Sport Land News: finale
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Mondiali volley: 3-0 alla Slovenia, Italia in finale

 © ANSA

- L'Italia si è qualificata per la finale dei Mondiali di pallavolo, battendo 3-0 la Slovenia nella semifinale disputata a Katowize (Polonia), col punteggio di 25-21, 25-22, 25-21.
Domani gli azzurri affronteranno la Polonia nella sfida per l'oro mondiale, mentre la Slovenia se la vedrà con il Brasile nella finalina per la medaglia di bronzo. (ANSA).

Reggio Emilia conquista “la bella” e va in finale play off con Cuneo

Alla “bella” di gara 3 la Agnelli Tipiesse Bergamo sfida la Conad Reggio Emilia, dopo il vantaggio guadagnato in gara 1 dai bergamaschi i reggiani avevano saputo pareggiare in un incontro spettacolare giocato tra le mura del PalaBursi di Rubiera. Un incontro che determinerà chi sarà la seconda finalista, la prima a qualificarsi è stata la BAM Acqua S. Bernardo Cuneo che ha battuto in due match la Kemas Lamipel Santa Croce.

L’incontro termina con la vittoria della Conad Reggio Emilia per 2-3 contro una comunque combattiva Agnelli Tipiesse Bergamo.

L’equilibrio sembra dominare l’avvio del primo set con Cantagalli che decide di piegare le mani del muro a suo piacimento trovando il 3-4, dopo un leggero vantaggio reggiano Bergamo ricostruisce e ritrova la parità del 7-7; Zamagni successivamente con un primo tempo manda al servizio Cantagalli che trova l’ace del 9-13, che viene replicato poco dopo sul 9-15. Dopo un parziale recupero della Agnelli Tipiesse Bergamo, la panchina di Conad Reggio Emilia decide di chiamare un time out tecnico (12-16), una risposta dei reggiani in campo che non tarda ad arrivare ma Bergamo si attacca con le unghie e con i denti facendo segnare al tabellino il punteggio di 17-21. La formazione bergamasca chiama anch’essa uno dei due time out a disposizione (18-22), ma Cominetti conquista ben quattro set e poi è Cantagalli a chiudere il set sul 21-25.

Secondo set aperto con l’ace di Cominetti dell’1-3 con il compagno di reparto Held che trova il sesto punto con un attacco sui quattro metri (4-6), poi Bergamo corre ai ripari quando la formazione ospite giunge al raddoppio sul punteggio di 5-10. Il vice capitano Sesto con il suo muro sbarra la strada all’attacco di Pierotti sul 14-8, mentre Cantagalli lo replica in un muro solitario che vale il 9-16 e che fa spendere un time out agli avversari; i padroni di casa provano ad attuare la ripartenza ma un Cantagalli scatenato gliela nega (13-19). Held segue l’amico Cantagalli e con due attacchi consecutivi finalizza il 14-22, mentre con il servizio di Mian che mette in difficoltà la ricezione bergamasca, si conclude il set con un’invasione che costa ai padroni di casa il 15-25.

Terzo set di fuoco con Bergamo che vuole riaprire il match e Reggio Emilia che lo vorrebbe chiudere, parità quindi quasi scontata nell’apertura (3-3), ma successivamente i bergamaschi fanno infiammare il Palazzetto dello Sport di Bergamo e guidati da capitan Cargioli si portano sul 10-6. Zamagni buca i tre metri avversari nel tentativo di ripresa ma questa non riesce a pieno, così coach Mastrangelo chiama un time out sul punteggio di 15-11. L’Agnelli Tipiesse Bergamo con Larizza e Padura Diaz fa dimenticare al pubblico i set precedenti, mentre un muro di Cantagalli segna il quattordicesimo punto per la Conad Volley Tricolore (18-14) e dopo aver sfruttato al meglio le mani del muro avversario innescando un mani fuori costringe coach Graziosi al time out tecnico del 20-17. L’insidiosissimo turno al servizio di Cominetti combinato agli attacchi di Held portano Reggio Emilia al meno uno sugli avversari (20-19), ma questo non basta a contrastare Terpin e Pierotti che portano a casa il terzo set (25-21).

