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L' atlante dei mondiali. Trentadue viaggi per sapere tutto delle nazioni e delle nazionali protagoniste di Sudafrica 2010
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Mondiali 2010. Il libro ufficiale dei record
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Che brutta Italia. La giornata che doveva essere dei gol, dell’entusiasmo, del Gila ritrovato, dell’Italia che volava verso l’11 luglio, è tragedia
Ha fatto 1-1 con i Campioni del Mondo. E’ come se li battessimo a rugby. Impossibile. Ma oggi pomeriggio e come dice una pubblicità, nothing is impossibile. Per il resto, l’apertura era stata con i bel Paraguyay che si avvia a vincere il nostro girone (speriamo che giovedì ci batta i kiwi - simbolo della Nuova Zelanda inteso come uccello e non come frutto -) e così ci basterà un pari contro la Slovacchia per andare avanti, incontrare l’Olanda e…. Poi la serata è Brasile-Droga (leggasi Costa d’Avorio)… Capitolo pronostici: Flop sul Paraguay che non pareggia ma vince; floppissimo sull’Italia che davo vincente e che si è vergognosamente fatta fermare dalla Nuova Zelanda e…
Paraguay-Slovacchia 2-0
Mostruoso Paraguay; mostruoso Alcaraz e mostruoso Vera. Questi sudamericani hanno tutte le credenziali per far male. E l’Olanda deve sperare di non beccare loro ma beccare noi o chi per noi, perché altrimenti rischia di vedere il suo sogno di rinverdire i fasti di Johaan Cruyff morire all’alba. Prestazione perfetta quella dei paraguaiani. Non hanno sbagliato niente. Hanno fatto un gran gol, ne hanno sfiorato almeno altri cinque, hanno chiuso il match andando ancora in rete; hanno giocato bene, anzi benissimo. Non hanno corso mai a vuoti, hanno una tattica eccellente dell’ottimo Martino ed hanno una tecnica di base notevole. Poi Alcaraz e Vera sono davvero due grossissimi giocatori. E come loro Valdez. Insomma una squadra che mi ha impressionato, oggi più che contro di noi. La Slovacchia è davvero nulla. Hamsyk è un pesce fuor d’acqua. Non si può dire che predichi nel deserto perché non redica calcio. Il 2-0 è anche poco per quello che hanno offerto 90 minuti monocorde di una squadra più forte che banalizza gli avversari. Meno male che c’abbiamo pareggiato…
Italia-Nuova Zelanda 1-1
Che pena! Mai visto un’Italia arrancare così. Neppure quattro anni fa contro gli stati o nel famigerato secondo tempo contro il Perù di 28 anni fa quando diventammo poi campioni del Mondo. Troppo brutta per essere vera. Solo questo ci consola. Ci appendiamo a Pirlo come la pioggia di marzo. Il suo rientro può essere una benedizione. Camoranesi ha avuto una sola fiammata in 45 minuti impresentabili. Marchisio è rimasto a Torino. Gilardino è ectoplasmatico e Iaquinta (nonostante il rigore) è impalpabile. Di Natale ha cambiato il nulla. Cannavaro e Chiellini dimostrano di essere la coppia centrale difensiva della Juventus ‘09/’10, ovvero la peggiore terza linea del campionato di serie A o poco meno. E potremmo continuare col timido Criscito o parecchio altro. Il vero colpevole stasera è Marcello Lippi. Perché ha cervelloticamente sostituito Pepe perché altrettanto cervelloticamente ha tenuto in campo Marchisio sprecando così un cambio, perché ha tenuto fuori Quagliarella, perché continua ad insistere su Cannavaro che non ne becca una di testa nella sua area (ed in quella avversaria) neppure a pagarlo e perché si è fatto irretire da un allenatore, quello della Nuova Zelanda, che alla fine ha anche da rammaricarsi per il risultato. E nessuno ci venga a dire che siamo sfortunati perché Montolivo ha preso il palo, Roy Fallon (l’attaccante dai gomiti alti) doveva essere espulso, il gol loro era in fuorigioco, il portiere ha fatto miracoli, etc. etc. Giocavamo con la Nuova Zelanda e questo può bastare di fronte ad una partita penosa ed irritante. Troppo brutta, insomma, per essere vera. Almeno lo speriamo. E va già bene che abbiamo preso un punto. Marchetti al posto di Buffon: tre tiri contro, un gol imparabile e due palloni che hanno sfiorato il montante. Lasciamo perdere….
Le pagelle: Marchetti s.v.; Zambrotta 7.5; Chiellini 5; Cannavaro 5; Criscito 5.5; Montolivo 6.5; De Rossi 6; Marchisio 4.5 (Pazzini 5); Pepe 6 (Camoranesi 5); Iaquinta 5.5; Gilardino 3 (Di Natale 5). Lippi 4
Brasile-Costa d’Avorio
I pronostici per domani:
Portogallo-Nord Corea 1
Cile-Svizzera X
Spagna-Honduras 1
di Salvatore Cannata - ilgiornalediragusa.it
Mondiali Sudafrica 2010: Italia-Nuova Zelanda 1-1
E’ andata di nuovo come la prima partita dei Mondiali Sudafrica 2010, il match fra la squadra italiana, e quella neozelandese, un altro pareggio conquistato con il gol su rigore di Iaquinta.
