Sport Land News

F1, Gp Austria gara in diretta dalle ore 14

La cronaca live con twitter

Partenza alle ore 14 per il GP dell'Austria, nono appuntamento del Mondiale F1 2016 che si corre al Red Bull Ring. 71 giri di gara che seguiremo come sempre con la nostracronaca diretta, in parallelo sul web e sul canale Twitter dedicato @autosprintLIVE
Teatro di gara sono i 4.326 metri del circuito di Spielberg, pista dai rettilinei veloci intervallati da curve "secche", che privilegia un assetto aerodinamico scorrevole. Dellecaratteristiche e della storia di questa gara ne abbiamo già parlato, come pure dei problemi causati dai nuovi cordoli. Ricordiamo comunque che le due zone di attivazione del DRSsono il rettilineo di partenza e quello fra le curve 2 e 3. 
In questa occasione la Pirelli ha portato le mescole più morbide della gamma: ultrasoft viola, supersoft rosse e soft gialle. Data la prevista grande usura (e quindi breve durata) delle ultrasoft, i tecnici gommisti prevedono vadano sostituite entro il 10° giro con soft, e poi altre soft al 40° giro. Teoricamente un poco più veloce la tattica di chi partirà con le supersoft (come Ferrari e Red Bull) ma sempre su due soste, con cambi gomme al 16° e 44° giro. Il problema è che non tutti hanno 2 set di soft a disposizione, come Vettel e Raikkonen che quindi opteranno per un'altro treno di supersoft. In ogni caso la gara appare aperta a varie possibilità strategiche (c'è chi non esclude a priori una sola sosta) e resta comunque da vedere se arriverà la pioggia.

Euro 2016,donata maglia azzurra a Vettel. Tedesco rifiuta regalo Sky per compleanno tenetela per lacrime

Inusuale e divertente siparietto calcistico al termine delle qualifiche del Gran Premio d'Austria. L'inviata di Sky ha avvicinato il ferrarista Sebastian Vettel con in mano una scatola. "E' un regalo per il tuo compleanno di domani", ha spiegato e viste le resistenze del tedesco l'ha aperta estraendo e spiegando una maglietta della nazionale italiana di calcio. Chiara allusione alla sfida nei quarti Italia-Germania di stasera a Bordeaux a Euro 2016. Pur divertito Vettel non ha comunque preso la maglia spiegando ironicamente: "Tienila tu, ti aiuterà per asciugarti le lacrime...".
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Doping: via capo laboratorio Rio2016 Brasile Olimpiadi

(ANSA) - RIO DE JANEIRO, 1 LUG - Il capo del servizio antidoping dello sport brasiliano Marco Aurelio Klein è stato licenziato e sostituito con Rogerio Sampaio, ex judoka, medaglia d'oro alle Olimpiadi di Barcellona nel 1992. La decisione è stata presa dalle autorità sportive brasiliane dopo che il laboratorio di Rio de Janeiro è stato sospeso dalla Wada (l'agenzia mondiale antidoping) per non aver rispettato gli standard previsti. Sampaio dovrebbe incontrare i vertici della Wada nella prossima settimana permettere a punto un piano in grado di ripristinare la piena funzionalità del laboratorio in vista delle Olimpiadi. Se il laboratorio di analisi di rio non dovesse essere in grado di assolvere ai suoi compiti, il Cio potrebbe far effettuare i test antidoping presso un'altra struttura, probabilmente scelta fra i laboratori di Los Angeles, Salt Lake City, Bogotà, L'Avana e Città del Messico.

Rio2016 Brasile Olimpiadi :nuoto, Ledecky farà 200, 400 e 800sl

(ANSA) - OMAHA (USA), 3 LUG - Katie Ledecky è pronta a sfidare il mondo in tre prove di stile libero alle Olimpiadi di Rio, dopo aver dominato i trial Usa a Omaha, in Nebraska. A parte i 100, dove è giunta solo settima e quindi non qualificata nemmeno per la staffetta, la diciannovenne olimpionica sarà iscritta nei 200, dove la aspetta Federica Pellegrini, nei 400 e negli 800 e punterà a imitare la connazionale Debbie Meyer, che alle Olimpiadi di Città del Messico 1968, a 16 anni, vinse l'oro in tutte e tre le prove. Nel mirino della ragazza di Bethesda c'è anche l'impresa dell'australiana Shane Gould, che ha Monaco '72 vinse tre ori e stabilì altrettanti record mondiali nei 200 e nei 400sl e nei 200 misti. Ledecky ha vinto la prova degli 800 in 8'10''32, ben lontana dal suo record del mondo "8'06''68) stabilito a gennaio, ma comunque con un vantaggio di dieci secondi sulle altre concorrenti.
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Italia Germania finisce 6-7, sfuma ai rigori il sogno azzurro

Germania in semifinale di Euro 2016: l' Italia è stata sconfitta 7-6 dopo i calci di rigore. tempi regolamentari ed i supplementari si erano conclusi sull'1-1.
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F1: Austria, pole position per Hamilton, Raikkonen in 2/a fila davanti al penalizzato Rosberg. Vettel 9/o

(ANSA) - ROMA, 2 LUG - Lewis Hamilton (Mercedes) ha conquistato la pole position del Gran Premio d'Austria, nona prova del Mondiale di Formula 1. Con il tempo di 1'07"922 è stato il più veloce nelle qualifiche. Sesto tempo ma seconda fila per Kimi Raikkonen, che approfitta della retrocessione di cinque posti di Nico Rosberg, secondo come tempi e settimo in griglia, e di Sebastian Vettel, quarto crono ma nono al via, penalizzati per la sostituzione del cambio. In prima fila partirà la Force India di Nico Huelkenberg e in seconda, con Raikkonen, la McLaren di Jenson Button.

Tour: Cavendish prima maglia gialla

(ANSA) - ROMA, 2 LUG - Mark Cavendish (Team Dimension Data) ha vinto in volata la prima tappa del Tour de France, da Mont Saint-Michel a Sainte-Marie-du-Mont di 188 km. Il corridore britannico ha bruciato sul traguardo il tedesco Marcel Kittel (Etixx-Quick Step) e lo slovacco Peter Sagan (Tinkoff) campione del mondo. L'arrivo a Utah Beach è stato caratterizzato dalla caduta di cinque-sei corridori a poche centinaia di metri dal traguardo. Cavendish ha conquistato la maglia gialla di leader del Tour, la prima della sua carriera.

