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Palermo salvo, Carpi retrocede in serie B

Il Palermo batte il Verona per 3-2 e si salva mantenendo un punto di vantaggio sul Carpi che vince a Udine per 2-1 ma retrocede in serie B. Nell'altra partita della serata Lazio-Fiorentina 2-4. Commozione a Roma e Udine per il saluto ai tifosi di Klose e Di Natale.
Salvezza sofferta fino all'ultimo minuto per il Palermo che si deve sudare la vittoria contro il Verona, già retrocesso. Il 3-2 finale è quasi il riassunto di una stagione difficilissima ma a lieto fine. Quasi un miracolo quello realizzato dai rosanero e dall'ultimo dei numerosi tecnici che quest'anno si sono avvicendati sulla panchina rosanero: Davide Ballardini. E' proprio l'allenatore, ritornato nel finale della stagione, il maggiore artefice di questa salvezza conquistata all'ultima giornata quando, poco più di un mese fa, tutto sembrava perso. Le reti di Vazquez, Maresca e Gilardino celebrano i tre grandi protagonisti della stagione rosanero, nel bene e nel male.
Non bastano i due gol di Verdi e la vittoria raccolta a Udine al Carpi, per conquistare la salvezza. Il successo casalingo del Palermo con il Verona già retrocesso lo condanna a ritornare nella serie cadetta, seppure a testa alta, dopo aver onorato il campionato fino all'ultimo minuto. L'Udinese chiude la stagione con una sconfitta e si congeda dalle sue tre bandiere: Di Natale, Domizzi e Pasquale. Un addio che Totò suggella con l'ultima rete in bianconero.
"Mi sono complimentato con i ragazzi che sono stati splendidi, da gennaio in poi abbiamo fatto 28 punti, una cosa straordinaria. Retrocedere a 38 punti lascia l'amaro in bocca, abbiamo fatto il massimo ma purtroppo non è bastato. Usciamo a testa alta da questo campionato". Fabrizio Castori rende onore al campionato del Carpi, che torna in B all'ultima giornata di campionato. "Possiamo guardarci allo specchio. So quello che abbiamo passato e che abbiamo vissuto, avevamo in squadra tanti ragazzi che erano all'esordio in Serie A - ha detto il tecnico al programma 'Serie A Live' (Mediaset Premium) - e fare un girone di ritorno così è un qualcosa di straordinario. Siamo un gruppo pulito e genuino. Non abbiamo pagato l'inesperienza, abbiamo pagato questa rivoluzione sbagliata della squadra. Io in estate sostenevo che questa squadra poteva salvarsi e infatti quando poi abbiamo riutilizzato la squadra della promozione le cose sono andate meglio, ma ormai era troppo tardi. Questa politica è stata sbagliata e retrocedere per un solo punto fa molto male. Il mio futuro sarà ancora al Carpi? Non lo so, devo ancora parlarne con la società, in questi giorni pensavo solo a questa partita e a chiudere al meglio la stagione".
"Il gol che porto nel cuore? Il primo, quello nel derby è stata un'emozione per me e per la squadra, è stato fantastico. Ho visto la gente piangere". Dai microfoni di Mediaset Premium, Miro Klose fa il bilancio dei suoi 5 anni con la maglia della Lazio, club a cui oggi ha dato l'addio con una rete, quella segnata su rigore contro la Fiorentina. "Ora non so cosa farò - aggiunge Klose -. Ho detto al mio manager che volevo finire bene la stagione e adesso vediamo cosa c'è sul tavolo e poi decidiamo. La partita che porterò nel cuore? La finale di Coppa Italia contro la Roma". Poi una battuta sul rigore di oggi: "mi hanno messo un po' di pressione perché non tiro mai i rigori, ma alla fine va bene così".
"Il primo tempo è stato il più brutto della mia gestione. La Fiorentina, squadra assai fastidiosa, ha dominato. Ma nella ripresa potevamo anche pareggiare. Dispiace chiudere con una sconfitta, ma ho vista una buona Lazio, soprattutto per la reazione del secondo tempo". Simone Inzaghi a 'Serie A Live' commentata così il ko 4-2 casalingo, con cui la Lazio si è congedata dal proprio pubblico. "Penso di aver fatto il massimo per questo gruppo, il pubblico ci ha salutato nel migliore dei modi nonostante la sconfitta e ci ha applaudito. L'incontro della società con Sampaoli? Penso che sia normale che una società si guardi intorno e poi decida. In queste 7 partite ho fatto il massimo, la squadra mi ha seguito. Poi la società sceglierà con calma. Loro adesso hanno visto quello che posso fare. Un aggettivo per Klose? Insostituibile".
ansa

