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Biaggi, giornate così fanno odiare sport. Il commento dell'ex pilota dopo la morte di Antonelli a Mosca

''Povero Antonelli. Amo questo sport, ma in giornate come queste sto iniziando a odiarlo''. Max Biaggi, campione delle moto e due volte iridato della Superbike, affida ad un social network le sue parole per ricordare Andrea Antonelli, il giovane pilota umbro morto oggi durante la gara del Mondiale Supersport a Mosca, poi interrotta.
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Tragedia in gara, Antonelli muore come Simoncelli

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Drammatico incidente nell'avvio della gara motociclistica della categoria Supersport a Mosca: è morto il pilota italiano Andrea Antonelli. Il centauro è scivolato a terra ed è stato investito dal connazionale Lorenzo Zanetti. Antonelli aveva 25 anni ed era nato a Castiglione del lago (Perugia ). Aveva una grande passione per le moto e per le corse. Aveva cominciato giovanissimo con le minimoto passando poi alle gare in pista nel 2002. Nell'Europeo Superstock 600 e nella Superstock 1000 era salito per 14 volte sul podio: aveva debuttato nel Mondiale SuperSport nel 2012 e nelle qualifiche di Mosca aveva conquistato il quarto tempo.
La seconda 'manche' del gp di Mosca, gara valida per il campionato mondiale di Superbike, è stata annullata a causa della morte del pilota italiano, nel corso della gara della classe Supersport, tradizionale 'prologo' della Superbike. Lo hanno ufficializzato gli organizzatori.
Le modalità dell'incidente costato la vita al 25enne pilota di Castiglione del Lago richiamano alla mente quello nel quale perse la vita il 23 ottobre 2011 Marco Simoncelli sulla pista di Sepang in Malesia. A Mosca la caduta, forse dopo un urto, sulla pista resa scivolosa dalla pioggia, di Andrea Antonelli sulla sua Kawasaki, poi urtato dall'altro pilota italiano Lorenzo Zanetti, che se l'è improvvisamente trovato davanti e non ha potuto evitarlo. A Sepang, la caduta di Sic improvvisa, una scivolata in curva a 200 kmh, e dietro a pochi passi il sopraggiungere veloce di Colin Edwards e Valentino Rossi. In entrambi i casi impatto violentissimo, inevitabile. Un incidente simile a quelli di Antonelli e Simoncelli era accaduto anche il 5 settembre 2010, a Misano. Gara di Moto2, il 19enne giapponese Shoya Tomizawa cade in curva, e viene investito da due delle moto che lo seguono a distanza quasi ravvicinata a quasi 200 all'ora. Pochi giorni prima a Indianapolis un incidente mortale era capitato anche a un ragazzo-pilota di 13 anni, impegnato in una delle gare di contorno al motomondiale. Poco più di dieci anni fa (il 6 aprile del 2003) la tragedia del giapponese Daijiro Kato, grande promessa della Motogp. Faceva parte del team Gresini, lo stesso di Simoncelli. L'incidente avvenne sulla pista giapponese di Suzuka: Kato perse il controllo della sua moto e si schiantò violentemente contro un muretto di protezione lungo i bordi della pista, riportando ferite gravissime, e morì qualche giorno dopo in ospedale, senza mai riprendere conoscenza. Risale invece a quaranta anni fa (20 maggio 1973) la tragedia di Renzo Pasolini e Jarno Saarinen. Fu proprio l'italiano a cadere per primo durante il Gp delle Nazioni (classe 250) sul circuito di Monza, coinvolgendo altri piloti nella caduta. Morirono lo stesso Pasolini e il finlandese Saarinen.
"Oggi qui non si doveva correre. La gara non si doveva svolgere, in pista non si vedeva nulla e dovevamo fermarci". Marco Melandri, che a Mosca ha vinto gara-1 del Gp di Superbike, corso dopo che c'era stato l'incidente ad Andrea Antonelli nella classe Supersport, polemizza dai microfoni di Eurosport con chi ha deciso che oggi nella capitale russa si dovesse gareggiare, nonostante la forte pioggia. "Oggi la pista era impraticabile - dice ancora Melandri -, c'é un problema sicurezza ma è difficile fermare le corse". "La gara della Supersport non doveva partire - insiste Melandri -. Io ho cominciato ad alzare la mano e a chiedere la sospensione della gara di Sbk a due giri dalla fine per segnalare che c'era troppa pioggia: percorrevamo il rettilineo a metà gas. Purtroppo il problema è annoso e parte dal fatto che i piloti non vengono ascoltati dalla direzione di gara". "E' da quando sono sbarcato in Motogp che chiedo l'attuazione di una safety commission che si riunisca in ogni gara - sottolinea Melandri -, come avviene in MotoGp, e discuta in maniera seria e costruttiva della sicurezza. Purtroppo però non si sono mai fatti passi in avanti in questo senso e anzi io che continuo a battere su questo tasto vengo definito il classico rompiscatole. Spero che ora questa orrenda tragedia faccia aprire gli occhi a tutti, i piloti devono essere maggiormente tutelati...".
Povero Antonelli, se ne è andato in una drammatica gara di Supersport. Amo questo sport, ma in giornate come queste sto iniziando a odiarlo". Max Biaggi, campione delle moto e due volte iridato della Superbike, affida a twitter le sue parole per ricordare Andrea Antonelli, il giovane pilota umbro morto durante una gara del mondiale Supersport.
A Laguna Seca risveglio choc, 'Una tragedia' - La tragica notizia della morte di Andrea Antonelli nell'incidente a Mosca ha scosso i piloti della MotoGP pronti a correre la tappa a Laguna Seca. Colpiti in particolare i ragazzi che hanno corso nelle derivate di serie Danilo Petrucci, Claudio Corti e Bryan Staring, che hanno iniziato la loro carriera nello stesso campionato di Antonelli e con lo sfortunato pilota del Team Go Elaven hanno gareggiato. "Un ragazzo come me - ha scritto su Twitter Petrucci del Team Came Iodaracing - umbro come me, che inseguiva un sogno come me, non è possibile, che brutta sveglia a Laguna Seca". "Sveglia terribile per la triste notizia che arriva dalla Russia - scrive Bryan Staring del Team Gresini - mi sento privilegiato per le battaglie in pista che abbiamo avuto nel 2011. Riposa in Pace Andrea, Top Rider". "Svegliarsi con una notizia del genere - ha commentato Corti del Team NGM Forward - non è certo quello che uno vuole. Riposa in pace Andrea"