Euro2016 Bangladesh, Azzurri col lutto al braccio

La Nazionale azzurra di calcio giocherà con il lutto al braccio questa sera contro la Germania per commemorare le vittime italiane della strage terroristica di Dacca. Lo apprende l'Ansa. La Federcalcio ha presentato formale richiesta di autorizzazione all'Uefa, che l'ha concessa. Un tragico filo rosso unisce Italia-Germania di stasera a Bordeaux, valida per i quarti di finale di Euro 2016, e la sfida tra le due nazionali che si giocò quattro anni fa a Varsavia, per le semifinali della precedente edizione del torneo continentale. Oggi gli Azzurri giocheranno con il lutto al braccio per commemorare le vittime italiane della strage di Dacca, in Bangladesh, la stessa fascia nera che allora, era il 27 giugno, la squadra allenata da Cesare Prandelli volle indossare come omaggio al carabiniere scelto Manuele Braj, ucciso pochi giorni prima in un attentato in Afghanistan. "Le ore che precedono l'importante quarto di finale di Euro 2016, che vedrà questa sera gli Azzurri impegnati allo 'Stade de Bordeaux' contro la Germania - ha affermato poi la Federcalcio in una dichiarazione ufficiale all'Ansa - sono state funestate dalla tragica notizia della morte di cittadini italiani nell'attentato terroristico in Bangladesh. La Federazione italiana giuoco calcio, la Nazionale e tutto lo staff partecipano commossi al cordoglio delle famiglie e dell'intero Paese. A tal proposito, è stata accolta la richiesta inoltrata dalla Figc alla Uefa di poter indossare il lutto al braccio in occasione della gara con la Germania in segno di comune partecipazione in un momento di così grande dolore".
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#ITALIAGermania: De Rossi in panchina, Sturaro è pronto live diretta

Daniele De Rossi migliora e spera. E' una vigilia batticuore, da vivere minuto dopo minuto, quella del centrocampista azzurro. Domani c'è Italia-Germania, e lui vorrebbe esserci a tutti i costi, come fu quattro anni fa nella semifinale di Euro 2012. Invece, molto probabilmente, finirà come a Dortmund nel 2006: De Rossi era fuori, per scontare l'ultima giornata di squalifica dopo la gomitata a Mc Bride, e a tifare per i suoi compagni anche per avere la gioia di giocare ancora. Il dubbio della partitissima è il più pesante di questo Europeo, anche perche' il centrocampo azzurro e' decimato: Thiago Motta squalificato, Candreva ancora out.



De Rossi è giocatore chiave, ma Conte non sembra intenzionato a fare sconti: "e' in condizioni discrete, ma sappiamo che domani servira' essere al centoventi per cento: faro' scelte in serenita', per chi va in campo e per i cambi". Il romanista stamattina a Montpellier, nell'ultimo allenamento prima della partenza per Bordeaux, e' arrivato in anticipo al campo, come negli ultimi due giorni, per le cure che servono a riassorbire l'ematoma causato dalla botta subita con la Spagna. Poi ha preso parte alla seconda parte dell'allenamento con i compagni, e per un attimo il sorriso e' tornato.
Ma le conseguenze del dolore si fanno sentire qualche ora dopo, e anche ieri il miglioramento del mattino aveva virato al pessimismo in serata. A conti fatti, l'operazione realistica e' provare a recuperare il giocatore perche' possa andare almeno in panchina, e tornare utile in caso di emergenza o di rigori. La sostituzione e' gia' pronta. Entrerà Sturaro. Il ruolo di regista centrale dovrebbe spettare a Parolo, che si dovrà adattare "ma in un contesto che non e' un'incognita", la postilla di Conte. Sturaro invece dovra' metterci corsa e muscoli per contrastare il triangolo d'oro della Germania - Muller, Ozil, Draxler, che giostrano davanti ai due mediani Khedira e Kroos -. Florenzi e De Sciglio le ali, e sull'apertura del gioco con velocita', appena rubata palla agli avversari, punta tutto il ct. A Pellè invece toccheranno gli straordinari: "Quale e' l'Italia-Germania che ricordo di piu'? Spero quella di domani", ha detto il centravanti con un pizzico di sana follia
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Ciclismo: domani Maratona dles Dolomites

(ANSA) - BOLZANO, 2 LUG - Al via domani la Maratona dles Dolomites in Alta Badia. Sono attesi 9.000 ciclisti provenienti da 65 nazioni. La partenza è prevista per le ore 6.30. Tra i partecipanti anche ciclisti da Qatar, Giappone, Corea, Colombia e Kazakistan. Grande affluenza da parte di nomi noti: In sella vi saranno Alex Zanardi, Miguel Indurain, Manfred Mölgg, Dorothea Wierer, Davide Cassani, Roberto Sgalla, Federico Pellegrino, Stefano Baldini, Maria Canins e altri.
    Il muro del gatto, una deviazione con pendenza massima del 19%, che attraversa La Villa per poi ricongiungersi alla strada principale che porta verso l'arrivo a Corvara, sarà l'ultima prova che i ciclisti del percorso medio e lungo dovranno affrontare al secondo passaggio per il paese. Il percorso lungo è di 138 km con un dislivello di 4230 m, il percorso medio è di 106 km (3130 m), mentre il percorso Sellaronda è di 55 km (1780 m). "Siamo partiti trent'anni fa e non ci siamo mai fermati. Un viaggio lungo e bello", afferma l'organizzatore Michil Costa.

