita, secondo Mardona: "Logicamente quando Leo si sentiva male c'è stata una piccola preoccupazione, ma l'ho fatto tornare dentro allo spogliatoio perchè c'era molto freddo, abbiamo avuto una lunga chiacchierata e l'ho mandato a riposo, ma non ho pensato mai di non schierarlo". Sulla posizione in campo della "Pulce" del Barcellona, aggiunge: "Lascio libero Leo di stare vicino alla palla. A me va bene così sennò gli togli freschezza e iniziativa". Maradona è convinto delle possibilità della sua nazionale: "Noi siamo arrivati a questo punto con questi uomini e abbiamo mostrato una squadra offensiva, con equilibrio a centrocampo. Non intendo cambiare o improvvisare un'altra formazione. Io rispetto tutti ma non tempo nessuno qualsiasi nome abbia. Io sono orgoglioso dei miei 23 giocatori, della mia nazionale. Devo solo ringraziarli per quello che fanno sul campo ed anche per quello che non si vede sul campo". Il ct è fiducioso: "Le mie sensazioni sono buonissime. L'Argentina va avanti e non abbiamo nessun problema. Sono sicuro che domani farà una grande partita e così passiamo ad un'altra partita anch'essa difficile che sicuramente sarà da vincere come quella di domani".

"SPAGNA FAVORITA DALL'ARBITRO". E Maradona già inizia a punzecchiare quella che può essere la possibile avversaria alle semifinali, la Spagna, che in serata, alle 20.30, affronterà il Paraguay nell'ultima gara dei quarti. La possibile avversaria delle semifinali può essere la Spagna. Secondo l'ex campione del Napoli, le "furie rosse" sono state favorite dal suo connazionale Baldassi: "Voglio dire una cosa al mio amico Baldassi (l'arbitro argentino di Spagna-Portogallo, ndr), ovvero che ha inclinato il campo a favore della Spagna. Ha espulso senza motivo un giocatore portoghese e ha concesso un gol a Villa in fuorigioco: il guardalinee forse era Andrea Bocelli (il celebre cantante non vedente, ndr). Comunque la Spagna è stata più forte del Portogallo che non ha mai osato abbastanza. Ma questo anche perchè forse Baldassi non li ha mai lasciati entrare nell'altra meta campo. Mi è sembrato un arbitraggio orribile. Dava sempre ragione alla Spagna. Non sono mai stati segnalati alcuni falli e questo psicologicamente ha avuto la sua importanza".

Mondiali/ Oggi Argentina-Germania, la Spagna insegue la storia

Roma, 2 lug. (Apcom) - Il cerchio si stringe. Ieri la rumorosa eliminazione del Brasile per mano dell'Olanda, oggi l'altro big match di questi mondiali sudafricani. La partità della verita per Germania e Argentina, in campo alle 16 a Città del Capo. Finora l'Argentina non ha mai perso una partita ed è reduce dal 3-1 contro Messico, i tedeschi hanno vinto il loro girone nonostante una sconfitta con la Serbia ma hanno rimesso le cose in chiaro eliminando un altro pezzo forte del torneo, l'Inghilterra, con un rotorno 4-1. Messi, non proprio al top, è l'anima della formazione di Maradona che ha in Higuain il suo terminale offensivo con quattro gol all'attivo. Nel mondiale del 2006 i tedeschi eliminarono l'albiceleste proprio nei quarti ai rigori con tanto di rissa finale. A Berlino l'Argentina cercava la rivincita della finale del campionato del mondo 1990 persa a Roma. "Loro sono impulsivi e capricciosi e non sanno perdere", ha affermato il capitano della Germania Lahm. "I ragazzi stanno pensando a scendere in campo prendersi una rivincita per il 2006", ha detto Maradona, "ma le parole di Lahm non mi preoccupano e non mi interessano". La vincente se le vedrà in semifinale con una tra Paraguay e Spagna che a Johannesburg alle 20.30 daranno vita all'ultimo quarto di finale. Le furie rosse, nella loro storia, non sono mai approdate in una semifinale mondiale. In tutte e quattro le volte che ne hanno avuto l'opportunità, tra il 1934 e il 2002, gli spagnoli hanno sempre mancato l'appuntamento. "Sappiamo di essere in buone condizioni, sono più di trenta giorni che ci alleniamo come squadra e credo che questi giocatori vogliono fare la storia", ha affermato il ct Del Bosque. La Spagna, campione d'Europa, raggiunse le semifinali solo nel 1950 quando al torneo brasiliano parteciparono solo 13 squadre. Nel 2002 gli spagnoli furono condannati dalla Corea del Sud ai rigori, nel 1994 fu Roberto Baggio a rimandarli a casa mentre nel 1986 caddero per mano del Belgio ai rigori e nel 1934 ancora l'Italia. Il titolo iridato non è ancora arrivato. Il Paraguay invece è stata l'unica formazione finora ad arrivare ai rigori, contro il Giappone, ed ha incassato un solo gol.