Formula 1, Gp Spagna: trionfa il 18enne Verstappen davanti a Raikkonen e Vettel

Il 15 maggio 2016 è un giorno che verrà ricordato a lungo nella storia della Formula 1. Max Verstappenal debutto sulla Red Bull dopo la promozione dalla Toro Rosso, trionfa nel Gran Premio di Spagna e a 18 anni diventa il più giovane vincitore di sempre di un Gp, polverizzando il record (21 anni) che apparteneva a Sebastian Vettel. Proprio il tedesco è terzo, alle spalle dell’altraFerrari di Kimi Raikkonen. Entrambi delusi per non aver approfittato dell’incredibile suicidio delle due Mercedes, che si auto eliminano alla terza curva. Ma la gara – finalmente appassionante, tesa fino all’ultimo metro, caratterizzato da pochi sorpassi e dal dominio della strategia – incorona il predestinato, figlio d’arte che ha già ampiamente superato il padre Jos: la Red Bull non vinceva dal 2014 e torna davanti a tutti grazie a un ragazzino appena maggiorenne. E la sensazione è che quello di oggi sia solo il primo successo di una grande carriera.
Prima di oggi un po’ tutti pensavano che la Mercedes si potesse battere soltanto da sola. E il Gp di Barcellona lo conferma. La partenza ravvicinata, e l’ennesimo sorpasso allo start, accendono la miccia che fa esplodere la rivalità traNico e Lewis, compagni sempre più rivali. Dopo la qualifica Rosberg aveva stuzzicatoHamilton, ricordandogli come nonostante le tre pole non fosse mai riuscito a passare in testa la prima curva. Succede anche inSpagna: il tedesco leader del mondiale lo brucia, ma scatena la reazione di Hamilton che prova subito il controsorpasso. E qui succede il pasticcio: Rosberg gli chiude la porta cambiando traiettoria e lo butta fuori, ma sull’erba l’inglese perde il controllo della sua monoposto e travolge il compagno. Risultato: tutte e due le Mercedes fuori al primo giro. E gara apertissima per tutti gli altri.
Ad approfittarne, però, non sarà la Ferrari, che resta seconda anche quando i primi escono di scena. La partenza di entrambe le rosse è rivedibile (Raikkonen perde subito quattro piazze, Vettel dopo aver provato ad essere aggressivo si fa passare da Verstappen eSainz). Quando si rimettono in carreggiata, inizia una lunga gara di posizione e strategia, all’inizio all’inseguimento di Ricciardo che sembra lanciato verso il successo. Ma i pit-stop rimescolano le carte in pista: alla seconda sosta, l’australiano è il primo a fermarsi, seguito subito da Vettel ma non da Verstappen. Nel gioco delle coppie, anche Raikkonen assume la stessa strategia dell’olandese. La corsa diventa una partita a scacchi: la Ferrari di Vettel prova ad anticipare all’estremo il terzo stop (si riferma dopo appena 11 giri), Ricciardo fa l’opposto. Ma la strategia giusta è quella a due soste. Così con un long run di oltre trenta giri, che non era mai stato provato, la vittoria se la giocano a sorpresa Verstappen e Raikkonen. Max e Kimi, il giovane e il vecchio: tra loro ci sono 18 anni di differenza e pochi centesimi in pista. Il finale in questa lotta a due coppie è emozionante. Per il podio Ricciardo esagera in staccata, ma Vettel lo ricaccia indietro e poi l’australiano fora a un giro dalla fine, riuscendo comunque a salvare il quarto posto. Raikkonen invece non riesce mai neanche a tentare la zampata vincente, nonostante la sua Ferrari sembri averne un po’ di più. Ma la Red Bull dà il meglio nel terzo settore, l’unico punto favorevole ai sorpassi di un tracciato difficile. L’olandesino volante va fino in fondo, senza tremare mai, senza una sbavatura. E riscrive la storia dellaFormula 1.
Forse era quasi destino che le Mercedes dovessero lasciare strada al predestinato. Ma la loro uscita fa molto rumore. Tutta la squadra si ritrova in una riunione concitata dopo l’incidente. “Una manovra stupida, inaccettabile”, attacca il presidente Niki Lauda. Che prende le parti di Rosberg: “È più colpa di Lewis, è lui che ha attaccato”. Come dire che le gerarchie, in pista dopo la prima curva e forse anche in casa Mercedes, erano fatte. Ma il campione in carica non poteva accettarlo. Più diplomatico il team principal Wolfe, che parla di “incidente di gara normale, che però non può capitare fra due macchine della stessa scuderia”. Difficile ricucire. Dopo Barcellona nulla sarà più come prima. Rosberg e Hamilton da compagni diventano nemici. Dovranno guardarsi da Verstappen e dalla Red Bull, rivali forse più credibili della Ferrari, ma soprattutto da se stessi. Il mondiale è riaperto. E anche molto più bello.
fonte: Il Fatto Quotidiano

Sassuolo-Inter 3-1, Di Francesco chiude sesto e spera nell'Europa League

Una doppietta di Politano e un gol di Pellegrini regalano il successo ai neroverdi: si qualificheranno ai preliminari se sabato il Milan dovesse perdere la finale di Coppa Italia con la Juve. I nerazzurri concludono con una sconfitta: espulso Murillo

L'esultanza del Sassuolo. Ansa
L’Inter piena di stranieri deraglia ancora, fa festa il Sassuolo del made in Italy che vince 3-1 con le reti di Politano (doppietta) e Pellegrini e vede i preliminari di Europa League. Le basterà che sabato prossimo la bulimica Juve batta il Milan nella finale di Coppa Italia. Per l'Inter segna Palacio, "vecchietto" da cui molti compagni semi indolenti e amanti della giocata ad effetto farebbero bene a imparare grinta, essenzialità e intelligenza calcistica.
POLITA...SÌ — Di Francesco preferisce il baby Pellegrini a Missiroli, davanti c’è Politano al posto dello squalificato Berardi. Mancini tiene tutti i Primavera in panchina, a sinistra punta su Telles, in mezzo c’è Melo, non Gnoukouri. Squadra a specchio con l’avversario, Brozovic fa l’interno destro e Jovetic si muove da centravanti, con ai lati Palacio ed Eder. Gli emiliani passano già al 6’, con Juan Jesus che si perde dopo un tackle di Brozovic, Politano calcia da fuori e una deviazione di Murillo spiazza Carrizo. L’Inter a questo punto inizia a ruminare un calcio lento, che non trova quasi mai sbocchi, mentre il Sassuolo quando riparte fa male. E al 26’ raddoppia: Magnanelli pesca il taglio dell’ex Duncan, bravo a mettere in mezzo dove non arriva per un soffio Sansone, ma ci pensa Pellegrini, complice la mancata diagonale di Telles. Proteste interiste perché Murillo era a terra dopo un contrasto con Defrel. I padroni di casa qui però si rilassano e l’Inter va vicina al gol prima con Eder poi con Jovetic (il più intraprendente dei suoi), che esalta Consigli. Il quale subito dopo deve però arrendersi a Palacio, liberato da Brozovic dopo un errore di Magnanelli. Complice anche il terreno scivoloso per la pioggia che si abbatte su Reggio, il match è un frullato di errori marchiani e grandi giocate. Ma Telles dietro resta impresentabile e Politano al 39’ mangia in testa al brasiliano sul cross di Gazzola per il 3-1 che chiude il parziale.
ROSSO E BABY — La ripresa si apre senza cambi e con una spizzata gol di D’Ambrosio annullata per un fuorigioco che però è di Eder. La beffa arriva poco dopo, quando Murillo commette un fallo da ammonizione su Falcinelli (appena entrato al posto di Defrel), manda più volte a quel paese l’arbitro Gervasoni e completa il suo impresentabile girone di ritorno con un rosso. Mancini a questo punto richiama Carrizo, Kondogbia e Palacio per dare spazio a Nagatomo e ai baby Radu e Della Giovanna. Di Francesco risponde concedendo la passerella ai goleador Pellegrini e Politano. Il Sassuolo è sesto con pieno merito. Per coronare il sogno europeo però deve sperare bel cannibalismo juventino.
gazzetta.it

