Sport Land News: Giro
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Giro: Aru, salita G.Sasso più adatta a me

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 "La salita finale oggi era molto veloce, l'importante era tenere una buona posizione ed evitare buchi che partoriscono secondi di ritardo. La pioggia abbondante ha richiesto un'attenzione maggiore. Ero ben posizionato nella parte di testa del gruppo quando è caduto Froome e dunque non ho avuto problemi". Così Fabio Aru commenta la tappa odierna del Giro d'Italia di ciclismo, che si è conclusa agli oltre 1.200 metri del santuario di Montevergine di Mercogliano, in Irpinia. "La salita di domani sarà già più adatta a scalatori puri, mi attendo di ricevere ulteriori segnali di crescita", conclude il sardo della Uae Emitates, parlando del finale della frazione di domani, il cui epilogo è posto sul Gran Sasso, a Campo Imperatore, dove nel 1999 vinse Marco Pantani e dove Aru è atteso.
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Giro d'Italia 2016, Nibali vince la corsa rosa e bissa il successo del 2013

Vincenzo Nibali (Astana) è il vincitore della 99/a edizione del Giro d'Italia di ciclismo. Al termine della corsa partita da Apeldoorn (Olanda) il 6 maggio, e conclusasi oggi con la passerella di Torino, ha preceduto il colombiano Chaves di 52" e lo spagnolo Valverde di 1'17". E' il secondo Giro vinto da Nibali, già trionfatore nel 2013. Vincenzo Nibali ha tagliato il traguardo di Torino alzando il braccio del compagno Michele Scarponi. Un omaggio al suo gregario che lo ha sostenuto durante tutto il Giro. Prima i due si erano scambiati una pacca sulla spalla in segno di festa. "E' stata un'emozione bellissima per tutto il percorso, poi entrare qui nel circuito, con tutta quella folla, che dire...eccezionale, non ci sono parole...": così Vincenzo Nibali, fresco vincitore del Giro d'Italia, ai microfoni della Rai, dopo aver tagliato il traguardo finale a Torino. "Sono grandi emozioni", aggiunge il siciliano che è stato oggi raggiunto nel capoluogo piemontese dalla famiglia: "Sono partiti tutti ieri sera e oggi sono arrivati qui,. Avrò la possibilità di abbracciarli tutti".
SUB IUDICE L'ULTIMA VOLATA - La giuria del Giro d'Italia ha assegnato al tedesco Nikias Arndt (Team Giant) la vittoria dell'ultima tappa del Giro d'Italia, da Cuneo a Torino. Giacomo Nizzolo, primo al traguardo, è stato declassato perché la sua azione allo sprint è stata ritenuta irregolare. Sul podio con Arndt (Giant) salgono Matteo Trentin (Etixx), secondo, e Sacha Modolo (Lampre), terzo. E' la settima vittoria tedesca al Giro 2016. "Non posso fare altro che accettare il verdetto della giuria, ma è una decisione ingiusta perché so di aver fatto i movimenti giusti". Giacomo Nizzolo, vincitore di tappa declassato dalla giuria in favore del secondo arrivato, il tedesco Nikias Arndt, non nasconde la sua delusione. "Se hanno visto questo accetto la decisione - spiega - andrò a casa non felice, ma sapendo che una tappa al Giro la valgo". La giuria ha declassato Nizzolo per aver ostacolato la volata di Modolo stringendolo all'esterno. Il Giro si conclude senza vittorie azzurre in volata
PIOGGIA E CADUTE - Nuova caduta in gruppo lungo il circuito cittadino di Torino, arrivo dell'ultima tappa del Giro d'Italia: ne hanno fatto le spese, tra gli altri, i colombiani Uran Uran e Chaves. I due colombiani si sono rialzati. La strada è resa viscida dalla pioggia caduta in mattinata. Eventuali ritardi accumulati all'arrivo non determineranno comunque effetti sulla classifica in virtù della decisione della giuria di neutralizzare i tempi al primo passaggio degli otto previsti nel circuito cittadino.
A 6 chilometri dal traguardo rovinosa caduta di Sonny Colbrelli. Il corridore della Bardiani, che stava tentando un allungo, è rimasto a terra dopo un pauroso capitombolo causato dal contatto tra il suo braccio sinistro e uno spettatore ai lati della strada.
Scivolone senza gravi conseguenze per Esteban Chaves, nel corso della 21/a e ultima tappa del Giro d'Italia, da Cuneo a Torino. Il colombiano, secondo nella classifica generale del Giro, complici una distrazione dettata dal clima di festa che si respira in gruppo e la strada resa viscida dalla pioggia, ha perso il controllo della bici. Con lui sono caduti anche altri corridori dell'Orica, tutti prontamente rientrati in gruppo. Nella stessa caduta è rimasto coinvolto il danese della Lotto Soudal Lars Bak che invece è stato costretto al ritiro.
Nibali: "libero da pressioni, ed è stata svolta" - Il guizzo del fuoriclasse, la giocata che risolve una gara dopo una prestazione opaca. E' stato cosi' il Giro di Vincenzo Nibali, apatico per diciotto tappe, tra una condizione che tardava ad arrivare, strategie sbagliate e un campione in crisi d'identità che non si riconosceva più. "Non sono più io", la frase pronunciata non più tardi di martedì scorso, sembrava l'epitaffio in calce a una resa firmata dopo l'ennesima sberla rimediata sul Fai della Paganella, mica lo Zoncolan. Ma il campione non abdica mai a se stesso. Due tappe di quelle toste, con montagne vere da scalare, e riecco il Nibali vincitore di Tour, Giro e Vuelta a dettare legge sulle Alpi. All'inferno e ritorno in due giorni e sorpasso in vetta. Roba da campioni, appunto. "Il clic - spiega - è scattato quando mi sono detto che vincevo o perdevo alla fine era importante si', ma era la stessa cosa. E' stato allora che mi sono liberato di tutte le pressioni e di tutti i pensieri. Non è stato facile questo Giro, vissuto da favorito, con tutti i fari addosso. Mi è stata vicino la squadra, ma anche i colleghi di altri team che mi dicevano che poteva succedere ancora di tutto nell'ultima settimana. E poi il pubblico, un affetto straordinario sulle strade".
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Giro Ciclismo Nibali cede ancora, è ora quarto a 4'43"

