Piovono riconoscimenti su Diego Forlan, già proclamato miglior giocatore ai mondiali di calcio in Sudafrica. Nel suo paese l'attaccante dell'Uruguay e dell'Atletico Madrid si è visto assegnare il 'Charrua d'oro' come miglior sportivo del 2009-2010. "Mi sento onorato, ho già avuto altri premi ma ottenerne uno qui, in Uruguay, dove sono nato e cresciuto, è un vero privilegio", ha detto il calciatore dopo avere ricevuto il trofeo dell'Associazione della stampa sportiva. E' il secondo anno consecutivo che l'attaccante in Uruguay viene premiato con il 'Charrua d'oro'.
(25/07/2010) (Spr)
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MONDIALI DI CALCIO - SUDAFRICA 2010 - URUGUAY/GERMANIA 2-3
Finale per il 3° posto tra Uruguay e Germania molto piacevole, giocata a viso aperto, senza tatticismi particolari, con 5 gol, 2 traverse e svariate altre occasioni. Alla fine la spunta la Germania che segna il terzo gol al 37° del secondo tempo con Khedira di testa, quando sembra che non ci sia più tempo per il recupero ed invece Forlan all'ultimo secondo colpisce in pieno la traversa su punizione e poteva ancora riaprire la partita. Entrambe avrebbero meritato il terzo posto, ma purtroppo è sempre solo una che deve vincere. I gol sono stati segnati da Muller al 18° del primo tempo (che raggiunge a quota cinque Villa per la classifica cannonieri, che però ha ancora la partita di domani), Cavani al 28° del primo tempo che finisce sull'1-1. Poi Forlan al 6° del secondo tempo (che raggiunge anche lui quota 5) e Jansen all'11° per il pareggio e poi il gol al 37°, di cui abbiamo parlato, di Khedira che ha deciso la partita. Ancora domani e poi ci risentiremo tra quattro anni in Brasile.
ez.rome
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Calcio/mondiali: Germania-uruguay, Stasera Sfida Tra Deluse
Roma, 10 lug - Germania e Uruguay, le due deluse della Coppa Del Mondo del Sudafrica, questa sera scendono in campo per giocarsi il terzo posto, quello che nessuno vorrebbe in una rassegna iridata. Per i tedeschi, battuti in semifinale dall'Olanda, e' la seconda ''finalina'' consecutiva: quattro anni fa vinsero il ''bronzo'' contro il Portogallo. Ma fu davvero una delusione per i panzer visto il Mondiale giocato da padroni di casa. La Germania ha comunque disputato un torneo da protagonista: i tedeschi hanno infatti ''fatto fuori'' due nazionali del calibro di Inghilterra e Argentina, entrambe tra le favorite del Mondiale. Per l'Uruguay, invece, arrivare cosi' in alto e' quasi una vittoria, visto che non accadeva da Messico '70. (asca)
Uruguay, tocca agli "italiani"
CITTÀ DEL CAPO, 6 luglio - L’ex juventino Martín Cáceres (restituito al Barcellona per fine prestito) e il napoletano Walter Gargano in campo per eliminare l’Olanda. Tabarez si affida agli “italiani” nella speranza di approdare a quella finale mondiale che manca nell’albo d’oro dell’Uruguay da sessant’anni esatti, cioé da quando la Celeste di Schiaffino e Ghiggia violò il Maracanà di Rio de Janeiro gremito da 200.000 persone e si portò a casa l’allora Coppa Rimet.
CAVANI PIÙ AVANTI - Una scelta quasi obbligata quella del “Maestro” di Montevideo per sopperire alle assenze dei difensori Lugano e Fucile, anche se il ct non esclude un clamoroso (e miracoloso) recupero del biondo centrale del Fenerbahçe. Difesa a parte, la Celeste non potrà disporre neppure dello squalificato bomber Suarez nonché del centrocampista offensivo Lodeiro, entrambi in forza all’Ajax e che sarebbero stati utili due volte conoscendo pregi e difetti di buona parte degli avversari odierni. Ecco perché Tabarez medita un profondo rimpasto con il ritorno al più classico dei 4- 4- 2, con Cavani utilizzato nel ruolo di seconda punta a fianco di Forlán, col rientro di Godín al centro della difesa e con l’ingresso anche di Alvaro Pereira nella linea mediana. Questa, almeno, è la squadra che è stata “spiata” da alcuni cronisti uruguaiani muniti di potenti teleobiettivi e appostatisi su una collina nei pressi del campo di allenamento in occasione dell’ultima seduta a porte chiuse.