Il Sassuolo che dà lezioni a Milano

Se il Sassuolo chiude il campionato battendo nettamente l’Inter – e non è nemmeno l’unica delle grandi ad aver battuto, a cominciare dalla Juventus – e tenendo sotto il Milan di quattro punti, vuol dire che qualcosa sta succedendo. E che i tempi stanno cambiando. Forse anche che torniamo, sia pure molto parzialmente, all’equilibrio di 15 o 20 anni fa, quando cioè fra le solite note si inseriva anche qualche altra squadra: fosse la Lazio, il Parma o la Fiorentina. Detto che la Juve – lo abbiamo ripetuto mille volte – è due o tre gradini sopra le altre, oggi Napoli e Roma sono realtà più solide e affidabili delle due milanesi. Soprattutto il Milan, che per il terzo anno consecutivo rischia di fallire la qualificazione alle Coppe, a meno che non vinca la finale di Coppa Italia contro la Juve.
Non c’è da infierire troppo, di analisi di Inter e Milan ne abbiamo già fatte infinite. Milano ha un grande passato pieno di vittorie e di trofei e vale per quello, il presente ha i volti incerti di Thohir e Mancini, Berlusconi e Brocchi, il futuro è una scommessa. Sia pure nell'incertezza più assoluta l'Inter ha ancora qualche carta da giocare, il Milan berlusconiano invece è quasi sull'orlo dello spegnimento, dell'estinzione. Nella piccola Sassuolo, piccola ma anche discretamente ricca e organizzata, con un forte nucleo italiano, con un allenatore emergente e in rampa di lancio ma già con una discreta esperienza, fanno calcio decisamente meglio che al Milan. E forse anche dell'Inter che gli sta pochi punti più sopra. I tempi cambiano, decisamente. Forse il Milan troverà qualche investitore cinese disposto a rilevarlo, di certo ci vuole un taglio netto col passato. Ho il sospetto che  se al posto di Berlusconi ci fosse stato Squinzi, se Di Francesco si fosse seduto sulla panchina di Brocchi, se il dg Carnevali avesse fatto il mercato al posto di Galliani, e se Sansone, Defrel e Berardi avessero giocato al posto di Balotelli, Luiz Adriano e Montolivo, il Milan si sarebbe sicuramente qualificato nelle Coppe - forse anche in Champions League, toh... - risparmiandoci pure parecchi milioni.
repubblica.it

STASERA SASSUOLO-INTER: IN BALLO C’È UN POSTO IN EUROPA LEAGUE


Una chiusura del genere, pochi o forse nessuno se la sarebbero sognata così.
Sassuolo-Inter, stasera con fischio d’inizio alle ore 20.45 al Mapei Stadium, concluderà la magnifica stagione dei neroverdi, che potrebbe diventare indimenticabile in caso di 6° posto e accesso all’Europa League. Non basterà però battere la squadra di Mancini, già certa del 4° posto, per brindare allo storico accesso alla seconda competizione continentale; oltre a rimanere davanti al Milan, che insegue con un punto in meno e sarà impegnato, ovviamente alla stessa ora, a San Siro contro la Roma, bisognerà incrociare le dita e sperare che i rossoneri non vincano la finale di Coppa Italia, la prossima settimana, contro la Juventus.
Intanto, però, l’obiettivo devono essere i 3 punti contro l’Inter per fare il proprio massimo, missione tutt’altro che semplice.

LA VIGILIA

L’Inter arrivata a Reggio Emilia schiererà comunque una formazione competitiva, con turnover limitato e il solo Carrizo a sostituire lo squalificato Handanovic tra i pali.
Per mister Eusebio Di Francesco quindi, attenzione massima: “Stiamo facendo la storia, per i punti e la posizione in classifica che abbiamo, ora dobbiamo completare l’opera – ha detto il trainer neroverde nella conferenza della vigilia – Se pensiamo all’Europa League dovremo attendere la finale di Coppa Italia tra Juventus e Milan, ma ora dobbiamo pensare a mantenere il sesto posto. Abbiamo costruito qualcosa di importante, le basi per crescere e migliorarci. Il Sassuolo in tre anni ha fatto qualcosa di grande, se si pensa agli anni precedenti è un grandissimo percorso di crescita. Siamo padroni del nostro destino e dobbiamo concentrarci solo sulla nostra gara, che dobbiamo vincere, senza pensare a quello che accadrà a San Siro”.
Sul fatto che l’Inter possa giocare… alla leggera, DiFra non ha dubbi: “E’ giusto che tutte le squadre giochino al meglio per fare il bene della propria società, come ha fatto il Verona con noi. Deve essere sempre così, come succede all’estero, le partite facili nel calcio non devono esistere. L’Inter giocherà al massimo e saprà metterci in difficoltà, dovremo essere bravi a gestire quei momenti della gara”.
primapaginareggio.it

