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Al via la Premier League dell'austerity






Spende solo lo sceicco Mansour,
ma Manchester City è l'eccezione
GABRIELE MARCOTTI
LONDRA
Non sarà l’acquisto di Balotelli a fare dello sceicco Mansour il re del calciomercato globale, titolo già acquisito per distacco sulla concorrenza, più o meno qualificata. Oltre 100 milioni investiti sono una prova inoppugnabile. Semmai l’ultima operazione, chiusa alla vigilia della nuova stagione inglese, rivela un paradosso della Premier League. L’unico a spendere e spandere è lui, gli altri - Abramovich compreso - si sono avviati sulla strada del fairplay finanziario, emendando la meritatissima fama di cicale. Proprio così: se il primo ministro Dave Cameron ha annunciato un programma di tagli alle spese statali, anche la Premier League sposa l’austerity.

Le cifre parlano chiaro. Il calcio inglese resta il più ricco del mondo, ma con oculatezza: nell'estate del 2007 la spesa estiva al calciomercato aveva superato il miliardo e 300 milioni di euro. Da lì si è scesi a 1,2 miliardi nel 2008 e 770 milioni l'anno scorso. Quest'estate si sono superati a malapena i 300 milioni, un terzo dei quali frutto proprio della munificenza dello sceicco Mansour.

Naturalmente la cifra è destinata ad aumentare - mancano poco più di due settimane alla chiusura delle trattative e il City (in campo oggi a Londra contro il Tottenham, differita su Sky sport 1 alle 20,45, Balotelli spettatore) è pronto a spendere un’altra milionata per assicurarsi James Milner - ma quasi sicuramente si chiuderà con un totale ben lontano da quello dello scorso anno. I motivi? L’economia rallentata (con il conseguente calo delle sponsorizzazioni), il forte indebitamento di alcuni club (su tutti Liverpool e Manchester United) e l'incertezza per la nuova normativa Uefa del Financial Fair Play, in vigore dal 2012.

Dunque, oggi si riparte. La caccia è al Chelsea di Carlo Ancelotti, capace di centrare la doppietta campionato-FA Cup lo scorso anno. Il battesimo dei campioni l’officerà il West Bromwich a Stamford Bridge (ore 18,30, diretta Sky Sport 1). Compito principale di Carletto sarà rilanciare una squadra piena di giocatori usciti dal mondiale malconci (Drogba), depressi (Lampard) o con il morale a terra (Anelka, Terry, A. Cole).

Due i puntelli, l'israeliano Benayoun sulla fascia e la formichina brasiliana Ramires a centrocampo (dove sono partiti Ballack e Deco). Linea verde allo United. Niente pezzi da novanta, ma giovani di belle speranze come il 19enne stopper Smalling, il 23enne messicano Hernandez e l’incognita Bebè, 20enne portoghese: infanzia tra i senzatetto, l'anno scorso militava in terza serie. Eppure per il maxi-fantasista (è alto 1,90) con le treccine, Sir Alex Ferguson è arrivato a spendere 9 milioni. Un terzo di Balotelli.
lastampa.it 14 agosto 2010


Palermo batte Napoli e Valencia con il punteggio di 1-0

(ANSA) - PALERMO, 12 AGOSTO 2010 - Il Palermo ha vinto il triangolare contro Napoli e Valencia e si e' aggiudicato il Trofeo Assemblea regionale siciliana. Nella prima partita da 45' il Valencia supera il Napoli 6-5 ai rigori. I tempi regolamentari si erano chiusi sull'1-1 con reti di Soldado e Maiello. Ai rigori prevale il Valencia, per l'errore di Rinaudo. Nel secondo incontro il Palermo batte il Napoli 1-0 con rete di Maccarone (poi espulso).

I rosanero si impongono 1-0 anche sul Valencia (gol di Pinilla).

Argentina: Veron attacca Maradona

(ANSA) -BUENOS AIRES, 12 AGO- Dopo un mese di silenzio, Juan Sebastian Veron parla attacca duramente Diego Armando Maradona: 'mi ha escluso'. Il giocatore rileva una serie di ''contraddizioni'' dell'ex ct durante i Mondiali. ''E' troppo espansivo con la stampa e s'impiccia in questioni che poi ha problemi a portare avanti'', ha sottolineato Veron raccontando che ''Maradona voleva che fossi lo 'Xavi' della squadra per poi invece lasciarmi fuori. Alla fine di fatto non ho giocato'', ha concluso.



