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Dunga litiga con la stampa e nasconde il Brasile

Il ct che, non a caso, ha vissuto tanto in Italia, per la terza volta in quattro giorni ha fatto allenamento a porte chiuse ed ha scatenato le proteste e le antipatie. Maicon: «Sembra Mourinho»

Sarà un caso se Carlos Dunga, ct del Brasile con lunga esperienza nel pallone italiano, ha inaugurato il mondiale con una serie di allenamenti a porte chiuse? Per esempio, sui silenzi stampa l'Italia del calcio ha fondato le basi per i suoi successi: ricordate Spagna 82'? Ed anche Germania 2006 è cominciata con una fiera battaglia fra ct e stampa. Dunque ora è guerra aperta fra Dunga e la stampa brasiliana per la decisione del tecnico di far svolgere, per la terza volta in quattro giorni, l'allenamento della Selecao a porte chiuse. Si tratta di un fatto a cui in Italia si è abituati (basti pensare a quanto fanno le varie squadre di club) ma che per i brasiliani finora era assolutamente impensabile, in particolare per la nazionale.
Finora l'unico che ci aveva provato una volta, facendo una precipitosa marcia indietro dopo aver subito l'assalto dei reporter, era stato Mario Zagallo a Francia '98.
Dunga, invece, è pronto per venire ad allenare in Italia e tira dritto, nonostante si stia attirando molte antipatie in seno alla critica. Anche questo è un segreto del mestiere: attirare le antipatie per lasciare in pace la squadra. Sull' argomento degli allenamenti a porte chiuse è stato inseguito dalle domande, dal tono polemico, l'interista Maicon. Mourinho ha fatto scuola all'Inter. «Non dovete chiedere a me - ha risposto - perchè si tratta di una decisione di Dunga. Io, come calciatore, non posso fare altro che adeguarmi a ciò che stabilisce il 'Professore (Dunga n.d.r.). Quando lui prende questa decisione non chiede il nostro parere, lo fa e basta, e non possiamo certo metterci a discutere con il ct per questo. Non credo che ciò gli attirerà nuove antipatie: Dunga, con le sue vittorie, ha già conquistato il popolo brasiliano. Quanto ai rapporti con la stampa, Dunga in questo assomiglia a Mourinho, con tutto ciò che ne consegue».
E se Maicon avesse conosciuto Helenio Herrera e Rocco, avrebbe capito da quanto tempo, in Italia, siamo abituati a queste scaramucce. Altro che Mourinho.
© IL GIORNALE ON LINE S.R.L. 13/6/2010