F1 GP Spagna, Sky Sport e la programmazione esclusiva

La Formula 1 fa tappa in Spagna per il quinto appuntamento della stagione: scatta domani il Gran Premio di Spagna, in diretta esclusiva su Sky Sport F1 HD (canale 207). Fino a domenica 15 maggio, tutto live anche sui 5 canali del mosaico interattivo in HD. Le qualifiche e la gara live anche su Sky Sport 1 HD (canale 201). 
Sarà un weekend ricco di appuntamenti, con Maurizio Arrivabene ospite al Paddock Live Show di venerdì, alle 18.45. Il Team Principal Ferrari spiegherà la situazione della squadra e risponderà alle domande Social degli spettatori da casa. 
Inoltre, durante il fine settimana in programma:  
·         “Uomo del Mirino”: riflettori puntati su Nico Rosberg 
             ·         Fernando Alonso, in versione cicerone, racconta la sua storia presentando il suo museo   
·         Intervista “click” con Wehrlein, il rookie nel mirino di Mercedes
·         “Hot Lap”: un giro in Spagna tra gli episodi decisivi del 2015
·         Clip story: tutti gli episodi chiave nella storia del GP di Spagna
·         Il weekend dei ferraristi: parole, gesti e fatti nel pre gara 
·         “Il Mistero di Turrini”: ricordando Gilles e l’impresa spagnola…
·         Team Day: venerdì focus sulle Toro Rosso

LA PROGRAMMAZIONE - Su Sky sarà possibile vivere in diretta tutte le fasi di avvicinamento al quinto appuntamento della stagione di Formula 1. A partire dalla conferenza stampa piloti, in programma domani, giovedì 12 aprile, alle 15. Alle 17, appuntamento con Paddock Live Pit Walk.     
Venerdì 13 maggio, alle 9.45, il Paddock Live introdurrà la prima sessione di prove libere di F1, in onda alle 10.00 (post dalle 11.30).
Alle 12 torna la GP2 con le prime prove libere, mentre la seconda sessione di quelle della F1 scatterà alle 14 (pre dalle 13.45 e post dalle 15.30). Alle 15.55 in programma le qualifiche della GP2, mentre alle 16.45 le prove libere della Porsche Super Cup e alle 17.50 quelle di GP3
Alle 18.45 il Paddock Live Show, che riassumerà i temi della prima giornata in pista, e alle 19.30 conferenza stampa dei Team Principal.   
Sabato 14 maggio, alle 11, in onda la terza sessione di prove libere di F1 (pre dalle 10.45 e post dalle 12). Prima però, in diretta le qualifiche della GP3, alle 9.40.
Alle 12.25 in onda le qualifiche di Porsche Super Cup, mentre quelle della F1 saranno live in esclusiva dalle 14 anche su Sky Sport 1 HD (repliche sul canale 207 alle 1921 emezzanotte), anticipate dal Paddock Live delle 13 e seguite da quello delle 15.15.
Chiudono il programma la gara della GP2 (alle 15.40), gara 1 della GP3 (alle 17.15) e il Paddock Live Show delle 18.15.  
Domenica 15 maggio, su Sky Sport F1 HD e Sky Sport 1 HD si parte alle 9.10 con la gara 2 della GP3, si prosegue alle 10.20 con la sprint race GP2 e, prima di entrare nel vivo della Formula 1, si chiude con la gara della Porsche Super Cup in onda alle 11.30
Alle 12.25 il via al Paddock Live che guiderà gli appassionati fino al semaforo verde della gara di F1, che si accenderà alle 14 in diretta esclusiva anche su Sky Sport 1 HD (in replica alle 17). Seguirà il post gara (dalle 16) e alle 16.30 “Ultimo Giro”, con le domande da casa attraverso i canali Social di Sky Sport F1 HD.
Alle 19, appuntamento con Race Anatomy, per analizzare i temi del weekend. In conduzione Fabio Tavelli,  ospiti Leo Turrini, Matteo Bobbi, Francesco Mandelli e Fabiano Vandone.  
IL RACCONTO DI SKY - La telecronaca della Formula 1 è di Carlo Vanzini, affiancato da Marc Gené. Insieme a loro, Roberto Chinchero. Padrona con il suo Paddock Live è Federica Masolin. Accanto a lei, Jacques Villeneuve e Davide Valsecchi, titolare del “Muretto Sky”.
Lucio Rizzica racconta GP2 e GP3 con Marcello Puglisi, mentre la coppia Massimo Discenza-Puglisi commenta la Porsche Super Cup. Inviata ai box Mara Sangiorgio. Fabio Tavelliconduce “Race Anatomy”, Marta Abiye e Fabiano Vandone guidano gli approfondimenti tecnologici di “High Tech”.
Orari eventi F1
GIOVEDI 12 MAGGIO
ore 15: conferenza stampa piloti
ore 17: Paddock Live Pit Walk

VENERDI 13 MAGGIO
ore 9.45: Paddock Live 
ore 10.00: prove libere 1 F1   
ore 11.30: Paddock Live 
ore 12.00: prove libere GP2 
ore 13.45: Paddock Live    
ore 14: prove libere 2 F1   
ore 15.30: Paddock Live    
ore 15.55: qualifiche GP2 
ore 16.45: prove libere Porsche Super Cup
ore 17.50: prove libere GP3   
ore 18.45: Paddock Live Show
ore 19.30: conferenza stampa Team Principal

SABATO 14 MAGGIO
ore 9.40: qualifiche GP3   
ore 10.45: Paddock Live 
ore 11.00: prove libere 3 F1
ore 12.00: Paddock Live 
ore 12.25: qualifiche Porsche Super Cup
ore 13.00: Paddock Live   (anche su Sky Sport 1 HD)
ore 14.00: qualifiche  F1  (anche su Sky Sport 1 HD) - Repliche alle 19, 21 e mezzanotte  
ore 15.15: Paddock Live     (anche su Sky Sport 1 HD)
ore 15.40: gara GP2 
ore 17.15: gara 1 GP3   
ore 18.15: Paddock Live Show

DOMENICA 15 MAGGIO
ore 9.10: gara 2 GP3    (anche su Sky Sport 1 HD)
ore 10.20: sprint race GP2   (anche su Sky Sport 1 HD)
ore 11.30: gara Porsche Super Cup (anche su Sky Sport 1 HD)
ore 12.25: Paddock Live  (anche su Sky Sport 1 HD)
ore 14.00: gara F1 (anche su Sky Sport 1 HD) – Replica alle 17 
ore 16: Paddock Live  (anche su Sky Sport 1 HD)
ore 16.30: “Paddock Live – Ultimo Giro”  (anche su Sky Sport 1 HD)
ore 19: Race Anatomy 
ore 20.30: sintesi GP Spagna  
quotidiano.net

Il Giro arriva in salita: Valverde sfida Nibali a Roccaraso

Oggi la sesta tappa, lo spagnolo è in forma e potrebbe puntare alla maglia rosa. Attenzione al giovane colombiano Chaves
Oggi il Giro, nella sesta tappa da Ponte a Roccaraso, potrebbe emettere già alcuni verdetti, non tanto su chi lo vincerà ma probabilmente su chi invece non potrà più conquistarlo. E’ in programma infatti il primo finale in salita, dopo una tappa breve (”soltanto” 157 km) ma tutta di montagna. Dopo appena 20 km si salirà infatti per quasi 40 km verso Bocca di Selva, lungo pendenze non difficili ma costanti. La parte intermedia della tappa sarà caratterizzata da continui saliscendi che introdurranno, dopo Castel di Sangro, alla salita finale, quasi 18 km con pendenza media del 4,8% e punte al 12%.  