Rio2016 Olimpiadi Brasile: Italia Team, 17 azzurri scherma

 Conclusi i Campionati Europei Assoluti di Torun 2016, la Federazione Italiana Scherma ha ufficializzato gli atleti che prenderanno parte ai Giochi Olimpici di Rio. Dal 6 al 14 agosto saranno 14 gli azzurri che andranno a caccia di una medaglia individuale, a cui si aggiungeranno, per le gare a squadre, altri tre atleti in qualità di riserve, componendo una delegazione complessiva di 17 tra uomini e donne. Nel fioretto femminile (una sola gara individuale il 10 agosto), a salire in pedana per l'Italia saranno Elisa Di Francisca e Arianna Errigo, finaliste della gara di fioretto a Londra 2012. Nel fioretto maschile, indicati Giorgio Avola, Andrea Cassarà e Daniele Garozzo per la prova individuale, mentre Andrea Baldini sarà a disposizione per la gara a squadre.
    Rossella Fiamingo sarà l'unica azzurra in gara nella prova di spada femminile individuale (6 agosto) e che segnerà l'esordio del programma di scherma.
ansa

Calcio in carcere: fa gol anche l'arcivescovo Lorefice


Non è bastato un gol dell'arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice per evitare la sconfitta alla squadra dei sacerdoti, rinforzata da tre seminaristi. Il risultato finale parla chiaro: 8 a 3 per i detenuti, allenati da Magda Dimitri. La compagine dei reclusi dell’Ucciardone si è rilevata imbattibile, grazie al talento di due bomber stranieri, un rumeno e un albanese e ben orchestrata dal regista Emmanuel, un giovane recluso che sta compiendo un cammino in carcere con i volontari del Rinnovamento nello Spirito. 

«Questa partita di calcio è stata una opportunità bella anche – ha affermato l’arcivescovo Corrado Lorefice – perché abbiamo notato che nel volto delle persone detenute c’era la gioia di sentirsi ricordati da qualcuno, quale segno di prossimità e di speranza. Loro sanno che se sono qui ci sarà anche un motivo, dovuto alla loro vita segnata dalla fragilità e al contempo hanno bisogno si sapere che c’è possibilità di riscatto». Oltre a quella di Lorefice, le altre due reti per la squadra del clero, sono state siglate da don Massino Pernice che si è incuneato nelle maglie della difesa di casa ed ha trafitto il portiere con due fendenti imparabili. Nel computo delle occasioni da rete, anche una traversa colta dal funambolo della squadra dell’arcidiocesi palermitana don Dario Chimenti. 

La partita di calcio disputata al carcere dell’Ucciardone è stata organizzata in occasione e nello spirito del Giubileo della misericordia lunedì scorso. La direttrice della casa circondariale, Rita Barbera aveva accolto l’iniziativa del personale e dei volontari della diocesi quale segno di integrazione e di amore verso i reclusi. 

«È stata una giornata diversa per la particolarità dei protagonisti scesi in campo – ha affermato Barbera – che hanno sentito il bisogno di un contatto diretto con le persone recluse. Lo sport oggi è divenuto protagonista per i nostri detenuti». 

Al termine dell’incontro uno scambio di regali: don Corrado ha donato ai reclusi le divise complete per due squadre ed è stato ricambiato con uno sgabello dipinto sullo stile dei maestri carrettieri siciliani. 

Questa la formazione del clero dell’arcidiocesi di Palermo: Sergio Matranga, Angelo Giudice, Marco Vaglica, Emanuele Crivello, Roberto Ciulla, Lorenzo Iacono, Pino Grasso, Danilo Ragolia, Roberto Ciulla, Massimo Schiera, Dario Chimenti, Corrado Lorefice, Massimo Pernice. Assistente spirituale Salvatore Biancorrosso. Arbitro Mario Chifari.
Avvenire

Alex Schwazer: 'Qualcuno non vuole che vada a Rio'



E' giallo sulla vicenda che vede coinvolto il campione Alex Schwazer in una nuova vicenda di doping. Ma il campioine maratoneta non ci sta: "Siamo di fronte a una vicenda sporca, di sicuro faremo subito una denuncia penale contro ignoti". Così il legale di Schwazer, Gerhard Brandstetter, nella conferenza stampa a Bolzano, respinge con fermezza la notizia riportata sulla Gazzetta dello Sport, secondo cui l'atleta sarebbe stato trovato nuovamente positivo al doping.
"Non possiamo accettare tutto questo - ha sottolineato - è ingiusto. Alex in questa vicenda non ha alcuna responsabilità, cercheremo di acclarare la verità. La vicenda è strana: una prova a gennaio negativa e a maggio dopo che ha vinto a Roma risulta positiva con sostanze anaboliche che nulla hanno a che fare con sport di resistenza.
"Qualcuno non vuole che io vada alle Olimpiadi, i tempi sono stretti, ma io andrò fino in fondo per chiarire tutto. Come 4 anni fa sono qui a metterci la faccia, ma oggi non ci saranno scuse perché non ho commesso alcun errore, allora ho sbagliato, stavolta no. Da un anno e mezzo con tanta fatica sto facendo di tutto con Sandro (Donati ndr) per dimostrare che il mio ritorno sia pulito. E' un incubo, la peggior cosa che mi poteva succedere ma ci giuro che si andrà fino in fondo".
A giurare sulla 'pulizia' dell'atleta e a parlare di 'provocazione' è il tecnico di Schwazer: "Non lascerò mai Alex".  "E una vicenda incredibile nella tempistica, un campione risultato pulito a gennaio è stato riesaminato non si sa perchè e trovato positivo. Inoltre - ha proseguito Donati - il testosterone, trovato in tracce minime, ad Alex non serve. Questo potrebbe essere il doping di uno scemo, che non porta da nessuna parte".
ansa

Euro 2016: il quadro degli ottavi

Grazie al gol di Brady contro l'Italia nei minuti finali, l'Irlanda è l'ultima delle ripescate come migliori terze.
Questa la griglia degli ottavi di finale di Euro 2016:
Svizzera-Polonia (sabato 25 giugno a Saint-Etienne, ore 15)
Galles-Irlanda del Nord (sabato 25 giugno a Parigi, ore 18)
Croazia-Portogallo (sabato 25 giugno a Lens, ore 21)
Francia-Irlanda (domenica 26 giugno a Lione, ore 15)
Germania-Slovacchia (domenica 26 giugno a Lille, ore 18)
Ungheria-Belgio (domenica 26 giugno a Tolosa ore 21)
Italia-Spagna (lunedì 27 a Parigi-Saint Denis, ore 18)
Inghilterra-Islanda (lunedì 27 giugno a Nizza, ore 21).