Sesto con un muro apre il quarto set sull’1-1 dopo un ace di Padura Diaz, mentre il primo tempo di Zamagni non riesce a variare la situazione di parità che persiste sul 5-5 e quando Bergamo prova a scappare, il coach Vincenzo Mastrangelo chiama subito un time out tecnico per invitare i suoi alla calma (8-5). Si susseguono poi quattro punti fondamentali per Reggio Emilia: l’ace di Cominetti, la chiamata a video check che da ragione ai reggiani, il muro di Sesto e per finire l’ace di Zamagni che segna il sorpasso (9-10), infatti poco dopo coach Graziosi chiama un time out per provare a fermare l’avanzata dei reggiani sul punteggio di 9-11. Sorpassi e controsorpassi, tentativi di allungo e riprese, sono queste le modalità con cui le formazioni stanno disputando un quarto set spettacolare (15-15), l’ace anche di Scopelliti arriva a dare man forte ai compagni sul 17-17 e successivamente un serie di video check interrompono il gioco. Bergamo riesce ad ottenere tre punti di vantaggio che potrebbero essere fondamentali e così coach Mastrangelo chiama un time out tecnico sul 22-19; l’attacco di Suraci del 23-21 non basta a recuperare lo svantaggio, perché il muro di Bergamo chiude il quarto set portando la partita al tie break (25-21).

È il quinto set quello che deciderà chi sarà la finalista, Cantagalli non ha la minima intenzione di rendere la vita facile a Bergamo (2-2), ma Bergamo riesce a ottenere sin da subito due punti di vantaggio (5-3); il time out sul punteggio di 7-5 è chiamato da coach Mastrangelo con Zamagni che risponde subito presente con un attacco nei tre metri. Il muro di capitan Garnica vuol dire 8-9 e time out per Bergamo, con la tensione che sale da ambo le parti e il palazzetto che si infiamma; Held con un pallonetto spinto si prende l’undicesimo punto e fa chiamare alla panchina bergamasca un nuovo time out sul punteggio di 10-11. Gli animi sono caldi e gli errori di entrambe le parti segnano il 13-13, mentre il punto di Bergamo spinge la panchina reggiana al time out (14-13), Held e Cantagalli tengono vivi con il defibrillatore la squadra sul punteggio di 17-17, ma a chiudere la partita e a mandare in finale Reggio Emilia è Held con un ace (17-19).

Agnelli Tipiesse Bergamo – Conad Reggio Emilia 2-3

21-25 (27’) 15-25 (25’) 25-21 (29’) 25-21 (36’) 17-19 (31’)

Agnelli Tipiesse Bergamo

Padura Diaz 26, Mancin -, Ceccato n.e, Abosinetti n.e, D’Amico L, Cargioli 9, Finoli 1, Baldi n.e, Terpin 14, Pierotti 13, De Luca L, Larizza 7

All. Graziosi Gianluca

Conad Reggio Emilia:

Zamagni 12, Catellani n.e, Held 21, Sesto 8, Cagni n.e, Scopelliti 1, Cominetti 16, Mian -, Cantagalli 27, Garnica 1, Morgese L, Suraci 1, Marretta L.

All Vincenzo Mastrangelo

Note Conad Reggio Emilia: ace 8, service error 18, ricezione 34%, attacco 48%, muri 12

Note Agnelli Tipiesse Bergamo: ace 4, service error 14, ricezione 41%, attacco 46%, muri 11

Fonte: volleytricolore.it

Finale Champions League: Real Madrid campione d'Europa, Atletico sconfitto ai calci di rigore

Il derby di Madrid giocato a San Siro regala la Champions League 2016 al Real, che batte 6-4 l'Atletico ai rigori sotto gli occhi di re Felipe, del premier Rajoy e di decine di migliaia di tifosi spagnoli. E' l'11/o successo dei madridisti nel trofeo e Zidane diventa il settimo campione ad averlo vinto sia in campo sia dalla panchina. 
Lo segna Cristiano Ronaldo il rigore della vita, quello che consegna la Champions al Real Madrid al termine di una partita infinita, fissa sul risultato di 1-1 anche dopo i tempi supplementari. Ha vinto la ragione, non il sentimento, perde il cuore contro i reali solisti. La vendetta di Lisbona e' stata mancata ma giusto di un soffio. Simeone, il grande trascinatore, l'uomo dei sogni fallisce. Protagonista la 'suerte', la fortuna che gira le spalle al Cholo e sorride a Zidane che la sfida piu' volte in questa partita. Per i colchoneros madrileni resta il sapore amaro della beffa e la Champions un tabù. Juanfran sbaglia il rigore decisivo e finisce nella polvere. Tante le lacrime, immensa l'amarezza nella curva biancorossa che iniziava a crederci, quasi immaginando di poter alzare al cielo quella coppa cosi' lungamente inseguita. Simeone fatica ad accettare il crudele verdetto consegnato dalla cabala dei rigori, ha gli occhi lucidi e lo sguardo vitreo.
ansa