Italia- Nuova Zelanda 1-1.
Una grande partita dei NeoZelandesi che hanno tenuto testa ai continui attacchi sottoporta degli italiani, con un incredibile Zambrotta in piena forma, che ha creduto nella vittoria fino all’ultimo minuto e ha sempre trovato la forza e l’astuzia per conquistare o mantenere il possesso di palla.
Nel primo tempo un grande Pepe emerge fra tutti, con la sua abilità e anche un bel tiro a fine primo tempo in porta, magicamente parato dal portiere della Nuova Zelanda,Paston, che proprio sembrava non riuscire a tenere il pallone fra le mani, facendolo sempre rimbalzare senza trattenerlo.
Una partita all’ultimo respiro, con i neozelandesi puniti più volte con il cartellino giallo per gomitate e scorrettezze e che escono da questo match vittoriosi, portando a casa un pareggio inaspettato con gli attuali Campioni Del Mondo.
La seconda partita per l’Italia del girone F, inizia con questa formazione 4-4-2:
Marchetti; Zambrotta, Cannavaro, Chiellini, Criscito; Pepe, De Rossi, Montolivo, Marchisio; Iaquinta, Gilardino, ma poi nel secondo tempo c’è cambio e al posto di Pepe e Marchisio entrano Camoranesi e Di Natale, per un usuale 4-3-2-1.
fonte: socialpost.info
Se sei bello, giochi peggio ai Mondiali Le (semiserie) ricerche sul calcio
Lasciamo stare l’età e gli acciacchi, ma di sfracelli in campo ne hanno combinati parecchi: fossero stati brutti che avrebbero fatto?
(S.M. avvenire)
Il «Sì» di Antonio Cassano a Portofino ammaina la bandiera rossoblù
In realtà, la mutazione di Cassano da «guappo» di strada a ragazzo da sposare è già in corso da tempo. Autrice del miracolo proprio lei, Carolina, 19anni, che dopo aver «redento» un centravanti da 700 donne ha chiuso la porta di casa custodendolo solo per lei. Non che il neo marito abbia manifestato qualche dubbio, s'intende. A giudicare dagli sguardi e dall'affetto con cui baciava ed abbracciava la sua giovane sposa davanti ai flash dei fotografi e sotto la più classica delle piogge di riso, si potrebbe dire che il cartellino del giocatore ormai è incedibile. Tanti gli amici arrivati nella chiesa parrocchiale del Divo Martino a Portofino, dall'ex allenatore Gigi Del Neri, con un abito gessato blu, accompagnato dalla moglie, al patron della Sampdoria Riccardo Garrone, in completo blu e cravatta rossa, arrivato a piedi dalla sua abitazione, lontana solo pochi passi. Tra gli altri anche qualche genoano autoctono rimasto anonimo che, tentato dall'occasione, non ha resistito ed ha appeso da una delle finestre proprio di fronte alla chiesa uno stendardo rossoblù, rimosso appena prima dell'arrivo degli invitati.
Tra i presenti anche le compagne di squadra di lei della Diavolina e i sampdoriani Pietro Accardi e Nicola Pozzi, arrivati in chiesa con un quarto d'ora di ritardo. In anticipo invece lo sposo, arrivato alle 16.30 spaccate davanti alla chiesa, a bordo di un'Audi nera e accompagnato dalla mamma Giovanna. Sorridente e teso, in completo blu, camicia bianca e cravatta grigio perla, il fantasista ha salutato i tifosi ed è entrato dritto in chiesa. La sposa si è fatta attendere non più del necessario e poco dopo le 17 è entrata in chiesa anche lei, accompagnata dai genitori. L'evento si conferma esclusivo come promesso e accennato fin dalla lista nozze faraonica dove gli invitati hanno potuto scegliere tra tanti miracoli del design dai 400 euro in su, con i quali arredare la futura casa. Il più originale dei regali è stato senz'altro il presidente della Samp che al pupillo ha regalato un servizio di piatti, dipinti da Raimondo Sirotti, personalizzati con una raffigurazione di Garrone e Cassano, in coppia.
Cerimonia breve ma intensa per i due che escono raggianti dalla chiesa poco dopo le sei. Carolina, in abito bianco intarsiato di perle, capelli raccolti, per mano con il neomarito e Fantantonio che si lascia andare solo ad una battuta «Fantastico, molto meglio di qualunque altra partita», col piglio di chi non rimpiange certo i mondiali, dopo una giornata così.
«È stato bravissimo - ha raccontato Del Neri all'uscita dalla funzione - fantastico come quando gioca a calcio». Dopo le foto di rito, a scambio degli anelli avvenuto, gli invitati sono stati prelevati con gli shuttle, direzione Abbazia della Cervara per l'aperitivo, la cena e il concerto finale di Gigi D'Alessio, la ciliegina sulla torta. A fare festa anche Eigenio Fascetti, l’allenatore che lo lanciò ai tempi del Bari e gli amici di adesso Alberto Marangon e Giorgio Aiazzone. «Ho augurato buona strada ai ragazzi - dice Padre Fortunato Romeo, che ha celebrato la funzione - da anni conosco Carolina, è un passo importante e ho detto loro che devono rinnovarsi la promessa ogni giorno».
(fonte: Il Giornale)