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— SportMediaset.it (@sportmediaset) August 23, 2022
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Usa parola 'gay' come insulto, multato portiere Lucerna
Putin ai Giochi Invernali Sochi, gay venite ma lasciare stare bimbi
In Russia "potete stare calmi e
tranquilli, ma lasciate stare i bambini". Lo ha detto il
presidente russo, Vladimir Putin, rivolgendosi alla comunità gay
internazionale durante un incontro con alcuni dei volontari che
saranno impegnati ai Giochi invernali di Sochi. Proprio una di
loro ha introdotto l'argomento con una domanda al presidente, il
quale ha sottolineato che la Russia "punisce la propaganda gay
tra i minori, non le relazioni omosessuali, come invece succede
in alcuni Stati degli Usa".
ansa
Mister Gay Italia 2013 è un ex calciatore
Giovanni Licchello, 26enne ex portiere: "Voglio trasmettere agli altri il coraggio di esporsi"
tgcom24Si chiama Giovanni Licchello, ha 26 anni e vive a Brindisi: è lui Mister Gay Italia, l'uomo più bello e rappresentativo del mondo omosessuale per il 2013. Muscoloso, ma soprattutto coraggioso: a fargli meritare la vittoria, infatti, è stata la cicatrice sul suo sopracciglio che si è procurato difendendo un suo amico da un pestaggio omofobo in discoteca. Non solo: Giovanni proviene dal mondo del calcio, dimensione in cui l'omosessualità è notoriamente ancora un tabù.
Nel 2004, infatti, aveva debuttato in C1 tra le fila del Chieti per
poi continuare la carriera professionistica in Serie D ed emigrare per
una stagione (2008-2009) nella massima categoria svizzera con la maglia
del Sion.
Licchello si è poi reinventato rappresentante di prodotti per studi dentistici, professione che svolge attualmente a Brindisi. Nonostante l'omosessualità non sia stata ancora sdoganata negli spogliatoi, Giovanni, gay da sempre, ha dichiarato di avere affrontato un coming out sereno con parenti e amici. E ha spiegato, dopo l'incoronazione: "Ho preso parte al concorso per trasmettere agli altri il coraggio di esporsi".
Licchello si è poi reinventato rappresentante di prodotti per studi dentistici, professione che svolge attualmente a Brindisi. Nonostante l'omosessualità non sia stata ancora sdoganata negli spogliatoi, Giovanni, gay da sempre, ha dichiarato di avere affrontato un coming out sereno con parenti e amici. E ha spiegato, dopo l'incoronazione: "Ho preso parte al concorso per trasmettere agli altri il coraggio di esporsi".
La legge anti-gay in Russia, un duro colpo allo sport
Alle Olimpiadi di Sochi 2014 verranno puniti coloro che faranno "propaganda di relazioni sessuali non tradizionali": sconcerto e prime minacce di boicottaggio
S e esistesse un dizionario "avanzato" in cui
cercare la definizione delle parole oltre il significato immediato, alla
voce sport troveremmo: libertà, socializzazione, confronto. Ogni sfida
fisica è infatti anche un confronto di idee, modi di vivere, interessi. E
visto che l’Olimpiade è il momento più alto dello sport, quello che più
esalta i Diritti Umani, è difficile non cogliere la contraddizione di
quello che la Russia sta per mettere sul piatto della prossima Olimpiade
invernale di Sochi 2014, con la prima prova generale già fra una
settimana ai Mondiali di atletica di Mosca.
Stiamo parlando della nuova legge anti-gay istituita in
giugno dal governo di Putin che, già intollerabile come principio,
rischia di minacciare a tal punto le prossime competizioni in Russia da
sollevare già qualche minaccia di boicottaggio. Questa recrudescenza di
intolleranza proposta dal regime di Putin ha fatto fatica a trovare
posto sulla stampa internazionale, ma il Comitato Olimpico
Internazionale l’ha portata alla luce denunciando la scorsa settimana la
minaccia che incombe sull’essenza stessa dei Giochi.
In un primo momento tutti avevano creduto alle
assicurazioni del governo russo su una specie di "tregua sportiva". Ma
ad accendere la miccia ci ha pensato il ministro dello sport russo,
Vitaly Mutko, che giovedì si è affrettato a spiegare che la nuova legge
non nasce per perseguitare i gay ma verrà attuata durante i Giochi per
punire solo coloro che faranno "propaganda di relazioni sessuali non
tradizionali" di fronte a minori. E fa già pensare il fatto che nessun
funzionario russo si azzardi a usare la parola gay, sostituita
dall’odiosa dicitura "sessualità non tradizionale".