Finale UEFA Women's Champions League a Reggio Emilia sarà Lione-Wolfsburg

Il Lione, due volte campione, sfiderà il Wolfsburg nella ripetizione della finale di UEFA Women's Champions League del 2013 dopo aver archiviato la pratica Paris Saint-Germain con un successo per 1-0.
Qualificazione mai in bilico al Parco dei Principi dopo il 7-0 dell'andata ma le due squadre giocano comunque per l'onore nazionale. Lotta Schelin impegna due volte Ann-Katrin Berger, poi l'attaccante svedese batte il portiere del PSG con un preciso rasoterra sul passaggio di Wendie Renard.
Nel secondo tempo il Paris va raramente vicino al pari, mentre il Lione sfiora il raddoppio con Louis Necib che impegna Berger su punizione. Il Wolfsburg sarà sicuramente avversario più difficile da piegare a Reggio Emilia il 26 maggio.
Schelin da record
Ada Hegerberg aveva rubato la scena con 12 gol in otto partite di UEFA Women's Champions League, ma Lotta Schelin si è confermata fondamentale per Les Fenottes. La 32enne ha trovato il quarto gol della sua stagione europea, il 41esimo sulla scena continentale con il Lione (record).

Missione compiuta

Con la qualificazione archiviata già all'andata, Gérard Precheur si è permesso il lusso di far rifiatare Amandine Henry e Ada Hegerberg, sostituendole entrambe all'intervallo. Entrambe potrebbero fare la differenza a Reggio Emilia

fonte: http://it.uefa.com/ 
segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone
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Lo stadio Città del Tricolore di Reggio Emilia, sede dell'US Sassuolo Calcio e AC Reggiana 1919, ospiterò la finale 2015/16 della UEFA Women's Champions League il 26 Maggio 2016 alle ore 18

Il prossimo 16 Febbraio 2016 alle h. 11:30 a Reggio Emilia (Sala del Tricolore del Comune - Piazza Prampolini, 1).si terrà conferenza stampa di presentazione della Finale della Uefa Women’s Champions League 2016



Lo stadio Città del Tricolore di Reggio Emilia, sede dell'US Sassuolo Calcio e AC Reggiana 1919, ospiterò la finale 2015/16 della UEFA Women's Champions League.

Lo stadio Città del Tricolore di Reggio Emilia ospiterà il 26 maggio la finale della UEFA Women's Champions League 2015/16. L'attuale stadio dell'US Sassuolo Calcio in Serie A, e dell'AC Reggiana 1919 in Lega Pro, sarà la sede della finale – due giorni prima della finale di UEFA Champions League di Milano. Lo stadio, dalla capacità di 21.000 posti, è stato costruito nel 1995 nella città settentrionale della penisola. Ha ospitato la gara di qualificazione EURO '96 contro la Lituania, nonché due partite delle qualificazioni agli Europei UEFA Under 21 del 2015, tra cui lo spareggio decisivo vinto 3-1 dagli Azzurrini contro la Slovacchia. 
 Calendario competizione Sorteggio turno preliminare: 14.00CET, 25 giugno
 Turno preliminare: 11–16 agosto 
Sorteggio sedicesimi: 20 agosto Sedicesimi di finale: 7/8 e 14/15 ottobre 
Sorteggio ottavi: 19 ottobre Ottavi di finale: 11/12 novembre e 18/19 novembre 
Sorteggio quarti di finale e semifinali: 27 novembre 
Quarti di finale: 23/24 e 30/31 marzo 
Semifinali: 23/24 e 30 aprile/1 maggio 
Finale (Reggio Emilia): 26 maggio, 18.00CET ©UEFA.com 1998-2016. 
All rights reserved.
Segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone e Albana Ruci

Grande Italia. Finale meritatissima a Kiev con Spagna. Italia 2 Germania 1

La sfida tra le due nazionali più blasonate del vecchio continente è finita. Italia-Germania valeva l’accesso in finale di Euro 2012. L'Italia contenderà il titolo alla Spagna, già qualificatasi dopo aver battuto il Portogallo ai calci di rigore.
28 Giugno 2012 
 

Olanda-Spagna, c’è il mondo in palio Inedita, affascinante, equilibrata: per Sudafrica 2010 la finale più giusta

