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Paraguay: Larissa Riquelme nuda per i suoi eroi su “Diario Popular”!

Larissa Riquelme aveva detto “se il paraguay vince mi spoglio”, prima del quarto di finale dei Mondiali di Calcio 2010 contro la Spagna. Ma anche se il risultato finale ha deluso sia il Paraguay che le migliaia di appassionati della più sexy tifosa di questi Mondiali, Larissa Riquelme ha comunque deciso di far felici tutti e si è spogliata nuda. E pensate che su Facebook, Larissa già conta oltre 300.000 persone!

La “musa dei mondiali” non ha perso la gioia di mostrarsi nonostante la sconfitta della sua nazionale di calcio, e ha deciso di spogliarsi comunque: “Sarà un regalo a tutti i giocatori e tutto il popolo paraguaiano per godere della fatica fatta e, perché hanno lasciato tutto sul campo”, ha dichiarato Larissa Riquelme alla rivista “Diario Popular”.

Durante tutto il Mondiale del Sudafrica 2010, Larissa è diventata famosa per aver seguito tutte le partite della sua squadra, la nazionale del Paraguay, tra applausi e grida, ma soprattutto per la sua bellezza latina! Il successo di questa splendida ragazza è stato così esplosivo che in pochi giorni ha raggiunto i 300 mila appassionati su Facebook e oltre 113 milioni di pagine se cercate il suo nome su Google.com, oltre ad essere l’argomento piu’ popolare in Twitter.

E così la “musa dei mondiali” si è spogliata nuda per onorare i giocatori della nazionale, nelle pagine del “Diario Popular” (foto in copertina). E la ragazza è talmente popolare nel mondo che ha mandato letteralmente in tilt anche il sito web della rivista!

“Avevo promesso che mi sarei spogliata se la nazionale passava alle semifinali, ma non è successo. Ma i nostri calciatori sono tornati a casa come veri eroi perché hanno fatto una prestazione eccellente in questa Coppa del Mondo”, ha detto alla rivista.

“Una sposa non abbandona mai l’amore per la sua squadra, tanto meno dopo il sacrificio che hanno fatto i giocatori in campo. Io lo faccio perché altrimenti sembrerebbe che sono delusa e questo non è vero”, ha detto la bella modella.

Tale è il suo amore per la selezione paraguaiana che ha già pronosticato che “non c’è dubbio che nel 2014 in Brasile la squadra campione del Mondo sarà il Paraguay”, oltre ad essersi categoricamente rifiutata di posare con la maglietta della Spagna.

Insomma, Larissa Riquelme con questa sua sincerità e amore profondo per la sua nazionale, si candida a diventare anche la donna più amata dell’intero pianeta!

Fonte: Diario Popular

Larissa Riquelme, la sexy tifosa del Paraguay cercatissima sul Web ...

Il popolo del Web elegge la tifosa più sexy dei Mondiali di calcio in Sudafrica: si tratta di una modella sudamericana, Larissa Riquelme, notata sugli spalti durante la partita tra Italia e Paraguay.

La "dea dei Mondiali in Sudafrica", così è stata subito ribattezzata, si è fatta notare, oltre che per la sua bellezza ed esuberanza, anche per un generoso decoltè, nel quale ha riposto il telefono cellulare.

Larissa, fino a qualche giorno fa quasi sconosciuta, è già una star su Internet, e tra gli internauti è caccia allo scatto più hot di questa venere: mora con capelli lunghi e scuri, carnagione sudamericana, la modella è una tifosa sfegatata del suo Paraguay. Ecco una ricca foto-gallery di Larissa, nella veste di tifosa e non solo.
spindle.it

Mondiali 2010 - Larissa e lo spogliarello di consolazione

Il Paraguay è stato eliminato, ma la Riquelme non ha rinunciato a spogliarsi. La bella modella 24enne ha deciso di alleviare la delusione della nazionale e dei suoi tifosi mostrandosi, comunque, senza veli


E alla fine si è spogliata, Larissa Riquelme ha mantenuto la parola. La 24enne modella del Paraguay ha deciso di mostrarsi come mamma l'ha fatta in onore della sua nazionale. La bella tifosa, che in questo mondiale non ha perso neanche una partita del suo Paraguay, aveva, in realtà, promesso che sarebbe rimasta senza veli in caso di vittoria del titolo iridato da parte degli uomini di Gerardo Martino. Purtroppo, però, la squadra di Asunciòn è stata eliminata ai quarti dalla Spagna di Vicente del Bosque. Strip rimandato, dunque, al prossimo mondiale? Neanche per sogno.

