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Juventus, Marchisio nel mirino del Milan: ma arriva la smentita


TORINO - Mancano soltanto dieci giorni alla chiusura del mercato, ma alla Juventus ancora "tutto può succedere", come ha recentemente detto Beppe Marotta. Sì, anche l'addio di un altro big dopo Bonucci e Dani Alves. Tutti gli indizi portano al non incedibile Marchisio, che non prenderebbe affatto bene l'arrivo di un altro concorrente dopo Matuidi, indipendentemente dal possibile passaggio del centrocampo di Allegri da due a tre elementi. I rumors sono sempre più intensi, fitti. La Juve smentisce la voce fatta circolare da Rai Sport secondo cui il "Principino", una delle ultimissime bandiere di un calcio ormai votato al professionismo spinto, sarebbe stato sondato dal Milan.

A Torino non chiudono la porta di uscita dal club bianconero, tantomeno agi scontenti, categoria a cui potrebbe appartenere quel Marchisio passato dall'impiego full-time degli anni scorsi al recente part-time post infortunio del 2016 ai legamenti. Il torinese, che reclama comprensibilmente spazio nella stagione che porta al Mondiale in Russia, non avrebbe ancora digerito l'esclusione in Supercoppa contro la Lazio, quando era segnalato come il più in forma del suo reparto. L'operazione-Bonucci, completata nel rapido giro di 48 ore, autorizza a pensare che davvero tutto possa (ancora) succedere, sulla A4 Torino-Milano. La Signora, in caso di separazione da Marchisio dopo 24 anni di alta fedeltà (al netto di una sua scappatella all'Empoli, nel 2007-08), preferirebbe però vederlo giocare all'estero, magari alla corte di quel Chelsea che lo ha già sondato e tentato.

Proseguono intanto le grandi manovre in entrata, per puntellare un organico ancora perfettibile soprattutto dalla cintola in giù. I bianconeri tentano l'ultimo affondo per l'esterno Spinazzola (Atalanta), al centro di un braccio di ferro tra torinesi e bergamaschi, che chiedono di poter sfruttare il secondo e ultimo anno di prestito. Monitorano i centrali Van Dijk (Southampton), De Vrij (Lazio) e soprattutto Garay (Valencia), valutato 20-25 milioni e in Argentina dato sempre più vicino ai vicecampioni d'Europa. E, intanto, cercano appunto un altro centrocampista per ultimare il passaggio dal 4-2-3-1 al 4-3... e poi vedremo. Sembra definitivamente sfumato Strootman - l'olandese e la Roma, almeno per quest'anno, non hanno alcuna intenzione di separarsi

-, a meno che sul piatto della trattativa, oltre a Cuadrado, non finisca il cartellino dello stesso Marchisio. Resta sempre vivo il sogno Iniesta, dopo i mal di pancia esternati ieri su El Pais dallo spagnolo del Barcellona, sul quale ci sono anche i radar dell'Inter. In pole ci sono però i portoghesi André Gomes e Renato Sanches e il croato Kovacic, purché i loro club di appartenenza - Barça, Bayern e Real -, acconsentano il prestito con diritto di riscatto.
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Ciclismo, Vuelta: impresa di Nibali ad Andorra. Froome conquista la maglia rossa


Nelle grandi tappe Vincenzo Nibali c’è sempre. Al Giro d’Italia si era esaltato nel giorno dello Stelvio, alla Vuelta naviga con sicurezza nell’insidiosissimo e prematuro (siamo solo al terzo giorno) spartiacque proposto dall’arrivo ad Andorra. Lo Squalo non brilla in salita, patendo il ritmo forsennato del Team Sky di Froome, iniziato sul Coll de la Rabassa e proseguito sull’Alto de Comella. Mezza scelta tattica o reale sofferenza non è dato saperlo. Quel che è certa, è la riaffermazione della genialità del siciliano: in discesa recupera, rientra all’ultimo km, poi sceglie il momento per piazzare il più classico dei contropiede. Aru, anche lui nel gruppo dei migliori e primo ad accendere la miccia della ristrettissima volata, è nella posizione di poter ricucire. Il sardo però non si muove, e Nibali va…

Dunque Italia sugli scudi, anche se l’uomo da battere resta Chris Froome. Il britannico conquista la maglia rossa di leader della generale, primato non arrivato per caso: a parte la frullatona, brutale come non si era nemmeno vista all’ultimo Tour, data nella salita finale, da registrare la caparbietà con la quale va a prendersi un paio di secondi di abbuono in uno sprint intermedio. Guarda caso, sono quelli che gli permettono di lasciare dietro De La Cruz, Roche e van Garderen. Ma anche nella generale Nibali è messo bene: dopo la sconfitta nella crono a squadre, già nella seconda tappa aveva rosicchiato 8’’ sfruttando le dinamiche nel vento. In pratica, ne ha solo dieci di ritardo dal leader della generale.