DA JOHANNESBURG ANGELO MARCHI  - avvenire
 N
elson Mandela finalmente in tribuna. E una finale inedita ed affascinante. Questo si a­spetta di vedere il mondo questa sera. Olan­da- Spagna al Soccer City di Johannesburg, per la pri­ma volta incoronerà regina calcistica del pianeta un’europea al di fuori del proprio continente (e sarà una squadra che finora il titolo non l’hai mai con­quistato). Si affronteranno le due nazionali che più lo hanno meritato, non solo per ciò che hanno fat­to in Sudafrica, dove hanno primeggiato in fatto di bel gioco, ma anche prima di arrivarci.
  L’Olanda, imbattuta dal settembre 2008 e tra­scinata da Sneijder e Robben, avrà la possibilità di eguagliare un primato che appartiene al mitico Brasile di Messico ’70, ovvero di diventa­re campione del mondo do­po aver vinto tutte le par­tite delle qualificazioni (otto su otto nel caso degli arancioni) e della fase fi­nale (altre sette, se batte la Spagna). Sneijder, for­te dei trionfi interisti, potrebbe avvicinare Pelè anche a livello individuale, diventando l’unico calciatore a vincere quattro grandi titoli nello stesso anno solare: “O Rei” ci riuscì nel 1962, quando, appena 21enne, vinse campionato pau­­lista, Coppa del Brasile e Libertadores, e poi i
Mondiali in Cile e Intercontinentale.
  La Spagna non può fare come l’Olanda, anche se diventasse campione del mondo, a causa del­la
sconfitta nel match d’esordio a Durban con­tro la Svizzera. Ma quella è stata anche l’unica battuta d’arresto delle Furie Rosse, assieme alla semifinale di Confederations Cup persa l’anno scor­so contro gli Usa, dal febbraio 2007 ad oggi, sotto le gestioni di Aragones prima (titolo europeo conqui­stato a Vienna) e Del Bosque adesso.
  Tutto ciò per dire che lo spettacolo dovrebbe essere assicurato anche oggi, in una finale dal pronostico incerto, ma che pende leggermente dalla parte degli spagnoli, maestri del fraseggio ed alfieri di quel cal­cio totale che un tempo era appannaggio degli olan­desi ed ora viene interpretato al meglio proprio da coloro che l’hanno imparato dai maestri dei Paesi Bassi. La Spagna di oggi, finalmente al meglio e ca­pace
di conquiste dopo anni di mancati traguardi e cocenti delusioni, è frutto di una straordinaria fiori­tura di campioni (Xavi su tutti, almeno qui in Suda­frica) che traducono in modo ottimale sul campo gli insegnamenti nel corso degli anni, in Spagna ed in particolare a Barcellona e Madrid, dei vari Michels, Cruijff, Hiddink, Beenhakker e Rijkaard: in fondo so­no stati proprio loro, ironia della sorte, gli artefici del miracolo spagnolo.
  Non piace affatto però a Vicente Del Bosque, ct della Spagna, l’accostamento tra la sua nazionale e il Bar­cellona, società che comunque dà alla squadra di­versi calciatori-chiave (Puyol, Piquè, Busquets, Xavi, Iniesta, ora anche Villa). «Siamo un gruppo - dice - e
funzioniamo bene proprio per questo. La finale? I gio­catori sono abituati a disputare partite del genere sot­to pressione. Non sento alcun peso allo stomaco, bi­sogna sdrammatizzare. Sono tranquillo». Andres I­niesta invece non vede l’ora di scendere in campo: «Essere qui è già grandioso - spiega il centrocampi­sta - , siamo davanti a una sfida storica e abbiamo un’occasione unica che dobbiamo cercare di sfrutta­re in tutti i modi. Sarà una partita molto difficile con­tro giocatori che hanno grandi qualità». Ieri mattina Del Bosque e il capitano Iker Casillas hanno ricevu­to una telefonata d’incoraggiamento dal Re Juan Car­los (ancora convalescente dopo un intervento chi­rurgico), che non sarà allo stadio, così come il primo ministro Josè Luis Zapatero. «Sono molto felici, si a­spettano che la Spagna mostri il suo miglior spirito», conclude il ct. Alla finale assisteranno invece la regi­na di Spagna Sofia, già portafortuna in semifinale, e i principi delle Asturie, Felipe e Letizia Ortiz.
  Se la Spagna vince non sarebbe una sorpresa, ma l’ennesima conferma della grandezza di una squadra che, come dice Casillas, rega­lerebbe «una gioia talmente grande da far
dimenticare anche la crisi economica». Il paese iberico ne sta soffrendo in mo­do profondo, ora è leader in disoccu­pazione e non più locomotiva dell’Europa, ma il titolo mon­diale avrebbe l’effetto di un’immensa terapia colletti­va. Miracoli che solo il calcio può fare, dopo quello di aver unito una volta di più tutte le razze ed i colori sudafricani.
  Di contro l’Olanda, che non ha mai nascosto le proprie ambizioni e che Krol vede vincente «perchè finalmente non giochiamo contro la squadra di casa», cercherà di ribaltare le previsioni affi­dandosi ad uno Sneijder fin qui stratosferico (e probabile
vincitore a fine anno del Pallone d’Oro in caso di titolo iridato) e che potrebbe vivere una “sfi­da nella sfida” con David Villa per il titolo di ca­pocannoniere. Per l’olandese è anche l’occasio­ne di un’ennesima rivincita su quel Real Madrid che un anno fa ha assurdamente ripudiato lui e Robben. «Quella contro la Spagna è la partita più importante di tutta la mia vita, ma è importante per tutti i gioca­tori: nessun olandese è mai stato campione mondia­le », sottolinea il tecnico “orange” Bert Van Marwijk. «Dobbiamo fare tutto il possi­bile - aggiunge - per giocare il nostro calcio. Con tutto il rispetto per l’av­versario, che fin qui ha fatto vedere grandi cose, siamo convinti di poter vincere, l’unica cosa che conta».
 Van Marwijk: «È la gara più importante della vita. Spagna favorita ma se giochiamo il nostro calcio possiamo farcela» Del Bosque: «Siamo un gruppo, non la copia del Barcellona. Nessun peso allo stomaco, i miei sono abituati a partite del genere»

