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Il bilancio dei Campionati. A Glasgow e a Berlino il volto migliore dell'Europa

La 20 km di marcia, maschile e femminile, sfila ai piedi della Gedächtniskirche (Ansa/Ap/Matthias Schrader)

in Avvenire
Comunque sia andata, è stato un successo. Quali che siano stati – come sono sempre, in ogni grande manifestazione sportiva – le gioie e i dolori, i trionfi insperati sul filo di lana e le brucianti delusioni per anni di lavoro sfumati magari per una foratura o per un inciampo, i primi Campionati europei hanno rappresentato una vittoria scintillante, sia per lo sport sia per l’Europa.
Per lo sport, perché questa manifestazione organizzata un po’ di corsa ha davvero avvicinato il livello tecnico e l’attenzione mediatica di una piccola Olimpiade. Con buona pace del Comitato internazionale olimpico, la cui analoga iniziativa – i Giochi europei – non ha scaldato né gli atleti, né il pubblico, né soprattutto le federazioni sportive continentali: alla prima edizione, Baku 2015, hanno partecipato di fatto solo seconde linee. Fortemente voluti dall’Unione europea di radiodiffusione, questi Campionati europei si sono invece intelligentemente appoggiati a iniziative già in corso (gli Europei di atletica 2018 erano già stati assegnati a Berlino, Glasgow aveva tutti gli impianti pronti dopo i Giochi del Commonwealth di quattro anni fa) e le ha riunite in un unico contenitore ben calibrato soprattutto dal punto di vista televisivo. E ottimi sono stati i dati di ascolto, dei quali si sono giovate soprattutto le discipline minori (dal canottaggio al golf) che hanno beneficiato dell’effetto traino costituito dalle due regine, nuoto e atletica. Per ospitare la prossima edizione – che si terrà nel 2022 – non mancano le candidature, tra le quali quella di Roma: ma prima andrà sciolto il complesso gioco a incastri in corso per portare in Italia le Olimpiadi invernali del 2026. Organizzazione intelligente, coordinamento tra le federazioni sportive continentali che hanno fatto convogliare sull’iniziativa i propri Campionati che comunque si sarebbe dovuti svolgere nel 2018, costi contenuti grazie l’uso di impianti già esistenti: tutto ha funzionato a dovere.
Ma anche l’Europa nel suo complesso esce bene da questa rassegna, e proprio in un momento in cui il vecchio e un po’ acciaccato continente ha un gran bisogno di guardarsi allo specchio e vedere riflessa un’immagine un po’ migliore di quella, improntata agli egoismi e alla sfiducia, che sembra andare per la maggiore. A brillare è soprattutto l’Europa dei popoli che si incontrano e si sfidano, sì, ma per abbracciarsi sempre a fine gara; l’Europa di un marciatore (l’italiano Stano) che al rifornimento di metà gara prende due spugne anziché una, e l’altra la passa all’avversario tedesco accanto a lui. È l’Europa dove l’origine etnica e famigliare degli atleti – dei cittadini – è giusto un dato biografico e nulla più. La platea continentale ha esultato e si è rattristata allo stesso modo quando i colori delle loro nazioni erano in campo, indifferentemente dalle sfumature melaniche della pelle di chi li indossava. Senza enfasi, anzi, con la massima semplicità: come raccontava in telecronaca il sempre eccellente Franco Bragagna, nella staffetta italiana c’erano Filippo Tortu detto Pippo, brianzolo di origini sarde, ed Eseosa Desalu detto Fausto, cremonese di origini nigeriane. Senza bisogno di aggiungere altro.
Non è retorica: è la reale quotidianità di tanti europei, soprattutto giovani, che sono nati e cresciuti in un contesto in cui l’orizzonte continentale, e non nazionale, è quello nel quale sono abituati a muoversi, a confrontarsi, a vivere. Senza dimenticare le proprie radici – e la cerimonia del podio con gli inni e le bandiere è sempre lì, al termine di ogni gara, a ricordarle – ma capaci di portarle, queste radici, nel tronco comune di un’identità più ampia, come se il fusto del grande albero europeo avesse bisogno di abbeverarsi ai mille rivoli delle sue pluralità, per poter infine abbracciare sotto il suo ombrello frondoso tutti i popoli del continente.

