Sport Land News

Mondiali, via ai quarti di finale: oggi Brasile-Olanda e Uruguay-Ghana

ROMA (1° luglio) – Dopo due giorni di riposo venerdì ripartono i Mondiali. In programma Olanda-Brasile e Uruguay-Ghana, che stabiliranno le prime due semifinaliste del torneo. Si comincia alle 16 al Nelson Mandela Bay di Port Elizabeth con la sfida fra gli Orange e i verdeoro. Il ct olandese Bert Van Marwijk ha in mente di schierare tutta la qualità offensiva di cui dispone per cercare l'impresa nei quarti di finale del mondiale. Per la prima volta in questo mondiale si dovrebbero vedere in campo tutti insieme Van der Vaart, Robben, Sneijder e Van Persie che avranno il compito di scardinare la solida ed organizzata difesa brasiliana.

Nonostante gli screzi dopo la sostituzione nel match contro la Slovacchia, Van Marwijk sembra non avere la minima intenzione di privarsi di Van Persie per la partita più importante, nella quale l'Olanda andrà alla ricerca di rivincite per l'esito dei mondiali 1994 e 1998 quando uscì di scena, rispettivamente ai quarti e in semifinale, proprio per mano dei verdeoro.

Il Brasile, invece, dovrebbe scendere in campo con la stessa formazione che ha battuto il Cile nei quarti. Secondo il romanista Juan, il modo migliore di gestire questa sfida sarebbe di «fare il nostro gioco e cercare di segnare per primi, perchè sappiamo che una volta in vantaggio di solito sappiamo controllare bene la partita. L'Olanda è forte, e ci stiamo pensando da quando abbiamo battuto il Cile, fra l'altro con un mio gol. È stato bellissimo, ho realizzato una cosa che sognavo fin da bambino, ovvero segnare, io che faccio il difensore, in un match dei Mondiali».

Alle 20 e30, invece, scenderanno in campo Uruguay e Ghana. La squadra di Tabarez presenterà due cambiamenti nella formazione titolare per i quarti di finale del Mondiale rispetto alla gara vinta con gli Usa: il difensore Mauricio Victorino giocherà al posto dell'infortunato Diego Godìn e Alvaro Fernandez sostituirà a centrocampo Alvaro Pereira. Come è sua abitudine, l'allenatore della nazionale Tabarez ha reso nota la squadra 48 ore prima dell'incontro. Erano 40 anni che la “Seleccion” di Montevideo non otteneva risultati come quelli raggiunti in questo mondiali.

Dall'altra parte troverà un Ghana galvanizzato dal fatto di essere l'ultima compagine africana ancora in corsa. «Vinceremo per l'Africa». È la promessa di Kevin-Prince Boateng. Le «Black Stars» sono la terza squadra del continente africano che arriva ai quarti di finale in un Mondiale. Il Camerun fu eliminato dall'Inghilterra a Italia '90, e il Senegal fu sconfitto dalla Turchia ai quarti del Mondiale di Corea e Giappone 2002.
il messaggero.it

MONDIALPILLOLE

Per la figuraccia Mondiale la Nigeria sospesa due anni

Pesante punizione per la nazionale nigeriana. Il presidente Goodluck Jonathan non ha digerito la figuraccia rimediata dalla squadra e ha deciso di sospenderla per due anni da tutte le competizioni internazionali «per consentirle ­spiega una nota - di riorganizzare il suo calcio». La Nigeria è arrivata ultima nel gruppo B con un solo punto, frutto del pareggio con il Sudcorea, dopo le sconfitte con Argentina e Grecia.

Cruijff critica il Brasile: «Non pagherei per vederlo» La sfida è gia cominciata. «Il Brasile? Non pagherei per vederlo». Johann Cruijff, 63 anni, leggenda del calcio olandese, provoca la Selecao di Carlos Dunga a due giorni dal confronto diretto nei quarti. «Non pagherei mai il biglietto per vedere una partita di questo Brasile», dice in una dichiarazione riportata dal tabloid inglese Mirror. «Ha giocatori di talento, ma giocano in modo difensivo e poco interessante. È una vergogna per i tifosi e per il torneo dover vedere un Brasile del genere».

Il Paraguay nel ritiro degli azzurri Ad Asuncion la festa diventa rissa Il Paraguay ha deciso di trasferire il proprio campo base per gli allenamenti al Southdown College, dove si è allenata la squadra di Lippi durante la spedizione sudafricana. la decisione è stata presa per evitarsi due lunghi e faticosi spostamenti in vista dei quarti di finale. Infatti sabato affronterà la Spagna a Johannesburg.