E’ il giorno di Valverde?  
La salita di Roccaraso si addice molto al fuoriclasse spagnolo Alejandro Valverde, che ieri ha rosicchiato 4” agli altri uomini di classifica e confermato l’ottima condizione di questa prima parte della stagione. Nella quale, va ricordato, il fuoriclasse murciano ha conquistato la Vuelta a Andalucia, la Vuelta a Castilla y Leon e la sua quarta Freccia Vallone. Finora in questo Giro lo spagnolo ha disputato un’ottima cronometro, è stato quarto nella tappa di Praia a Mare e si è dimostrato molto sveglio e astuto anche ieri. E’ pronto per fare il colpaccio a Roccaraso e arrivare così con un certo vantaggio sulle Dolomiti e sulle Alpi Piemontesi, dove invece dovrà difendersi perché sono scalate un po’ troppo severe per lui.  

Come sta Chaves?  
Nessuno ne parla, eppure il giovane colombiano Esteban Chaves potrebbe rappresentare la variabile impazzita e incontrollabile di questo Giro. I pronostici per la Maglia Rosa finale gli antepongono Nibali, Valverde e Landa, motivo per cui il corridorino della Orica Greenedge godrà sicuramente di una certa libertà d’azione. Se Chaves oggi scatterà chi gli andrà dietro? Dovrebbe essere Nibali, il favorito, che però diventerebbe vulnerabile per eventuali contrattacchi di Valverde o Landa. Attenzione, dunque, perché Chaves a Praia a Mare aveva concluso nono con i big, apparentemente senza nemmeno faticare troppo. In classifica il colombiano è undicesino a poco più di mezzo minuto dal leader. Il balzo verso il trono rosa è tutt’altro che impossibile. 

Spazio alle fughe?  
Un’altra ipotesi per oggi è che possa avere successo una fuga a lunga gittata, magari sfruttando il marcamento reciproco da parte degli uomini di classifica. E allora avrebbero buon gioco corridori come Pirazzi della Bardiani, Niemec della Lampre, Atapuma della Bmc o Zilioli della Nippo Fantini (sempre che abbia smaltito i postumi della brutta caduta di ieri). In ogni Giro, intorno alla sesta-settima tappa, gli aspiranti alla maglia rosa spesso allentano un po’ la tensione e si limitano a una corsa nella corsa, lasciando spazio agli eroi di giornata. Oggi potrebbe essere la loro occasione, almeno per la vittoria di tappa. 
lastampa.it

Giro, Greipel, Kittel e baby Rick: sfreccia la Germania dei nuovi Zabel

E adesso chiamatele "volaten". Sì, perché i velocisti ormai parlano una sola lingua, il tedesco di André Greipel e Marcel Kittel, ma anche di John Degenkolb, Gerald Ciolek, Erik Zabel, Olaf Ludwig. Insomma, la scuola teutonica della velocità ha radici nobili e frutti preziosi, ha una tradizione che affonda nel passato e un presente ricco di braccia alzate. La tappa di Benevento ne è un esempio, con il gorilla Greipel che raccoglie lo scettro del gigante Kittel e rovescia tutti nei trecento metri che lo separano dal traguardo. Uno sprint di potenza, a bocca aperta, in apnea, scavando solchi alle spalle. Come avevamo visto fare a Kittel in terra d'Olanda. Su tre arrivi per velocisti, il punteggio è da partita senza storia: 3-0 per la Germania.
IL GORILLA E GLI ALTRI — Greipel non è una sorpresa. Pro' dal 2005, ha infilato qualcosa come 139 vittorie in carriera. Nel 2007 è l'apripista di Mark Cavendish nella T-Mobile, prima di trovarselo contro, da avversario, nel 2011, quando Greipel passa alla Omega Pharma-Lotto, poi Lotto-Belisol: l'attuale Lotto-Soudal. A Benevento è arrivata la sua quarta vittoria al Giro. Quattro sono anche i successi alla Vuelta, mentre al Tour ne ha centrate dieci, di cui quattro solo nel 2015. Prima della partenza dall'Olanda, aveva bollato la sua primavera come la peggiore della carriera: si sta rifacendo. Greipel ha 33 anni, Marcel Kittel 28, e anche lui ha incrociato le ruote con l'ex re dello sprint Mark Cavendish. Al Tour del 2013, dopo aver masticato quattro sconfitte, Cav lo incensò: "Questo è più bravo di me, sarà la prossima star". Previsione azzeccata: l'anno successivo, il bel Marcel si prese altre quattro vittorie in Francia, oltre alle due nel Giro d'Italia. Il 2015 fu un anno storto, l'ultimo con la Giant prima di approdare all'Etixx-Quick Step, la corazzata belga che lo ha aiutato a tornare sul trono dei velocisti. Alla Giant, il padrone della velocità è un altro tedesco, John Degenkolb. Vittima di un brutto incidente durante gli allenamenti a gennaio, sta recuperando ora la forma. L'anno scorso però, il sergente Degenkolb si è aggiudicato la volata della Milano-Sanremo davanti a Kristoff e ha battuto tutti nel velodromo di Roubaix confermandosi tra i migliori nelle corse di un giorno. Greipel, Kittel e Degenkolb non hanno solo la straordinaria attitudine allo sprint in comune. I tre condividono anche origini e formazione. Greipel è di Rostock, la città di Ullrich, ed è cresciuto con il mito di Olaf Ludwig; Kittel è di Arnstadt, in Turingia, e ha "studiato" sport a Erfurt; Degenkolb è di Gera, la città di Ludwig: si è trasferito all'età di due anni in Baviera, ma per gareggiare è tornato in Turingia. Le loro radici si intrecciano e affondano insieme nei territori della Germania dell'Est. Qua operava il Thuringer Energie Team, famosa squadra giovanile con sede a Erfurt e Gera che ha svezzato Kittel e Degenkolb e ha avuto tra le proprie fila anche Greipel e un campione a cronometro come Tony Martin.
I NIPOTI DI ZABEL — Tornando alla Sanremo, anche un altro tedesco oltre a Degenkolb si era aggiudicato di recente la Classicissima: Gerald Ciolek, con la Mtn-Qhubeka, nel 2013, l'anno della bufera di neve e della neutralizzazione a Ovada. Classe 1986, Ciolek era stato campione di Germania a 18 anni battendo in volata Forster e Zabel, a 19 anni è diventato iridato under 23 e a 20 professionista, prima di riemergere vincitore nella classica di primavera. Ma se si parla di Sanremo, non si può non pensare a Erik Zabel, che questa corsa se l'è aggiudicata quattro volte. "Mister Sanremo" ha fatto fortuna in Italia, ma non al Giro, che ha corso solo in due occasioni. La corsa rosa si è rifatta in questi giorni dando la copertina ai suoi "nipoti" Greipel e Kittel. E pure al figlio (stavolta non in senso metaforico), il giovanissimo Rick Zabel. L'anno scorso, il 22enne della Bmc ha esordito al Giro con l'etichetta di più "piccolo" al via. Quest'anno, tra Arnhem e Benevento ha già ottenuto due piazzamenti nella top 10. Meglio tenerlo d'occhio alle prossime "volaten".
Gazzetta dello Sport