Vincenzo Nibali, giunto al traguardo di Andalo con un ritardo di 1'46" dal vincitore Valverde e dalla maglia rosa Kruijswijk, scivola di una posizione in classifica e ora è quarto a 4'43" dal primo in classifica. Nibali ha perso contatto con i tre fuggitivi che si sono giocati la vittoria di tappa sulla salita del Fai della Paganella, a circa 16 chilometri dall'arrivo.
Medico Astana, sottoporremo Nibali a esami clinici  - Vincenzo Nibali, oggi in crisi negli ultimi chilometri della 16/a tappa del Giro, sarà sottoposto nelle prossime ore a una serie di esami clinici per capire "se ci sono elementi di salute che giustifichino il rendimento attuale inferiore alle aspettative". Lo ha detto - intervistato dalla Rai - il medico dell'Astana Emilio Magni. "Mi sono già attivato - ha spiegato - domani non sarà possibile, penso dopodomani". Nibali, finita la gara, ha raggiunto direttamente l'albergo per sottoporsi a una seduta di massaggi.
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Giro d'Italia 2016: 14/a tappa, sulle Dolomiti trionfa il colombiano Chaves. Ecco la nuova classifica

Il colombiano Esteban Chaves (Orica) ha vinto in uno sprint a quattro la 14/a tappa del Giro d'Italia, da Alpago a Corvara in Badia, di 210 km.