La Riquelme, infatti, che ha a cuore la felicità della nazionale e dei suoi tifosi ha deciso di spogliarsi comunque per alleviare le pene della delusione sudafricana. "Sarà un regalo per tutti i giocatori, affinché possano gioire dopo lo sforzo che hanno fatto in Sudafrica, ma anche per tutto il popolo paraguayano", ha spiegato la bella Larissa che ha anche difeso la nazionale dopo la partita persa con la Spagna a nove minuti dal termine dei tempi regolamentari.

"La partita con la Spagna? Abbiamo giocato alla grande e non c'è nulla da rimproverare ai ragazzi ma non siamo riusciti a vincere, vorrà dire che la prossima volta andrà meglio - le parole di Larissa che, sicura, ha anche affermato -. Nel 2014 sarà il Paraguay a vincere il Mondiale". Bè, forse è un po' presto per queste previsioni. Mancano ancora quattro anni. Al momento, però, i tifosi del paraguay hanno di che consolarsi e, siamo sicuri, non saranno i soli.


Eurosport

Che brutta Italia. La giornata che doveva essere dei gol, dell’entusiasmo, del Gila ritrovato, dell’Italia che volava verso l’11 luglio, è tragedia

Che brutta Italia. La giornata che doveva essere dei gol, dell’entusiasmo, del Gila ritrovato, dell’Italia che volava verso l’11 luglio, diventa una quasi tragedia. Questa decimo giorno di Mondiali ha significato molto per i tifosi azzurri; è stato il trionfo della Padania, dell’ “io l’avevo detto”, di Cassano che si sposa e se la ride e di Balotelli che non si sposa ma se la ride lo stesso. Perché una Nazionale dove il migliore è Zambrotta (con grande rispetto per questo straordinario esempio di calcio), non ha strada davanti. Ed oggi dietro la lavagna ci va Marcello Lippi, la sua presunzione, la sua cocciutaggine in un discorso non allargato alle mancate convocazioni di giocatori che ci avrebbero fatto molto comodo o ad altre questioni ma più semplicemente a questa partita, letta malissimo da lui ed interpretata peggio. La Nuova Zelanda non ci crede.

Ha fatto 1-1 con i Campioni del Mondo. E’ come se li battessimo a rugby. Impossibile. Ma oggi pomeriggio e come dice una pubblicità, nothing is impossibile. Per il resto, l’apertura era stata con i bel Paraguyay che si avvia a vincere il nostro girone (speriamo che giovedì ci batta i kiwi - simbolo della Nuova Zelanda inteso come uccello e non come frutto -) e così ci basterà un pari contro la Slovacchia per andare avanti, incontrare l’Olanda e…. Poi la serata è Brasile-Droga (leggasi Costa d’Avorio)… Capitolo pronostici: Flop sul Paraguay che non pareggia ma vince; floppissimo sull’Italia che davo vincente e che si è vergognosamente fatta fermare dalla Nuova Zelanda e…


Paraguay-Slovacchia 2-0
Mostruoso Paraguay; mostruoso Alcaraz e mostruoso Vera. Questi sudamericani hanno tutte le credenziali per far male. E l’Olanda deve sperare di non beccare loro ma beccare noi o chi per noi, perché altrimenti rischia di vedere il suo sogno di rinverdire i fasti di Johaan Cruyff morire all’alba. Prestazione perfetta quella dei paraguaiani. Non hanno sbagliato niente. Hanno fatto un gran gol, ne hanno sfiorato almeno altri cinque, hanno chiuso il match andando ancora in rete; hanno giocato bene, anzi benissimo. Non hanno corso mai a vuoti, hanno una tattica eccellente dell’ottimo Martino ed hanno una tecnica di base notevole. Poi Alcaraz e Vera sono davvero due grossissimi giocatori. E come loro Valdez. Insomma una squadra che mi ha impressionato, oggi più che contro di noi. La Slovacchia è davvero nulla. Hamsyk è un pesce fuor d’acqua. Non si può dire che predichi nel deserto perché non redica calcio. Il 2-0 è anche poco per quello che hanno offerto 90 minuti monocorde di una squadra più forte che banalizza gli avversari. Meno male che c’abbiamo pareggiato…