Basket Serie A, è semifinale Reggio Emilia-Avellino


La squadra di Menetti elimina Sassari con un autentico show offensivo. Il canestro di Nunnally promuove la Sidigas al supplementare a Pistoia

La rivincita di Reggio Emilia e il numero di James Nunnally. La prima semifinale sarà tra gli emiliani e Avellino, che eliminano 3-0 rispettivamente Sassari e Pistoia. Domani ci proverà anche Milano, in campo alle 20.45 a Trento (diretta SkySport1) mentre Venezia-Cremona (ore 20.30) ripartono dall'1-1.
REGGIO SHOW – Reggio Emilia vince 99-85 completando la vendetta per la finale-scudetto persa lo scorso anno. La squadra di Menetti supera il 60% da due e il 50% da tre, con gli azzurri grandi protagonisti: De Nicolao e Aradori firmano 19 punti, Della Valle 13, Polonara (espulso nel finale per uno screzio con Alexander) arriva ad un assist dalla tripla doppia. Il match è subito deciso dalla vena di Reggio Emilia, con Aradori, De Nicolao e Polonara che firmano il 16-29 del 9'. Gli ospiti segnano otto dei primi dieci tiri del secondo quarto e volano sul 32-54, con 12 a testa di Aradori e De Nicolao. Sassari cerca la reazione dopo l'intervallo con Logan (16), ma è spenta dalle triple di Della Valle. Varnado (14) firma il -12 (70-82) ma è un altro canestro pesante, di Polonara, a stoppare la rimonta e a mandare in archivio l'annata tormentata di Sassari.
DECIDE NUNNALLY – La Sidigas vince a Pistoia 92-90 al supplementare grazie al canestro di James Nunnally (17) a meno di un secondo dalla fine dell'overtime (foto). Il numero dell'MVP stagionale replica il canestro del pari di Cervi (15) allo scadere del 40' e promuove Avellino, che torna in semifinale a otto anni dalla prima volta. Anche allora c'era Marques Green, che a lungo tiene in gara gli iprini contro una Giorgio Tesi volitiva e spinta sul 25-17 dal grande avvio di Kirk e Knowles (23 a testa). Acker pareggia a 41, e soltanto al 19' Nunnally trova i suoi primi punti. La volata è lunghissima, Lombardi – in campo al posto dell'infortunato Blackshear, ko nel terzo quarto - segna il +2 a 30” dalla fine, Ragland pareggia a 19 secondi dalla fine, ma Knowles in arresto e tiro sembra decidere a 3” dalla sirena. E invece sulla rimessa Avellino trova Cervi sotto canestro per il pari. Kirk e Filloy spingono avanti Pistoia nell'overtime, ma Buva (16) pareggia a quota 90. Buva stoppa Kirk e regala a Nunnally il match-point, che l'MVP non spreca.
corrieredellosport

Tuffi, Italia d'oro e d'argento agli Europei

Oro e argento per le azzurre Tania Cagnotto ed Elena Bertocchi nel trampolino da un metro agli Europei di tuffi in corso a Londra. Per la campionessa di Bolzano si tratta del settimo oro europeo, quarto consecutivo, da questa misura, che porta a 26 il totale delle sue medaglie europee. Esordio sul podio per la Bertocchi, che ha preceduto la russa Nadezhda Bazhina, medaglia di bronzo.

Poco più di un'ora dopo aver vinto l'oro nel trampolino da un metro, Tania Cagnotto ha conquistato la medaglia d'argento nella prova sincro misto da 3 metri insieme con Maicol Verzotto agli Europei di tuffi in corso a Londra. Sono così 27 le medaglie conquistate dalla bolzanina nelle rassegne continentali 26. L'oro nel sincro è andato ai britannici Grace Reid e Tom Daley.
ansa

Calcio / La Serie A volge al termine e con essa giungono ad una conclusione anche gli ultimi verdetti

Ultima giornata di campionato, ultime volate, il Milan spera nella sconfitta del Sassuolo per entrare in Europa; prima, però deve battere la Roma.

