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Serie A: sabato il via, Juve da battere ma gap ridotto

Juve protesa verso la settima meraviglia tricolore, ma meno spavalda del solito. Alle sue spalle il Napoli dai meccanismi perfetti di Sarri che si fa preferire alla Roma di Di Francesco senza Totti e, per ora, senza Mahrez. Ma le due solite damigelle d'onore si devono guardare dal pericolo meneghino-cinese.
L'Inter di Spalletti sembra più quadrata, ma il Milan rivoluzionato di Montella ha un Bonucci nel motore. Spettacolare quindi la corsa Champions, che promuovera' quattro squadre, interessante quella per l'Europa League tra Lazio, Fiorentina, Atalanta e Torino.
Il terzo gruppo (Bologna, Cagliari, Chievo, Genoa, Sampdoria, Sassuolo e Udinese) annovera formazioni sospese tra il centro-classifica e la zona retrocessione in cui sono coinvolte il Crotone e le tre neopromosse (Verona più esperto di Benevento e Spal).
Questo il quadro della serie A che comincia sabato con squadre dalla fisionomia ancora modellabile dalle ultime due settimane di mercato. Una sessione in cui si e' ricominciato a spendere tanto per una stagione che presenta altre novità: si gioca nelle feste natalizie e l'Italia terrà a battesimo il Var, la moviola in campo che dovrebbe risolvere i problemi dei gol regolari, dei rigori assegnati, delle espulsioni e degli scambi di persona.
JUVENTUS: arduo vincere all'infinito ma gli innesti di Bernardeschi e Douglas Costa sviluppano la fantasia. Szczesny garantisce il dopo-Buffon ma non c'è un vice Higuain dopo il caso Schick. Pesano le partenze di Dani Alves e Bonucci, garante degli equilibri difensivi. Manca anche un mediano. Insomma, campioni favoriti ma la concorrenza produrra' maggiore equilibrio. E Allegri sembra concentrato piu' sulla Champions . -
NAPOLI: squadra che da' spettacolo non si tocca. Sarri conferma la sua gioiosa macchina da gol con piu' spazio a Zielinski, Maxsimovic, Rog, Diawara, Milik. Spartiacque e' lo spareggio Champions col Nizza. Bisognera' vedere se Mertens riuscira' a ripetersi e se diminuiranno gli sbandamenti difensivi. Puo' essere l'anno giusto per una grossa impresa.
ROMA: Senza Totti, Salah e Spalletti riparte dal secondo posto con un organico bene orchestrato da Monchi ma a cui manca l'erede dell'egiziano. Altri dubbi: la capacita' di Di Francesco di gestire un gruppo ad alto livello,il cambio di modulo (Nainggolan incide meno), il lancio di Alisson, le solite amnesie difensive. Pero' il centrocampo e' sontuoso, il gruppo solido, Dzeko continua a segnare. Puo' giocarsela fino in fondo. -
INTER: il fattore Spalletti comincia a pesare, la squadra ora sa stare in campo, ha un riferimento di personalita' come Valero, in difesa Skriniar e' protagonista, Dalbert puo' diventarlo. Vecino da' piu' garanzie del ribelle Kondogbia mentre Perisic alla fine dovrebbe restare. Sabatini deve sistemare ancora vari reparti ma l'Inter puo' archiviare gli anni bui. E' da Champions.
MILAN: il dopo Berlusconi parte dalla conferma di Donnamumma e da un mercato col botto (solo il Psg e i due Manchester hanno speso di piu') e una squadra rivoluzionata che Montella sta cesellando. Capitan Bonucci blinda la difesa, a centrocampo c'e' il fosforo di Biglia, la fresca vena di Conti e Kessie. Manca il compagno d'attacco di Silva ma il gruppo e' ambizioso (coi rischi di fretta e assemblaggio). Il suo scudetto e' il quarto posto.
LE ALTRE: Quattro in corsa per gli altri due posti in Europa. La Lazio senza Biglia e Keita (destinato alla Juve) sembra comunque solida e, come il Napoli, ha un gioco convincente. La Fiorentina e' all'anno zero, Pioli e Chiesa potrebbero riportarla in alto. In arrivo Simeone al posto di Kalinic, ma rimane un'incognita. Ceduti i gioielli, Gasperini vuole bissare il boom dell'Atalanta con De Roon, Ilicic e una squadra competitiva condotta da Gomez. Ma la sorpresa puo' essere il Torino di Cairo che ha tenuto Belotti, inserendo Sirigu e un mastino come Rincon.
Una tranquilla salvezza presto dovrebbero raggiungere Sassuolo (rinnovato ma solido), Chievo (Maran ha una difesa esperta) e Udinese (competitiva specie se arrivano Behrami e Pavoletti), alla pari di Cagliari e Bologna, spinte dai gol di Borriello e Destro. Da decifrare le due liguri: la Samp ha incassato molto e prova a prendere Zapata mentre il Genoa riparte da Bertolacci, Lapadula e Centurion. Meno competitive appaiono Crotone (molto rinnovata e senza Falcinelli) e le tre neopromosse. Il Verona, perso per strada Cassano, conta sull'esperienza di Cerci e Caceres, per Benevento e Spal ci sara' da soffrire, ma l'entusiasmo puo' fare la differenza. L'auspicio e' che i giochi salvezza non siano fatti con mesi d'anticipo. Per la lotta al vertice invece l'anno dei mondiali potrebbe portare, come in passato, grosse sorprese.
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Motogp: Dovizioso vince in Austria davanti a Marquez