Nba, i Cavs vincono il loro primo titolo

 I Cleveland Cavaliers di LeBron James battono 93-89 i Golden State Warriors in gara-7 e vincono il loro primo titolo Nba.
    Nell'ultima sfida delle finali James ha messo a segno 27 punti, 11 rimbalzi e altrettanti assist, conquistando il suo terzo titolo Mvp.
    I Cavs regalano a Cleveland non solo la prima vittoria delle finali Nba, ma anche il primo titolo in un campionato maggiore in 52 anni: l'ultimo successo della città era stato quello nel campionato Nfl, vinto dai Browns nel 1964.
    Storica anche la prestazione dei Cavaliers, primi a rimontare e vincere il titolo partendo da uno svantaggio di 3-1 nella serie delle finali Nba.
ansa

Gran Premio Baku: domina Rosberg, secondo Vettel

Rosberg su Mercedes ha vinto dominando il Gp d'Europa a Baku. Secondo Vettel su Ferrari, terzo Perez, quarto Raikkonen, quinto Hamilton. Rosberg grazie alla vittoria di Baku consolida con 141 punti il suo primato nella classifica del mondiale piloti portando il suo vantaggio sul compagno di squadra alla Mercedes, il britannico Lewis Hamilton, da nove a 24 punti. Terzo il ferrarista Sebastian Vettel, che ha 45 punti di ritardo da Rosberg.
Per il tedesco della Mercedes è la quinta vittoria della stagione, la sua diciannovesima. Hamilton, partito dalla quinta fila dopo l'errore in qualifica, si è piazzato al quinto posto. Sul podio anche il messicano Sergio Perez su Force India, che ha superato nel finale Kimi Raikkonen, il quale al traguardo ha dovuto scontare anche 5 secondi di penalità per un'irregolarità: in precedenza la sua Ferrari aveva attraversato la linea dell'ingresso ai box.
A punti sono andati anche Valtteri Bottas con la Williams, sesto davanti a Daniel Ricciardo (Red Bull), che era partito in pole a fianco di Rosberg. Ottavo posto per l'altra Red Bull di Max Verstappen, nono per la Force India di Nico Hulkenberg e decimo per la Williams di Felipe Massa.
ansa

Albania, tutte le combinazioni per gli ottavi: De Biasi tiferà anche per l'Italia

Saranno tre giorni vissuti con l'ansia che pervade la mente, durante i quali nessuno avrà voglia di pensare alle vacanze: l'Albania di De Biasi ha fatto il primo passo verso la grande speranza, ora dovrà vestire gli scomodi panni del gufo. La vittoria con la Romania ha regalato alle Aquile il terzo posto del proprio gruppo, così la qualificazione agli ottavi dell'Europeo è legata alle classifiche finali degli altri gironi: andranno avanti le migliori quattro terze e la nazionale guidata dal c.t. italiano non è messa benissimo. Appena 3 punti, differenza reti di -2, un solo gol segnato: ma nulla è perduto e c'è chi può far peggio. Il problema è che ne servono almeno due.
Gianni De Biasi, 60 anni, c.t. dell'Albania. Reuters
Gianni De Biasi, 60 anni, c.t. dell'Albania. Reuters
PRIMI SCENARI — In due gironi su cinque la terza classificata ha già 3 punti: la Slovacchia, nel gruppo B, e l'Irlanda del Nord, nel gruppo C. L'Albania può solo sperare che la loro differenza reti peggiori: dunque, la Slovacchia (ora a 0, ma con già 3 gol all'attivo) dovrebbe perdere con 3 gol di scarto contro l'Inghilterra e l'Irlanda del Nord (ora a +1 con 2 reti segnate) con 4 gol di scarto contro la Germania. Nel gruppo B, in realtà, c'è anche un'altra possibilità: in caso di doppia sconfitta di Galles (con la Russia) e Slovacchia, sarebbero i britannici ad arrivare terzi in virtù dello scontro diretto e in tal caso dovrebbero perdere con tre gol di scarto per avere una differenza reti inferiori all'Albania. Ipotesi non proprio fantascientifiche, ma obiettivamente molto complicate. Saranno anche i primi due raggruppamenti a chiudersi, uno lunedì sera, l'altro martedì (gare in programma alle 18): dovesse andar male, De Biasi potrebbe concentrarsi sugli altri.

LE SPERANZE — Anche nel gruppo D l'Albania potrà limitarsi a guardare una sola partita, Repubblica Ceca-Turchia, augurandosi che i cechi non vincano, altrimenti arriverebbero a quota 4.Un pari lascerebbe entrambe le squadre dietro De Biasi, Terim può scavalcarlo solo vincendo con due gol di scarto. Infine si arriva all'ultimo giorno, molto probabilmente quello decisivo: mercoledì alle 18 si giocano Islanda-Austria e Ungheria-Portogallo. Due sole combinazioni possibili: la sconfitta di Cristiano Ronaldo (ora a quota 2 dopo due pareggi) abbinata alla vittoria dell'Islanda o dell'Austria. Un successo o un pari dei lusitani o un pareggio nell'altra sfida manderebbe aritmeticamente la terza classificata del gruppo F davanti all'Albania. Si chiude con il girone dell'Italia: Conte può dare mano al connazionale vincendo o pareggiando con l'Irlanda se contemporaneamente il Belgio fa lo stesso con la Svezia (meno realistica l'ipotesi che Ibra batta i Diavoli Rossi con 4 gol di scarto), in modo tale che la terza non superi i 2 punti. Se De Biasi sarà ancora in corsa, tutta l'Italia avrà un motivo in più per tifare per gli azzurri in una gara che a quel punto non sarà del tutto inutile.
LA GUIDA — Ecco, in sintesi, tutte le combinazioni che favorirebbero l'Albania: occorre che se ne verifichino almeno due su cinque gruppi.
Gruppo B 
Slovacchia-Inghilterra 2 (con almeno 3 gol di scarto)
Russia-Galles X2
oppure 
Slovacchia-Inghilterra 2
Russia-Galles 1 (con almeno 3 gol di scarto)
Gruppo C 
Irlanda del Nord-Germania 2 (con almeno 4 gol di scarto)
Ucraina-Polonia 1X2
Gruppo D 
Croazia-Spagna 1X2
Repubblica Ceca-Turchia X
oppure 
Croazia-Spagna 1X2
Repubblica Ceca-Turchia 2 (con un solo gol di scarto)
Gruppo E 
Italia-Irlanda 1X
Svezia-Belgio X2
oppure
Italia-Irlanda 1X
Svezia-Belgio 1 (con almeno 4 gol di scarto)
Gruppo F 
Islanda-Austria 1
Ungheria-Portogallo 1
oppure 
Islanda-Austria 2
Ungheria-Portogallo 1