MONDIALI: DUE PAPPAGALLI "ORACOLI" DIVISI SULLA FINALE

AGI) Kuala Lumpur - Due pappagalli "oracoli" in Malaysia e a Singapore sono divisi sull'esito della finale dei mondiali. A Kuala Lumpur e' stato Meena Kutti, un pappagallino verde di otto anni, a pronosticare la vittoria delle Furie Rosse saltando sulla bandiera iberica. Ma nella vicina Singapore un altro emulo del polpo Paul, il pappagallo Mani, ha scelto la bandiera olandese. .
 

Mondiali di calcio, finale Spagna-Olanda, le probabili formazioni

Queste le probabili formazioni di Olanda-Spagna, che si affrontano domenica a Johannesburg nella finale di Coppa del Mondo.

Olanda (4-2-3-1): Stekelenburg; Boulahrouz, Heitinga, Mathijsen, Giò; Van Bommel, de Zeeuw; Kuyt, Sneijder, Robben; Van Persie. All. Van Marwijk

Spagna (4-2-3-1): Casillas; Sergio Ramos, Pique, Puyol, Capdevila; Busquets, Xabi Alonso; Iniesta, Xavi, Pedro; Villa. All. Del Bosque

Arbitro: Webb (Inghilterra)

L'atto finale del Mondiale di Calcio e' arrivato. Spagna-Olanda e' la partita, difficile da pronosticare alla vigilia, che concludera' una rassegna mondiale deludente sul piano della spettacolarita' del gioco e della presenza di personaggi da copertina, ma imprevedibile sul piano degli esiti, dato che le favorite sono uscite anzitempo lasciando lo spazio a queste due outsiders. il commissario tecnico spagnolo Del Bosque dichiara, che i suoi calciatori sono tranquilli, poiche' abituati a disputare partite importanti a livello internazionale. Nell'Olanda le sue stelle Robben e Sneijder avranno una motivazione in piu' per dare il meglio e vincere il titolo:dimostrare ancora di piu' che la loro vecchia squadra, il Real Madrid, ha fatto una follia a metterli sul mercato considerandoli inutili;farlo, soffiando, il titolo mondiale proprio alla squadra spagnola avrebbe un sapore davvero tutto particolare. A questo punto non resta che sistemarsi comodi e godersi lo spettacolo.

net1news

Finale Mondiali 2010 Olanda-Spagna: polpo Paul scommette Spagna

Finale Mondiali 2010: il destino di Olanda-Spagna è già scritto. Polpo Paul ha sentenziato la sua profezia,

I Mondiali di calcio 2010 in Sudafrica saranno degli spagnoli.

Vedremo se polpo Paul azzeccherà anche questa volta.

Il cefalopode ha per ora garantito un’ottima affidabilità (85% delle partite indovinate), c’è quindi da credere che in molti scommetteranno sulla Spagna.

Gli iberici sono comunque leggermente favoriti anche per i brokers: non c’è dubbio che la Spagna ha dimostrato di essere la formazione tecnicamente e atleticamente migliore del torneo.

L’Olanda ha dalla sua uno Sneijder per il quale quest’anno nulla sembra impossibile, un gioco solido e una grande determinazione.

Polpo Paul sembra già conoscere la verità.

Per noi comuni mortali ci sarà da aspettare l’11 luglio, ore 20:30, per sapere come andrà a finire Olanda-Spagna, una inedita e tutta europea finale di Mondiali.