Il Sassuolo vince 5-1 al Mapei Stadium contro la Ternana e si qualifica al Quarto Turno Eliminatorio di Coppa Italia nel quale sfiderà il Catania.


I neroverdi sbloccano il risultato al 9': lancio di Magnanelli, sponda di Duncan a centro area e botta al volo di Boateng che segna il primo gol ufficiale della stagione. Al 21' fallo di mano in area di Diakhitè, l'arbitro assegna il penalty che Berardi trasforma. Al 29' percussione sulla destra di Duncan che entra in area e con un diagonale destro batte Iannarilli. Nella fase finale del primo tempo il Sassuolo trova il quarto gol con una prodezza di Berardi che in area dribbla secco il suo avversario e di destro infila la rete. Nel secondo tempo va vicino al gol anche il neo-entrato Boga con un colpo di testa che Iannarilli respinge con un intervento prodigioso, poco dopo la Ternana trova il gol del 4-1 con Defendi. Nel finale c'è gloria anche per il capitano neroverde Magnanelli che spara in rete dal limite dell'area piccola su una ribattuta dopo un tentativo di Boga.

IL TABELLINO
Sassuolo-Ternana 5-1
Marcatori: 9' Boateng (S), 21' rig. e 41' Berardi (S), 29' Duncan (S), 72' Defendi (T), 80' Magnanelli (S)
SASSUOLO: Consigli; Lirola, Magnani, Ferrari, Rogerio; Duncan, Magnanelli, Sensi (74' Bourabia); Berardi, Boateng (65' Babacar), Di Francesco (65' Boga).
A disp: Pegolo, Sernicola, Dell'Orco, Ferraresi, Adjapong, Missiroli, Djuricic, Odgaard, Matri.
All. Roberto De Zerbi
TERNANA: Iannarilli; Vives (58' Giraudo), Lopez, Vantaggiato (85' Repossi), Frediani, Fazio, Bergamelli, Rivas (46' Furlan), Altobelli, Defendi, Diakhitè.
A disp: Vitali, Gagno, Favalli, Nesta, Mazzarani.
All. Luigi De Canio
Arbitro: Calvarese di Teramo
Assistenti: Caliari di Legnago - Galetto di Rovigo
Quarto ufficiale: Rapuano di Rimini
Note: circa 400 spettatori. Ammoniti Rogerio (S), Duncan (S), Lopez (T)
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Ronaldo, è il giorno del grande debutto con la maglia della Juventus


Tifosi in fila per esordio CR7 © ANSA

Il sogno di giocare nella Juventus è realtà insieme a quello dei suoi nuovi tifosi di vederlo con la maglia bianconera. A un mese dall'annuncio del colpo del secolo, Cristiano Ronaldo è pronto all'esordio, domani nella tradizionale amichevole di Villar Perosa trasformata dalla sua presenza in un happening internazionale. "Sin da quando ero bambino conoscevo questa squadra. Mi piaceva e speravo che un giorno avrei potuto giocarci", rivela CR7, pronto all'abbraccio dei 5 mila fan attesi nella cittadina cara alla famiglia Agnelli, che di questa località è originaria.
"Non vedo l'ora di iniziare, mi sento molto bene e sono felice", sono le sensazioni della vigilia raccontate da Ronaldo a Juventus Tv, il nuovo canale web bianconero oggi al debutto. "La Juventus è il club più importante d'Italia, uno dei migliori al mondo - sottolinea -. E' stata un scelta facile, perché è una società incredibile. Darò il massimo - promette - e sono certo che insieme vinceremo titoli". Musica per le orecchie del presidente Agnelli, che domani lo saluterà col resto della squadra nella residenza estiva della famiglia per poi applaudirne le giocate sul campo, nella classica sfida tra Juve A e Juve B, a una settimana dall'avvio del campionato. Ad aprirlo saranno proprio i bianconeri, in trasferta contro il Chievo. "Come immagino il mio primo gol con la Juve? Non saprei, avverrà tutto in maniera naturale. A essere sincero non ci penso - dice il 'marziano' -, so che arriverò pronto e preparato. Ma tutto questo ha poca importanza, voglio semplicemente aiutare la squadra a raggiungere gli obiettivi. Sarò senz'altro pronto".
Gli allenamenti di queste prime settimane sono il biglietto da visita di un giocatore che non ha mai lesionato l'impegno.  "Inizio una nuova avventura ma non voglio cambiare nulla nel modo in cui lavoro, nella mia etica - spiega Ronaldo -. Cerco di essere costante per aiutare la squadra a raggiungere i propri obiettivi".  A Villar Perosa mancheranno Benatia e De Sciglio, affaticati. Il pullman bianconero è atteso alle 15.30 nella località della Val Chisone blindata per l'occasione. Alla zona dello stadio accederanno soltanto i possessori dei tagliandi, andati a ruba pochi minuti dopo essere stati messi in vendita. Chi è rimasto senza potrà consolarsi con la diretta del canale web del club.
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Sassuolo Ternana su twitter diretta

