Gli sponsor della nazionale francese chiedono un milione di euro di danni alla Federcalcio transalpina per il fiasco dei Bleus ai Mondiali sudafricani. Lo ha reso noto il tesoriere della FFF, Bernand Désumer: «Gli sponsor ci hanno detto che, avendo subìto un danno, vogliono essere risarciti - dice sconsolato -. Chiedono un po’ più di un milione di euro. Sono i nostri partner principali: Suez, Carrefour e Crédit Agricole. Ne abbiamo discusso in modo amichevole».
Alla lista di Désumer, il segretario generale della Federcalcio transalpina, Henri Monteil, ha aggiunto anche l’Adidas, affermando che la ditta di abbigliamento sportivo si ritrova «ancora 180 mila maglietta della nazionale invendute sul groppone. Gli sponsor ci chiedono una compensazione per quello che è successo in Sudafrica. Non vogliono rinegoziare i contratti, che sono validi per i prossimi quattro anni».
tuttosport 23 luglio 2010
Corso d'allenatore per Baggio a Coverciano
Dopo sei anni d'assenza, Roberto Baggio è tornato al calcio. In campo e dietro i banchi, l'ex pallone d'oro si è presentato in Aula Magna a Coverciano a seguire la prima lezione su tecnica calcistica dell'allenatore Biagio Savarese che ha aperto ufficialmente il tradizionale ritiro per i giocatori senza contratto organizzato dall'Aic, il sindacato calciatori, della durata di tre settimane. In mezzo a colleghi assai meno famosi e meno fortunati (in tutto 66), Baggio sta compiendo un'esperienza che lo porterà il 6 agosto a conseguire il patentino per allenatore di base. Niente di ufficiale invece per il suo futuro incarico di presidente del Settore Tecnico della Figc. Bisognerà attendere l'incontro con il presidente federale Giancarlo Abete previsto tra fine mese e i primi di agosto.
ilmanifesto.it 21 Luglio 2010
ilmanifesto.it 21 Luglio 2010
WORLD CUP Pronto un film sull'umiltà per il campione Iniesta
Eroe della prima coppa del mondo spagnola, Andres Iniesta è pronto anche a sbarcare al cinema. Il giocatore protagonista dell'impresa in Sudafrica con le Furie Rosse con un gol al 116' della finale, potrebbe diventare presto il protagonista di un film di Hollywood, sull'umiltà del campione. Il centrocampista, 26 anni, è in questi giorni in vacanza in Sardegna con la sua ragazza e i paparazzi lo hanno fotografato con Tom Barrack, magnate edile e possibile acquirente della casa di produzione Miramax assieme all'attore Rob Lowe.
ilmanifesto.it 21 luglio 2010
ilmanifesto.it 21 luglio 2010
La coda lunga dei mondiali di calcio di Sudafrica 2010
Sono passate quasi due settimane dalla fine del campionato del mondo di calcio di Sudafrica 2010, ma ancora non è terminato il clamore attorno alla manifestazione per la quale è stato battuto ogni record di scommesse sportive.
Tre sono stati i simboli del mondiale sudafricano. Le vuvuzela, il polpo Paul e il pallone.
Le trombette non hanno smesso di far sentire il loro caratteristico ronzio. I giornalisti sportivi temevano di trovarle in massa negli stadi dei prossimi campionati, ma i tifosi non hanno aspettato a dare, letteralmente, fiato alle trombe: le vuvuzela si sono fatte sentire anche ai bordi delle strade del Tour de France. Gli organizzatori di eventi sportivi corrono ai ripari. Arsenal e Tottenham si aggiungo a una lista che comprende anche Wimbledon, gli Emirati Arabi e Cipro. Nel tempio del tennis e negli stadi di queste nazioni e delle squadre inglesi le vuvuzela sono proibite.
Il polpo Paul, dopo essersi creato una inconsapevole fama di indovino, è stato mandato in pensione. Per celebrarlo, i cuochi spagnoli hanno tolto il polpo dai loro menù. Il premier spagnolo Zapatero ha scherzosamente replicato alle minacce dei tifosi tedeschi delusi di cucinarlo, promettendo l’invio di una scorta armata.
Infine il Jobulani. Il tanto contestato pallone prodotto da Adidas usato per la finale è stato venduto all’asta per 48.200 sterline. Sicuramente per tenerlo in una teca, visto che per giocare non va troppo bene.
di Gianna Fracchi - casino-online.com
Tre sono stati i simboli del mondiale sudafricano. Le vuvuzela, il polpo Paul e il pallone.
Le trombette non hanno smesso di far sentire il loro caratteristico ronzio. I giornalisti sportivi temevano di trovarle in massa negli stadi dei prossimi campionati, ma i tifosi non hanno aspettato a dare, letteralmente, fiato alle trombe: le vuvuzela si sono fatte sentire anche ai bordi delle strade del Tour de France. Gli organizzatori di eventi sportivi corrono ai ripari. Arsenal e Tottenham si aggiungo a una lista che comprende anche Wimbledon, gli Emirati Arabi e Cipro. Nel tempio del tennis e negli stadi di queste nazioni e delle squadre inglesi le vuvuzela sono proibite.