Moto: Biaggi, addio alle corse

"E' un'alba molto diversa oggi per me. Niente sarà come prima. Forza comunque!": Max Biaggi affida ad un tweet la notizia della decisione del suo ritiro dalle corse. Biaggi ha poi confermato in una conferenza stampa a Vallelunga l'addio: "Mi ritiro da campione". Biaggi, che ha vinto quest'anno il secondo mondiale Superbike, in carriera ha vinto quattro titoli mondiali nella classe 250.
"Dopo 20 anni in giro per il mondo a cercare di battere i miei rivali ora ci sarà spazio per un altro Max Biaggi che in pochissimi conoscono. Mi dedicherò per prima cosa alla mia famiglia, ai miei figli. Ma il rapporto con l'Aprilia, che è la casa con la quale ho vinto più titoli mondiali, non finisce qui. Continuerà anche se in un'altra forma. Tra qualche tempo vi saprò dire meglio". Spegne il motore della sua moto Max Biaggi che ha annunciato oggi l'addio alle competizioni. Un addio da campione, che arriva a meno di un mese dalla vittoria del Mondiale di Superbike. "Comunicare questa mia decisione è stato un parto difficile - dice all'ANSA il Corsaro - Mi ritiro da campione, all'apice della carriera per mia scelta. Voglio che i tifosi di me abbiano sempre un ricordo vincente. Personalmente sono molto soddisfatto di quello che ho fatto fino ad oggi. Ho avuto alti e bassi ma non è mai venuta meno la passione per questo sport. Ho dato sempre tutto me stesso". Biaggi affida a una battuta la sua decisione di lasciare le corse a 41 anni: "Non sono come alcuni politici che stanno attaccati alle poltrone - dice scherzando - è giusto dare spazio ai giovani. Se guardiano all'Italia, il politico più giovane ha 160 anni", conclude scherzando.
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Melandri nuovo leader mondiale

Colpo doppio di Marco Melandri (BMW) che vince gara 2 a Mosca e balza al comando del Mondiale Superbike, con 308,5 punti contro i 290 di Max Biaggi (Aprilia) a tre gare dal termine. Biaggi e' caduto al 10/o giro dopo aver toccato Haslam (BMW). Tom Sykes (Kawasaki), vittorioso nella corsa d'apertura, ha resistito per 15 giri, poi ha dovuto cedere a Melandri. Sul terzo gradino del podio e' salito Chaz Davies (Aprilia).
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Moto: Rep.Ceca, Rossi terzo nel warm up

Ben Spies e' stato il migliore nel warm up della MotoGP per il GP della Repubblica Ceca. Lo statunitense della Yamaha ha fatto 2.06.906, meglio di Dani Pedrosa (Honda) staccato di 0,240s e Valentino Rossi (Ducati), che sull'asfalto bagnato ha segnato un ritardo di 339 millesimi. Se le condizioni meteo dovessero mantenersi come questa mattina, Rossi potrebbe giocarsi il podi. Quarto tempo per Jorge Lorenzo che e' proprio davanti ad Andrea Dovizioso (entrambi su Yamaha).
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Moto: Germania, Honda dominano warm up

(ANSA) - CHEMNITZ (GERMANIA), 8 LUG - Sono le Honda di Stoner e di Pedrosa a fare il passo nel warm up della MotoGp per quanto riguarda il Gp di Germania. Il campione del mondo australiano ha fatto segnare il miglior tempo in 1.22.558, mettendosi alle spalle il compagno di squadra di soli 26 millesimi. Terzo tempo per Lorenzo (Yamaha), poi Crutchlow e Spies, tutti su Yamaha.
Nicky Hayden, con la Ducati, e' sesto, davanti Dovizioso (Yamaha). Valentino Rossi solo decimo a oltre un secondo da Stoner