Italia-Nuova Zelanda 1-1
Che pena! Mai visto un’Italia arrancare così. Neppure quattro anni fa contro gli stati o nel famigerato secondo tempo contro il Perù di 28 anni fa quando diventammo poi campioni del Mondo. Troppo brutta per essere vera. Solo questo ci consola. Ci appendiamo a Pirlo come la pioggia di marzo. Il suo rientro può essere una benedizione. Camoranesi ha avuto una sola fiammata in 45 minuti impresentabili. Marchisio è rimasto a Torino. Gilardino è ectoplasmatico e Iaquinta (nonostante il rigore) è impalpabile. Di Natale ha cambiato il nulla. Cannavaro e Chiellini dimostrano di essere la coppia centrale difensiva della Juventus ‘09/’10, ovvero la peggiore terza linea del campionato di serie A o poco meno. E potremmo continuare col timido Criscito o parecchio altro. Il vero colpevole stasera è Marcello Lippi. Perché ha cervelloticamente sostituito Pepe perché altrettanto cervelloticamente ha tenuto in campo Marchisio sprecando così un cambio, perché ha tenuto fuori Quagliarella, perché continua ad insistere su Cannavaro che non ne becca una di testa nella sua area (ed in quella avversaria) neppure a pagarlo e perché si è fatto irretire da un allenatore, quello della Nuova Zelanda, che alla fine ha anche da rammaricarsi per il risultato. E nessuno ci venga a dire che siamo sfortunati perché Montolivo ha preso il palo, Roy Fallon (l’attaccante dai gomiti alti) doveva essere espulso, il gol loro era in fuorigioco, il portiere ha fatto miracoli, etc. etc. Giocavamo con la Nuova Zelanda e questo può bastare di fronte ad una partita penosa ed irritante. Troppo brutta, insomma, per essere vera. Almeno lo speriamo. E va già bene che abbiamo preso un punto. Marchetti al posto di Buffon: tre tiri contro, un gol imparabile e due palloni che hanno sfiorato il montante. Lasciamo perdere….

Le pagelle: Marchetti s.v.; Zambrotta 7.5; Chiellini 5; Cannavaro 5; Criscito 5.5; Montolivo 6.5; De Rossi 6; Marchisio 4.5 (Pazzini 5); Pepe 6 (Camoranesi 5); Iaquinta 5.5; Gilardino 3 (Di Natale 5). Lippi 4

Brasile-Costa d’Avorio

I pronostici per domani:
Portogallo-Nord Corea 1
Cile-Svizzera X
Spagna-Honduras 1

di Salvatore Cannata - ilgiornalediragusa.it

Mondiali 2010: De Rossi salva l’Italia al debutto in Sud Africa






















Finisce con un pareggio l’esordio azzurro ai mondiali sudafricani. Come anticipato nell’articolo di questo pomeriggio Lippi sceglie una squadra con un modulo 4231 con De Rossi e Montolivo davanti alla difesa, e Pepe Iaquinta e uno spento Marchisio a supporto di Gilardino.

La partita vede partire bene la squadra italiana che sembra avere una buona condizione atletica, con Pepe e Iaquinta che aggrediscono le fasce dove si nota la debolezza della squadra paraguaiana, ma a metà del primo tempo improvvisamente la squadra Sudamerica passa in vantaggio, su un calcio di punizione commesso da Chiellini, la difesa azzurra si fa sorprendere da un incursione del difensore Alcaraz. Il goal sembra innervosire gli azzurri, infatti chiudono il primo tempo con un po’ di nervosismo e senza idee.
Nella ripresa subito una sorpresa al rientro dagli spogliatoi si vede in campo il portiere di riserva italiano Marchetti al posto di Buffon, ma si nota subito che l’Italia ha voglia di ribaltare il risultato, Lippi butta nella mischia l’esterno Camoranesi al posto di uno spento Marchisio per poter attaccare maggiormente sulle fasce e l’intuizione del commissario tecnico si rivela vincente infatti da una combinazione sulla fascia sinistra Pepe Criscito scaturisce il calcio d’angolo che porterà al pareggio di De Rossi.
Nella parte finale forcing azzurro per cercare di centrare la vittoria, ma la difesa paraguaiana si difende molto bene anche se con un po’ di affanno, l’ultima occasione capita sui piedi di Montolivo che calcia da fuori area un tiro molto insidioso deviato in calcio d’angolo dal portiere sudamericano.