Tutti i segreti di Spagna e Olanda

Chi vince conquista per la prima volta il trono mondiale. Le Furie rosse puntano sul possesso palla e si presentano con il dubbio Torres. Circa gli olandesi, che ritrovano van der Wiel e de Jong, va di moda il paragone con lo squadrone degli anni settanta, più forte ma forse meno concreto

di LUIGI PANELLA
Tutti i segreti di Spagna e Olanda


ROMA - Sarà una finale di grande fascino quella tra Olanda e Spagna, per tanti motivi. Il primo è che, comunque vada, ci sarà una nuova Nazionale ad entrare nel ristretto club delle vincitrici della coppa del mondo. L'ultima volta che due formazioni ancora a secco di vittorie si erano affrontate, è datata 1978: anche allora c'era di mezzo l'Olanda, che si arrese ai padroni di casa dell'Argentina in una delle finali più dure di sempre. Olanda-Spagna è anche il trionfo del bel gioco. La Spagna ha confermato quanto di buono fatto vedere agli Europei vinti due anni fa: pressing costante - sinonimo di notevole condizione atletica - e soprattutto uno straordinario possesso palla. 'Merito' dei tanti palleggiatori del Barcellona, tessuto pregiato sul quale al sapiente Del Bosque non è rimasto che aggiungere la grande spinta di Sergio Ramos a destra, la regia di Xabi Alonso, la sicurezza di Casillas tra i pali. Stavamo per aggiungere la potenza di Fernando Torres, ma per ora l'attaccante del Liverpool ha inevitabilmente risentito dei problemi fisici stagionali e non ha reso granchè. Proprio Fernando Torres è il grande dubbio per la finale: probabile che per lui ci sia ancora una volta panchina, con Villa punta di riferimento, il guizzante Pedro tenuto largo, Iniesta e Xavi a fare gioco ed una sorta di doppio regista con Xabi Alonso e Busquets davanti alla difesa.




L'ARANCIA MECCANICA - Se in casa Spagna almeno un dubbio di formazione esiste, non c'è nemmeno quello in casa olandese. Rientrano dalla squalifica van der Wiel, che si riprende il suo posto in difesa a destra, e de Jong, prezioso compagno di reparto di van Bommel nella diga a protezione della retroguardia. Per quanto riguarda il reparto offensivo, tutto abbastanza scontato, con van Persie attaccante di riferimento, Sneijder cerntrale sulla trequarti con il prezioso Kuyt e l'estroso Robben a spartirsi gli esterni (il primo a sinistra, l'altro a destra). In molti stanno facendo il paragone tra la famosa Arancia Meccanica che negli anni settanta, pur avendo fior di fuoriclasse, fallì per due volte l'assalto mondiale. Probabilmente questa Olanda non vale quella, ma potrebbe essere più concreta. Compariamo (dati Castrol) le tre versioni della grande Olanda mondiale: quella odierna per ora ha segnato 2 reti a partita, ma in ogni gara ha tirato 11.2 volte verso la porta avversaria. Nel 1974 e nel 1978 la media reti era leggermente superiore (2,1), ma con molti tiri in porta in più (rispettivamente 17 e 16.6 a gara).

LE CHIAVI TATTICHE - Gli olandesi devono leggere alla perfezione due zone del campo se vogliono avere possibilità di farcela: van Bommel e de Jong ad esempio, oltre a cercare di rilanciare l'azione, devono fare costante interdizione contro il possesso palla spagnolo: con la Germania (sempre dati Castrol) 298 passaggi completati delle Furie rosse contro i 167 dei tedeschi. Altra chiave, incursioni del re Mida Sneijder a parte, sarà la capacità di Robben di saltare il siretto avversario Capdevila creando la superiorità numerica. Da parte spagnola, chi si trova ad attaccare dalla parte di van Brockhorst - che non ha più lo scatto di un tempo - può creare problemi, ma anche i centrali Mathjisen e Heitinga qualche affanno contro il piccoletto Villa potrebbero accusarlo. Interessanti anche alcuni testa a testa statistici. Duello Sneijder-Xavi: l'olandese segna di più (5 a 0) e tenta maggiormente il tiro (22 a 5), ma dal piede dello spagnolo in questo campionato del mondo sono partite ben 25 chance da rete contro le 9 dell'olandese.

C'E' ANCHE LA FINALINA - L'altra finale in programma sabato, è quella di consolazione. Germania e Uruguay tornano ad affrontarsi per il terzo posto, cosa accaduta 40 anni fa: in Messico vinsero 1 a 0 i tedeschi. Il morale alto lo hanno gli uruguaiani - stupendo il loro Mondiale -, che recuperano Suarez per un 4-4-2 offensivo: la punta dell'Ajax farà coppia con Forlan, mentre Cavani riprende la posizione di esterno sinistro di centrocampo. La Germania recupera Mueller, trequartista di destra mancato tattissimo nella sfida persa con la Spagna, ma rischia di perdere Klose, alle prese con un problema fisico. Nel reparto difensivo di sinistra, probabile spazio dal primo minuto per Jansen al posto di Boateng. Morale basso per i tedeschi, testimoniato anche dalla dichiarazioni del capitano Lahm, che ha fatto sapere che anche in caso di terzo posto la squadra non sfilerà in festa come 4 anni fa, visto che gli obbiettivi erano più alti.


