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Vuelta: Nibali vince in volata la 3/a tappa Froome prende la maglia rossa di leader, Aru sesto

Vincenzo Nibali ha vinto in volata la terza tappa della Vuelta da Prades Conflent Canigò ad Andorra la Vella. Il siciliano è scattato a 400 metri dal traguardo, sorprendendo tutti e precedendo Froome, che diventa leader della corsa, e De La Cruz. Sesto Fabio Aru.
"Ho sofferto un po' per il ritmo molto alto imposto da quelli del Team Sky. Non so alla fine come ho fatto a recuperare le posizioni per poi fare lo sprint. Ma per fortuna ci sono riuscito, e ho vinto. Non credevo di riuscirci già al terzo giorno". Così Vincenzo Nibali dopo aver vinto la terza tappa della Vuleta, ricca di montagne, e che ha visto il crollo di Alberto Contador e la conquista della maglia rossa di leader della classifica da parte di Chris Froome. "E' stata una giornata difficile per via del caldo - ha aggiunto lo Squalo -, e ho visto in gruppo gente soffrire molto per questo. Froome (dal quale ora ha un distacco di 10'' n.d.r.) è un grande avversario, e sarà una Vuelta molto dura. Dedico la vittoria di oggi al mio compagno di squadra Javier Moreno, che è stato costretto a ritirarsi".
ansa 22 Agosto 2017 ore 12:22

JUVENTUS, DUBBIO MANDZUKIC: ESTERNO O CENTRAVANTI? ALLEGRI NON CI RINUNCIA

Mario Mandzukic confermato esterno nonostante gli arrivi di Douglas Costa e Bernardeschi, ma con l'avanzare della stagione qualcosa potrebbe cambiare.
Massimiliano Allegri ha confermato in questo inizio di stagione buona parte delle certezze accumulate l'anno scorso: nel 4-2-3-1 proposto fin qui Mario Mandzukic è stato riproposto sull'out di sinistra, ma con i graduali inserimenti diDouglas Costa e Bernardeschi le gerarchie potrebbero cambiare in casa Juventus.
Andato subito a segno alla prima di campionato con un bel goal contro il Cagliari, il croato ha confermato le cose buone viste nella passata stagione da esterno sinistro. Il mercato bianconero è però andato in un'altra direzione: gli innesti di Douglas Costa e Bernardeschi (oltre 80 milioni di spesa complessiva) potrebbero presto riportare Mandzukic nel vecchio ruolo di centravanti.
Colonna portante o vice Higuain? Allegri sembra non voler rinunciare al guerriero croato, che sulla fascia garantisce sacrificio e maggiore copertura in difesa nel 4-2-3-1. Il passaggio al 4-3-3 farebbe però perdere inevitabilmente il minutaggio dell'ex Bayern in favore di esterni offensivi più abili nell'uno contro uno.
Douglas Costa, Bernardeschi, Cuadrado, Dybala e Pjaca rappresentano un potenziale offensivo da urlo in un eventuale tridente a supporto di Higuain. Allegri dovrà dunque risolvere uno dei principali dubbi tattici: privarsi dei colpi e del sacrificio di Mandzukic lasciandolo al ruolo di vice-Pipita o puntare ancora sul croato a sinistra? La risposta è come sempre rimandata al campo: molto dipenderà dall'inserimento di Douglas Costa e dalla crescita di Bernardeschi, ma l'allenatore bianconero sembra non volersi privare troppo facilmente del suo lottatore.
goal.com

Juventus, Marchisio nel mirino del Milan: ma arriva la smentita


TORINO - Mancano soltanto dieci giorni alla chiusura del mercato, ma alla Juventus ancora "tutto può succedere", come ha recentemente detto Beppe Marotta. Sì, anche l'addio di un altro big dopo Bonucci e Dani Alves. Tutti gli indizi portano al non incedibile Marchisio, che non prenderebbe affatto bene l'arrivo di un altro concorrente dopo Matuidi, indipendentemente dal possibile passaggio del centrocampo di Allegri da due a tre elementi. I rumors sono sempre più intensi, fitti. La Juve smentisce la voce fatta circolare da Rai Sport secondo cui il "Principino", una delle ultimissime bandiere di un calcio ormai votato al professionismo spinto, sarebbe stato sondato dal Milan.

A Torino non chiudono la porta di uscita dal club bianconero, tantomeno agi scontenti, categoria a cui potrebbe appartenere quel Marchisio passato dall'impiego full-time degli anni scorsi al recente part-time post infortunio del 2016 ai legamenti. Il torinese, che reclama comprensibilmente spazio nella stagione che porta al Mondiale in Russia, non avrebbe ancora digerito l'esclusione in Supercoppa contro la Lazio, quando era segnalato come il più in forma del suo reparto. L'operazione-Bonucci, completata nel rapido giro di 48 ore, autorizza a pensare che davvero tutto possa (ancora) succedere, sulla A4 Torino-Milano. La Signora, in caso di separazione da Marchisio dopo 24 anni di alta fedeltà (al netto di una sua scappatella all'Empoli, nel 2007-08), preferirebbe però vederlo giocare all'estero, magari alla corte di quel Chelsea che lo ha già sondato e tentato.

Proseguono intanto le grandi manovre in entrata, per puntellare un organico ancora perfettibile soprattutto dalla cintola in giù. I bianconeri tentano l'ultimo affondo per l'esterno Spinazzola (Atalanta), al centro di un braccio di ferro tra torinesi e bergamaschi, che chiedono di poter sfruttare il secondo e ultimo anno di prestito. Monitorano i centrali Van Dijk (Southampton), De Vrij (Lazio) e soprattutto Garay (Valencia), valutato 20-25 milioni e in Argentina dato sempre più vicino ai vicecampioni d'Europa. E, intanto, cercano appunto un altro centrocampista per ultimare il passaggio dal 4-2-3-1 al 4-3... e poi vedremo. Sembra definitivamente sfumato Strootman - l'olandese e la Roma, almeno per quest'anno, non hanno alcuna intenzione di separarsi

-, a meno che sul piatto della trattativa, oltre a Cuadrado, non finisca il cartellino dello stesso Marchisio. Resta sempre vivo il sogno Iniesta, dopo i mal di pancia esternati ieri su El Pais dallo spagnolo del Barcellona, sul quale ci sono anche i radar dell'Inter. In pole ci sono però i portoghesi André Gomes e Renato Sanches e il croato Kovacic, purché i loro club di appartenenza - Barça, Bayern e Real -, acconsentano il prestito con diritto di riscatto.
repubblica.it