 Gasport 

L’AQUILA VOLA ANCORA: SADIKU DECIDE ALBANIA-ROMANIA

Tempo di verdetti, per il girone A di Euro 2016. Romania e Albania si sfidano a Lione e si giocano le rispettive speranze di qualificazione, con un occhio aSvizzera – Francia, di scena in contemporanea a Lilla. I rumeni, grazie a due rigori di Stancu, hanno ceduto solo all’ultimo respiro contro la Francia, e hanno strappato un buon pari alla Svizzera. Vincendo, avrebbero potuto centrare la qualificazione, addirittura al secondo posto, se la Francia fosse riuscita a battere la Svizzera. Ma anche con il pari tra Svizzera e Francia, una vittoria avrebbe consegnato alla squadra di Iordanescu un buon terzo posto a 4 punti, utili probabilmente per un ripescaggio agli ottavi. A vincere, però, è l’Albania di De Biasi, che finora aveva portato a casa qualche elogio per orgoglio e organizzazione, ma zero punti. La squadra balcanica raggiunge in una sola serata diversi traguardi: il primo gol e la prima storica vittoria in un Europeo, e inoltre il terzo posto nel girone A. Se saranno ottavi di finale, saranno i prossimi match degli altri gironi a dirlo. I rumeni, invece, tornano subito a casa.
Le formazioni
Nella Romania da segnalare, rispetto alle precedenti uscite, la presenza di Matelsulla sinistra al posto di Rat. A centrocampo Hoban e Prepelita con Pintilii in panchina, mentre il trio dei trequartisti torna quello del debutto contro la Francia, con StancuStanciu (da non confondere i due!) e Popa. In avanti Iordanescu cambia ancora: dopo Andone, titolare nel primo match, e Keseru, visto contro la Svizzera, ecco Alibec, meteora interista della stagione post-triplete.
Nell’Albania, Cana rientra dalla squalifica seguita all’espulsione nel primo match, ma De Biasi sceglie di farlo sedere in panchina confermando Ajeti del Frosinone, protagonista di una buona partita contro la Francia. Sul settore sinistro della difesa confermatissimo Hysaj del Napoli, mentre a centrocampo sono presenti due protagonisti della nostra serie B, Basha del Como e Memushaj del Pescara; Kukeli, titolare nelle prime due uscite, ha preso due cartellini gialli ed è squalificato. Confermato Sadiku come centravanti, alla ricerca del primo gol albanese nella competizione, in un 4-3-3 che, data la posizione bassa degli esterni, si può interpretare anche come 4-5-1. Arbitra il ceco Kralovec.
Primo tempo
La gara è subito molto combattuta a centrocampo. Il primo tentativo è del rumeno Stanciu, da fuori area; alto sulla traversa. La squadra di Iordanescu sembra nelle fasi iniziali la più brillante, e Berisha al 4° deve impegnarsi sulla conclusione di Hoban, bloccata in due tempi. Al 7′ bel tiro al volo di Stancu su respinta maldestra della difesa albanese; respinge ancora Berisha. La Romania fa la partita, mentre l’Albania non riesce mai a ripartire, con Sadiku isolatissimo in avanti e controllato senza particolari problemi dalla rodata coppia Chiriches-Grigore. È un monologo Romania, almeno per quanto riguarda i tentativi offensivi: al 13° ci prova anche Alibec, da fuori, con palla a lato.
Sussulto al 22°: l’Albania riesce a sorprendere la difesa rumena, avanzata in occasione di una punizione a favore, con un contropiede fulminante. Il cross rasoterra di Lila dalla destra viene raccolto da Lenjani, che però calcia incredibilmente alto con la porta spalancata. È comunque il preludio di una fase in cui l’Albania sembra aver preso le misure ai rumeni, non subisce più occasioni da gol e regge decisamente meglio la sfida, lottando a centrocampo con grinta a tackle veementi, rubando palla e riproponendosi con costanza in avanti. Al 34′ bella azione di Memushaj in area, dribbling, e cross deviato in angolo daTatarusanu. Prima della fine del tempo l’Albania riesce a coronare questa fase di predominio trovando il vantaggio, e il primo storico gol nella manifestazione continentale; sul bel cross di Memushaj dalla destra Tatarusanu esce male e Chiriches si perde Sadiku, che insacca con un bel colpo di testa. Il primo tempo si conclude dunque con la squadra di De Biasi in vantaggio, e momentaneamente al terzo posto nel girone.
Secondo tempo
Iordanescu deve pensare a recuperare il risultato. Fuori dunque Prepelita, dentro il talentuoso Sanmartean. La ripresa tuttavia inizia come si era concluso il primo tempo, con un’Albania più convinta e brillante. Al 56° Alibec deve uscire in barella per infortunio; dentro l’ex Udinese Torje. De Biasi risponde con un cambio in attacco: fuori il generosissimo Sadiku, autore del gol che decide il match, e dentro Balaj. La Romania adesso fa fatica, e non riesce a proporsi costantemente in avanti alla ricerca del pari. Al 62°, anzi, arriva una bella conclusione albanese con il solito Memushaj; il pallone è bloccato in due tempi da Tatarusanu.
Al 66′ Sanmartean si procura una punizione da buona posizione; il tiro viene però respinto dalla barriera. Iordanescu esaurisce i cambi già al 67′, giocandosi il tutto per tutto con l’inserimento di Andone, il centravanti titolare della gara contro la Francia. Al 69′, però, è ancora Memushaj, migliore in campo, ad arrivare al tiro a seguito di una bella combinazione in area: palla a lato. Al 71′ ci si mette anche il guardalinee, che ferma una bella combinazione rumena in area per un fuorigioco che pare proprio non esserci. Due minuti dopo l’Albania perde un pallone sanguinoso al limite dell’area, ma è straordinario il recupero di Ajetiin scivolata. La Romania adesso spinge: Andone è liberato davanti a Berisha e scaglia un gran destro che si infrange sulla traversa. È l’occasione migliore per i rumeni.
De Biasi vede vacillare la sua squadra, e corre ai ripari inserendo Roshi per lo stanco Lenjani. I tentativi rumeni adesso sono numerosi, ma condotti con foga e scarsa lucidità. All’82′ dentro per l’Albania anche il guerriero Cana al posto di Basha. È ancora l’Albania a rendersi pericolosa, con una conclusione di Mavrajsugli sviluppi di un corner che dà allo stadio l’illusione del gol. Gli uomini di De Biasi fiutano l’impresa storica, e raddoppiano gli sforzi, sospinti anche da una tifoseria sempre più eccitata. Nei cinque minuti di recupero la Romania non riesce più a rendersi pericolosa, e al fischio finale si scatena la festa albanese. Nei prossimi giorni De Biasi e soci si metteranno davanti alla tv, con la speranza che 3 punti possano valere un posto fra le quattro migliori terze. Ma anche se ciò non dovesse accadere, questo successo renderebbe il bilancio della spedizione in Francia più che positivo.
Francesco Toscano
IL TABELLINO
Romania – Albania 0-1
Reti: 43′ Sadiku
Romania (4-2-3-1): Tatarusanu; Matel, Grigore, Chiriches, Sapunaru; Hoban, Prepelita (dal 46° Sanmartean); Stancu, Stanciu, Popa (dal 67° Andone); Alibec (dal 56° Torje)
Albania (4-3-3): Berisha; Agolli, Mavraj, Ajeti, Hysay; Memushaj, Basha (dall’82° Cana), Abrashi; Lenjani (dal 77° Roshi), Sadiku (dal 57° Balaj), Lila
Ammoniti: Basha, Matel, Memushaj, Sapunaru, Torje, Hysay
http://www.europei-di-calcio-2016.com/

