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Sciopero sospeso Domenica si gioca



di Nicola Sellitti
ROMA
Sciopero sospeso Domenica si gioca
Accordo tra Lega e Sindacato calciatori
Come non detto. Niente scarpini al chiodo, sabato e domenica si disputa regolarmente il quinto turno di serie A. Lo sciopero sbandierato dall'Associazione italiana calciatori poco più di dieci giorni fa per il rinnovo del contratto collettivo scaduto lo scorso giugno è stato revocato. Almeno sino al 30 novembre. L'annuncio del presidente dell'Aic Sergio Campana segue il nuovo - quarto in pochi giorni, ritmo serrato imposto dalla Corte d'Alta Giustizia - incontro tra la Lega calcio e il sindacato di categoria. L'accordo parziale raggiunto tra le parti e benedetto dalla mediazione del presidente della Federcalcio Abete segna un punto a favore dell'Aic, evita una serrata bis dopo quella del marzo 1996 ma non mette del tutto il silenziatore a una vicenda che ha avvelenato i primi passi della stagione. Intesa su sei degli otto punti della piattaforma contrattuale posta all'attenzione del sindacato dei calciatori. Possibilità per l'atleta di scegliersi il medico - alternativo a quello sociale - ma di «comprovata capacità professionale», libertà di svolgere altra attività nel tempo libero. E poi contratti con retribuzione fissa e variabile, aumento dei minimi e dei massimali per morte, multe e codice di autodisciplina e nuovo collegio arbitrale, contratti depositati non più in Lega bensì in Figc.
Nessun accordo sui punti più spinosi, cioè la richiesta della Lega di far allenare a parte i calciatori fuori rosa e i trasferimenti a parità di condizioni (un calciatore non può rifiutare un club dello stesso livello di quello in cui si trova attualmente e che gli garantisca lo stesso stipendio, se il suo club di appartenenza si accorda per la vendita del cartellino. Se rifiuta, contratto automaticamente rescisso con multa da pagare da parte del calciatore, il 50% dello stipendio) che ha messo l'Aic sul piede di guerra. L'ultimo gong per gli sfidanti sarà il 30 novembre. «Guardando alla qualità del lavoro fatto in pochi giorni e al lasso di tempo che ci troviamo davanti, credo che l'accordo sia scontato», si sbilancia il numero uno della Lega, maurizio Beretta. Anche perché l'arbitro sarà Abete: «Ha detto che si farà garante affinché non ci siano forzature da parte delle società su questi due punti». E la diplomazia federale pare essere condizione indispensabile per arrivare a un accordo secondo il segretario Aic Campana: «Sennò sarà sciopero automatico».
La vera vittoria del sindacato è la cancellazione del turno infrasettimanale del 6 gennaio. La diciottesima giornata che avrebbe costretto gli atleti a ridurre il periodo di ferie, sarà anticipata al 22 dicembre. Il riconoscimento della Lega a un'istanza decennale portata avanti dai calciatori. Per loro niente panettone sullo stomaco e la possibilità per gli stranieri, specie quelli extracomunitari, di raggiungere le rispettive famiglie in giro per il mondo.
La tregua, dopo gli abboccamenti di venerdì e soprattutto mercoledì, appariva scontata. Un gesto di distensione dei calciatori di A verso i vertici di Figc e Lega confermato dalla fiducia antecedente all'inizio della riunione del presidente del massimo organo calcistico italiano Maurizio Beretta, pronto a concedere l'accordo anche sulla sospensione dell'attività calcistica nei primi giorni di gennaio. Sui temi caldi le posizioni restano invariate. Ora spetta all'inverno raffreddare una trattativa surriscaldata da forti tensioni e grida da baritoni. La rivolta dei milionari, dei nababbi, apostrofava la Lega. «Non vogliamo essere trattati come oggetti», recitava il comunicato divulgato urbi et orbi dal rappresentante degli atleti Massimo Oddo. Forte dell'appoggio di nomi pesanti come Javier Zanetti, Seedorf, Gattuso. Poi i calciatori e l'acquario tropicale del presidente Beretta sino all'appello privo di metafore del presidente del Cagliari Cellino: «Siamo degli imbecilli se non troviamo l'accordo». Alla fine l'accordo è stato trovato, come da copione. Come tutte le altre volte che i calciatori hanno minacciato lo sciopero e poi se lo sono rimangiato.
ilmanifesto.it