Il mondiale in Sudafrica? L'ha già vinto l'Italia, ma con la play station

di Nino Materi - Il Giornale 13/6/2010
Italia vs Francia: 1 - 0. E la nostra nazionale batte i cugini d'oltralpe e si aggiudica la prima Coppa del Mondo virtuale
Alla vigilia dell'esordio italiano ai Mondiali in Sudafrica al Videogames Party, l'unico festival italiano dedicato ai videogiochi, si è appena concluso il primo campionato del mondo di calcio virtuale. Ad aggiudicarselo l'Italia guidata dal giovanissimo (18 anni appena compiuti) Stefano Brambilla di Frosinone che ha battuto la Francia di Alessio Bruno da Torino con appena un gol di distacco. Un mondiale decisamente più veloce rispetto a quello reale che si è concluso in soli due giorni, ma ugualmente carico di emozioni e adrenalina. La favoritissima Argentina infatti è giusto approdata ai quarti, mentre al Brasile di Luigi Lattanzio (Milano) va il terzo posto grazie ad un gol di Robinho in zona Cesarini, a discapito della brillante ma inconcludente Spagna.
Ben 32 giocatori, tanti quanti le squadre nazionali del Mondiale in Sudafrica, con tanta passione per il calcio e soprattutto per i videogame. È stato il primo e unico evento del genere in Italia. Per un week end, sabato 12 e domenica 13 giugno, Milano si è trasformata nella capitale dei videogame: più di 5 mila visitatori, oltre 100 postazioni di gioco per più di 20 tornei, ben 1.200 mq interamente dedicati al divertimento in formato joystick, per sfide senza mozzafiato. È il Videogames Party, una vera e propria festa del videogioco dedicata ai milioni di appassionati videogiocatori italiani. Un modo per conoscersi, confrontarsi e divertirsi in compagnia tra concerti, show e tornei di ogni tipo, dall'intramontabile Super Mario all'anticipazione del videogame tratto da Magic: the Gathering, il gioco di carte fantasy più famoso del mondo.
Tra i tanti tornei quello che ha catturato l'attenzione delle migliaia di partecipanti è stato proprio quello con Fifa Mondiali Sudafrica, il primo mondiale virtuale del mondo. Le 32 squadre realmente qualificate ai mondiali guidate dai più bravi videogiocatori d'Italia si sono affrontate senza esclusioni di colpi. Ed è così che dopo la fase preliminare dei gironi piena di colpi di scena (l'Inghilterra non è passata), con tanto di telecronaca in diretta, si è arrivati agli ottavi con il Sudafrica guidato dal siciliano Paolo Gulli dato come super favorito. Invece non è andata così e ai quarti sono arrivate Francia, Argentina, Slovenia, Germania, Olanda, Italia, Brasile e Spagna. Sfide al cardiopalma che hanno decretato le quattro semifinaliste: Spagna, Brasile, Italia e Francia.
L'entusiasmo era alle stelle. I quattro giovani videogiocatori, dopo una sportiva stretta di mano, sono subito passati ai fatti. Ad avere la meglio l'Italia e la Francia che si assicurano la finalissima, mentre Brasile e Spagna si giocano il terzo e quarto posto. Alla fine della partita giocata all'ultimo secondo, il Brasile di Luigi Lattanzio (Milano) si aggiudica il terzo gradino del podio grazie ad un gol di Robinho in zona Cesarini, a discapito della brillante ma inconcludente Spagna pilotata dal joystick dell'italo-cinese Mauro Buscemi. Il pubblico fremeva in attesa della finale. Dopo un primo tempo privo di grandi emozioni, è l'Italia di Stefano Brambilla da Frosinone a passare subito in vantaggio grazie ad un'incornata di Gilardino (12" s.t.). Ai cugini d'oltralpe non resta che spingere fino alla fine, ma lo storico catenaccio italiano non lascia nessuno spazio. E alla Francia di Alessio Bruno da Torino non resta che accontentarsi del secondo posto, nonostante la splendida prestazione.
Anche se virtualmente, dunque, la nostra nazionale si aggiudica il Mondiale Sudafrica 2010, nella speranza che sia di buono auspicio per il mondiale che realmente si sta giocando e che già lunedì vede gli azzurri a Johannesburg impegnati con il Paraguay.

Serbia – Ghana: un altro risultato di misura


Anche per il gruppo D dei Mondiali un altro risultato di misura. Ma possiamo dire che questa volta c’è lo zampino dell’Italia: segna a pochissimi minuti dalla fine Asamoah Gyan, un ex attaccante dell’Udinese.

La partita è stata certamente “frizzante” e dinamica: entrambe le squadre hanno osato, cercando in ogni modo e talvolta con qualche rischio, il gol del vantaggio. Ma ad avere la meglio è stata la squadra africana, in virtù del calcio di rigore concesso a pochissimi minuti dal termine. Un fallo di mano da parte di Zdravko Kuzmanovic ha costretto l’arbitro Baldassi a concedere il penalty.

La Serbia, che giocava in 10 dal 75′ minuto per una doppia ammonizione, non ha saputo reagire e ha accusato il colpo: il Ghana insiste e anche nei minuti di recupero arriva vicinissima al raddoppio con un clamoroso palo interno dallo stesso Asamoah Gyan.

Quest’ultimo, considerato “eroe” del match, attualmente gioca nel campionato francese con la squadra dei Rennes.