Buffon, mai visto gruppo così affiatato

Il Belgio è una squadra fortissima, ricca di talento. In alcuni episodi siamo stati fortunati, certo, ma credo di non aver mai visto un gruppo così unito e affiatato". Così' Gigi Buffon, dai microfoni di RaiSport, giudica il successo dell'Italia sul Belgio a Lione. "In futuro dobbiamo dare sempre il massimo, proprio come questa sera - dice ancora il portiere azzurro -, altrimenti la vittoria col Belgio sarà inutile. Ma sono convinto che la gente che era allo stadio oppure a casa, in tv, è stata orgogliosa di una squadra così".
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Euro 2016: Belgio-Italia 0-2. Azzurri in testa al girone

Belgio-Italia 0-2
L'Italia ha vinto la partita d'esordio all'Europeo in Francia battendo 2-0 a Lione il temutissimo Belgio e portandosi da sola in testa al gruppo E, davanti a Svezia e Irlanda, che oggi hanno pareggiato. Gli azzurri hanno tenuto una condotta moderatamente aggressiva fin dall'inizio e si sono presentati più volte dalle parti di Courtois, mentre il Belgio si è affidato soprattutto alle iniziative individuali dei suoi talenti ma i pericoli per Buffon sono venuti soprattutto da tentativi da lontano di Nainggolan. La svolta al 32', quando Giaccherini ha sfruttato al meglio uno splendido lancio di Bonucci. Enorme esultanza tra gli azzurri e a farne le spese è stato Conte, feritosi al naso in un 'corpo a corpo' con gli altri componenti della panchina. Poco dopo, Pellè ha sprecato di testa un'ottima occasione su assist di Parolo: la palla ha sfiorato il palo. Nella ripresa, il Belgio ha stretto d'assedio gli Azzurri, Lukaku ha sbagliato un gol fatto a porta vuota, ma è venuto il raddoppio azzurro con Pellè al 47'.
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BASKET Grissin Bon, sfuma ancora lo scudetto. Reggio Emilia si inchina a Milano

Si spegne ancora amaramente, e dolorosamente ancora al PalaBigi, il sogno della Pallacanestro Reggiana di conquistare il suo primo scudetto. Troppo più solida, e anche meno stanca a dirla tutta, l'EA7 in questa decisiva gara 6. Sospinta dal suo trio delle meraviglie Sanders-Simon-Gentile l'Armani ha conquistato il successo nel finale dopo che Reggio, per tutta la partita, era stata spesso in vantaggio e comunque a stretto contatto con gli avversari, provandoci fino all'ultimo con grinta e coraggio, senza mai arrendersi. Non è bastato. Ma, si ripartirà, come sempre.
L'avvio di gara è estremamente equilibrato. Si segna anche abbastanza per essere una gara 6 di finale scudetto. Al 3' il tabellone dice 9-9 e il trend equilibrato prosegue sino alla fine della frazione, con Aradori da una parte e Simon dall'altra in evidenza. Nel secondo quarto arriva, negli ultimi quattro minuti, il break della Grissin Bon:12-0 firmato Della Valle-Kaukenas e biancorossi che allungano sino al +11 del 7' (38-27).
Chiusa la prima metà della contesa in vantaggio di 9 lunghezze, in avvio del terzo parziale la Grissin Bon subisce il ritorno milanese, che le infligge un break di 7-0. Da quel momento gara di nuovo in totale equilibrio. A spezzarlo, negli ultimi secondi, una “bomba” di Needham, che regala ai padroni di casa il +5. I dieci minuti finali non sono certo uno spot per il basket, col gioco molto spezzettato, il nervosismo a mille e i canestri molto rari. Nella “bagarre” è l'intramontabile Kaukenas a salire in cattedra con 9 punti di fila, sulla sponda opposta rispondono Simon e Kalnietis e a 3' dalla conclusione il tabellone dice 61-62 pro Armani.
Quando poi Sanders, poco dopo, sigla il tiro da 3 del +5 il titolo tricolore sembra prendere la via della Madonnina. Reggio però non vuole arrendersi e a 50 secondi torna a -2 grazie a Della Valle. A 19 secondi dalla fine la Grissin Bon ha in mano il possesso del possibile overtime, ma la conclusione di Aradori si spegne sul ferro e Gentile infila, successivamente, i liberi che mettono in sicurezza la contesa.
Il tabellino
Grissin Bon Reggio Emilia-Ea7 Milano 70-74 (19-21, 38-29, 50-45)
Reggio Emilia: Aradori 8, Needham 5, Polonara 12, Lavrinovic 2, Della Valle 13, De Nicolao 3,Parrillo, Veremeenko 6, Kaukenas 18, Silins 3. N.e.: Bonacini. All.: Menetti.
Ea7 Milano: Mc Lean, Lafayette 3, Gentile 16, Cerella, Kalnietis 7, Macvan 7, Cinciarini 3, Sanders 13, Simon 15, Batista 10. N.e. Magro e Pecchia. All.: Repesa
Arbitri: Sabetta, Lanzarini, Martolini
Note - Tiri da 3: Reggio Emilia 6/32, Milano 7/18; tiri liberi: Grissin Bon 8/9, EA7 13/22. Usciti per 5 falli: Lavrinovic, Veremeenko. Spettatori: 3500. 

