Sport Land News

Atletica: Donato vince triplo a Zurigo

Nemmeno una serata fredda e piovosa e' riuscita a fermare il bronzo olimpico del triplo, Fabrizio Donato. Il 36enne delle Fiamme Gialle al Weltklasse di Zurigo - la prima delle due finali della Samsung Diamond League 2012 - si e' tolto la bella soddisfazione di battere anche il campione olimpico Christian Taylor. L'azzurro ha operato l'acuto e il sorpasso proprio all'ultimo salto 'sfoderando' un 17,29 (+1.6) che gli ha assegnato la vittoria contro il 17,16 (vento nullo) dell'americano.
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Da Sydney offerta formale per Del Piero

Nonostante la concorrenza di Sion e Celtic il Sydney FC non molla la presa su Alessandro Del Piero. Il club australiano ha annunciato la presentazione di un'offerta formale per reclutare l'ex numero 10 juventino.
"Nella notte tra mercoledì e giovedì abbiamo avuto due contatti in videoconferenza, della durata di quasi due ore, per parlare della possibilità che Del Piero arrivi al Sydney" ha detto Tony Pignata, direttore esecutivo del club.
"Abbiamo parlato di calcio, ma anche di come si vive a Sydney - ha aggiunto il dirigente - e dell'opportunità che ci sarebbe per lui di lasciare una traccia nel football australiano. Noi gli offriamo un insieme di possibilità che riteniamo interessanti e dovremmo avere una risposta entro le prossime 48 ore".
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Champions: Juve e Milan, buon sorteggio



L'urna di Monte Carlo è stata benevola con le due squadre italiane in corsa in Champions League. Le avversarie

Bianconeri con Chelsea, Shakhtar e Nordsjaelland; Diavolo con Zenit, Anderlecht e Malaga. Il "gruppo della morte" quest'anno è quello del Real Madrid, che pesca Manchester City, Ajax e Borussia Dortmund

Us Open: Vinci al secondo turno

Roberta Vinci si qualifica per il secondo turno degli Us Open. La tarantina, testa di serie n.20, ha battuto con un doppio 6/1 la polacca Urszula Radwanska, sorella della n.2 del mondo Agnieszka.
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Udinese fuori dalla Champions

L'Udinese non ce la fa neanche questa volta. Per il secondo anno consecutivo il sogno Champions dei friulani sfuma nel preliminare, a un passo dalla qualificazione nella fase a gironi. Colpa di un cucchiaio tentato da Maicosuel nella lotteria dei calci di rigore. L'Italia comincia male la sua avventura nella coppa europea più prestigiosa. Per la prima volta dal 1998-99, quando il torneo ha assunto la denominazione attuale, si presenterà alla massima competizione europea soltanto con due squadre, Juventus e Milan. Da allora l'Italia aveva sempre avuto almeno tre squadre in Champions League. Chi sorride è il Portogallo e José Peseiro. Dopo 7 anni dall'eliminazione nello spareggio Champions proprio per mano dell'Udinese, il tecnico portoghese, all'epoca sulla panchina dello Sporting Lisbona, si prende la sua rivincita. Molto amareggiato, invece, Francesco Guidolin che lascia intravedere perfino un possibile addio: "é colpa mia, ora devo riflettere sul futuro", dice amareggiato l'allenatore -.  Evidentemente non sono in grado di guidare una squadra in Champions League perché ci sono arrivato troppe volte vicino e, dopo non averla mai presa, bisogna che uno si renda anche conto che forse non è capace di raggiungerla".
L'Udinese sente la tensione della partita, quella "della vita", come l'ha definita alla vigilia l'allenatore bianconero. I friulani partono contratti, il centrocampo filtra poco. Sulla fascia sinistra manca la pressione necessaria a spingere la squadra in avanti. Inevitabile, dunque, che l' Udinese scopra il fianco ai tentativi di rimonta dei portoghesi, costretti dall'1-1 dell'andata a dover trovare il gol a tutti i  costi, ma apparentemente più tranquilli sul rettangolo verde. Non è un caso se la prima palla gol del match arriva al 9' per la formazione di Peseiro. Willians sbaglia un appoggio, Mossorò ne approfitta e imbecca Lima, davanti a Brkic che compie il miracolo. Come era già successo all'andata, è l' Udinese a sbloccare il risultato, al 25', con un inserimento di Armero che, di testa, spinge in rete un assist di  Basta, uno dei pochi a salvarsi in un centrocampo in evidente difficoltà.
Il vantaggio sblocca i friulani, pericolosi nel finale di tempo. Il colpo del ko, invece, non arriva e la gara resta quanto mai aperta, con il Braga a stringere d'assedio la difesa friulana nella ripresa. Brkic fa l'impossibile. Si oppone a un paio di punizioni insidiose di Hugo Viana. Para tutto quello che può, ma con una squadra schiacciata davanti alla sua porta è costretto a capitolare su Ruben Micael al 26' della ripresa. Il pareggio fa saltare tutti gli schemi, l'Udinese ha paura e si vede. Inevitabile arrivare ai supplementari. E poi, dopo un finale al cardiopalma, ai calci di rigore.
Le speranze per i bianconeri si infrangono sullo sciagurato tentativo di cucchiaio di Maicosuel, nel quarto rigore, e l'Udinese esce dalla competizione con le ossa rotte. E il contentino dell'Europa League  non serve a placare l'amarezza dei bianconeri. "Ringrazio la squadra per quello che ha fatto in queste due partite. Ha speso tutto. Faccio i complimenti allo Sporting Braga, ha meritato più di noi -  attacca un Guidolin più arrabbiato che mai, con parole che suonano quasi come un addio - sono estremamente amareggiato. Dispiace per i giocatori; per me, perché era la mia ultimissima occasione; per la città e per i tifosi. Evidentemente la Champions è stregata, almeno per me. E' difficile amalgamare subito e sostituire i giocatori se ne vanno via tanti. Un allenatore deve prendersi anche le sue responsabilità. Se non ce la faccio, vuol dire che non sono in grado di andare oltre. Ora devo andare a casa e fare delle riflessioni approfondite sul futuro". Peseiro, invece, si dice "molto soddisfatto, orgoglioso della squadra che allena".
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Doping: Kostner, Alex soffriva molto

