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Juve, esame Lazio senza Pirlo Torna Vucinic. Petkovic: 'Colpo possibile'


Due azzurri diversi in tre giorni, altrettanto temibili per la Juventus: i biancocelesti della Lazio domani e i blues del Chelsea martedì, per il match spareggio di Champions.
Le due partite sono inevitabilmente collegate per vari motivi: primo tra tutti, il turn over, che Conte dovrà dosare al meglio senza rischiare troppo, perché è già privo di Pirlo squalificato; poi l'impatto psicologico, poiché un calo di tensione inconscio contro i romani pensando al Chelsea potrebbe risultare fatale; e poi, naturalmente, la forza della Lazio, che sale a Torino con la mente sgombra, mentre la squadra di Conte subisce la pressione dell'Inter che è lì in agguato e ha un turno abbordabile in casa con il Cagliari, ma giocherà domani, a risultato Juve acquisito.
Quanto al turn over, Antonio Conte non ama concepirlo come preventivo e poi l'avversario, la Lazio, lo induce a scartare ancor più l'ipotesi di farne ampio ricorso. Tantopiù che un uomo, Pirlo, deve stare fuori forzatamente. Il discorso si collega subito a Paul Pogba, che in una settimana è passato dal trionfo per il gol (più la prestazione da marziano) che ha salvato la squadra con il Bologna, all'esclusione per punizione con il Pescara. La sua reazione a quest'ultimo episodio è stata encomiabile: ha ammesso le proprie responsabilità (nonostante il procuratore Raiola si fosse già scagliato contro Conte), ha definito giusto il provvedimento e, soprattutto, ha risposto con i fatti, tenendo un comportamento irreprensibile. Il tutto conforta Conte e la squadra, che senza la chioccia Pirlo potrebbe sentirsi se non orfana, almeno disorientata. Adesso Pogba deve confermare sul campo non soltanto di avere colpi straordinari estemporanei, ma di saper interpretare il ruolo con intelligenza e applicazione tattica, sapendo che la Lazio non perdona errori avversari.
PETKOVIC,CON JUVE POSSIAMO FARE COLPACCIO - Espugnare lo Juventus Stadium non è impossibile: lo aveva detto Hernanes, lo ribadisce il tecnico Vladimir Petkovic a dimostrazione che in casa Lazio è forte la convinzione di poter domare i campioni d'Italia. "La Lazio è in grado di fare il colpaccio, ma se vogliamo portare via punti da Torino dobbiamo essere al 150%": l'allenatore bosniaco non si nasconde e, dopo la vittoria nel derby con la Roma, studia per continuare a dare soddisfazioni ai suoi tifosi. "E' come un esame di laurea - riconosce alla vigilia della trasferta -. La Juventus è la favorita per lo scudetto, ma potremo vedere cosa possiamo fare anche ad altissimi livelli". L'euforia per la stracittadina è già accantonata: "Dopo due giorni era già smaltita. Mi sono staccato dall'ambiente, ho goduto da solo e sono tornato. Tanti giocatori sono stati in Nazionale, non hanno avuto tempo di godere della vittoria. Gli altri sono soddisfatti e spero che lo dimostreranno domani". Vinto il derby, i supporter biancocelesti gli hanno affibbiato il pesante soprannome di "Vlado il Messia", come recita anche una targa nel centro sportivo di Formello. Il mondo del calcio si è accorto di lui. Ma il tecnico di Sarajevo non vuole fermarsi. "Conte? Non lo conosco personalmente, ma lui ha già dimostrato il suo valore sul campo. Io ancora non l'ho fatto. Dopo il derby ho ancora più fame - assicura -, voglio dimostrare di più le mie qualità che dipendono anche dalla squadra. I ragazzi mi hanno dato soddisfazione in allenamento e con i risultati. La società mi ha dato fiducia, anche nei pochi momenti difficili
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Rugby: Italia sfida All Blacks

"Sappiamo di non essere favoriti, ma le partite vanno giocate. E le chance di vincere quando si inizia a giocare ci sono per tutte e due le squadre. Gli All Blacks sono i primi al mondo, noi siamo all'11/o posto, ma sicuramente non regaleremo la partita, faremo del nostro meglio per metterli in difficoltà". Alla vigilia del test match tra Italia e Nuova Zelanda, il capitano azzurro Sergio Parisse promette al pubblico che riempirà l'Olimpico una prova di carattere. "Sappiamo che giocheremo davanti a uno stadio tutto esaurito - ha spiegato - è una grande opportunità ma anche una grande responsabilità. Arriviamo carichi a questo appuntamento, siamo ansiosi di scendere in campo, vogliamo fare una grande partita". "La Nuova Zelanda è il mito del rugby mondiale, è la squadra più forte al mondo - ha aggiunto Parisse - E' un modello da seguire, e noi abbiamo la chance di confrontarci con loro per capire a che livello siamo. Come fronteggeremo l'haka? Rispettandola come si deve, senza fare delle scelte ridicole come sono state fatte in passato da altri allenatori". Il riferimento è alla partita dei Mondiali 2007 a Marsiglia, quando gli azzurri dell'allora ct Berbizier durante la haka si unirono in cerchio voltando le spalle agli All Blacks provocandone la reazione infuriata che si concretizzò con un eloquente 76-14 finale.
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Nettuno d'oro ad Alex Zanardi "Campione di sport e nella vita"

"Sono estremamente onorato e mi sento molto vicino ad una città bellissima come Bologna sempre in prima linea nell’impegno sociale e nella solidarietà”: Alex Zanardi, campione bolognese di Formula 1 e recente vincitore di tre medaglie alle Paralimpiadi di Londra, ha ricevuto questo pomeriggio il ‘Nettuno d’Oro’ conferito dal Comune di Bologna nella sala consiliare di Palazzo d’Accursio. “Alex Zanardi - recita la motivazione del premio - ha dimostrato di essere un grande campione della vita e nello sport e grazie al suo impegno nel sociale ha ridato speranza a molte persone disabili diventandone punto di riferimento”.