Rio2016 Olimpiadi Brasile Pallavolo Italia Volley ecco calendario torneo femminile

Reso noto dalla Fivb il calendario del torneo olimpico di pallavolo femminile, in programma a Rio de Janeiro dal 6 al 21 agosto. L'Italia, inserita nella pool B, giocherà contro Stati Uniti, Cina, Serbia, Olanda e Porto Rico.
    Al termine della fase a gironi le prime quattro classificate di ciascuna pool si qualificheranno ai quarti di finale. Le gare si disputeranno al Maracanazinho.
    Di seguito il calendario (orari italiani). 6 agosto: Serbia-Italia (ore 3:35); Cina-Olanda; Stati-Uniti-Porto Rico. 8 agosto: Cina-Italia (ore 14:30); Stati Uniti-Olanda; Serbia-Porto Rico. 10 agosto: Italia-Olanda (ore 16:35); Cina-Porto Rico; Stati-Uniti-Serbia. 12 agosto: Stati Uniti-Italia (ore 20); Cina-Serbia; Olanda-Porto Rico. 14 agosto: Italia-Porto Rico (ore 20); Serbia-Olanda; Stati Uniti-Cina.
    Brasile, Serbia e Giappone sono le avversarie delle azzurre nel primo weekend di World Grand Prix, in programma a Rio da giovedì.
   ansa

Calcio Euro 2016 Italia Conte: «Europei, piena fiducia nei 23»

Fiducia totale nei 23. L'importante è pedalare a testa bassa. All'indomani dell'arrivo della nazionale a Casa AzzurriAntonio Conte si mostra sicuro delle sue scelte e del lavoro impostato sino ad ora con i suoi ragazzi. Ieri l'arrivo in hotel e l'abbraccio degli italiani di Montpellier, oggi il primo allenamento aperto al pubblico: "Ci ha fatto molto piacere allenarci davanti a tanti tifosi italiani, ci hanno trasmesso energia, entusiasmo e passione, messaggi che la squadra riceve e che per noi sono importanti", ha spiegato Conte nella prima conferenza.
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Un ct determinato e deciso tenere il gruppo a riparo dallo scetticismo e dalle pressioni esterne: "Quello che avviene all'esterno deve riguardarci poco, dobbiamo rimanere concentrati su quello che stiamo facendo, dobbiamo pensare a lavorare e a migliorare i nostri principi e le nostre idee di gioco, senza curarci minimamente di quello che può arrivare dall'esterno - ha spiegato il ct -, che siano elementi negativi o positivi, non deve interessarci, non devono intaccare il nostro lavoro, dobbiamo andare avanti, rimanere onesti con noi stessi senza pensare se sta scendendo o salendo l'entusiasmo. Come dico sempre testa e bassa e pedalare senza guardare chi ci sta a fianco, ma a chi ci sta davanti".
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E davanti, calendario alla mano, c'è il Belgio: il debutto degli azzurri il 13 giugno a Lione. Conte sta lavorando seguendo le sue certezze e il lavoro dei suoi ragazzi giorno dopo giorno, momento dopo momento di ogni allenamento. "Stiamo cercando di lavorare per ottenere il meglio e il massimo da ognuno di noi, a cominciare da me. Non ci sono dubbi, non ci sono cose da chiarire, devo capire chi sono i giocatori che stanno meglio, ne ho scelti 23 e ho grande fiducia in tutti loro a prescindere da chi gioca, so cosa mi possono dare, ci sono tre partite, ne ho scelti 23 e so che giocheranno tutti". Neanche il problema del gol lo assilla, perchè alla fine "è importante creare le situazioni affinchè si possa gonfiare la rete, è importante buttare la palla dentro, ma serve anche un pizzico di fortuna per sbloccare certe partite. Non ho la sfera di cristallo per dirvi cosa accadrà, posso solo dire che continuiamo a lavorare per ottenere il meglio".
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Conte torna poi sulla scelta di Montpellier: "La nostra è stata una scelta molto accurata perchè ci assicurava quello che cercavamo, ovvero un ottimo centro sportivo, una cittadina tranquilla con una folta comunità italiana, un aeroporto sempre operativo, speriamo che questo connubio possa portare fortuna a noi e anche alla città". "Qui c'è l'ambiente ideale per soddisfare le nostre esigenze, me ne ero reso conto quando abbiamo fatto il sopralluogo, ne ho avuto conferma adesso, pensiamo di aver fatto tutto nella maniera migliore, abbiamo scelto una città piccola, confortevole e con tanti italiani".
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Erano circa 600 quelli che hanno assistito questa mattina al primo allenamento francese degli azzurri e che poi hanno ricevuto in regalo palloni e autografi, con lo stesso Conte in prima fila e che prima aveva iniziato la seduta con un discorso alla squadra. "Abbiamo solo stilato una sorta di programma di lavoro in vista della prima partita. Qui abbiamo trovato temperature più alte rispetto a Coverciano dove c'è stato cattivo tempo, meglio per la squadra perchè quando non c'è molto caldo si fa meno fatica, qui abbiamo trovato 27 gradi ed è importante acclimatarsi velocemente".
Avvenire

Intervista Schillaci: Italia ridammi notti magiche

Formidabile quell’anno 1990, l’estate dei Mondiali di calcio italiani. «Notti magiche / inseguendo un gol» – cantavano Bennato e la Nannini – e fermo immagine indelebile sugli occhi spiritati della “tigre” del Cep di Palermo, Totò Schillaci. È passato oltre un quarto di secolo da certe notti e il cinquantunenne Totò di strada ne ha fatta tanta. Come sottolinea Edoardo Bennato in prefazione all’autobiografia di Schillaci – scritta dal calciatore con Andrea Mercurio –Il gol è tutto (Piemme, pagine 288, euro 17,50), «Totò bambino è arrivato lontano, in quelle notti magiche, sotto il cielo di un’estate italiana».