CAVANI PIÙ AVANTI - Una scelta quasi obbligata quella del “Maestro” di Montevideo per sopperire alle assenze dei difensori Lugano e Fucile, anche se il ct non esclude un clamoroso (e miracoloso) recupero del biondo centrale del Fenerbahçe. Difesa a parte, la Celeste non potrà disporre neppure dello squalificato bomber Suarez nonché del centrocampista offensivo Lodeiro, entrambi in forza all’Ajax e che sarebbero stati utili due volte conoscendo pregi e difetti di buona parte degli avversari odierni. Ecco perché Tabarez medita un profondo rimpasto con il ritorno al più classico dei 4- 4- 2, con Cavani utilizzato nel ruolo di seconda punta a fianco di Forlán, col rientro di Godín al centro della difesa e con l’ingresso anche di Alvaro Pereira nella linea mediana. Questa, almeno, è la squadra che è stata “spiata” da alcuni cronisti uruguaiani muniti di potenti teleobiettivi e appostatisi su una collina nei pressi del campo di allenamento in occasione dell’ultima seduta a porte chiuse.
tuttosport
MONDIALI 2010/ Uruguay Olanda, sfida tra emigranti del pallone
Due semifinali, due storie simili e opposte. Uruguay contro Olanda e Germania contro Spagna ad assomigliarsi a coppie. Prendete la partita di questa sera, che mette di fronte due realtà simili per dimensioni geografiche e, soprattutto, per storie calcistiche. Sono Paesi costituiti da emigranti del pallone, che sanno rendere grande la propria Nazionale andando a farsi in giro per il mondo quell'esperienza negata a casa loro da campionati oggi di seconda fila. Dei 23 dell'Uruguay soltanto due calciatori giocano in patria e, di questi, l'unico titolare è Arevalo del Penarol.
Tra i 23 dell'Olanda si sale a nove giocatori militanti nell'Eredivisie, ma soltanto quattro di questi sono tra i titolari prescelti da Van Marwijk: Stekelenburg, Van der Wiel, Van Bronckhorst e l'ultimo aggiunto Ooijer, con il terzino dell'Ajax già pronto a salutare l'Olanda, viste la giovane età e la considerevole bravura. Detto questo, i pronostici danno per logici favoriti gli oranje: messe sul piatto le singole squadre, non si può neanche paragonare il loro tasso tecnico rispetto alle qualità dei sudamericani, che fanno della determinazione e dell'applicazione le qualità su cui puntare. Olanda che comunque non si fida del ruolo che le hanno ritagliato addosso, anche in presenza di pesanti squalifiche come quelle di Suarez e Fucile e dei problemi fisici che mettono fuori causa Lugano e Lodeiro. Perché è un ruolo scomodo, dove devi essere tu a dimostrare qualcosa in più della controparte, anche se mancano elementi preziosi come Van der Wiel e, soprattutto, De Jong, entrambi squalificati. Gli uomini di Van Marwijk non dovrebbero avere problemi a evidenziarlo, come hanno fatto finora con un calcio estremamente pratico, impreziosito dalla qualità del quartetto che si muove in attacco.
il sussidiario
Olanda-Uruguay e Germania-Spagna: da martedì le semifinali mondiali
Si giocano il 6 e il 7 luglio. Il mondiale delle stelle cadute: da Messi a Cristiano Ronaldo.
Franco Pennello - ilsalvagente.it
Non è un mondiale tutto latino-americano come sembrava. Da martedì, in semifinale, si trovano - infatti - tre grandi del calcio europeo, la Germania, la Spagna e l'Olanda e la meno attesa delle latino-americane: l'Uruguay, che da 40 anni non arrivava fin sulla vetta.
Le sfide ricominciano martedì prossimo, 6 luglio, alle 20, 30 a Città del Capo, dove si troveranno di fronte Olanda e Uruguay.
Mercoledì 7, invece, a Durban si affronteranno, sempre alle 20,30, le due squadre che si sono qualificate oggi: Germania e Spagna in quella che sembra una vera e propria finale anticipata.
Messi, oggi è caduta un'altra stella
Polvere di stelle. Il Sud Africa delude non solo per il gioco, ma anche per le star più celebrate.
Ora c'è anche Lionel Messi, tra le stelle cadute di questo Mondiale 2010 che sembra stregato per palloni d'ora e affini.
Nelle uscite precedenti dell'Argentina, Messi aveva almeno dettato i tempi degli attacchi di Tevez e Higuain, oggi - contro la Germania - è stato completamente neutralizzato dalla difesa tedesca.
Deludono i campioni di Barcellona e Real Madrid
Dal Barcellona (è la squadra di Messi) al Real Madrid: sono tanti i flop dei campioni più attesi: il più clamoroso, finora, era stato quello di Cristiano Ronaldo, che ha concluso la sua ultima partita contro la Spagna sputando in una telecamera.
E a Madrid (dove il portoghese ormai da un anno gioca con il Real, senza mai convincere del tutto neppure lì) non l'hanno presa benissimo.
È, comunque, un Mondiale senza stelle, ormai lo si è capito.
Grazie all'eliminazione di molte big, infatti, sono tanti i calciatori superpagati che hanno tradito le notevoli attese della vigilia. Ed è una lista abbastanza folta.
D’altra parte, fi ora, da mediani. Un Campionato del Mondo da palla lunga e pedalare come dimostrano le qualificazioni agli ottavi di Corea del Sud, Ghana, Usa, Slovacchia, Paraguay e Giappone.
