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Basket, Serie A: Venezia-Reggio

L'Umana recupera domani la gara con la Grissin Bon Reggio Emilia (Taliercio, ore 18.15, diretta su www.gazzetta.it) e prova a tenersi aggrappata all’'silissimo filo che la tiene legata ai playoff. Intanto bisogna battere la squadra di Max Menetti con almeno 21 punti di scarto per rovesciare il passivo del PalaBigi, un’impresa ardua per un gruppo che nelle ultime 11 giornate ha vinto solo con Bologna e Cremona.
torna rosselli — Ritorna capitan Guido Rosselli, un mese e mezzo dopo il secondo intervento alla schiena, un problema che ha costretto l’azzurro a saltare praticamente mezza stagione in due tornate diverse. Venezia prova a dare ancora un senso a una stagione deludente, caratterizzata da scelte rivelatesi poco redditizie e da qualche infortunio di troppo. L’opzione 5 (italiani)+5 (stranieri), alla fine non ha pagato, minata alla base dal voltafaccia di Casper Ware (con cui la Reyer aveva già l’accordo) e la virata sul doppio play italiano (Vitali e Giachetti). Quando l'Umana ha annunciato l’ingaggio di Donell Taylor e Andre Smith, ovvero i capocannonieri della Serie A nelle ultime due stagioni, nessuno aveva escluso la squadra allora di Andrea Mazzon dal lotto delle pretendenti ai playoff, e anche in posizioni di vertice. Invece la guardia di Washington ha deluso, risultando raramente determinante, mentre l'ex Samara ha confermato le sue qualità tecniche e di duttilità in campo. Zare Markovski, arrivato dopo la quinta giornata (1-4 il bilancio di Mazzon), era riuscito a trasformarsi in alchimista miscelando gli elementi a sua disposizione (8 vittorie in 11 partite), centrando l’accesso alla Final Four di Coppa Italia e portando l’Umana a 4 punti dalla testa della classifica dopo la vittoria su Caserta alla prima di ritorno, nonostante gli infortuni di Rosselli e di Giachetti. Come in precampionato, quando erano assenti Vitali, Rosselli e Magro impegnati in azzurro, l’Umana aveva trovato nelle difficoltà la forza per decollare (la sorpresa del diciottenne Akele, la crescita progressiva del rookie Linhart) diventando una squadra vera.

quanti guai
— Il giro di boa ha segnato la svolta: la decisione di "sacrificare" Tony Easley, ceduto a Caserta, per arrivare all’accoppiata Johnson-Crosariol non ha pagato, i problemi fisici di Vitali, il lento rientro di Giachetti, il secondo stop di Rosselli. Tutti elementi destabilizzanti che hanno sconquassato a più riprese gli equilibri facilmente raggiunti e il crollo è stato totale (2 vittorie in 11 gare), ultimo posto nel girone di ritorno. L’attenuante è che gli infortuni hanno colpito solo gli italiani, più difficili da rimpiazzare, eppure il presidente Brugnaro ci ha sempre creduto, investendo in extremis anche su Sasha Vujavic. Con Reggio Emilia è la partita dell’orgoglio, del desiderio di dimostrare di essere giocatori da Reyer, anche se ormai lo sguardo è rivolto alla prossima stagione.
 Michele Contessa 

Venezia, Donell Taylor: «Felice per Reggio. Ma noi vogliamo vincere»

Donell Taylor sfiderà il suo passato nel posticipo in programma al Taliercio il primo maggio. La guardia della Reyer Venezia proverà a dare un dispiacere alla Grissin Bon, fresca vincitrice della Eurochallenge, e proverà a dare ancora speranze all’Umana di agganciare l’ultimo posto playoff.

Taylor ha parlato a Il Corriere del Veneto.