In conclusione si può dire che la squadra ha destato un ottima impressione dal punto di vista fisico, cosa molto importante in un torneo molto impegnativo che si gioca tutto in un mese e la variazione fatta tatticamente da Lippi sembra essere la più quadrata, per questa squadra posizionandosi con un 442, dando maggiore equilibrio sia al centrocampo che in difesa, si può dire che il viatico per difendere il titolo mondiale conquistato quattro anni fa a Berlino.

A cura di Max Fasciana - corriereinformazione

Attesa per stasera: ecco la formazione dell’Italia contro il Paraguay nei Mondiali di Calcio 2010


Tutto quasi pronto per stasera, mancano poche ore all’evento. Potenti macchine stanno asciugando il terreno di gioco che non ha permesso all’Italia di fare il suo allenamento di rifinitura.

Lippi (foto ANSA) che ieri sera a Notti Mondiali aveva detto che “chi non immagina la formazione farà bene a cambiare mestiere”, rivolto ai giornalisti, ha sciolto i dubbi sulla formazione che scenderà in campo stasera per l’attesissima Italia-Paraguay.

Schema un inossidabile 4,3,2,1: Marchisio sulla trequarti insieme a Pepe sulla sinistra e Iaquinta sulla destra ; Montolivo in mediana e Gilardino centravanti. Fissato con la compattezza nel gruppo, Lippi ha creato una squadra molto diversa, nei nomi, ma molto simile nella compattezza di quella dei Mondiali 2006.

“Ho fiducia nei miei giocatori. Non so dire che Mondiale farà l’Italia, ma so per certo che ha voglia di fare un grande Mondiale. Scetticismo? Lo rispetto, ma non lo condivido” dichiara Lippi, anche se non sono molto fiduciosi i tifosi italiani; saranno presenti in 1200, contro i 1400 tifosi paraguaiani. Più fiduciosi sono i bookmaker che danno l’Italia vincente 1,90 contro i 4,20 del Paraguay.

Non si deve però sottovalutare il Paraguay che ha conquistato il secondo posto nel girone sudamericano e che ha battuto Brasile e Argentina.

Così risulta essere la formazione: Buffon; Zambrotta, Cannavaro, Chiellini, Criscito; Montolivo, De Rossi; Pepe, Marchisio, Iaquinta; Gilardino.

(blognotizie.info)

Azzurri: gioca Criscito Nella partita d'esordio col Paraguay in difesa a sinistra

(ANSA) - CITTA' DEL CAPO, 14 GIU - Stasera nella partita d'esordio degli azzurri ai mondiali in difesa sulla sinistra giochera' Domenico Criscito. Lo ha appena annunciato nella riunione tecnica il ct Marcello Lippi alla squadra. Criscito davanti a Buffon fara' reparto con Zambrotta Chiellini e Cannavaro. A centrocampo con De Rossi e Montolivo come previsto ci sara' Marchisio, in avanti Pepe, Iaquinta e Gilardino.

