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Viaggio all'inferno e ritorno: da Schwazer a Pablito, i redenti dello sport

Viaggio all'inferno e ritorno: Alex SCHWAZWER ha marciato, dentro sè stesso e fuori, per un percorso di redenzione che pare la sublimazione dello sport come metafora di vita. Ma l'atleta altoatesino non e' certo il primo al quale la vittoria arride dopo una catarsi del genere. Ce la fece ad esempio Paolo ROSSI, capace di essere l'eroe eponimo dei Mondiali '82 dopo avere conosciuto la gogna della squalifica per il calcioscommesse. Ma ce l'ha fatta anche l'uomo del giorno del calcio britannico, James VARDY, il bomber del Leicester che qualche anno fa girava con il braccialetto elettronico dopo una condanna per rissa e ora è un idolo degli stadi e si appresta a giocare il suo primo Europeo. In Francia non ci andrà invece l'attaccante del Watford Troy DEENEY, che prima di indossare la maglia del club dei Pozzo ha vestito la tuta da galeotto. Uscito dal carcere è però tornato a giocare, e nel novembre scorso ha segnato uno spettacolare gol al Manchester United: e tanto è bastato ai suoi tifosi per andare in delirio e considerare la sua storia l'ennesimo remake della parabola del figliol prodigo. 

E che dire, in passato, di fuoriclasse del ring come George FOREMAN ed Aaron PRYOR, capaci di sprofondare nel crack e nell'alcol prima della conversione. Arrivarono a diventare predicatori evangelici, e dopo aver spiegato la Bibbia di rimisero i guantoni. Così 'Big George' si riprese il titolo di campione del mondo dei pesi massimi, all'età di 46 anni, stabilendo un record di anzianità pugilistica. Pryor non fu di nuovo campione ma vinse il match contro la vita, lui che era di padre ignoto e aveva un fratello transessuale che si prostituiva. Altro ex galeotto poi campione del mondo è stato Sonny LISTON, l'uomo contro il quale cominciò la leggenda di Cassius Clay. Un redento può essere considerato anche Kobe BRYANT, passato dalle accuse di stupro ai cinque anelli da campione Nba con i Lakers e due ori olimpici a Pechino e Londra.

Ivan BASSO invece è stato uno dei tanti 'peccatori pentiti' del ciclismo, e vinse un Giro d'Italia nel 2010 dopo aver ammesso le proprie colpe in fatto di doping e aver scontato la successiva squalifica. Idem Aleksandr VINOKOUROV, 'dopato eccellente' tornato in paradiso con la vittoria nella prova in linea su strada dell'Olimpiade di Londra. David MILLAR, scozzese, tornò competitivo dopo essere stato un 'pentito' e il paladino nella lotta contro chi vinceva con l'inganno. Il fuoriclasse australiano del tiro a volo Michael DIAMOND a Londra ha preso parte alla sua sesta Olimpiade, tornando nel Gotha di questo sport dopo aver scontato una condanna in carcere per violenze domestiche Tony ADAMS, ex difensore dell'Arsenal, ha vinto la battaglia contro l'alcol e ora fa il testimonial di varie associazioni oltre che l'allenatore di discreto successo, così come il tedesco Christoph DAUM, che la propria lotta l'ha ingaggiata contro la cocaina. Nel golf c'è stato il caso del californiano John DALY, uno dei 'drive' più potenti del circuito, che beveva e picchiava la moglie ma dopo carcere e riabilitazione vinse il British Open. Ebbe una ricaduta, si dedico' anche al gioco d'azzardo e accumulò debiti ma aggrappandosi al suo sport, e al talento donatogli da madre natura, tornò dall'inferno per la seconda volta. Ora oltre a farsi valere sul green (a 50 anni gioca nel PGA Tour Champions) ha una fondazione che aiuta gli orfani.
ansa

Mondiali di marcia: Schwazer vince 50 km e vola a Rio

Dopo 3 anni e 9 mesi di squalifica per doping, Alex Schwazer torna in gara e si aggiudica la 50 km di marcia ai mondiali a squadre di Roma 2016, con il tempo di 3h 39.00, secondo migliore risultato stagionale dell'anno a livello mondiale, che gli consente di volare alle Olimpiadi di Rio 2016.

Trascinato dal calore del pubblico romano, il marciatore azzurro, oro a Pechino 2008, è sempre stato nel gruppo di testa rompendo gli indugi tra il 25esimo e il 30esimo km staccando gli inseguitori. Dietro di lui, l'australiano oro olimpico di Londra 2012, Jarrett Tallent (3h42'36''), terzo l'ucraino Igor Glavan (3h44'02''). Quarto posto per Marco De Luca, in 3h44'37''.

Schwazer 'mia gara più bella, non la dimenticherò mai' - "È stata una gara bellissima, con un tifo incredibile e una squadra fortissima perché abbiamo vinto a squadra, è stata forse una delle gare più belle che ho fatto: in casa, una gara importante. Non me la dimenticherò questa gara". Lo dice Alex Schwazer, al termine della 50 km di marcia ai mondiali a squadre di Roma 2016, vinta in 3h39'00'', secondo miglior tempo stagionale mondiale.

"Nella 50km - ha proseguito Schwazer - quando non sei motivato, in questa gara soffri a fare fatica. Adesso è una cosa bella, comunque è fatica ma è bella. È un privilegio fare le gare, concretizzare tutti i mesi che ho passato con chi mi è stato vicino e poi ottenere questo risultato. È stata una 50 di quelle che mi ricorderò per le belle emozioni".

"Se questa vittoria mette fine alle polemiche? Non lo so e sinceramente non mi interessa. Io quello che posso fare è fare bene le mie gare e tutti sono liberi di dire quello che vogliono. Io sono concentrato su quello che voglio fare per me, tutto il resto è relativo". Ha sottolineato Schwazer.

Finale UEFA Women's Champions League a Reggio Emilia sarà Lione-Wolfsburg

Il Lione, due volte campione, sfiderà il Wolfsburg nella ripetizione della finale di UEFA Women's Champions League del 2013 dopo aver archiviato la pratica Paris Saint-Germain con un successo per 1-0.
Qualificazione mai in bilico al Parco dei Principi dopo il 7-0 dell'andata ma le due squadre giocano comunque per l'onore nazionale. Lotta Schelin impegna due volte Ann-Katrin Berger, poi l'attaccante svedese batte il portiere del PSG con un preciso rasoterra sul passaggio di Wendie Renard.
Nel secondo tempo il Paris va raramente vicino al pari, mentre il Lione sfiora il raddoppio con Louis Necib che impegna Berger su punizione. Il Wolfsburg sarà sicuramente avversario più difficile da piegare a Reggio Emilia il 26 maggio.
Schelin da record
Ada Hegerberg aveva rubato la scena con 12 gol in otto partite di UEFA Women's Champions League, ma Lotta Schelin si è confermata fondamentale per Les Fenottes. La 32enne ha trovato il quarto gol della sua stagione europea, il 41esimo sulla scena continentale con il Lione (record).

Missione compiuta

Con la qualificazione archiviata già all'andata, Gérard Precheur si è permesso il lusso di far rifiatare Amandine Henry e Ada Hegerberg, sostituendole entrambe all'intervallo. Entrambe potrebbero fare la differenza a Reggio Emilia

fonte: http://it.uefa.com/ 
segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone
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