SASSUOLO-TERNANA: sono 24 i convocati neroverdi


In vista del match di domani contro la Ternana, terzo turno eliminatorio di Coppa Italia in programma al Mapei Stadium di Reggio Emilia alle ore 20.30, mister Roberto De Zerbi ha convocato i seguenti calciatori:
PORTIERI
  • 28 Giacomo SATALINO
  • 47 Andrea CONSIGLI
  • 79 Gianluca PEGOLO
DIFENSORI
  • 6 ROGERIO
  • 17 Leonardo SERNICOLA
  • 21 Pol LIROLA
  • 23 Giangiacomo MAGNANI
  • 31 Gian Marco FERRARI
  • 38 Stefano FERRARESI
  • 39 Cristian DELL'ORCO
  • 98 Claud ADJAPONG
CENTROCAMPISTI
  • 4 Francesco MAGNANELLI
  • 7 Simone MISSIROLI
  • 9 Filip DJURICIC
  • 12 Stefano SENSI
  • 32 Alfred DUNCAN
  • 68 Mehdi BOURABIA
ATTACCANTI
  • 10 Alessandro MATRI
  • 19 Jens ODGAARD
  • 20 Jeremie BOGA
  • 25 Domenico BERARDI
  • 27 Kevin-Prince BOATENG
  • 30 Khouma BABACAR
  • 34 Federico DI FRANCESCO
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Europei tuffi: Bertocchi-Pellacani oro

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(ANSA) - ROMA, 12 AGO - Elena Bertocchi e Chiara Pellacani hanno vinto l'oro nel sincro dal trampolino da tre metri degli Europei di nuoto in corso a Glasgow. La coppia azzurra (229,26 punti) ha preceduto Germania e Russia.
   
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Europei atletica: Italia oro a squadre nella maratona

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Sono tre medaglie per l'Italia nella maratona ai Campionati Europei di Berlino. Due volte sul podio gli uomini che, oltre al bronzo di Yassine Rachik, conquistano l'oro nella classifica a squadre, mentre le donne sono d'argento con il team. Nel successo per nazioni degli azzurri davanti a Spagna e Austria si rivelano fondamentali il quinto posto di Eyob Faniel e il dodicesimo di Stefano La Rosa. Per l'Italia è la quarta affermazione in Coppa Europa di maratona maschile dopo quelle del 1981, 1998, 2006. Le azzurre sono salite sul secondo posto del podio a squadre - oro alla Bielorussia, bronzo alla Spagna - grazie al sesto posto di Sara Dossena, all'ottavo di Catherine Bertone e al quattordicesimo di Fatna Maraoui. Per regolamento, le medaglie a squadre entrano nel computo del medagliere e quindi la formazione azzurra sale a sei metalli in questa edizione degli Europei con un oro, un argento e quattro bronzi.
   
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