Il polpo Paul, dopo essersi creato una inconsapevole fama di indovino, è stato mandato in pensione. Per celebrarlo, i cuochi spagnoli hanno tolto il polpo dai loro menù. Il premier spagnolo Zapatero ha scherzosamente replicato alle minacce dei tifosi tedeschi delusi di cucinarlo, promettendo l’invio di una scorta armata.
Infine il Jobulani. Il tanto contestato pallone prodotto da Adidas usato per la finale è stato venduto all’asta per 48.200 sterline. Sicuramente per tenerlo in una teca, visto che per giocare non va troppo bene.
di Gianna Fracchi - casino-online.com
A letto con la escort minorenne Trappola sexy per stelle del calcio
di Tony Damascelli
Peggio della finale persa con l’Inter. Peggio della vergognosa eliminazione dal mondiale sudafricano. Franck Ribery è rinviato a giudizio per istigazione alla prostituzione. Rischia quarantacinquemila euro di multa, nulla per un milionario del football, e tre anni di galera, tutto, cioè la fine della sua carriera. Ieri è andato in ritiro non previsto nella caserma della Brigata antiprostituzione di Parigi. Si è presentato come al bar sulla spiaggia, una maglietta nera con l’immagine di James Dean sul petto e il nome e il cognome dell’attore maledetto, sulla schiena. Gioventù bruciata è un film meraviglioso, non credo che Ribery e il suo sodale Benzema, anch’egli coinvolto nella vicenda (all’inizio erano entrati nella cronaca anche Govou e Ben Arfa), abbiano visto la pellicola di Nicholas Ray, comunque la loro gioventù non è soltanto bruciata. Franck Ribery ha ammesso di avere avuto rapporti sessuali con la signorina Zahia Dehar che oggi ha diciotto anni ma all’epoca degli incontri, nel duemila e nove, era dunque minorenne.
Ribery l’aveva conosciuto allo Zaman cafè, al civico 66 di Champs Elysées, un locale di cucina libanese e di piaceri internazionali, di ogni tipo, servizi compresi. Zahia in quel sito si esibiva con altre ragazze, Ribery, conosciuta la tariffa, dai mille ai duemila euro, dipendeva dalla lunghezza della prestazione, sarebbe passato all’azione e il rapporto tra i due si era così consolidato che il francese musulmano del Bayern di Monaco l’avrebbe convocata in Baviera per altre serate di svago, pagandole viaggio e pernottamento, si fa per dire. Da qui l’accusa del giudice Yves Dando: se ha provveduto al pagamento del biglietto aereo, Ribery era sicuramente a conoscenza dell’età della ragazza. La quale Zahia, bionda inquietante e protagonista anche di un reality show con tanto di spogliarello e atto sessuale mimato incluso, era diventata una specie di eroina, nel senso buono, di Francia, al punto da scrivere una lettera a Raymond Domenech, non un suo spasimante ma l’allenatore della nazionale, invitandolo a convocare Benzema e Ribery per il mondiale in Sudafrica, essendo, ignari della età minorile della giacente: «Altrimenti avrei perso i clienti», ha ammesso l’imprenditrice astuta.
Sei ore di interrogatorio, in stato di fermo, sono state durissime per Ribery che poi è stato trasferito, a bordo di una monovolume con vetri scuri, in tribunale. Qui il giudice ha deciso di mettere il calciatore sotto indagine e con lui il cognato ventunenne, anch’egli attore delle serate allegre, mentre il procuratore di Ribery è stato subito rimesso in libertà. Cosa che a sera è accaduto anche per l’indagato.
Non c’è un solo francese che chieda pietà, comprensione e libertà per Ribery e Benzema. Strano, gli stessi che hanno firmato appelli e marciato per un atto di giustizia nei confronti dello stupratore Roman Polanski, sono rabbiosi e acidi per questa vicenda che vede coinvolti due calciatori, uno dei quali reduce dalla disastrosa avventura ai mondiali sudafricani. Il calcio, stavolta, almeno in Francia, non è l’isola del privilegio e degli impuniti. Anzi. Non c’è la ghigliottina ma i francesi vorrebbero vedere mozzate le carriere dei milionari del pallone. Polanski libero e Ribery a morte, è il nuovo slogan degli allonsenfants. Manca il rullo dei tamburi, il popolo esulta.
ilgiornale.it 21 Luglio 2010
Peggio della finale persa con l’Inter. Peggio della vergognosa eliminazione dal mondiale sudafricano. Franck Ribery è rinviato a giudizio per istigazione alla prostituzione. Rischia quarantacinquemila euro di multa, nulla per un milionario del football, e tre anni di galera, tutto, cioè la fine della sua carriera. Ieri è andato in ritiro non previsto nella caserma della Brigata antiprostituzione di Parigi. Si è presentato come al bar sulla spiaggia, una maglietta nera con l’immagine di James Dean sul petto e il nome e il cognome dell’attore maledetto, sulla schiena. Gioventù bruciata è un film meraviglioso, non credo che Ribery e il suo sodale Benzema, anch’egli coinvolto nella vicenda (all’inizio erano entrati nella cronaca anche Govou e Ben Arfa), abbiano visto la pellicola di Nicholas Ray, comunque la loro gioventù non è soltanto bruciata. Franck Ribery ha ammesso di avere avuto rapporti sessuali con la signorina Zahia Dehar che oggi ha diciotto anni ma all’epoca degli incontri, nel duemila e nove, era dunque minorenne.
