Subito in vantaggio grazie allo slovacco, i partenopei cedono alla distanza: dell'ex Floro Flores e del subentrato Sansone nel finale le reti che regalano i primi tre punti a Di Francesco. Male la difesa azzurra, si salva solo Reina
REGGIO EMILIA - Cambia il manico, così come lo schema e gli uomini, ma il Napoli non sembra in grado di liberarsi delle sue incertezze difensive. Comincia con una sconfitta in rimonta l’avventura di Maurizio Sarri sulla panchina partenopea, al termine di una gara che premia giustamente un Sassuolo che non delude: messa meglio fisicamente, la compagine di Di Francesco può giovarsi di un impianto di gioco consolidato e dei nuovi arrivi, pochi e giusti. I neroverdi sanno reagire allo svantaggio iniziale, firmato da Marek Hamsik, trovando la vittoria con merito, grazie a Floro Flores e Sansone.
AZZURRI SUBITO AVANTI – Sarri conferma il suo ormai classico 4-3-1-2, con Insigne nelle vesti di trequartista e Mertens al fianco di Higuain; la sorpresa è David Lopez, in campo dal 1′ al posto di un Allan evidentemente ancora in ritardo di condizione. In casa emiliana, Floro Flores vince il ballottaggio con Sansone e completa il tridente con Defrel e Berardi. Le scelte, in avvio di gara, sembrano dar ragione al tecnico azzurro: l’approccio alla gara del Sassuolo è timido, mentre il Napoli pressa alto e spinge in maniera efficace, passando già al 3′: Cannavaro ribatte un bel diagonale di Higuain ma sul pallone si avventa Hamsik, che sembra un lontano parente di quel giocatore abulico visto nell’era Benitez, galvanizzato dalla nuova posizione in campo.
FLORO FLORES FIRMA IL PARI – I neroverdi ci mettono un po’ a reagire ma lo fanno in maniera inesorabile: Chiriches appare in difficoltà alle prese con la velocità di Defrel, Hysaj e Maggio non riescono ad aiutare i due centrali né ad incidere in fase di spinta, anche perché il Sassuolo gioca a memoria e lo fa, a tratti, in maniera divina. Le combinazioni in velocità dei neroverdi fanno impazzire la difesa partenopea e l’esito, giocoforza, è il pareggio della squadra di casa: assist al bacio di Berardi per Floro Flores, che elude il fuorigioco e stoppa di petto prima di battere facilmente Reina. Il portiere spagnolo, d’altro canto, è decisivo due volte su Defrel nei minuti che precedono il riposo.
L’ATTACCO NON GIRA – Nonostante gli evidenti problemi della sua squadra, Sarri aspetta oltre l’ora di gioco prima di effettuare i cambi; la partita resta abbastanza bloccata nella prima metà di ripresa, col Sassuolo che si chiude a riccio e si affida ai suoi grandi contropiedisti, mentre il Napoli spinge senza costrutto, mostrando carenza di idee e forma. Neanche Valdifiori, positivo nel primo tempo, riesce a prendere la squadra per mano nella ripresa, e allora serve un intervento dalla panchina: a sorpresa, la prima mossa di Sarri è togliere Higuain in favore di Gabbiadini, confermando di non credere nella convivenza dei due. Anche Insigne è costretto a lasciare anzitempo il campo (e non la prende benissimo), mentre a Mertens vengono concessi 80′: il belga, impalpabile finché c’è Insigne in campo, è quello che va più vicino al gol nel secondo tempo, da fermo e non solo.
DOCCIA FREDDA FIRMATA SANSONE – Il Sassuolo, però, ha armi e tempismo per colpire quando fa più male: all’84′, il subentrato Sansone brucia in velocità Maggio, facendosi trovare pronto sul cross di Falcinelli per la zuccata che vale i tre punti. Se portano ottimi frutti le sostituzioni di Di Francesco (oltre ai giocatori che creano l’azione del 2-1, c’è un Politano subito incisivo), quelle di Sarri non portano a nulla: Callejon sfiora il gol nel finale con un destro ad incrociare, servito da quell’El Kaddouri che si fa vedere comunque poco; evanescente Gabbiadini, che non riesce a creare grattacapi alla difesa neroverde. Il fischio finale decreta un risultato giusto, che premia la squadra che ha offerto il miglior calcio, mostrando organizzazione di gioco e grande verve. Il Napoli è ancora un cantiere aperto ma Sarri deve affrettarsi: la piazza partenopea è nota per il calore e la passione, non per la pazienza.