Stiamo per rivivere altri notti magiche anche all’Europeo di Francia?
«Non si può accostare la Nazionale di Italia ’90 a questa di Antonio Conte. La nostra era una squadra straordinaria, una delle migliori di tutti i tempi. Farne parte, aver avuto la fiducia del ct Azeglio Vicini, è stata una soddisfazione immensa. Ero partito con poche chance di giocare e alla fine mi sono ritrovato ad essere il capocannoniere del torneo (sei gol), il vincitore della Scarpa d’oro e il secondo classificato al Pallone d’oro dietro a Lothar Matthäus campione del mondo con la Germania».

Ma quel Mondiale resta forse anche uno dei suoi più grandi rimpianti sportivi...
«Arrivare solo terzi da imbattuti, con appena un gol subito da Zenga fino alla semifinale, ed essere buttati fuori ai rigori dall’Argentina, dopo aver bloccato Maradona... Sono cose che anche a distanza di tanto tempo ci ripensi e sì, fanno un po’ male. Ma è andata così, fa parte del gioco».

Il bilancio della sua carriera è comunque positivo no?
«Sono stato molto fortunato. Ho cominciato a giocare sull’asfalto nella strada del mio quartiere a Palermo, circondato da gente che ha conosciuto la fame e la galera. Io ce l’ho fatta superando continuamente tutte le sfide che si sono presentate e afferrando al momento giusto l’occasione che mi veniva data».

Una sfida che oggi continua con la sua scuola calcio palermitana.
«Ho trecento ragazzi nella scuola di via Leonardo da Vinci ai quali insegno ogni giorno che se fai sport e ti allontani dai pericoli della strada prima o poi si presenterà la buona chance. L’importante è saper trovare una passione, e che sia per un pallone da calcio, da pallavolo o da rugby, per un paio di scarpette di danza o per uno strumento musicale, l’importante è che tu segua la tua passione e la tua vita diventerà più facile e sicuramente migliore. Io questo ho fatto, ho solo assecondato la mia passione di bambino e sono arrivato al grande calcio».

Prima però c’è stato un settennale di gavetta al Messina con allenatore il “Professore” Franco Scoglio come guida.
«Uno dei tecnici più bravi e forse dimenticati del nostro calcio, ma che è sempre presente nel mio cuore. La lezione più importante del Professore? Scoglio mi diceva: “Totò vai in campo e gioca come sai, vedrai che il gol arriverà”. Aveva ragione».

Nell’89 cade il Muro di Berlino e lei diventa il nuovo bomber della Juventus.
«Un passaggio facilitato dall’incontro di amici veri in campo e fuori, come Tacconi, il terzino Napoli e il più grande campione che ha espresso il nostro calcio negli ultimi trent’anni, Roberto Baggio. Roby è stato il nostro Maradona e l’ha dimostrato ancora di più quando ha chiuso la sua carriera in provincia, al Brescia».

Alla Juve con Trapattoni ci furono momenti di grande tensione quando il giorno della strage di Capaci le disse: «Avete ucciso anche Falcone».
«Quella sera mi presentai a tavola con la squadra ignorando la notizia... Il Trap si voltò verso di me e disse quella frase, ma non lo fece con cattiveria, era soltanto addolorato e sconvolto per l’accaduto. E io più di lui: lì per lì me la presi, oggi so che la morte dei giudici Falcone e Borsellino e di tutte le vittime di mafia non è certo imputabile al popolo siciliano, il quale è composto da gente che vive del proprio lavoro e non ha niente a che fare con la malavita».

Oggi gli ultrà se la prendono con i calciatori di colore, ieri invece si accanivano contro quelli meridionali e a lei gridavano «Schillaci ruba le gomme».
«Sono cose che mi danno molto fastidio, anche perché da sempre è un costume tipicamente italiano. Io non me la sono mai presa più di tanto e ho capito che un calciatore l’unica risposta agli ignoranti può darla solo in campo, giocando al meglio e divertendo la maggior parte della gente che va allo stadio per assistere a uno spettacolo e non per insultare il meridionale o il ragazzo di colore».

Il suo calcio aveva al massimo tre stranieri, oggi ci sono squadre che quando va bene schierano tre italiani.
«E infatti le conseguenze le stiamo vivendo e pagando sulla nostra pelle. Conte ha fatto una fatica enorme a trovare ventitré giocatori da portare agli Europei. Prendete uno come Zaza, è un ottimo attaccante, ma alla Juventus nel suo ruolo ha davanti altri quattro stranieri e gli tocca andare puntualmente in panchina».

E se Zaza diventasse lo Schillaci di Francia 2016?
«Glie lo auguro di cuore, un po’ mi somiglia: Zaza sa entrare a partita in corso e cambiarla, perché vede la porta come pochi altri attaccanti in circolazione».

Lei è stato il primo italiano a sbarcare in Giappone, che ricordi ha?
«Venivo da una stagione all’Inter piena di infortuni, avevo ventinove anni ma già mi sentivo a fine carriera, così accettai l’offerta molto vantaggiosa del Júbilo Iwata. All’epoca il calcio giapponese non aveva il seguito di adesso e le cose in questi vent’anni sono nettamente migliorate in tutta l’Asia. Per lavoro vado spesso in Cina con il Club Italia e la “rivoluzione” che stanno facendo, a partire dalle scuole calcio fino all’acquisto dell’Inter, mi fa pensare che non sono lontani i tempi in cui anche i cinesi avranno una nazionale competitiva».

Si dice che il calcio sia una “fede”, ma quella Schillaci ce l’ha a prescindere da un campo di pallone...
«Dio unisce tutti i puntini per creare il nostro disegno e io mi sono sempre trovato nei puntini giusti. Unendoli, uno dopo l’altro, è venuto fuori lo splendido disegno che sto vivendo: altri giorni e notti magiche, e questo lo considero un dono divino».
Avvenire