Tappa subito ad alta tensione, che screma il lotto dei pretendenti al successo finale. Il nome illustre che non ne fa più parte è Alberto Contador, che nella corsa del suo addio alle gare esce subito di classifica, magari ritagliandosi uno spazio per una autocelebrativa impresa isolata. Ma anche gente come Barguil, Jungels, Mentjies, la prima maglia rossa Dennis, Majka, Zakarin, paga dazio.

Radio corsa informa di una fuga interessante. Drappello di otto uomini, quelli che sopravvivono più a lungo sono il nostro Villella (che conquista la maglia di leader della montagna) e il francese Geniez. La fuga ad un certo punto lascia anche sperare nella riuscita, ma il ritmo del Team Sky abbatte le resistenze. L’Alto de Comella dà ulteriori responsi. Froome frulla, gli resiste solo il Colibrì Chaves, tornato a farsi notare dopo un periodo buio. Aru e Bardet ristabiliscono la santa alleanza del Tour ed in discesa riescono a riportarsi sui battistrada, rischiando sicuramente di più rispetto ad un prudente Froome.

Ma anche il drappello Nibali, che comprende anche un ottimo Pozzovivo, rientra. Preludio all’epilogo, con il gioco di ombre dello Squalo, che sul traguardo mima la pinna. "Sapevo che era molto difficile oggi –analizza il siciliano-. C'erano corridori veloci con me alla fine. Io sono partito lungo ed è andata bene. Sull'ultima salita ho sofferto un po’, anche per il grande caldo. Poi in discesa ho recuperato e allo sprint ho attaccato da dietro. Froome leader? E' un grandissimo avversario: rispetto lui e anche tutti gli altri big in gara. Sarà una Vuelta lunga e difficile".        

ORDINE D'ARRIVO
1. Vincenzo Nibali     (Ita, Bahrain-Merida)       in 4h01'22"
2. David De La Cruz    (Esp, Quick Step)                  s.t.
3. Christopher Froome  (Usa, Team Sky)                    s.t.
4. Romain Bardet       (Fra)                                 s.t.
5. Esteban Chaves Rubio(Col)                              s.t.
6. Fabio Aru           (ITA)                              s.t.
7. Nicholas Roche      (Ola)                              s.t.
8. Tejay Van Gerderen  (Usa)                              s.t.
9. Domenico Pozzovivo  (ITA)                              s.t.
10. Michael Woods       (Can)                            a  25"
18. Warren Barguil      (Fra)                           a 1'14"
37. Alberto Contador    (Por)                           a 2'33"
CLASSIFICA GENERALE
1. Chris Froome              (Gbr, Sky)            in 8h53'44"
2. David De La Cruz          (Esp, Quick Step)       a      2"
3. Nicolas Roche              (Irl, Bmc)                 s.t.
4. Tejay Van Garderen         (Usa)                      s.t.
5. Vincenzo Nibali            (Ita)                   a    10"
6. Esteban Chaves             (Col)                   a    11"
7. Fabio Aru                  (Ita)                   a    38"
8. Adam Yates                 (Gbr)                   a    39"
9. Domenico Pozzovivo         (Ita)                   a    43"
10. Romain Bardet              (Fra)                   a    48"
11. Simon Yates                (Gbr)                   a    48"
15. Warren Barguil            


(Fra)                   a  1'22"
30. Alberto Contador           (Esp)                   a  3'10"

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Ciclismo: Coppa Bernocchi con 24 squadre

Saranno 24 le squadre presenti alla Coppa Bernocchi di ciclismo, giunta alla 99/a edizione e in programma giovedì 14 settembre. La corsa, organizzata dall'Us Legnanese, si disputerà sul consueto tracciato che prevede il Morazzone, da affrontare sette volte, con epilogo a Legnano dopo 194,5 chilometri. Fra le squadre annunciate dagli organizzatori quattro fanno parte del World tour (Astana, Bahrain-Merida, Bora Hansgrohe e Uae Emirates). Due saranno le Nazionali: accanto all'Italia, vincitrice un anno fa con Giacomo Nizzolo, al via anche la Svizzera. Dieci formazioni sono Professional: Androni Giocattoli, Bardiani Csf, Caja Rural-Seguros Rga, Ccc Sprandi Polkowice, Delko Marseille Provence Ktm, Fortuneo-Oscaro, Gazprom-RusVelo, Israel cycling academy, Nippo-Vini Fantini e Wilier Triestina-Selle Italia. Completeranno il panorama otto compagini Continental: D'Amico Utensilnord, Gm Europa Ovini, Sangemini-MG.KVis, Unieuro Trevigiani-Hemus 1896, Adria Mobil, Dimension data for Qhubeka, Lokosphinx e Tirol cycling.

ansa 22 Agosto 2017 ore 11,43