In ogni caso la legge impedisce di esprimere orientamenti
gay sia online sia sulla stampa (del tutto vietati i Gay Pride) e per i
cittadini stranieri che verranno scoperti a fare propaganda gay, la
legge prevede pene che vanno fino a 2250 euro di multa, reclusione di 15
giorni, deportazione e divieto a fare rientro in Russia. Venerdì il Cio
ha chiarito che userà tutti i mezzi perché la nuova legge non venga
applicata agli atleti olimpici ma il candidato portoricano alla
presidenza, Richard Carrion, è andato oltre, proponendo che le future
candidate olimpiche non abbiano leggi statati discriminatorie in
contrasto con la carta olimpica.
Inutile sottolineare che fra i partecipanti olimpici i gay
so no presenti nella stessa percentuale della popolazione mondiale. Ma,
oltre a loro, a Sochi ci saranno dirigenti, tecnici, accompagnatori,
familiari, tifosi. Come può la Russia, proprio nello sport, pensare di
segregare un diffuso modo di vivere. Giustamente i siti gay sono da
giorni in fermento sull’argomento e il comitato olimpico australiano ha
espresso la propria preoccupazione su una legge che permetterà di
sospettare praticamente chiunque. Anche se fra gli atleti degli sport
invernali non ci sono gay dichiarati come l’oro 2008 australiano della
piattaforma Matthew Mitcham, erede in tutto e per tutto di Greg
Louganis, proviamo ad immaginare gli scenari possibili per i gay nei
prossimi avvenimenti in Russia.
E’ reato se dopo la gara va a baciare il suo fidanzato o,
peggio, gli dedica la medaglia? E’ reato se dichiara il suo orientamento
"non tradizionale?". E come dovranno comportarsi gli spettatori in
tribuna e gli operatori della stampa nel diffondere le notizie? Sembra
di essere tornati indietro di cento anni.
Fausto Narducci - gazzetta.itCollins: apprezzamento della Casa Bianca. Il portavoce, il suo coming out dimostra i progressi del Paese
''Appoggiamo Collins per il suo
coraggio e speriamo che i suoi fans e la sua squadra facciano lo
stesso in futuro''. Cosi' Jay Carney, portavoce della Casa
Bianca, commenta il coming out di Jason Collins, il centro dei
Washington Wizards che oggi ha fatto sapere di essere gay, per
la prima volta nella storia degli atleti ancora in attivita'
nello sport professionistico americano. ''In questa decisione -
aggiunge - vediamo un altro esempio dei progressi che si sono
fatti in questo Paese''.
ansa
Pugilato: peso piuma 'omosessuale orgoglioso', applaude anche Ricky Martin
Le associazioni per i diritti dei gay
hanno dato il benvenuto al peso piuma portoricano Orlando Cruz
diventato il primo pugile dichiaratamente gay nella storia della
boxe. ''E' essenziale che ci siano modelli positivi per gay e
lesbiche nel mondo dello sport'', ha detto Richard Lane,
portavoce di Stonewall. Cruz ha ammesso di essere ''un uomo
orgogliosamente gay'' due settimane fa in Florida prima di
salire affrontare Jorge Pazos. Ad applaudirlo pure il cantante
portoricano Ricky Martin.
ansa
Calcio/ Cecchi Paone: Nella squadra di Prandelli due omosessuali
(TMNews) - "Nella nazionale di Prandelli ci sono sicuramente due omosessuali, un bisessuale e tre metrosexual. Il resto sono sani eterosessuali, simpaticamente e normalmente rozzi". Così Alessandro Cecchi Paone ai microfoni de La Zanzara di Radio 24. Poi spiega cosa sono i metrosexual: "Sono quei maschi al momento interessati solo alle donne ma che hanno una cura di se stessi, del corpo e dei particolari più tipica di un bisessuale o di un omosessuale. Il che puo' far ben sperare per sviluppi futuri." Il conduttore televisivo e attivista dei diritti gay ritorna sulle sue passate relazioni omosessuali con due calciatori: "Erano uno di serie A e uno di serie C, due storie finite perché temevano le reazioni dei tifosi e non si volevano dichiarare. Il problema del coming out non sono i tifosi ma il presidente, i procuratori e gli allenatori, eccezione fatta per Prandelli". "Di Natale dice delle assurdità dicendo che non è un problema fare coming out nel calcio - conclude Paone a Radio 24 - Quelli come lui fanno la figura dei fessi e dei distratti perché dicono di non averli mai visti dopo averci giocato e vissuto a lungo negli anni."
12 giugno 2012
12 giugno 2012
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