Calciomercato Juventus: Del Piero verso l’America

TORINO, 14 settembre 2010 – Questa sarà probabilmente l’ultima stagione di Alex Del Piero con la maglia della Juventus. Dopo 17 anni di gloriosa militanza, il capitano bianconero è pronto a chiudere la carriera oltreoceano, nel campionato americano, come David Beckham, Thierry Henry e Rafa Marquez. Una scelta, come dice Tuttosport, condivisa pure dai suoi fans che lo vedrebbero allontanarsi in maniera indolore: “un po’ di stelle e strisce prima di rientrare alla base, nella società a strisce bianche e nere, con una carica dirigenziale”. Il passaggio dal campo alla scrivania, sulle orme di grandi campioni juventini come Giampiero Boniperti e Roberto Bettega, sembra già scritto come quello di Nedved. Ma prima Alex vuole vivere il suo meritato “american dream”.

Itmsport

Anche il mondo del pallone si adegua alla MODA: nel calcio è SOCIAL NETWORK MANIA!

Tanti i campioni protagonisti anche sul web.
di Domenico Latella - goal.com
14/set/2010 12.05.00

Il successo planetario dei social network non ha risparmiato di certo il mondo del calcio. Da passatempo per adolescenti infatti, ben presto si sono infatti trasformati in veri e propri nuovi media, e da qualche tempo anche i calciatori hanno iniziato ad utilizzare i vari Facebook e Twitter con regolarità, come del resto fanno già da anni gli sportivi di altre discipline. I giocatori di basket NBA, ad esempio, hanno account personali che usano per comunicare con gli altri giocatori, così come i piloti di Formula Uno e della MotoGP.

MADE IN ITALY - Il calciatore italiano più attivo sui social network è senza dubbio Giorgio Chiellini. Il suo account su Twitter, verificato, con tanto di bollino in bella vista, viene gestito direttamente dal difensore juventino, che lo usa principalmente per commentare le partite. Lo ha fatto anche durante gli ultimi mondiali di calcio in Sudafrica, sebbene la spedizione per noi italiani sia stata poco felice. Ma di recente, anche un altro calciatore bianconero è stato protagonista sui social network: Claudio Marchisio infatti, dalla pagina del suo account Facebook, ha manifestato un certo pessimismo sulla propria situazione contrattuale. Poche parole sufficienti per allarmare i tifosi bianconeri preoccupati di perdere un'altra pedina importante, ma anche per creare più di un imbarazzo in casa Juve e rendere necessario un immediato intervento del club sulla vicenda attraverso il proprio sito internet.

TUTTO IL MONDO E' PAESE - Tra i big, anche Zlatan Ibrahimovic usa Twitter per comunicare con i fan, ma i messaggi inviati sono veramente pochissimi e lo spazio risulta poco frequentato e poco vivace. Il canale di Cristiano Ronaldo invece, risulta molto attivo e frequentato da centinaia di migliaia di fan, con reply sempre precisi e puntuali. Promosso anche l’account di Kakà, ricco di notizie, aggiornato in tempo reale e popolatissimo dai fan del campione brasiliano. In Inghilterra invece, c’è Darren Bent del Sunderland super attivo su Twitter. Racconta ogni momento della sua giornata, di come trascorre il suo tempo smanettando coi videogame o di quanto si annoia negli spostamenti tra casa e il campo di allenamento. L’ex baby fenomeno del calcio mondiale, lo statunitense Freddy Adu invece, è senz’altro il più smaliziato nell’uso di Twitter. Alterna con abilità aggiornamenti sulle sue condizioni fisiche, sulle partite che lo attendono e sulla vita di ragazzo. Ha più di 50.000 persone che seguono le sue parole e la Nike, che lo sponsorizza da quando era ancora un bambino, ringrazia per la pubblicità gratuita. Anche tra gli allenatori la moda dei social network ha preso il via. Il brasiliano Vanderlei Luxemburgo li usa senza problemi, raccontando le sue giornate alla guida dell’Atlético Mineiro.

CHIAMATELA VETRINA - Insomma, oramai sono numerosissimi i calciatori che utilizzano i social network, anche se tanti big hanno account gestiti da società di comunicazione, che li usano come vetrina pubblicitaria o poco più, perdendo la spontaneità che dovrebbe essere alla base di questo strumento. I social network, con ogni probabilità, sono solo una moda passeggera, ma se utilizzati in modo intelligente, permetterebbero ai calciatori di relazionarsi in modo più diretto e leale ai propri fan. Senza gli ormai inflazionati baci alla maglia o messaggi filtrati da addetti stampa, potrebbero essere una fonte di notizie non filtrate da non trascurare, senza dimenticare che per i tifosi, la possibilità di dialogare con il proprio calciatore preferito non ha prezzo!