La Serie A volge al termine e con essa giungono ad una conclusione anche gli ultimi verdetti con la lotta per il secondo posto che vede protagonisti Napoli e Roma, quella per l’ultimo posto utile alla salvezza che riguarda da vicino il Palermo e il Carpi e per finire la volata per accedere ai preliminari di Europa League con il Sassuolo allenato da Eusebio Di Francesco che vorrebbe tenersi stretta la sesta piazza ai danni del Milan allenato da Christina Brocchi.
Soffermiamoci, però, proprio su quest’ultima sfida a distanza, perché i rossoneri dopo aver tenuto il sesto posto per gran parte della stagione, accarezzando nel mese di Marzo anche il raggiungimento di un’utopistico terzo posto, negli ultimi due mesi hanno avuto un crollo verticale che gli ha fatto perdere i 7 punti di vantaggio che aveva sulla squadra emiliana.
La squadra rossonera, infatti, già nell’ultimo periodo della gestione Mihajlovic si era smarrita, tuttavia la scelta del Presidente Berlusconi di provare a dare una scossa all’intero ambiente, cambiando la conduzione tecnica, non si è dimostrata vincente e il risultato è stato quasi catastrofico poiché i rossoneri nelle ultime 5 partite hanno ottenuto solo 8 punti sui 15 a disposizione, frutto di due vittorie, contro Sampdoria e Bologna, due pareggi per mano del Carpi e del Frosinone e una bruciante sconfitta contro l’Hellas Verona.
Come si può notare soli due punti sono venuti contro le ultime tre della classe, ma cosa ancor più grave è la continua inesistenza del bel giuoco tanto acclamato dal Presidente e la poca grinta mostrata dagli undici in campo che non fanno ben sperare per questo rush finale poiché il Milan dovrebbe vincere contro la Roma ma, soprattutto sperare in un passo falso del Sassuolo contro i cugini dell’Inter.
Dunque il Milan spera in uno stop della squadra allenata da Di Francesco sempre a patto che batta la brillante Roma di Spalletti ancora in lotta per il raggiungimento del secondo posto che, però, vede il Napoli in chiaro vantaggio.
Insomma, è proprio il caso di dirlo: ‘Povero Diavolo’, ridursi a sperare nella sconfitta di una rivale per poter raggiungere uno degli obiettivi prefissati ad inizio stagione e tra l’altro alla portata, sempre a patto di riuscire ad ottenere i 3 punti. A pensare che fino a qualche anno fa erano le avversarie del Milan a sperare in un passo falso della compagine rossonera per poter raggiungere un obiettivo; sembrano trascorsi secoli da quel Milan vincente, e invece sono bastate scelte sciagurate e scompigli interni per rompere quell’equilibrio vincente negli ultimi 30 anni.
A dire il vero, però, per poter raggiungere l’Europa League il Milan ha due match point, il primo è tra qualche giorno e vede intrecciarsi le sorti di Roma e Sassuolo mentre il secondo, sempre complesso, ma che potrebbe assumere contorni ben più dolci, riguarda la Finale di Coppa Italia che si terrà la settimana prossima e che vedrà di fronte i rossoneri contro la Juventus.
Qualora la squadra di Brocchi dovesse fallire l’obiettivo a termine dell’ultima giornata di campionato si giocherebbe il tutto per tutto contro la squadra dell’ex Allegri e in caso di vittoria non solo raggiungerebbe l’Europa dalla porta principale ma metterebbe in bacheca un trofeo in più e potrebbe salvare, in parte, l’ennesima stagione fallimentare degli ultimi tre anni, cosa non da poco.
180 minuti, o poco più, per poter tornare in Europa; il Milan spera e a sperare sono soprattutto i tifosi che vorrebbero rivedere i propri colori nel calcio che conta, in quel calcio che per anni ha visto dominare proprio la Milano rossonera.
news.superscommesse.it
segnalazione web di Giuseppe Serrone

Grissin Bon, record di punti all'intervallo (56) per volare in semifinale


Nella vittoria in gara3 che le ha consegnato il passaggio in semifinale, la Grissin Bon Reggio Emilia ha segnato 56 punti all'intervallo: è la sua miglior prestazione stagione (quella pecedente era di 51 punti in gara1 dei quarti contro Sassari. Il record stagionale è di 57 punti realizzati da Sassari il 23/11/2015 contro Pesaro.
fonte: Legabasket

Euro 2016: il programma degli azzurri. Deciso programma del raduno pre-Europeo e delle amichevoli

La Federcalcio ha diffuso il programma del raduno pre-Europeo e delle amichevoli Italia-Scozia (29 maggio) e Italia-Finlandia (6 giugno). Nella serata di lunedì 16 maggio sarà diramato l'elenco dei convocati. Il raduno a Coverciano è fissato per le ore 12 di mercoledì 18 maggio. Lo stage si concluderà sabato 21 maggio quando al termine dell'allenamento i calciatori raggiungeranno le rispettive sedi. Nella serata di lunedì 23 maggio sarà diramato l'elenco dei convocati per l'amichevole Italia-Scozia in programma a Malta domenica 29 maggio (ore 20.45).
Martedì 24 maggio i giocatori si raduneranno a Coverciano dove si alleneranno fino alla partenza per Malta prevista sabato 28 maggio. Nella nottata tra domenica 29 e lunedì 30 maggio è previsto il rientro in Italia con i calciatori che raggiungeranno le rispettive sedi. Gli azzurri si raduneranno martedì 31 maggio (entro le 24 l'invio alla Uefa della lista ufficiale per Euro 2016) alle 18 all'hotel Parco dei Principi di Roma, in serata è previsto il trasferimento a Coverciano in treno. Gli azzurri si alleneranno nel centro tecnico federale fino a sabato 5 giugno quando si trasferiranno, in treno, a Verona dove domenica 6 giugno è in programma l'amichevole tra Italia e Finlandia (ore 20.45). Mercoledì 8 giugno gli azzurri si ritroveranno all'hotel Malpensa dove, in serata, è prevista la partenza per Monplellier, quartier generale dell'Italia per Euro 2016
ansa

Giro d'Italia 2016: Ulissi vince la quarta tappa. Dumoulin torna in maglia rosa

L'italiano Diego Ulissi (Lampre-Merida) ha vinto per distacco la 4/a tappa del Giro d'Italia, da Catanzaro a Praia a Mare (Cosenza), di 200 chilometri. E' la prima vittoria italiana al Giro 2016.  Sul traguardo di Praia a Mare, Ulissi, protagonista di un'azione solitaria negli ultimi 9 chilometri, ha preceduto gli olandesi Tom Dumoulin (Giant), nuova maglia rosa, e Steven Kruijswijk (Team Lotto Nl). Per Ulissi si tratta della quinta vittoria in carriera al Giro d'Italia.