Chaves ha battuto allo sprint nell'ordine la nuova maglia rosa, l'olandese Steven Kruijswijk (Team Lotto-Nl), e l'austriaco Georg Preidler (Team Giant), giunti con lo stesso tempo. Staccato di 6" é arrivato il colombiano Darwin Atapuma (Bmc). Quinto Vincenzo Nibali (Astana) staccato di 37". Di 3' il ritardo dello spagnolo Alejandro Valverde (Movistar). A 3' 51" l'ex maglia rosa, il costaricano Andrey Amador, staccatosi in salita.
La nuova classifica generale del Giro d'Italia dopo la 14/a tappa, da Alpago a Corvara di 210 km, vinta dal colombiano Esteban Chaves:
1. Steven Kruijswijk (Lotto Nl Jumbo) in 60H 12'43"
2. Vincenzo Nibali a 41"
3. Esteban Chaves a 1'32"
4. Alejandro Valverde a 3'06"
5. Rafal Majka a 3'29"
6. Ilner Zakarin a 3'53"
8. Rigoberto Uran Uran a 5'01"
9. Kostantsin Siutsou a 5'38"
10. Jakob Fuglsang st
11. Domenico Pozzovivo a 6'00"
12. Bob Jungels a 6'10"
13. Stefano Pirazzi a 13'30"
14. Darwin Atapuma a 14'03"
16. Giovanni Visconti a 15'10"
19. Matteo Montaguti a 22'00"
21. Georg Preidler a 28'07"
22. Michele Scarponi a 28'18"
28. Enrico Battaglin a 45'20"
29. Mikel Nieve a 47'21"
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Il Giro arriva in salita: Valverde sfida Nibali a Roccaraso

Oggi la sesta tappa, lo spagnolo è in forma e potrebbe puntare alla maglia rosa. Attenzione al giovane colombiano Chaves
Oggi il Giro, nella sesta tappa da Ponte a Roccaraso, potrebbe emettere già alcuni verdetti, non tanto su chi lo vincerà ma probabilmente su chi invece non potrà più conquistarlo. E’ in programma infatti il primo finale in salita, dopo una tappa breve (”soltanto” 157 km) ma tutta di montagna. Dopo appena 20 km si salirà infatti per quasi 40 km verso Bocca di Selva, lungo pendenze non difficili ma costanti. La parte intermedia della tappa sarà caratterizzata da continui saliscendi che introdurranno, dopo Castel di Sangro, alla salita finale, quasi 18 km con pendenza media del 4,8% e punte al 12%.  

E’ il giorno di Valverde?  
La salita di Roccaraso si addice molto al fuoriclasse spagnolo Alejandro Valverde, che ieri ha rosicchiato 4” agli altri uomini di classifica e confermato l’ottima condizione di questa prima parte della stagione. Nella quale, va ricordato, il fuoriclasse murciano ha conquistato la Vuelta a Andalucia, la Vuelta a Castilla y Leon e la sua quarta Freccia Vallone. Finora in questo Giro lo spagnolo ha disputato un’ottima cronometro, è stato quarto nella tappa di Praia a Mare e si è dimostrato molto sveglio e astuto anche ieri. E’ pronto per fare il colpaccio a Roccaraso e arrivare così con un certo vantaggio sulle Dolomiti e sulle Alpi Piemontesi, dove invece dovrà difendersi perché sono scalate un po’ troppo severe per lui.  

Come sta Chaves?  
Nessuno ne parla, eppure il giovane colombiano Esteban Chaves potrebbe rappresentare la variabile impazzita e incontrollabile di questo Giro. I pronostici per la Maglia Rosa finale gli antepongono Nibali, Valverde e Landa, motivo per cui il corridorino della Orica Greenedge godrà sicuramente di una certa libertà d’azione. Se Chaves oggi scatterà chi gli andrà dietro? Dovrebbe essere Nibali, il favorito, che però diventerebbe vulnerabile per eventuali contrattacchi di Valverde o Landa. Attenzione, dunque, perché Chaves a Praia a Mare aveva concluso nono con i big, apparentemente senza nemmeno faticare troppo. In classifica il colombiano è undicesino a poco più di mezzo minuto dal leader. Il balzo verso il trono rosa è tutt’altro che impossibile. 

Spazio alle fughe?  
Un’altra ipotesi per oggi è che possa avere successo una fuga a lunga gittata, magari sfruttando il marcamento reciproco da parte degli uomini di classifica. E allora avrebbero buon gioco corridori come Pirazzi della Bardiani, Niemec della Lampre, Atapuma della Bmc o Zilioli della Nippo Fantini (sempre che abbia smaltito i postumi della brutta caduta di ieri). In ogni Giro, intorno alla sesta-settima tappa, gli aspiranti alla maglia rosa spesso allentano un po’ la tensione e si limitano a una corsa nella corsa, lasciando spazio agli eroi di giornata. Oggi potrebbe essere la loro occasione, almeno per la vittoria di tappa. 
lastampa.it