“Tutto dipenderà da come si mette la partita, ma spero di poter dare il mio contributo. Sono felice per i ragazzi e per il coach di Reggio, so che dall'inizio della stagione, da quando erano partiti per questa avventura europea, erano intenzionati a fare bene, quindi complimenti a loro che hanno centrato l'obiettivo. Non credo che la vittoria in coppa li porterà qui appagati o scarichi. Anche loro, come noi, vorranno vincere. Non dovremo cambiare il nostro solito modo di giocare, dovremo essere in grado di proporre una difesa sempre efficace: ognuno dovrà rispettare il proprio ruolo, in pratica le cose che ci siamo detti dall'inizio della stagione”. 

sportando.net

7 GIUGNO: SPORTIVI DA PAPA FRANCESCO!

Per le società sportive di tutta Italia l’appuntamento storico è fissato nel pomeriggio di sabato 7 giugno 2014 in piazza San Pietro per l’incontro con Francesco. In occasione dei 70 anni dalla fondazione del Centro Sportivo Italiano sarà questa l’occasione per fare festa colorando, con tute, striscioni e vessilli, come fosse un grande stadio, la splendida piazza racchiusa dal colonnato del Bernini. Protagonisti saranno tutti gli sportivi: gli atleti, gli allenatori, gli animatori, gli arbitri, i dirigenti e le famiglie per testimoniare, assieme al Santo Padre, la bellezza e la ricchezza dei valori dello sport.
L’incontro del 7 giugno avrà un ampio spazio sui social network attraverso l’hashtag #societasportivedalpapa
Sono invitate a partecipare TUTTE LE SOCIETA’ SPORTIVE italiane, di qualsiasi sport, di qualsiasi età, e affiliate a qualsiasi Ente o Federazione, nonché tutte le istituzioni religiose, politiche, amministrative o le singole persone che credono nel valore educativo e formativo della attività sportiva. E’ un evento PER TUTTI, perché crediamo che lo sport veicoli messaggi educativi universali, che vadano al di là delle etichette e delle bandiere.

Un'opportunità per le società sportive

Ci si poteva accontentare della Sala Nervi, ma non ci è stata nemmeno proposta. Si vede che i collaboratori del Santo Padre sanno di che pasta sono fatte le società sportive. Quindi: "riempirete piazza San Pietro!". Grazie della fiducia, ci proviamo. Perchè vale davvero la pena onorare una occasione quasi irripetibile di omaggiare questo pontefice che ha fatto della tenerezza, della sobrietà e del calore umano la sua cifra interpretativa del vangelo.
fonte http://www.societasportivedalpapa.org/
Non è questione di fare bella figura davanti al pontefice, proprio no: è invece una opportunità di far capire quanto la vocazione sportiva e quella cristiana possano essere sovrapposte quando vissute nella maniera giusta. E questo è un messaggio che scavalcherà il colonnato del Bernini per arrivare agli occhi del paese intero.
Non importa che siate affiliati al CSI oppure no, non importa che siate cattolici praticanti oppure no; ciò che ci importa è che abbiate lo spirito sportivo, la gioia di stare insieme e di far festa, e lacuriosità di incontrare un uomo eccezionale, che sarà lì vicino a voi e per voi. Questi sono gli unici ingredienti che ci bastano per invitarvi a questo evento; tutto il resto (tessere, appartenenze, credo politico, dimensioni della società sportiva ecc.) non deve contare assolutamente nulla. Non conta per Papa Francesco, non conta per noi e non deve contare nemmeno per voi.
Sarà una esperienza straordinaria, il più bel modo per fare gruppo tra di voi, per chiudere in modo eccezionalmente entusiasmante questo anno sportivo, per vivere una esperienza che nemmeno alle più belle delle finali si potrà nemmeno avvicinare. Non potete mancare, non potete lasciare un posto vuoto non solo nella vostra Piazza ma anche nei vostri cuori. Il Papa ci chiama tutti, credenti o non credenti, ricchi e poveri, primi e ultimi; non negate a voi stessi e alla vostra gente questa opportunità.
Per questo, vi aspettiamo. Sette giugno, tutti a Roma.