L'olandese Tom Dumoulin, grazie al secondo posto di oggi nella tappa vinta dall'italiano Diego Ulissi (da Catanzaro a Praia a Mare di 200 km) ha riconquistato la maglia rosa. Dumoulin, maglia rosa dopo le prime due tappe del Giro, aveva ceduto il primato domenica scorsa ad Arnhem al tedesco Kittel che oggi è arrivato staccato sul traguardo di Praia a Mare.

Nella classifica generale Dumoulin ha 20 secondi di vantaggio sul lussemburghese Bob Jungels (Etixx) e l'azzurro Ulissi (Lampre), e 24 sul connazionale Steven Kruijswijk (Lotto Nl) e l'austriaco Georg Preidler (Giant). Al sesto posto c'e' Vincenzo Nibali (Astana), staccato di 26" e al 7/° lo spagnolo Alejandro Valverde (Movistar) in ritardo di 31"
ansa

La Gazzetta dello Sport e Dunkest lanciano l’unico FantaBasket sui Playoffs Serie A!

Grandi Scuole

Dopo il grande successo della stagione regolare, al via il FantaBasket sui Playoffs di Serie A!
Milano, 11 maggio 2016Dopo il grande successo che fanno registrare ogni anno Magic +3 (il gioco sulla serie A di calcio), Magic Leghe, Magic Champions, Dunkest Nba e le novità 2015-2016 (Fantabasket Serie A, Magic B e Magic Tennis), La Gazzetta dello Sport accresce la sua offerta di fantasy game sportivi e ha lanciato, in collaborazione con Fantasystem - start up incubata in RCS Nest, l’acceleratore di imprese digitali del Gruppo RCS - il suo innovativo FantaBasket per i Playoffs Serie A 2016, continuando a proporsi come il primo e unico sito web italiano in grado di offrire il gioco per la fase più entusiasmante della stagione di basket italiano.

La regular season ha entusiasmato migliaia di appassionati di basket e si è chiusa con quasi 23.000 squadre registrate da tutta Italia. I Playoffs 2016 si preannunciano ancora più coinvolgenti, sia per l’altissimo interesse dei fan italiani per la lotta al tricolore, sia per la meccanica di gioco ancora più avvincente.

I fanta-allenatori dovranno, infatti, seguire ogni giorno le partite dei Playoffs e apportare i cambi più adeguati alla propria squadra per potersi aggiudicare il premio finale: una bellissima Canon Reflex EOS 1200D. E ci sarà gloria fino al 10° in classifica generale, con ricchi premi tecnologici ed attinenti al mondo del basket, a costituire un montepremi di grande appeal.
Il gioco è disponibile in versione gratuita sul sito www.gazzetta.it, in home page o all’indirizzo fantabasket.gazzetta.it. E’ possibile, inoltre, ottenere funzionalità aggiuntive (più crediti per costruire la squadra, un maggior numero di Wildcard per effettuare trade senza costi e tanto altro) acquistando la versione Premium.
Infine, per tutti gli appassionati dei social network, Dunkest è da poco sbarcato anche su Instagram (https://www.instagram.com/dunkest.fantasybasketball/): news di gioco, tutte le novità dai protagonisti e le foto più belle dal mondo del basket!

About Dunkest.com:
  • www.fantabasket.gazzetta.it è il sito di riferimento dove gli utenti possono giocare
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  • Instagram: https://www.instagram.com/dunkest.fantasybasketball/

comunicato stampa a cura di Ufficio Stampa RCS
segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone

Targa Florio 'rosa'con Corinne Federighi

La centesima Targa Florio si colora di rosa con lo show di Corinne Federighi. La giovane pilota massese ha infatti archiviato la parentesi siciliana del Campionato Italiano Rally con una vittoria "di forza" in gara 2, conquistando punti fondamentali per la rincorsa al vertice, adesso distante solo tre punti. Costretta ad abbandonare la prova inaugurale, a causa di un problema elettrico alla Renault Clio R3C, la portacolori della scuderia Rally Experience e del team B.F. Rally ha catalizzato le energie per la gara conclusiva, riuscendo a primeggiare nel confronto "femminile" e concludendo nelle prime trenta posizione assolute. Un particolare che ha garantito alla driver un punteggio maggiorato. "Già partecipare ad un evento destinato a rimanere nella storia dell'automobilismo nazionale è motivo di soddisfazione - il commento della Federighi al rientro dalla trasferta siciliana - vincere e, soprattutto, rientrare nei primi trenta assoluti di Gara 2 lo è ancora di più''.
ansa

Tennis: Djokovic vince torneo di Madrid, in arrivo a Roma

(ANSA-AP) - MADRID, 8 MAG - Il serbo Novak Djokovic ha vinto il Master 1000 di Madrid battendo in finale lo scozzese Andy Murray per 6-2, 3-6, 6-3, in 2 ore e 6 minuti di gioco. Per il n.1 del mondo si tratta del primo torneo vinto su terra dagli Internazionali d'Italia del 2015, e ora Djokovic è in arrivo proprio a Roma per l'edizione di quest'anno.
    Per Djokovic quesllo di oggi è il 29/o Masters 1000 in carriera: è un record. Ora nella classifica Atp ha 9025 punti di vantaggio sul secondo in classifica, che torna ad essere Roger Federer: si tratta del maggiore divario mai registrato nelle classifiche Atp da quando è in vigore l'attuale sistema di compilazione del ranking.
    Quanto a Murray, è la seconda finale persa nell'anno dopo quella di Melbourne, dove fu battuto sempre da Djokovic.(ANSA).