(08 luglio 2010) repubblica.it

Mondiali 2010: sarà Webb l’arbitro della finale Olanda-Spagna




Mondiali 2010: sarà Webb l’arbitro della finale Olanda-Spagna
OHANNESBURG (Sudafrica) – Sarà l’inglese Howard Webb l’arbitro della finale mondiale tra Spagna e Olanda, in programma l’11 luglio al Soccer City Stadium di Johannesburg. Lo ha reso noto la Fifa. Gli assistenti saranno i connazionali Darren Cann e Michael Mullarkey, il quarto uomo il giapponese Yuichi Nishimura. Uruguay-Germania, finale per il terzo posto in programma sabato 10 al Nelson Mandela Bay di Port Elizabeth, è stata invece affidata al messicano Benito Archundia.




Webb, che ha diretto l’Inter nella finale di Champions vinta contro il Bayern, in questo Mondiale ha già arbitrato la Spagna nel match d’esordio perso contro la Svizzera. L’inglese ha inoltre diretto il match Italia-Slovacchia che ha sancito l’eliminazione degli azzurri nella fase a gironi.
fonte: sportmediaset.it
La Redazione di Calciomercatonews.com


Mondiali: la finale Spagna-Olanda con un’eclisse solare totale

Isola di Pasqua – Gli ultimi minuti della finale della Coppa del Mondo tra Spagna e Olanda saranno caratterizzati dall’ unica eclisse solare totale che si verificherà nel 2010 e che può essere vista in parte nell’emisfero Sud, ma non nel paese africano. L’11 luglio 2010 dunque, oltre a regalarci una nuova squadra campione del mondo che mai ha scritto il proprio nome nell’albo d’oro del calcio mondiale, ci regalerà anche l’unica eclisse solare totale del 2010.





Questo tipo di fenomeno si verifica quando la Luna copre completamente il Sole, anche se una eclisse solare totale nello stesso punto sulla terra capita una volta ogni 200 0 300 anni. Quello dell’11 luglio 2010, in particolare, avviene esattamente 19 anni dopo l’eclisse totale del 11 luglio 1991 e potrà essere seguita in diretta su internet. Secondo gli studiosi, l’eclisse solare totale attraverserà l’Oceano Pacifico del Sud, Cile e Argentina dalle 19:40 alle 22:34 ora italiana di domenica. Sarà quindi visibile dall’Isola di Pasqua e dalle Isole di Cook.





Nel caso di questa eclissi la fascia di totalità, cioè lo spazio che può essere visto come una eclisse totale, si muoverà attraverso il Pacifico meridionale, a partire ad est della Nuova Zelanda, su alcune isole della Polinesia, Isola di Pasqua e sfiorando la costa ovest della punta meridionale del Cile. In qualsiasi altro luogo la Luna non oscurerà del tutto il Sole, per cui non sarà possibile vedere la classica corona solare.
La massima eclissi si verificherà nel bel mezzo dell’Oceano Pacifico con una durata di 5 minuti e 20 secondi con il sole a 47 gradi sopra l’orizzonte. Solo quaranta minuti dopo l’ombra passerà attraverso l’Isola di Pasqua, meta di molti osservatori.

Link utili per approfondire e altri per seguire l’evento in diretta streaming: mappa interattiva nel sito della NASA, una mappa animata realizzata dalla NASA, la diretta streaming (dalle 19:30 alle 23:00) di US Stream, oppure ancora Live Eclipse e Exploratorium.

Fonti: Science Backstage, NASA, Wikipedia e Reuters
in notiziefresche.info

Mondiali 2010, Puyol affonda la Germania. La finale sarà Spagna-Olanda

DURBAN (Sudafrica) - Un colpo di testa di Carles Puyol spinge fuori la Germania. La finale dei sarà tra Spagna e Olanda, due squadre che non hanno mai alzato al cielo la Coppa del mondo. Domenica sera, al Soccer City stadium di Johannesburg, sarà la prima vittoria di un'europea in un Mondiale giocato fuori dal vecchio continente. A Durban la Spagna ha replicato l'impresa della finale di Euro 2008, battendo meritatamente la Germania per 1-0 al 29' del secondo tempo.
                    immagine FIFA

La squadra di Loew è stata irriconoscibile rispetto alle ultime uscite, avendo però il merito di non arrendersi e di cercare tenere aperta la partita sino al fischio finale. Gli uomini del Del Bosque hanno dominato in lungo e in largo il campo per gran parte della sfida, anche se nel primo tempo è stata molto attenta e coperta. Due le occasioni, una con David Villa lanciato davanti al portiere Neuer, l'altra con un colpo di testa di Puyol su cross teso di Iniesta.