Intanto nella capitale sudamericana la festa per la qualificazione si è trasformata nella solita rissa innescata dai tifosi più violenti culminata con gli scontri con gli agenti di polizia. Il bilancio è molto pesante. Molti feriti e in uno dei quartieri residenziali di Asuncion, i tifosi hanno distrutto automobili e autobus, mentre non sono mancate aggressioni a donne che passavano in quel momento per la strada.

Per i giocatori della Corea del Nord un ritorno senza feste e qualche timore La squadra della Corea del Nord è tornata martedì a casa, accolta all’aeroporto di Pyongyang da alcuni funzionari. Lo riferisce la Kcna, l’agenzia ufficiale del regime, in un brevissimo dispaccio senza dettagli. La stampa sudcoreana, invece, ha ricordato che c’erano oltre di mille persone a salutare i giocatori al momento della partenza più di un mese fa, mentre solo pochi “funzionari” al rientro. I “cavalli alati”, ai Mondiali per la seconda volta nella loro storia dopo un digiuno di 44 anni, sono stati eliminati nella prima fase a seguito delle tre sconfitte rimediate nel girone G con Brasile (2-1), Portogallo (7-0) e Costa d’Avorio (3-0). Secondo il sito web sudafricano Times Live rischiano di essere spediti in un campo di lavoro, ma quotidiano cinese Global Times lo ritiene «improbabile», almeno a giudicare dal trattamento che hanno avuto a Pechino.

Solo l’arbitro va al patibolo. de l’Italo africano

di Italo Cucci

B uono il bilancio tecnico del Mondiale dopo gli ottavi. Miserrimo quello umano. E scusate se faccio prevalere il discorso degli arbitri - questa è la miseria ­sulla dovizia di dati tecnici e spettacolari.

Iermattina è “scomparso” Busacca, lo svizzero che solo poche ore prima era candidato a dirigere la finale. Motivazione principe: non lo utilizzavano mai; e l’intelligenza del villaggio precisava: lo risparmiano per il botto finale. Ancora non sappiamo perché sia stato fatto fuori, ma non é questo il problema: é con quale leggerezza, mentre si parla di ipotetiche innovazioni tecnologiche che non saranno mai radicali, si buttano gli arbitri/uomini nella monnezza metaforica che viene invece risparmiata a tutti gli altri protagonisti. Guardate non tanto Larrionda, che dovrà vedersela con gli uruguagi, e non credo che lo sbraneranno per non avere visto il gol di Lampard (funzione cannibalesca che piacerebbe semmai a Capello); guardate Rosetti, che ha atteso una vita di poter fischiare una finale mondiale dopo aver diretto l’ultimo atto di un Campionato d’Europa e di una Champions ed è rispedito in patria con ignominia per un fuorigioco non visto dall’assistente Ajroldi: per carità, chi sbaglia paga, ma come la mettiamo con il massacro mediatico cui è stato sottoposto, aggregato alla compagnia degli Italiani Perdenti (Lippi, la Nazionale e Capello) con un piacere rivelatore di un penoso disfattismo? I media insorgono contro questi Orrori Arbitrali e tuttavia - guarda un po’ - plaudono alla giovinezza e freschezza e allegrezza della Germania che ha giustamente fatto a pezzi l’Inghilterra; e accusano Rosetti per quel fuorigioco ignorato che ha consentito a Tevez di iniziare a fare a pezzi il Messico, ma le cronache non fanno altro che elogiare l’Argentina di Maradona, il Maradona dell’Argentina, così come minimizzano il fallo che avrebbe dovuto far cancellare il gol di Villa costringendo la Spagna a battersi fino in fondo per eliminare il Portogallo. Quegli errori, allora, sono umani o sono mostruosi?

Non sono forse una rappresentazione pratica della mano de Dio, la conferma che la terna arbitrale è solo e sempre una componente del gioco? Per il resto, dicevo, tutto bene: il Sudamerica avanza con una ventina di giocatori presi dal campionato italiano; Germania, Olanda e Spagna hanno i numeri per far immaginare almeno una finale, che so, fra rappresentanti dei due continenti padroni del calcio: ma c’è anche il Ghana, che mi sta diventando sempre più simpatico e che meriterebbe d’essere il Grande Incomodo in nome dell’Africa. In nome di Balotelli: se lo scellerato Mario si facesse furbo, visto che i tecnici d’Italia hanno la puzza al naso, un posto da re nel Ghana pallonaro non glielo negherebbe nessuno.

Prandelli, pensaci tu.
avvenire