Solo un gol per Cristiano Ronaldo
Su tutti c'è il pallone d'oro Cristiano Ronaldo, che - a differenza di Messi (nella foto) - è stato impalpabile in tutto il mondiale e, cosa più grave per i tifosi portoghesi, proprio nel quarto di finale giocato dalla sua nazionale contro i “cugini” della Spagna, e che esce dal mondiale con delle prestazioni che non reggono la sua fama, e con un gol all'attivo nel 7 a 0 rifilato dai portoghesi alla Corea del Nord.Impalpabili Rooney e Lampard
Altri flop clamorosi sono quelli delll'attaccante del Manchester United Wayne Rooney e del centrocampista del Chelsea Franky Lampard. Entrambi hanno trascinato i loro club per tutta la stagione, ma una volta alla sfida mondiale non si sono fatti trovare pronti. Non a caso l’Inghilterra è stata rispedita a casa dalla Germania.Subito a casa Ribery
Un altro flop è Frank Ribery, che dopo aver conquistato la finale di Champions (non giocata per squalifica) ha contribuito con tutti francesi all'ammutinamento di mister Domenech, e quindi al Campionato fallimentare dei transalpini. Ma questo, forse, è un discorso a parte.Irriconoscibile Eto’o
Ma hanno deluso anche le stelle africane. L'interista Eto'o ha segnato, ma come al solito quando gioca nel Camerun (che è poca cosa) va in campo troppo responsabilizzato e cessa di colpo di essere l'Eto'ò che conosciamo.Drogba ha un’attenuante
Una attenuante in più ce l'ha invece Drogba: è arrivato al Mondiale con un braccio rotto e ricucito in extremis. Ma ha comunque ciccato un'occasione unica come il Campionato del Mondo in terra d'Africa.Buffon pure
E poi assieme all'Italia campione del Mondo ha deluso anche quello che un tempo era considerato il più forte portiere della terra: quel Gigi Buffon che in questa edizione ha disputato solo 45 minuti e poi si è accomodato in panchina per un'ernia al disco che lo falcidia da anni.Ma nel clud Italia il capocannoniere del campionato, Di Natale, e la prima punta, Gilardino, sono stati proposti per una partecipazione straordinaria a "Chi l'ha visto?".
Ancora puà riscattarsi Torres
Ci sono poi calciatori che finora hanno deluso, ma - essendo le loro squadre ancora in corsa - che possono ancora riscattarsi. Uno di questi è El Nino Fernando Torres che è in una condizione lontana anni luce da quella dell'ultimo campionato europeo in cui ha trascinato la sua Spagna alla vittoria finale.Così come Kakà
E può ancora riscattarsi anche il brasiliano Kakà, che dopo una stagione deludente al Real Madrid - soffre di pubalgia - ancora stenta a decollare: qualche assist fin ora lo ha pure regalato, ma da lui ci si attende molto di più.Mondiali/ Olanda e Uruguay in semifinale, disastro Brasile
Roma, 2 lug. (Apcom) - Ieri a Port Elizabeth la festa è stata tutta arancione mentre il Brasile seppelliva l'era Dunga sotto una coltre di rimpianti. L'Olanda centra il colpaccio in rimonta. I verdeoro chiudo il primo tempo con un gol di vantaggio (Robinho) e la partita in mano. Nella ripresa l'autogol di Felipe Melo (anche se lui nega), che devia in rete una punizione di Sneijder, fa saltare i nervi ai brasiliani e al centrocampista della Juventus che dopo pochi minuti viene espulso. L'interista Snejder al 68' firma il gol che accende gli entisiasmi e porta gli 'orange' per la quarta volta alle semifinali Mondiali: nel 1974 e nel 1978, proprio all'epoca dell'Arancia Meccanica di Johan Cruijff, riuscì poi a conquistare l'accesso alla finalissima, persa in entrambi i casi contro i padroni di casa (1-2 contro la Germania Ovest nel prima caso, 1-3 dopo i tempi supplementari contro l'Argentina nel secondo). L'Olanda di Sneijder e Robben ha inanellato cinque vittorie consecutive, un ruolino di marcia mai verificatori prima. In Brasile intanto sono già partiti i processi contro Dunga, che prima di dire addio alla selecao si è assunto tutte le responsabilità senza rinnegare le sue scelte, e i giocatori (Felipe Melo il più bersagliato). Per l'Olanda ora si apre una strada apparentemente abbordabile per arrivare alla finale. Sneijder oggi lo ha detto che questa squadra può "arrivare fino in fondo" e conquistare quel trofeo che manca in bacheca, ma deve stare attenta alle docce fredde come ha insegnato l'ex favoritissimo Brasile. Martedì a Citta del Capo (20.30) gli olandesi affronteranno il sorprendete Uruguay che centra le semifinali dopo 40 anni di attesa ai calci di rigore. A Johannesburg Muntari sblocca al 47' ma il solito Forlan ristabilisce il pareggio al 55' della ripresa, si va ad oltranza fino al 122' quando Gyan sbaglia il calcio di rigore che avrebbe regalato al Ghana, unica rappresentante africana, la qualificazione (Suarez espulso). Ai rigori il portiere della Lazio Muslera si esalta e il risultato finale di 5-3 racconta di due errori dal dischetto per i ghanesi e di uno per gli uruguyani, prima del rigore decisivo di Abreu.
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