Italia - Paraguay: moduli e probabili formazioni


L'attesa è finita. Ora si fa sul serio. La Coppa non è più nostra. Ma i campioni del mondo in carica siamo ancora noi. E allora dimostriamolo a tutti. Per primi a noi stessi. Alla faccia della Fifa che ha fatto alzare la coppa a Vieira, alla faccia dei bookmakers che non ci vedono favoriti, alla faccia degli avversari e di tutti i nostri eterni detrattori. Non siamo in Germania, dimentichiamoci Berlino, anzi no. Riguardiamoci quella partita, ricordiamoci quella finale. E con le immagini di Fabio Cannavaro che alza la coppa, con le corse dei nostri eroi mondiali entusiasti e festanti impresse nella memoria, pensiamo a quanto siamo forti, a cosa ci distingue dagli altri. Non siamo mai stati i migliori, ma spesso siamo riusciti ad essere i più bravi. Non ci importa di fare spettacolo, a noi basta centrare il risultato. Un passo per volta, partita dopo partita, con la consapevolezza di essere la nazionale campione, con la forza delle idee e il carattere della nostra gente. Viviamo di calcio, lo respiriamo in ogni dove: al bar la mattina, in ufficio nel corso della giornata. Ma anche in auto, al distributore, in aereo, in spiaggia, in nave.
Sessanta milioni di cittì. Un popolo di allenatori e vati del pallone. Facciamo casino, ci piace la polemica, ognuno dice la sua, ma alla fine, tutti, in cuor nostro, amiamo questa squadra. Il simbolo più vivido dell'Italia nel Mondo. Il made in Italy da esportazione che più ci piace e del quale andiamo maggiormente fieri. Ripetersi non sarà facile. Ma ci dobbiamo provare, con tutte le nostre forze. Lo dobbiamo a noi stessi, lo dobbiamo al Mondiale. Siamo nati per vincere e, se non ci riuscisse, pazienza. Ci dobbiamo provare, fino alla fine. Non siamo tedeschi e nemmeno francesi, non siamo perfetti. E anzi, viviamo di contraddizioni e luoghi comuni, di astuzia e furbizia ma null'altro al mondo ci fa sentire così uniti, così solidi, così felici. E allora, dimentichiamoci le critiche, scordiamoci le cricche, mettiamo da parte le polemiche. Siamo italiani, insieme possiamo far bene. Ricordiamocelo tutti, gli altri lo sanno bene. E ci temono perché i campioni del mondo siamo ancora noi.

Le probabili formazioni:

ITALIA (4-3-3): Buffon; Maggio, Cannavaro, Chiellini, Zambrotta; De Rossi, Montolivo, Marchisio; Iaquinta, Gilardino, Pepe. A disposizione: Marchetti, De Sanctis, Criscito, Bonucci, Bocchetti, Gattuso, Palombo, Pirlo, Di Natale, Camoranesi, Quagliarella, Pazzini. Indisponibile: Pirlo. Allenatore: Marcello Lippi.PARAGUAY (4-3-3): Villar; Bonet, Da Silva, Alcaraz, Morel; Riveros, Caceres, Torres; Barrios, Santa Cruz, H. Valdez. A disposizione: D. Barreto, Bobadilla, Caniza, Veron, E. Barreto, Santana, Ortigoza, Vera, Cardozo, Benitez, Gamarra. Allenatore: Gerardo Martino.
ARBITRO: Benito Archundia (Messico)

(fonte: testedicalcio)

Gli avversari dell'Italia


Superficie: 406.750 kmq
Capitale:
Asunción
Popolazione:
6.347.884 abitanti
Lingue ufficiali:
guaranì e spagnolo
Religione:
90% cattolica
Ordinamento politico:

Repubblica presidenziale

Presidente:
Oscar Nicanor Duarte Frutos
Partecipazioni ai Mondiali:

7, sempre presente alla fase finale dal 1998 ad oggi.

Precedenti in Coppa del mondo:
tre volte qualificato agli ottavi (1986, 1998 e 2002)
Calciatori tesserati:
87.500
Ranking Fifa:
31° posto
La stella:
Roque Santa Cruz, attaccante del Manchester City
(fonte: Avvenire)

Gonzales: «Il mio Paraguay è spregiudicato»