L'Argentina vince. Obama spinge gli Usa. Grecia inguardabile, la Corea passeggia

Decisivo gol di Heinze, Messi non illumina. Per Milito solo 15'. In serata l'inghilterra di Capello contro gli Stai Uniti

Seconda giornata del Mondiale e due debutti importanti: quello dell'Argentina guidata da Maradona contro la Nigeria, e quello dell'Inghilterra di Capello, che in serata affronta gli Usa. Apertura con la Grecia sconfitta nettamente 2-0 dalla Corea del Sud. Poi l'Argentina batte solo 1-0 la Nigeria: tanto gioco ma poca concretezza. Risolve Heinze nel primo tempo, Milito entra nell'ultimo quarto d'ora. In serata l'atteso match che vedrà gli inglesi di Capello in campo con gli Stati Uniti. Per questi ultimi un tifoso d'eccezione: il presidente Barack Obama. Che, a poche ore dall'esordio della nazionale americana al Mondiale, ha scelto Twitter per caricarla. «Auguro le migliori fortune alla squadra. State rappresentando tutti noi nella Coppa del Mondo e siamo estremamente orgogliosi per quanto avete già fatto», ha scritto l'inquilino della Casa Bianca.

Seconda giornata



ARGENTINA-NIGERIA - La vittoria è venuta, ma con molta più fatica del previsto. Maradona debutta sulla panchina mondiale dell'Argentina e dà spettacolo, come la sua squadra in campo. Ma Messi e compagni raccolgono molto meno del gioco prodotto e devono accontentarsi del gol di testa di Heinze al 6' del primo tempo, mentre la Nigeria nel finale (quando Oba Oba Martins entra in campo al posto di Obinna) sfiora più volte il pari. L'ex Pibe de oro lancia Milito solo nell'ultima quarto d'ora al posto del confuso Higuain e negli ultimi cinque minuti il romanista Burdisso al posto di Di Maria per coprire la difesa dalle folate africane. Da Veron la solita geometria a centrocampo, ma manca lo spunto di Messi, che cerca più volte il gol senza trovarlo. Da Tevez e Mascherano un buon compitino, ma nulla di più, dietro Samuel è una sicurezza. Argentina certamente forte, ma da rivedere. E a Maradona l'incarico di trasformare un'enorme potenzialità in azioni concrete.

COREA DEL SUD-GRECIA - Undici furie rosse travolgono i resti di ciò che una volta (sei anni fa) fu la squadra campione d'Europa. La Corea del sud travolge 2-0 la Grecia, con un risultato che va anche un po' stretto agli asiatici, vista la quasi nullità della formazione guidata dal tedesco Rehhagel. Le due reti sudcoreani arrivano allo stesso minuto, il settimo, del primo e del secondo tempo: la prima con Lee Jung-soo, la seconda con Park Ji-sung, la stella del Manchester United. Pessima soprattutto la difesa della Grecia, mentre l'attacco non è mai stato in grado di creare una palla-gol. Nella ripresa il ct Rehhagel lascia capitan Karagounis negli spogliatoi, una mossa che però non produce alcun effetto.

Redazione online - corriere.it