Ribery l’aveva conosciuto allo Zaman cafè, al civico 66 di Champs Elysées, un locale di cucina libanese e di piaceri internazionali, di ogni tipo, servizi compresi. Zahia in quel sito si esibiva con altre ragazze, Ribery, conosciuta la tariffa, dai mille ai duemila euro, dipendeva dalla lunghezza della prestazione, sarebbe passato all’azione e il rapporto tra i due si era così consolidato che il francese musulmano del Bayern di Monaco l’avrebbe convocata in Baviera per altre serate di svago, pagandole viaggio e pernottamento, si fa per dire. Da qui l’accusa del giudice Yves Dando: se ha provveduto al pagamento del biglietto aereo, Ribery era sicuramente a conoscenza dell’età della ragazza. La quale Zahia, bionda inquietante e protagonista anche di un reality show con tanto di spogliarello e atto sessuale mimato incluso, era diventata una specie di eroina, nel senso buono, di Francia, al punto da scrivere una lettera a Raymond Domenech, non un suo spasimante ma l’allenatore della nazionale, invitandolo a convocare Benzema e Ribery per il mondiale in Sudafrica, essendo, ignari della età minorile della giacente: «Altrimenti avrei perso i clienti», ha ammesso l’imprenditrice astuta.
Sei ore di interrogatorio, in stato di fermo, sono state durissime per Ribery che poi è stato trasferito, a bordo di una monovolume con vetri scuri, in tribunale. Qui il giudice ha deciso di mettere il calciatore sotto indagine e con lui il cognato ventunenne, anch’egli attore delle serate allegre, mentre il procuratore di Ribery è stato subito rimesso in libertà. Cosa che a sera è accaduto anche per l’indagato.
Non c’è un solo francese che chieda pietà, comprensione e libertà per Ribery e Benzema. Strano, gli stessi che hanno firmato appelli e marciato per un atto di giustizia nei confronti dello stupratore Roman Polanski, sono rabbiosi e acidi per questa vicenda che vede coinvolti due calciatori, uno dei quali reduce dalla disastrosa avventura ai mondiali sudafricani. Il calcio, stavolta, almeno in Francia, non è l’isola del privilegio e degli impuniti. Anzi. Non c’è la ghigliottina ma i francesi vorrebbero vedere mozzate le carriere dei milionari del pallone. Polanski libero e Ribery a morte, è il nuovo slogan degli allonsenfants. Manca il rullo dei tamburi, il popolo esulta.
ilgiornale.it 21 Luglio 2010
Maradona chiede consiglio a Chavez
Diego Armando Maradona sarà a Caracas probabilmente oggi: lo ha annunciato il presidente venezuelano Hugo Chavez, assicurando di aver parlato al telefono con il ct della nazionale argentina. «Mi ha telefonato e mi ha detto che vuole venire da queste parti», ha detto Chavez durante il suo consueto programma radio-tv domenicale 'Alo Presidente'. Maradona è in silenzio stampa ormai da molti giorni, dalla fine cioè dei mondiali in Sudafrica. Per questa settimana (martedì o mercoledì) è in programma un colloquio tra lo stesso Diego e il presidente della federcalcio argentina, Julio Grondona, sulla continuità di Maradona alla guida della Seleccion. Maradona e Chavez sono amici da tempo e l'ultima volta che si sono visti, ricordano i media locali, è stato nel febbraio del 2009 a Caracas. (ilmanifesto.it)
Venduto all'asta lo «Jo'bulani», a 56 mila euro
Ha fatto marameo a portieri importanti. E ha preso traiettorie originali e inconsuete. Autentica croce e delizia degli ultimi campionati mondiali di calcio, lo Jabulani, il contesto pallone della World Cup, si è vestito a festa trasformandosi nello Jobulani (la sfera dorata che viene da Joburg, abbreviazione di Johannesburg, e Jabulani), realizzata per la finalissima. Il pallone Adidas utilizzato nel match conclusivo della Fifa World Cup 2010 in Sudafrica tra Olanda e Spagna, è diventato uno dei cimeli più costosi del storia dei mondiali di calcio, essendo stato venduto per 48.200 sterline. Il pallone, creato appositamente per la finale, è stato venduto all'asta su eBay ad un gruppo di tifosi spagnoli che hanno presentato l'offerta più alta tra le 133 pervenute. Tutti i proventi della vendita saranno devoluti all'associazione 46664 di Nelson Mandela.
ilmanifesto.it 20 luglio 2010
ilmanifesto.it 20 luglio 2010
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