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Cannavaro rende il trofeo: «Nostalgia e dispiacere»

JOHANNESBURG. C’è ancora qualche ora per vantarsi di essere i campioni del mondo in carica poi, con la Coppa, bisognerà riconsegnare anche titolo e prestigio. Un passo difficile soprattutto per i tifosi italiani, reso ancora più amaro dalla brutta eliminazione della Nazionale di Lippi. Gli azzurri vedranno la finale in tv ad eccezione di Fabio Cannavaro, che sarà in campo ma non da protagonista come quattro anni fa. Non alzerà la Coppa come ha fatto a Berlino ma sarà lui a portarla al Soccer City, quindi toccherà a Casillas o a Van Bronckhorst, ovvero al capitano neo-campione, mostrarla al mondo. La Fifa ha pensato di invitarlo anche per rimediare alla gaffe fatta durante i Mondiali, quando fu il francese Vieira a consegnare la Coppa al Sudafrica. «Sicuramente questa è una bella iniziativa - spiega Cannavaro ai microfoni di Sky Sport 24 - . Mi hanno dato questa scatola che io considero magica perchè racchiude il desiderio di tutti i giocatori. Sarà molto emozionante riconsegnare la Coppa, ci sarà tanta nostalgia, questa è una coppa che ci ha dato tanto e che ci ha fatto vivere emozioni straordinarie, restituirla sarà dura». Il Mondiale degli azzurri è stato disastroso, Cannavaro lo sa benissimo e la delusione non l’ha ancora smaltita. «C’è tanta amarezza, siamo usciti al primo turno e c’è il dispiacere di non aver difeso nel miglior modo possibile la coppa. È andata male, ma ora c’è un allenatore nuovo e bisogna guardare al futuro». Francia e Italia fuori al primo turno, male anche Inghilterra, Brasile e Argentina, in finale l’Olanda che all’inizio non era certo tra le favorite: è stato il torneo delle sorprese. «Il Mondiale nasconde sempre tante insidie, non c’è nulla di scontato e non è detto che vinca sempre la più forte. Il torneo è bello anche per questo, non sono sorpreso».
  Il futuro di Fabio Cannavaro è a Dubai, ha firmato un biennale con l’Al Ahly, è lì che chiuderà la carriera. «Ho visitato la città, è un posto con un fascino incredibile che vive il calcio in modo diverso, per me è una sfida interessante, a 37 anni la ritengo un’esperienza da vivere». Presto qualche italiano potrebbe raggiungerlo. «Gattuso doveva andare per primo e, invece è toccato a me. Penso che ne arriveranno altri perchè qui vogliono far
crescere il calcio».

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La Coppa? Fatta in Italia, vale 130 mila euro

MILANO. È alta 36,8 cm, pesa 6,175 kg, ha un diametro base di 13 cm e (l’originale) vale 130 mila euro circa. È la Coppa del Mondo di calcio che lo scultore Silvio Gazzaniga creò nel 1971, su commissione della Fifa, un anno dopo l’assegnazione definitiva (al Brasile, vittorioso nel 1958, ’62 e ’70) della Coppa Jules Rimet, che era stata intitolata al vecchio presidente dell’organismo mondiale fin dal 1930. La coppa è stata fabbricata dalla Gde Licensee Bertoni di Paderno Dugnano (Milano) ed è la stessa azienda alle porte del capoluogo meneghino che si occupa del suo restauro. Un vero e proprio maquillage completo che avviene mediamente ogni quattro anni e che parte dall’incisione del nome dell’ultima Nazionale che ha vinto, fino al rifacimento di eventuali parti rovinate (nel caso in cui il trofeo dovesse subire dei danni). Il problema dell’incisione dei nomi delle squadre vincitrici si pose dopo il successo della Germania Ovest di Helmut Schoen che, nel ’74, fu la prima squadra ad aggiudicarsi il trofeo “italiano”. La modellazione del trofeo avviene lavorando la plastilina, dalla quale si ottiene un gesso che viene modellato dalla mano dello scultore. La Fifa World Cup resta di proprietà dell’organismo mondiale, mentre ai vincitori viene consegnata una copia in metallo dorato e rifinita con una copertura galvanica in oro puro.
  Nemmeno le copie possono essere riprodotte senza l’autorizzazione della Fifa. L’azienda milanese dal 1998 (ossia dai Mondiali in Francia) realizza anche le medaglie che vengono consegnate ai calciatori delle squadre che salgono sul podio della rassegna iridata.

avvenire

MONDIALI DI CALCIO - SUDAFRICA 2010 - URUGUAY/GERMANIA 2-3

Finale per il 3° posto tra Uruguay e Germania molto piacevole, giocata a viso aperto, senza tatticismi particolari, con 5 gol, 2 traverse e svariate altre occasioni. Alla fine la spunta la Germania che segna il terzo gol al 37° del secondo tempo con Khedira di testa, quando sembra che non ci sia più tempo per il recupero ed invece Forlan all'ultimo secondo colpisce in pieno la traversa su punizione e poteva ancora riaprire la partita. Entrambe avrebbero meritato il terzo posto, ma purtroppo è sempre solo una che deve vincere. I gol sono stati segnati da Muller al 18° del primo tempo (che raggiunge a quota cinque Villa per la classifica cannonieri, che però ha ancora la partita di domani), Cavani al 28° del primo tempo che finisce sull'1-1. Poi Forlan al 6° del secondo tempo (che raggiunge anche lui quota 5) e Jansen all'11° per il pareggio e poi il gol al 37°, di cui abbiamo parlato, di Khedira che ha deciso la partita. Ancora domani e poi ci risentiremo tra quattro anni in Brasile.
ez.rome