Julio Gonzalez è tornato a casa, ad Asunciòn. Alla vigilia del Natale 2005 già pregustava la convocazione per i Mondiali di Germania 2006. Coppia d’attacco Gonzalez-Santa Cruz. «Era già tutto deciso…», sospira. Poi quel terribile incidente d’auto, l’amputazione del braccio sinistro e l’altrettanto dolorosa “espulsione” da parte della Uefa che a 25 anni gli chiudeva la carriera per sempre. Un brutto colpo per lui, ma la fede in Dio e la passione per il calcio lo ha sempre sostenuto. «Il miglior abito di un uomo è la sua anima. Lo sport mi ha dato una ragione in più per vivere bene e condividere con gli altri». È la filosofia che Julio aveva quando scendeva in campo, le ultime due stagioni le aveva giocate con la maglia del Vicenza, è la stessa che ha ora che è tornato alle sue radici. Con la moglie, Maria Lourdes, oltre a crescere i suoi due figli Fabrizio e Maria Paz, allena al calcio, «ma prima di tutto alla vita», 250 “piccoli angeli” tra gli 8 e i 14 anni della “Cautera”, la “discarica”. Sono le creature randagie nell’immondezzaio della favela metropolitana di Asunciòn (2milioni di abitanti). Angeli a piedi nudi strappati dalla strada dalle associazioni, Aldea Sos e Scuola Calcio Siembra, che si sono unite al progetto di Inter Campus promosso da Gonzalez. «In questi anni ho rivisto il sorriso sulle labbra di bambini abbandonati appena indossano una maglietta pulita, nerazzurra, con dietro scritto il nome di Materazzi o Milito». Sono tornati a vivere grazie al calcio, questi piccoli sfuggiti per miracolo agli aguzzini che li usano per spacciare droga o per gettarli nel giro della prostituzione. E alla Cateura hanno trovato l’assist provvidenziale del loro idolo di sempre. «Ai ragazzi chiediamo di tornare a scuola e di studiare, altrimenti niente calcio. Lo facciamo per il loro bene, per garantirgli un futuro. Gli racconto spesso la mia storia di calciatore e gli dico che la pagella della Gazzetta del lunedì, in cui giudicavano la mia prestazione in campo, è volata via, quella della scuola invece resta per sempre e gli permetterà di entrare nel mondo del lavoro, di avere una famiglia, dei figli e di essere davvero felici».
Difficile però, dissuaderli dal sogno di diventare un calciatore ricco e famoso, specie in questi giorni di attesa Mundial e della grande sfida contro i campioni in carica dell’Italia. «Ad ogni partita il Paraguay si blocca, negozi e scuole chiuse e tutti davanti alla tv a tifare per la nostra nazionale. Con l’Italia di Marcello sarà ancora più emozionante». Chiama affettuosamente il nostro ct Marcello. «No -sorride- Lippi non lo conosco, ma lo stimo moltissimo. Ha fatto grandi cose in Germania e anche se non ha un fantasista io penso che la squadra azzurra non sia affatto più debole di quella di quattro anni fa. Da attaccante poi, trovo la coppia Gilardino-Pazzini tra le più potenti di questo campionato del mondo». È un inguaribile ottimista Julio che ha piena fiducia anche nel rinnovato Paraguay del ct Gerardo Martino, arrivato ad Asunciòn dall’Argentina. «Martino ha rivoluzionato la mentalità della squadra. Prima c’era un atteggiamento troppo sornione: difensivisti ad oltranza sperando prima o poi di trovare il “golletto”.
Ora i ragazzi sono molto più spregiudicati e quello che piace ai tifosi paraguayani è che si tratta di un gruppo che corre e dà l’anima per tutti i 90 minuti, trascinato da leader come Paulo Da Silva in difesa o Riveros a centrocampo e in attacco c’è Barrios che sta segnando sempre. Difetti? Un pizzico di inesperienza da parte di quei giovani che sono alla loro prima volta a un Mondiale. Ma tutto il nostro popolo ha la certezza che il Paraguay si qualificherà agli ottavi - come nel ’98 e nel 2002 - , insieme all’Italia».
A questo Mondiale saranno assenti due grandi sostenitori dell’Inter Campus e la loro mancata convocazione a Gonzalez non va giù. «Se l’Argentina avesse un vero ct, con gente come Messi e Tevez, avrebbe già il titolo in tasca.
Maradona ha commesso un “peccato mortale” che credo pagherà. Ma come si fa a lasciare fuori due bandiere del calcio come Javier Zanetti ed Esteban Cambiasso?» Viene da chiedergli allora, chi sarà la regina di Sudafrica 2010? «La Spagna tecnicamente è la nazionale che mi piace di più, è campione d’Europa, ma di solito ai Mondiali fallisce. Stessa storia dell’Inghilterra che però questa volta in panchina ha un grande come Capello. Il Brasile è sempre la squadra che gioca il calcio più spettacolare, ma alla fine oltre alla tecnica conta saper stare bene in campo con la testa. In questo l’Italia di “Marcello” è maestra e non mi meraviglierei di rivederla in finale». L’11 luglio, comunque vada, per Gonzalez sarà una data molto speciale. «È il giorno in cui dovrebbe nascere il nostro terzo figlio, Enzo Josuè. Fino ad allora vedrò le partite con i miei “angeli” della Cateura, faremo festa e pregheremo, perché sia un momento di rinascita per il Sudafrica e un Mondiale che porti la pace tra tutti i popoli».
Massimiliano Castellani - avvenire

