Si giocano il 6 e il 7 luglio. Il mondiale delle stelle cadute: da Messi a Cristiano Ronaldo.
Franco Pennello - ilsalvagente.it
Non è un mondiale tutto latino-americano come sembrava. Da martedì, in semifinale, si trovano - infatti - tre grandi del calcio europeo, la Germania, la Spagna e l'Olanda e la meno attesa delle latino-americane: l'Uruguay, che da 40 anni non arrivava fin sulla vetta.
Le sfide ricominciano martedì prossimo, 6 luglio, alle 20, 30 a Città del Capo, dove si troveranno di fronte Olanda e Uruguay.
Mercoledì 7, invece, a Durban si affronteranno, sempre alle 20,30, le due squadre che si sono qualificate oggi: Germania e Spagna in quella che sembra una vera e propria finale anticipata.
Messi, oggi è caduta un'altra stella
Polvere di stelle. Il Sud Africa delude non solo per il gioco, ma anche per le star più celebrate.
Ora c'è anche Lionel Messi, tra le stelle cadute di questo Mondiale 2010 che sembra stregato per palloni d'ora e affini.
Nelle uscite precedenti dell'Argentina, Messi aveva almeno dettato i tempi degli attacchi di Tevez e Higuain, oggi - contro la Germania - è stato completamente neutralizzato dalla difesa tedesca.
Deludono i campioni di Barcellona e Real Madrid
Dal Barcellona (è la squadra di Messi) al Real Madrid: sono tanti i flop dei campioni più attesi: il più clamoroso, finora, era stato quello di Cristiano Ronaldo, che ha concluso la sua ultima partita contro la Spagna sputando in una telecamera.
E a Madrid (dove il portoghese ormai da un anno gioca con il Real, senza mai convincere del tutto neppure lì) non l'hanno presa benissimo.
È, comunque, un Mondiale senza stelle, ormai lo si è capito.
Grazie all'eliminazione di molte big, infatti, sono tanti i calciatori superpagati che hanno tradito le notevoli attese della vigilia. Ed è una lista abbastanza folta.
D’altra parte, fi ora, da mediani. Un Campionato del Mondo da palla lunga e pedalare come dimostrano le qualificazioni agli ottavi di Corea del Sud, Ghana, Usa, Slovacchia, Paraguay e Giappone.
Solo un gol per Cristiano Ronaldo
Su tutti c'è il pallone d'oro Cristiano Ronaldo, che - a differenza di Messi (nella foto) - è stato impalpabile in tutto il mondiale e, cosa più grave per i tifosi portoghesi, proprio nel quarto di finale giocato dalla sua nazionale contro i “cugini” della Spagna, e che esce dal mondiale con delle prestazioni che non reggono la sua fama, e con un gol all'attivo nel 7 a 0 rifilato dai portoghesi alla Corea del Nord.
Impalpabili Rooney e Lampard
Altri flop clamorosi sono quelli delll'attaccante del Manchester United Wayne Rooney e del centrocampista del Chelsea Franky Lampard. Entrambi hanno trascinato i loro club per tutta la stagione, ma una volta alla sfida mondiale non si sono fatti trovare pronti. Non a caso l’Inghilterra è stata rispedita a casa dalla Germania.
Subito a casa Ribery
Un altro flop è Frank Ribery, che dopo aver conquistato la finale di Champions (non giocata per squalifica) ha contribuito con tutti francesi all'ammutinamento di mister Domenech, e quindi al Campionato fallimentare dei transalpini. Ma questo, forse, è un discorso a parte.
Irriconoscibile Eto’o
Ma hanno deluso anche le stelle africane. L'interista Eto'o ha segnato, ma come al solito quando gioca nel Camerun (che è poca cosa) va in campo troppo responsabilizzato e cessa di colpo di essere l'Eto'ò che conosciamo.
Drogba ha un’attenuante
Una attenuante in più ce l'ha invece Drogba: è arrivato al Mondiale con un braccio rotto e ricucito in extremis. Ma ha comunque ciccato un'occasione unica come il Campionato del Mondo in terra d'Africa.
Buffon pure
E poi assieme all'Italia campione del Mondo ha deluso anche quello che un tempo era considerato il più forte portiere della terra: quel Gigi Buffon che in questa edizione ha disputato solo 45 minuti e poi si è accomodato in panchina per un'ernia al disco che lo falcidia da anni.
Ma nel clud Italia il capocannoniere del campionato, Di Natale, e la prima punta, Gilardino, sono stati proposti per una partecipazione straordinaria a "Chi l'ha visto?".
Ancora puà riscattarsi Torres
Ci sono poi calciatori che finora hanno deluso, ma - essendo le loro squadre ancora in corsa - che possono ancora riscattarsi. Uno di questi è El Nino Fernando Torres che è in una condizione lontana anni luce da quella dell'ultimo campionato europeo in cui ha trascinato la sua Spagna alla vittoria finale.
Così come Kakà
E può ancora riscattarsi anche il brasiliano Kakà, che dopo una stagione deludente al Real Madrid - soffre di pubalgia - ancora stenta a decollare: qualche assist fin ora lo ha pure regalato, ma da lui ci si attende molto di più.