Amichevoli - Il Palermo vola con i goal 'NUOVI DI ZECCA" di Maccarone e Pinilla: Napoli e Valencia K.O.

I rosanero vincono il triangolare del Barbera
Un Palermo parso già in ottima condizione, ha superato questa sera nell'ordine Napoli e Valencia e si è aggiudicato il triangolare del 'Barbera'.

Nel primo dei tre mini match da 45' disputatisi, si sono affrontate Napoli e Valencia. Iberici in vantaggio già al 3' grazie a Soldado che ha realizzato un calcio di rigore che lui stesso si era procurato per un fallo di Rinaudo. Al 38' il pareggio partenopeo con Maiello che sfrutta un errore di Del Horno ed insacca con in preciso diagonale che tocca prima il palo e poi si infila alle spalle di Moya. Il risultato non cambia più e si va ai calci di rigore dove l'errore dal dischetto di Rinaudo regala al Valencia la vittoria per 6-5.

Sconfitti, i partenopei sono chiamati a scendere subito in campo contro il Palermo. Tra le fial rosanero spicca l'argentino Pastore già in crede condizione, ed è proprio il centrocampista reduce dai Mondiali a regalare a Maccarone al 25' l'assist per la rete che poi deciderà l'incontro. Palermo nel complesso meglio del Napoli con un ottimo Hernandez che prima dello scadere dei 45' ha anche sfiorato il 2-0 con un pregevole colpo di tacco. Da segnalare anche l'espulsione di Maccarone per doppia ammonizione.

A decidere il Torneo è stata dunque l'ultima partita che ha visto impegnata la squadra di Rossi contro il Valencia. All'8' siciliani già vicini alla rete con Liverani che su punizione impegna severamente Guaita. E' però il preludio della rete che arriva al 25' con Pinilla che di testa sfrutta al meglio un corner per i rosanero. Gli ultimi tentativi del Valencia non arrecano preoccupazione a Pastore e compagni che dimostrano già di essere in ottima condizione in vista dei preliminari di Europa League.
goal.com


Balotelli più Cassano: è la nazionale dei «matti». Che però all’esordio non fa impazzire: a Londra gli azzurri di Prandelli infatti hanno perso 1-0. E tra un mese ci sono già le qualificazioni per l’Europeo 2012.

Una seconda chance per Prandelli
I matti azzurri non incantano
Balotelli più Cassano: è la nazionale dei «matti». Che però all’esordio non fa impazzire: a Londra gli azzurri di Prandelli infatti hanno perso 1-0. E tra un mese ci sono già le qualificazioni per l’Europeo 2012.
Tony Damascelli (il Giornale)

Manca gioco e chi fa gol
La giovane Italia di Prandelli perde in modo abbastanza sfortunato una partita che era quasi impossibile vincere. La Costa d’Avorio è dovunque più forte di noi e soprattutto sa giocare a calcio. Non è una sorpresa, noi avremmo dovuto esserlo, ma oltre alla buona volontà nessuno ha mostrato di più. (...) Se pensavamo le nostre difficoltà legate a un nome solo sbagliavamo. Questa è una crisi profonda che Prandelli ha affrontato all’esordio come Lippi alla fine, con una maggioranza di giocatori di contorno. (...) Oggi il mondo è pieno di ottimi giocatori che noi non abbiamo. La Costa d’Avorio per tutto il secondo tempo non ci fa più vedere palla giocando con due tocchi. In un mondo così il fantasista è spesso un lusso (...) Dobbiamo imparare a coprire di nuovo le parti essenziali del campo. È impressionante la qualità che abbiamo perso nei pochi anni in cui ci siamo fermati a guardare. Manca gioco e chi lo concretizzi. In due mesi esatti, in 4 partite abbiamo girato nove attaccanti. Non ne abbiamo più. Mario Sconcerti (Corriere)

Male la prima
Ricominciamo com’era finita, e come succede ormai da troppo tempo alla nazionale: perdendo. L’unica differenza con i mondiali è che la sconfitta dell’Italia a Londra contro la Costa d’Avorio, nella partita d’esordio del ciclo Prandelli, non fa male. E forse è addirittura meglio così, avevamo già cominciato a pensare che il portare fuori la nazionale da una crisi profonda e devastante fosse facile. Che bastasse mettere dentro Cassano e Balotelli per risolvere tutto col calare un paio di assi sul tavolo. No, non bastano loro, non basta una squadra un po’ più giovane e coraggiosa, non basta l’iniezione di uomini nuovi, parte dei quali non rivedremo più, non basta comunque una partita così per capire da dove e soprattutto cosa dobbiamo ricostruire.
Fabrizio Bocca (la Repubblica)