È l'ora dell'Italia: contro il Paraguay i numeri sono con gli azzurri

articolo di domenica 13 giugno 2010
È l'ora dell'Italia: contro il Paraguay i numeri sono con gli azzurri

di Elia Pagnoni
La partita inaugurale sorride quasi sempre agli azzurri: tre sole sconfitte il 16 mondiali, l'ultima nel '94 con l'Irlanda. Italia mai sconfitta all'esordio contro una squadra sudamericana. E con il Paraguay c'è un vecchio precedente che ci sorride: 2-0 nel 1950
Domani è il giorno degli azzurri. A Città del Capo (ore 20.30, diretta Rai e Sky) comincia l'avventura del girone F quello che comprende, oltre alla squadra di Lippi, il Paraguay, la Slovacchia e la Nuova Zelanda. Per l'Italia è la 17ª avventura mondiale e finora nelle gare inaugurali l'Italia ha raccolto 9 vittorie, 4 pareggi e 3 sconfitte, l'ultima delle quali nel 1994 negli Usa contro l'Irlanda (0-1). L'Italia affronterà domani sera il Paraguay, ed è la terza che debutta contro una nazionale sudamericana: due volte ha aperto col Cile (2-0 in Inghilterra nel '66 e 2-2 in Francia nel '98) e una volta con l'Ecuador (2-0 in Corea-Giappone 2002).
Gli archivi ci dicono anche che esiste un precedente mondiale tra Italia e Paraguay, ma bisogna andare indietro fino al 1950, mondiale brasiliano, il primo del dopoguerra, con gli azzurri campioni in carica ma eliminati al primo turno nonostante, appunto, la vittoria per 2-0 sui paraguayani. Era il 2 luglio 1950, a San Paolo, e gli azzurri si imposero con le reti di Carapellese (13') e Pandolfini (63'). L'Italia giocava con Moro, Blason, Fattori, Furiassi, Remondini, Mari, Muccinelli, Pandolfini, Amadei, Cappello, Carapellese. Il Paraguay rispondeva con Vargas, Gonzalito, Cespedes, Gavilan, Leguizamon, Cantero, Avalos, Lopez, Saguier, Flutas Lopez, Unzain.
Tra gli azzurri e il Paraguay c'è poi da registrare solamente un'amichevole, molti anni dopo, nel 1998 a Parma in preparazione ai mondiali francesi finita 3-1 per noi con un gol di Paolo Maldini, una doppietta di Moriero e un'autorete di Costacurta. Curiosamente sulla panchgina azzurra c'era Cesare Maldini che poi avrebbe guidato proprio il Paraguay nei mondiali successivi.
Le altre due sfide di domani (Olanda-Danimarca alle 13.30 e Giappone-Camerun alle 16) non registrano precedenti a livello mondiale. Ma la sfida tutta europea tra danesi e olandesi conta una semifinale a livello di campionati europei nell'edizione svedese del '92, con la vittoria della Danimarca per 5-4 ai rigori a Goteborg, vittoria che poi l'avrebbe lanciata verso la clamorosa conquista del titolo continentale in finale con la Germania.
Nella foto: Cesare Maldini doppio ex: ct azzurro ai mondiali del '98 e ct del Paraguay quattro anni dopo.
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