Sul finale di primo tempo la Germania si è resa minacciosa con Ozil, fermato al limite dell'area da un intervento dubbio di Sergio Ramos.che avrebbe potuto anche essere punito col calcio di rigore. Nella ripresa la squadra di Del Bosque ha cambiato il ritmo del match, arrivando già al 13 con due occasioni da goal prima con Pedro, la cui conclusione dalla distanza ha esaltato le qualità di Neuer, e poi con Villa, che manca di un soffio il tocco in scivolata dall'area piccola.

Nonostante una Germania barcollante, la Spagna non è riuscita subito a sfondare. Il goal è arrivato

poco prima della mezz'ora con un'incornata del difensore del Barcellona Puyol su calcio d'angolo. A quel punto i campioni d'Europa hanno governato, mangiandosi il raddoppio per un gesto di egoismo di Pedro che non ha servito in contropiede il neo entrato FernandoTorres, che aveva la porta spalancata. Poco dopo Del Bosque l'ha tolto dal campo, per David Silva.

La Germania non è più riuscita a essere davvero pericolosa. La Spagna, unica tra le favorite del torneo a raggiungere la finale, ora può sognare. Solo a due squadre è riuscita l'impresa di vincere consecutivamente Europeo e Mondiale: la Germania Ovest (1972 e '74) e la Francia (1998 e 2000). La squadra di Del Bosque potrebbe esser la terza, Sneijder e Robben permettendo.
fonte: romagnaoggi

La finale si tinge d’Orange Uruguay fuori ma con onore

La formazione di Tabarez tiene il pari fino al 70esimo: poi Sneijder e Robben regalano la vittoria all’Olanda. Match combattuto
 


È l’Olanda la prima finalista. L’Uruguay crolla però solo a 20 minuti dalla fine. Diciottesimo del primo tempo: un bolide del capitano olandese Van Bronckhorst si infila sotto l’incrocio, battendo Muslera. La squadra di Tabarez cerca di reagire, ma patisce le numerose assenze, prima fra tutte quella del bomber principe Suarez, out per squalifica. La svolta, alla fine del primo tempo. Minuto 41: una sassata di Forlan regala il pari all’Uruguay. Nel secondo tempo Robben suona la carica, ma l’Uruguay si difende con ordine. Fino a quando un terribile uno due di Sneijder e Robben nel giro di tre minuti, (70’-73’) mette in ginocchio la squadra di Tabarez. Pereira accorcia, nel recupero, le distanze.

“Risultato epico”
Per l’Uruguay si conclude un mondiale che la stampa aveva già definito “epico”, mentre i giocatori erano già stati descritti come “eroi”, prima della semifinale. Non è bastato il tifo sfrenato di una nazione e l’invasione azzurra dei tifosi che ha colorato le vie, le strade e perfino i monumenti della capitale Montevideo: anche la statua di Papa Giovanni Paolo II è stata dipinta con il colore della nazionale da un gruppo di sconosciuti supporter.

La maledizione dei secondi
L’Olanda ha l’occasione di stupire tutti. Finora ha ottenuto come miglior risultato nei mondiali il secondo posto, nelle edizioni di Germania ’74 ed Argentina ’78. Gli “orange” sono stati sconfitti in entrambe le circostanze dai padroni di casa: 1-2 contro la Germania Ovest ed 1-3 dopo i supplementari contro l’Argentina. Domenica cercheranno di sovvertire la tradizione negativa. ( D.V.)

MONDIALI: 3-2 ALL'URUGUAY, OLANDA IN FINALE

07 LUG 2010

(AGI) - Citta' del Capo, 6 lug. - L'Olanda e' la prima semifinalista del Mondiale: gli arancioni hanno battuto 3-2 l'Uruguay. Nel concitato finale la "Celeste", con un gol di Maximiliano Pereira al 92', aveva riaperto una partita che sembrava chiusa dopo il micidiale uno-due di Sneijder e Robben, che, rispettivamente al 70' e al 73' portavano l'Olanda sul 3-1.
  Nella ripresa Forlan aveva pareggiato il gol segnato da Van Bronckhorst nel primo tempo. La finale del primo Mondiale africano sara' quindi tutta europea. Domani infatti Spagna e Germania si affronteranno nell'altra semifinale. (AGI) .