SASSUOLO-NAPOLI 2-1 (1-1)
SASSUOLO (4-3-3): Consigli 6, Vrsaljko 6, Cannavaro 6,5, Acerbi 7, Peluso 6, Missiroli 6.5, Magnanelli 6, Duncan 6, Berardi 7 (17′ st Politano 6), Defrel 6,5 (37′ st Falcinelli 6.5), Floro Flores 7.5 (27′ st Sansone 7). (1 Pomini, 79 Pegolo, 21 Fontanesi, 23 Gazzola, 26 Terranova, 6 Pellegrini, 8 Biondini). All.: Di Francesco
NAPOLI (4-3-1-2): Reina 7, Maggio 5, Chiriches 5,5, Albiol 5,5, Hysaj 5,5, David Lopez 5,5, Valdifiori 6, Hamsik 6,5, Insigne 5,5 (27′ st El Kaddouri 5,5), Mertens 6 (35′ st Callejon 6), Higuain 5,5 (17′ s.t. Gabbiadini 5). (1 Rafael, 22 Gabriel, 3 Strinic, 4 Henrique, 26 Koulibaly, 96 Luperto, 20 Dezi, 5 Allan, 8 Jorginho). All.: Sarri
ARBITRO: Doveri di Roma
RETI: nel pt 4′ Hamsik, 31′ Floro Flores; nel st 39′ Sansone
ANGOLI: 5-1 per il Sassuolo
RECUPERO: 0′ e 4′
AMMONITI: Magnanelli, Chiriches, Valdifiori, Berardi, Peluso per gioco scorretto
SPETTATORI: 13.000 circa (abbonati 5707, paganti 8048).
repubblica.it
Milan, Inter e Sassuolo pronte alla passerella
Il Trofeo Tim vedrà tenersi la sua quindicesima edizione (la prima è del 2001) il prossimo mercoledì 12 agosto al Mapei Stadium di Reggio Emilia: Milan, Inter e Sassuolo le partecipanti. Nel corso degli anni il classico triangolare amichevole ha mutato protagonisti e sedi in più occasioni col solo Milan sempre presente nelle 15 edizioni. Storicamente nato per avere un assaggio puramente agostano dei classici big match tra le tre squadre più vincenti d’Italia, il trofeo organizzato dalla nota compagnia telefonica ha sempre dato indicazioni importanti sul campo e spesso segnato anche carriere non in accezione del tutto positiva.Per le prime 12 edizioni il Trofeo Tim fu un discorso esclusivo tra Milan, Inter e Juventus mentre dal 2013 il fulminante Sassuolo del patron Squinzi prese il posto dei nerazzurri per le successive 2 edizioni ; nerazzurri che rientreranno in gioco da questa edizione al posto della Juventus fresca vincitrice della Supercoppa italiana in salsa cinese. Sarà la terza edizione consecutiva ospitata dal Mapei Stadium di Reggio Emilia mentre negli ultimi 15 anni, in cui la formula del triangolare con partite da 45 minuti non è mai cambiata, si sono alternati vari impianti; dall’esordio della manifestazione al Nereo Rocco di Trieste passando per San Siro, il San Nicola di Bari e singole edizioni anche a Torino, Pescara e Ancona. Tra il Trofeo Tim e il Berlusconi volano le scaramanzie secondo cui chi se li porta a casa è destinato a doversi rassegnare in campionato; ovviamente la regola è stata già più volte smentita anche al Tim ma la nomea creatasi probabilmente a causa delle quattro vittorie consecutive dell’Inter tra il 2002 e il 2005 è tutt’ora dura a morire.
L’albo d’oro vede proprio i nerazzurri saldamente in vetta con 8 trofei seguiti dal Milan con 4, con Juventus e Sassuolo ferme ad uno. L’ anno scorso il Trofeo TIM prese la via di Milanello con i rossoneri di Pippo Inzaghi che piegarono la Juventus grazie al gol di Honda ed il Sassuolo grazie a Menez ed El Shaarawy. Negli anni sono rimaste impresse alcune immagini della manifestazione come la vera e propria rissa in campo tra Cosmin Contra ed Edgar Davids datata 2002 e originata da un fallaccio dell’olandese ex Milan su Rino Gattuso; giocatori espulsi e rissa che si trascinò anche negli spogliatoi con il Milan che, un paio di settimane dopo, cedette proprio il terzino romeno all’Atletico Madrid. L’ anno dopo un altro episodio poco piacevole fu l’ennesima entrataccia di Materazzi col piede all’altezza dello sterno di Pippo Inzaghi che spinse Carlo Ancelotti a commentare “Conosciamo Materazzi, fa sempre così” sull’ onda anche di altri orribili interventi dell’interista nei derby di Champions di pochi mesi prima.
Per fortuna poi ci sono i gol; ben 9, escludendo i rigori, nell’edizione di San Siro 2006 con Clarence Seedorf (tutt’ora capocannoniere della storia del Trofeo Tim con 4 centri) e Kakà a far da mattatori. L’anno scorso il premio di migliore in campo della manifestazione lo vinse Keisuke Honda in gol contro la Juventus; Juve che mancherà nell’ edizione di quest’anno che si aprirà mercoledì prossimo alle ore 20.45 proprio con il secondo derby stagionale Milan-Inter che, Trofeo Tim o meno, pur per soli 45 minuti sarà altro derby vero.