Andrea Dovizioso ha vinto il Gp d'Austria, classe MotoGp, ed è il terzo successo stagionale del pilota forlivese. La Ducati ha preceduto le Honda di Marc Marquez e Dani Pedrosa al termine di un duello avvincente con Marquez, durato fino all'ultima curva. Gara in ombra per le Yamaha di Maverick Vinales, sesto, e Valentino Rossi, settimo. Nella classifica generale Marquez rimane in testa con 174 punti, ma Dovizioso sale a 158. Terzo Vinales a 150, quarto Rossi a 141, quinto Pedrosa con 139. 
Dovizioso, oggi la gara me la sono presa  - "Oggi la gara me la sono presa. E' stata dura fino all'ultima curva, ho vinto in extremis contro un Marquez in gran forma". Andrea Dovizioso, ai microfoni di Sky Sport, sorride per il terzo successo stagionale, al termine di un duello all'ultima curva con il leader del mondiale, classe MotoGp. "La differenza l'ha fatta l'analisi delle gomme - ha aggiunto il pilota del Team Ducati - Le Michelin bisogna saperle interpretare. Ieri la morbida non funzionava, oggi faceva più caldo e nelle previsioni doveva andare meglio. E così è stato".
Rossi, la gomma dietro ha retto 10 giri - "Peccato perché speravo di andare meglio. E' stata una gara in cui abbiamo sofferto tanto. Nei primi 10 giri tutto bene, finché la gomma posteriore ha tenuto, poi ho dovuto rallentare. C'era tanto spinning dietro ed i miei tempi si sono alzati". Valentino Rossi, interpellato da Sky Sport, spiega così il suo settimo posto in Austria. "Il problema è che tecnicamente non abbiamo sbagliato nulla, dietro abbiamo montato la gomma dura, che è andata bene per 10 giri, ma poi ce ne sono altri 18 e non mi aspettavo un calo così repentino - ha proseguito il pilota della Yamaha - Per quanto mi riguarda non avrei potuto partire con la morbida come Zarco (con la Yamaha satellite, ndr), che è più leggero di me ed ha una guida più scorrevole, non sarei arrivato in fondo. Nella seconda parte della gara la moto è diventata difficilissima da guidare. Il problema è che consumiamo troppo la gomma dietro, la mettiamo troppo sotto stress. Honda e Ducati sono riuscite a togliere potenza senza perdere troppo in velocità. Nonostante la centralina unica. Noi dobbiamo lavorare tanto.
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La Supercoppa è della Lazio Juventus beffata 2-3 al 93'

Festa grande in casa Lazio che vince la Supercoppa italiana 2017 battendo 3-2 la Juventus nella finale all'Olimpico. La squadra di Inzaghi, priva di Keita, dopo aver subito la pressione della Juve in avvio, comincia a trovare spazi verso la porta avversaria. Al 30' Buffon deve abbattere Immobile lanciato a rete da Milinkovic e l'attaccante trasforma bene il rigore dell'1-0. La Juve stenta a reagire, con tanti uomini troppo statici, specie in attacco. Nella ripresa, i biancocelesti raddoppiano ancora con Immobile, bravo a deviare di testa un cross di Parolo. Nel finale, Dybala pennella una punizione per il 2-1 e al 90' trasforma un rigore che sembra portare ai supplementari, ma in pieno recupero Murgia buca ancora Buffon su assist di Lukaku. Ed è festa biancoceleste.
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