Giro, Greipel, Kittel e baby Rick: sfreccia la Germania dei nuovi Zabel

E adesso chiamatele "volaten". Sì, perché i velocisti ormai parlano una sola lingua, il tedesco di André Greipel e Marcel Kittel, ma anche di John Degenkolb, Gerald Ciolek, Erik Zabel, Olaf Ludwig. Insomma, la scuola teutonica della velocità ha radici nobili e frutti preziosi, ha una tradizione che affonda nel passato e un presente ricco di braccia alzate. La tappa di Benevento ne è un esempio, con il gorilla Greipel che raccoglie lo scettro del gigante Kittel e rovescia tutti nei trecento metri che lo separano dal traguardo. Uno sprint di potenza, a bocca aperta, in apnea, scavando solchi alle spalle. Come avevamo visto fare a Kittel in terra d'Olanda. Su tre arrivi per velocisti, il punteggio è da partita senza storia: 3-0 per la Germania.
IL GORILLA E GLI ALTRI — Greipel non è una sorpresa. Pro' dal 2005, ha infilato qualcosa come 139 vittorie in carriera. Nel 2007 è l'apripista di Mark Cavendish nella T-Mobile, prima di trovarselo contro, da avversario, nel 2011, quando Greipel passa alla Omega Pharma-Lotto, poi Lotto-Belisol: l'attuale Lotto-Soudal. A Benevento è arrivata la sua quarta vittoria al Giro. Quattro sono anche i successi alla Vuelta, mentre al Tour ne ha centrate dieci, di cui quattro solo nel 2015. Prima della partenza dall'Olanda, aveva bollato la sua primavera come la peggiore della carriera: si sta rifacendo. Greipel ha 33 anni, Marcel Kittel 28, e anche lui ha incrociato le ruote con l'ex re dello sprint Mark Cavendish. Al Tour del 2013, dopo aver masticato quattro sconfitte, Cav lo incensò: "Questo è più bravo di me, sarà la prossima star". Previsione azzeccata: l'anno successivo, il bel Marcel si prese altre quattro vittorie in Francia, oltre alle due nel Giro d'Italia. Il 2015 fu un anno storto, l'ultimo con la Giant prima di approdare all'Etixx-Quick Step, la corazzata belga che lo ha aiutato a tornare sul trono dei velocisti. Alla Giant, il padrone della velocità è un altro tedesco, John Degenkolb. Vittima di un brutto incidente durante gli allenamenti a gennaio, sta recuperando ora la forma. L'anno scorso però, il sergente Degenkolb si è aggiudicato la volata della Milano-Sanremo davanti a Kristoff e ha battuto tutti nel velodromo di Roubaix confermandosi tra i migliori nelle corse di un giorno. Greipel, Kittel e Degenkolb non hanno solo la straordinaria attitudine allo sprint in comune. I tre condividono anche origini e formazione. Greipel è di Rostock, la città di Ullrich, ed è cresciuto con il mito di Olaf Ludwig; Kittel è di Arnstadt, in Turingia, e ha "studiato" sport a Erfurt; Degenkolb è di Gera, la città di Ludwig: si è trasferito all'età di due anni in Baviera, ma per gareggiare è tornato in Turingia. Le loro radici si intrecciano e affondano insieme nei territori della Germania dell'Est. Qua operava il Thuringer Energie Team, famosa squadra giovanile con sede a Erfurt e Gera che ha svezzato Kittel e Degenkolb e ha avuto tra le proprie fila anche Greipel e un campione a cronometro come Tony Martin.
I NIPOTI DI ZABEL — Tornando alla Sanremo, anche un altro tedesco oltre a Degenkolb si era aggiudicato di recente la Classicissima: Gerald Ciolek, con la Mtn-Qhubeka, nel 2013, l'anno della bufera di neve e della neutralizzazione a Ovada. Classe 1986, Ciolek era stato campione di Germania a 18 anni battendo in volata Forster e Zabel, a 19 anni è diventato iridato under 23 e a 20 professionista, prima di riemergere vincitore nella classica di primavera. Ma se si parla di Sanremo, non si può non pensare a Erik Zabel, che questa corsa se l'è aggiudicata quattro volte. "Mister Sanremo" ha fatto fortuna in Italia, ma non al Giro, che ha corso solo in due occasioni. La corsa rosa si è rifatta in questi giorni dando la copertina ai suoi "nipoti" Greipel e Kittel. E pure al figlio (stavolta non in senso metaforico), il giovanissimo Rick Zabel. L'anno scorso, il 22enne della Bmc ha esordito al Giro con l'etichetta di più "piccolo" al via. Quest'anno, tra Arnhem e Benevento ha già ottenuto due piazzamenti nella top 10. Meglio tenerlo d'occhio alle prossime "volaten".
Gazzetta dello Sport