''L'avevo visto soffrire tantissimo negli ultimi tempi. Lui e' una persona molto introversa: anche per questo ha scelto uno sport in cui passi ore e ore da solo''.

Carolina Kostner racconta al periodico 'Vanity Fair', in edicola domani, il suo rapporto con il marciatore Alex Schwazer, risultato positivo a un test antidoping. ''Tante cose gli hanno fatto male - aggiunge la pattinatrice - Quando ha vinto l'oro a Pechino e la notizia piu' importante sembrava il fatto che io fossi la sua fidanzata''.
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Nuova Inter ma stessa ambizione

L'Inter di Andrea Stramaccioni - ritoccata e migliorata a mercato quasi concluso - sbanca l'Adriatico di Pescara e pone la sua candidatura nella corsa al titolo: dopo la Juventus (data per favoritissima)- stando ai primi e parziali 'exit poll' che arrivano dopo la gara d'esordio - i nerazzurri confermano le ambizioni di sempre e puntano in alto. L'arrivo psichedelico di Antonio Cassano, la maturità tattica di Walter Gargano, l'estro di Wesley Sneijder, la grinta di Guarin, la crescita di Coutinho e soprattutto i gol di Diego Milito fanno sognare l'Inter del nuovo corso, quella che si sta rinnovando dopo i dispiaceri accumulati l'anno scorso. Le premesse sono buone, anzi ottime: il gruppo è tonico e carico di entusiasmo. La guida di Stramaccioni appare salda e convincente: l'Inter, come ha detto Cassano nella sua conferenza stampa di presentazione, non è seconda a nessuna altra squadra. Restano da definire le uscite con Julio Cesar e Maicon praticamente già agli addii per poter piazzare l'ultima zampata in vista del 31 con la caccia al cosiddetto vice-Milito per il quale circola il nome di Gilardino. L'Inter - il 30 a San Siro - deve affrontare il Vaslui in Europa League, una gara da giocare in scioltezza vista la vittoria messa a segno all'andata. Poi arriva il primo vero impegno importante di campionato contro la Roma di Zeman. Un test adatto a capire la nuova Inter a metà tra passato e futuro, la sua stabilità e la sua compattezza. Una volta evaporata l'euforia e smaltito il 'deep impact' di Cassano, il quadro sarà più chiaro. Stramaccioni resta saldamente ancorato alla realtà, spiegando che c'é ancora molto lavoro da fare: in ogni caso, la rinascita nerazzurra passa per le qualità di questo tecnico al suo primo campionato. Il salto dalla Primavera alla prima squadra è gesto da coraggiosi ma - al di là dei sentimenti e delle sensazioni positive - alla fine parleranno solo i risultati. Molte cose sono cambiate rispetto alla passata stagione che iniziò male con l'immediata caduta di Gasperini. Un brutto segnale, assaggio di un periodo travagliato e opaco, necessario però per ridisegnare la nuova Inter e procedere con un rinnovamento indipensabile. Il post Mourinho forse sta per iniziare adesso con Stramaccioni che ha conquistato prima il presidente Massimo Moratti, poi lo spogliatoio e infine tutto l'ambiente. Giovane, ambizioso, spigliato, simpatico. Doti che gli saranno certamente d'aiuto anche se per lui la storia è ancora tutta da scrivere.
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