Almeno siamo simpatici
Almeno è simpatica. Per diventare un’Italia importante e esportabile deve ancora essere alfabetizzata. Siamo all’abc e in fondo un po’ ce lo siamo meritati: la bocciatura mondiale ha bisogno di tempo per essere assorbita. (...) Dalle mie parti i vecchi, in situazioni del genere, la risolvono con questa battuta: siamo indietro come i meloni d’inverno. ps. Intanto Lippi naviga nel Mediterraneo.
Ivan Zazzaroni (Libero)

Manca l’equilibrio
Il cittì è nuovo, ma il risultato non cambia: l’Italia continua a perdere. Il debutto di Cesare Prandelli, è identico a quello di Marcello Lippi e di Roberto Donadoni che lo hanno preceduto. Con una sconfitta. La nazionale si arrende, a Londra in amichevole, anche alla Costa d’Avorio. Non bastano Balotelli e Cassano. E nemmeno l’oriundo Amauri, il peggiore del tridente. La grande qualità dei due grandi esclusi della vecchia gestione non si discute. Ma è ancora troppo anonimo il resto del gruppo. Il gioco non si vede, cosa abbastanza normale. Manca, però, l’equilibrio e questo deve far riflettere.
Ugo Trani (il Messaggero)
in europaquotidiano.it


Inghilterra, anche Brown molla Capello e la Nazionale

da TUTTOMERCATOWEB.COm

Il difensore del Manchester United, Wes Brown (30), chiude l'avventura con la Nazionale. Brown, convocato dal ct Fabio Capello per l'amichevole in programma contro l'Ungheria, ha spiegato la decisione con un comunicato. "Dopo lunghe e difficili riflessioni, ho deciso che per me e' il momento di ritirarmi dal calcio internazionale. All'età di 30 anni, sento che è giusto farmi da parte e lasciare spazio ai giocatori più giovani. Questo mi consentirà di concentrarmi sugli impegni con il club", dice il difensore.

Juventus, Marotta tenta il blitz per Dzeko. Arriva Bastos


Camoranesi, Poulsen e forse Grosso ai titoli di coda, Tiago frena la trattiva. Questo il borsino delle trattative in uscita, propedeutiche ai nuovi investimenti in casa Juventus. Settimana decisiva per il mercato della Vecchia Signora. Il mercato in uscita dovrebbe liberare risorse per puntellare gli ultimi interventi e dare a Delneri la squadra che dovrà definitivamente rivaleggiare per vincere qualcosa, anche se la parola scudetto resta abolita nel clan bianconero.

L'italoargentino Mauro Camoranesi, in rotta con la società, usufruirà di un permesso societario per volare a Birmingham e assistere all'ultima fase della trattativa fra il club inglese e il suo agente Sergio Fortunato. L'accordo potrebbe essere a portata di mano, si potrebbe chiudere in tempi brevi. Anche per Cristian Poulsen al Liverpool si potrebbe essere alle fasi finali. Il sì del danese dovrebbe spianare la strada per Mascherano all'Inter. In Premier League andrà probabilmente anche Fabio Grosso.

Ultimata la fase dei tagli, la Juventus si concentrerà sul da farsi per rafforzare la squadra. Il dg Beppe Marotta sta tentando l'ultimo disperato assalto a Edin Dzeko, bomber del Wolsburg dalla quotazione esorbitante. Beppe Marotta e Dieter Hoeness sono pronti ad incontrarsi. La Juve metterà sul piatto Diego per avere uno sconto sul centravanti bosniaco. Se non dovesse esserci uno sbocco positivo, si tenterà di monetizzare per il brasialiano, che non ha convinto del tutto nel modulo di Delneri e reinvestire sui proventi della cessione su un altro attaccante.

I nomi sono i soliti: Pazzini e Adebayor, con l'attaccante del City in lieve vantaggio sul primo. Per quanto riguarda il capitolo esterno di centrocampo, Bastos sembra aver superato in volata il giocatore del Cska Milos Krasic ed Eljero Elia dell'Amburgo, per il quale il club anseatico avrebbe già rifiutato un'offerta di 11 milioni. Il brasiliano del Lione che ha attratto Beppe Marotta e Fabio Paratici per la sua duttilità, in grado di giocare su entrambe le fasce e di coprire sia il ruolo di terzino sia quello più avanzato a centrocampo. Un elemento di qualità nella nuova Juve operaia.

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