Giro d'Italia 2016: Ulissi vince la quarta tappa. Dumoulin torna in maglia rosa

L'italiano Diego Ulissi (Lampre-Merida) ha vinto per distacco la 4/a tappa del Giro d'Italia, da Catanzaro a Praia a Mare (Cosenza), di 200 chilometri. E' la prima vittoria italiana al Giro 2016.  Sul traguardo di Praia a Mare, Ulissi, protagonista di un'azione solitaria negli ultimi 9 chilometri, ha preceduto gli olandesi Tom Dumoulin (Giant), nuova maglia rosa, e Steven Kruijswijk (Team Lotto Nl). Per Ulissi si tratta della quinta vittoria in carriera al Giro d'Italia.

L'olandese Tom Dumoulin, grazie al secondo posto di oggi nella tappa vinta dall'italiano Diego Ulissi (da Catanzaro a Praia a Mare di 200 km) ha riconquistato la maglia rosa. Dumoulin, maglia rosa dopo le prime due tappe del Giro, aveva ceduto il primato domenica scorsa ad Arnhem al tedesco Kittel che oggi è arrivato staccato sul traguardo di Praia a Mare.

Nella classifica generale Dumoulin ha 20 secondi di vantaggio sul lussemburghese Bob Jungels (Etixx) e l'azzurro Ulissi (Lampre), e 24 sul connazionale Steven Kruijswijk (Lotto Nl) e l'austriaco Georg Preidler (Giant). Al sesto posto c'e' Vincenzo Nibali (Astana), staccato di 26" e al 7/° lo spagnolo Alejandro Valverde (Movistar) in ritardo di 31"
ansa

Giro: 3/a tappa; Kittel fa il bis, è la nuova maglia rosa

Il tedesco Marcel Kittel (Etixx - Quick Step) si è aggiudicato la terza tappa del Giro d'Italia, da Nijmegen ad Arnhem di 190 km, ed è la nuova maglia rosa. Anche ieri aveva vinto allo sprint.
Sul traguardo di Arnhem, il tedesco che si era già aggiudicato la tappa di ieri, ha regolato in volata gli italiani Elia Viviani, Giacomo Nizzolo e il connazionale Andre' Greipel, giunto quarto.
ansa

Ciclismo: presentato il Giro 2013 Si parte da Napoli

Da Napoli a Brescia dopo 21 tappe e 3.405,3 km.

Il Giro d'Italia 2013 è stato svelato ieri a Milano: la corsa rosa scatterà il 4 maggio e si conclu- derà il 26. Nel programma spiccano 7 frazioni per velocisti, 2 crono indivi- duali, 1 crono a squadre, 5 tappe di media montagna, altrettante di alta montagna. Solo una frazione supererà i confini nazionali: la 15ª porterà il gruppo sul Col du Galibier, in Francia, in un omaggio alla montagna amata da Marco Pantani.

iltempo.it

Giro: 198 corridori sabato al via

Saranno 198, in rappresentanza di 22 squadre, i corridori al via del Giro d'Italia 2012, sabato, con il cronoprologo di Herning (Danimarca). ''La presenza di Franck Schleck dara' maggior rilievo alla gara e allarga il numero di pretendenti alla vittoria finale - dichiara Mauro Vegni, direttore operativo della Corsa rosa - Tra le ruote veloci spicca il campione del mondo Cavendish, che avra' pero' filo da torcere nelle tappe che finiranno allo sprint al cospetto di Hushovd, Farrar e altri''.


ansa 1 Maggio 2012 ore 12:55