Il campione cresciuto a Castel Maggiore ha poi offerto la propria disponibilità all’amministrazione comunale per futuri progetti finalizzati ad avvicinare i ragazzi diversamente abili alla disciplina dell’handbike, “uno sport - ha detto - molto costoso”. “Mi sento estremamente fortunato - ha spiegato Zanardi parlando al microfono del ‘parlamentino’ bolognese - perché la mia è stata una vita avventurosa. Mi auguro di avere davanti altri nuovi affascinanti orizzonti da inseguire con impegno”. Anche il sindaco di Bologna, Virginio Merola, ha tenuto a dimostrare la propria ammirazione per l’atleta vincitore di due medaglie d’oro e una d’argento ai giochi londinesi.

Riportiamo le parole del sindaco: “Alex Zanardi è un campione nello sport e nella vita”. Sono state queste le parole che ho pronunciato a caldo, appena ho visto Zanardi in televisione con la prima medaglia d'oro al collo, stanco dopo la gara di handbike, ma soddisfatto per il risultato raggiunto. Poi la seconda medaglia d'oro e
quella d'argento. In quel momento mi sono tornate in mente le immagini di quando Alex ha tagliato per primo il traguardo della maratona di New York... e pensare che mi sembrava avesse già compiuto un'impresa con il quarto posto di quattro anni prima. L'esempio che ci dà Alex Zanardi è un esempio positivo per tutti noi, che va al di là dello sport, fatto di tenacia e forza d'animo che dimostra che si può andare oltre i limiti fisici per dimostrare e dimostrarci che nella vita è possibile rialzarsi, sempre. Ci si danno dei limiti, ci vengono imposti, ma questi limiti servono per essere superati.

Alex Zanardi era già un punto di riferimento per migliaia di persone quando correva in Formula 1 e nelle altre categorie, già allora ci teneva incollati al televisore. Ed è stata un'emozione unica quando abbiamo sentito il motore della sua auto rombare ancora, dopo l'incidente. E' tornato al volante ed ha persino sfidato quel maledetto circuito in Germania. Poi la sua nuova vita, da atleta, l'handbike. E' stato in grado di sorprenderci tutti di nuovo. E' diventato un punto di riferimento importante per tutti i giovani e le persone che non si arrendono di fronte ad un handicap, dimostrando come sport e disabilità possano convivere e aiutarsi a vicenda. Qui, a Bologna, sono diverse le discipline sportive praticate da atleti diversamente abili: si va da sport ampiamente diffusi, come nuoto, calcio, basket, equitazione, fino all'hockey, al tennis, tennistavolo, arti marziali, lotta, danza e al tiro con l'arco. Molte di queste discipline sono oggi qui presenti attraverso i loro atleti.

Abbiamo previsto come Comune una serie di interventi per favorire la diffusione dello sport: corsie delle piscine dedicate ai nuotatori diversamente abili, assegnazione diretta alla Federazione italiana nuoto paralimpico di spazi nelle piscine comunali, entrata gratuita nelle piscine comunali di persone diversamente abili che necessitano di riabilitazione in acqua e si trovino in particolari condizioni di reddito. Stiamo inoltre studiando progetti sportivi coordinati dai Quartieri e criteri di priorità nell'assegnazione degli spazi sportivi in occasione di bandi di assegnazione. Progetti da realizzare assieme al comitato provinciale bolognese del CIP (Comitato italiano paralimpico). Uno sforzo che il Cip stesso sta portando avanti con le società federate e i loro staff tecnico medico scientifici, che coprono l'intera gamma della disabilità, in modo da assicurare ai propri associati la totale assistenza in base alle proprie funzioni fisiche.
Le Paralimpiadi di Londra, quella presenza pubblica costante a tutti gli eventi sportivi, ci hanno ulteriormente insegnato molto sul piano della civilità e delle pari opportunità. E' stato un insieme di stimoli che dobbiamo tradurre in scelte per una città accessibile a tutti, una città che aiuta a trasformare le difficoltà in sfide, e le sfide in successi personali e collettivi. Alex, le tue imprese e quelle dei tanti atleti che partecipano alle Paralimpiadi sono mosse da coraggio e passione, gli stessi sentimenti che animano i ragazzi e le persone diversamente abili che ogni giorno attraverso lo sport, e non solo lo sport, affrontano sfide che a prima vista possono apparire difficili, se non impossibili. Solo con spirito e forza di volontà si possono trasformare le avversità in opportunità. Nel corso della tua vita ci hai entusiasmato tante volte, ti chiediamo solo una cosa: continua a farlo per tutti noi".
ilrestodelcarlino