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Serie A: Juventus - Milan in diretta in HD su Sky Sport e Mediaset Premium

Serie A: Juventus - Milan in diretta in HD su Sky Sport e Mediaset Premium
Serie A: Juventus - Milan in diretta in HD su Sky Sport e Mediaset PremiumLa 33esima giornata di Serie A si chiuderà domenica sera allo Juventus Stadium con il big match tra i padroni di casa e il Milan (diretta su Sky Sport e Mediaset Premium). Le squadre che si sono aggiudicate gli ultimi due scudetti. Una sfida che i campioni d'Italia aspettano da un intero girone. Da quando, lo scorso 24 novembre a San Siro, i bianconeri furono sconfitti in quella che fu la loro peggior partita giocata in campionato.
Nell'anticipo delle 18 del sabato un Genoa povero di idee non va oltre il pareggio in casa con l’Atalanta (1-1) e vede per la prima volta da distanza molto ravvicinata lo spettro della serie B. Il punto preso contro un’Atalanta mediocre, che supplisce all’assenza del suo goleador Denis con un gol del centrocampista Del Grosso – due minuti dopo il vantaggio di Floro Flores – lascia il Genoa un punto dietro la quart’ultima, il Siena, che giocherà in casa con il Chievo. Prezioso invece il punto conquistato dagli uomini di Colantuono (espulso nella ripresa per proteste), che salgono a 38 e sono tranquilli.
L'Udinese continua la sua rincorsa alle zone alte della classifica e porta a casa altri tre punti fondamentali nella volata verso l'Europa grazie al successo (1-0) su una Lazio parsa in fase calante. Gli uomini di Guidolin sfruttano tutta l'esperienza e la classe di Di Natale e nel primo tempo segnano la rete della vittoria con il loro cannoniere: al 19', servito da con un cross di precisione dalla sinistra di Gabriel Silva, il bomber mette a segno un gol-capolavoro con un destro in mezza rovesciata che si infila alle spalle di Marchetti.
MATCH OF THE DAY: JUVENTUS - MILAN - ore 20.45 diretta su Sky Sport e Premium Calcio)
Niente vendette, ma solo tre punti. Milan o un'altra, per Conte non fa differenza: la Juventus vuole chiudere la pratica scudetto prima possibile. C'è spazio, semmai, in un clima di ritrovata serenità, per un paio di battute gustose. Adriano Galliani continua a stilare tabelle da cui evince che il Milan è alla pari con la Juventus, anzi, a punti fatti sarebbe più avanti? E Conte risponde così: «Ha ragione. Non sempre vince il migliore. E al Milan in questi due anni non è capitato...».
La partita dell'andata, per il tecnico
«fu strana, il Milan vinse con un episodio discusso, ma ci sorprese e ci svegliammo troppo tardi. Fu una sconfitta meritata e diede il via alla rinascita rossonera. Oggi non pensiamo né all'andata né, tantomeno, a ricacciare il Milan fuori dalla zona Champions. Chi pensa questo ha detto una fesseria, come ho letto. Noi vogliamo i tre punti e basta, per fare un altro passo avanti che nel minor tempo possibile ci permetta di conquistare il secondo scudetto, un'impresa, come ho ripetuto più volte, che sarebbe straordinaria».
Spende parole di stima per il Milan:
«È forte e senza la partenza a handicap avrebbe fatto un altro campionato. Ma io certo mai avrei immaginato di trovarmi a undici punti di vantaggio a sei turni dal termine, anche perché è stata una annata dura, complicata pure dalla mia squalifica. Sul mercato non parlo, per rispetto a chi c'è, ma sarà giusto confrontarci, in società, a fine campionato».
La Juventus è più forte ma il Milan a Torino vuole punti per la Champions League. «Per fare risultato contro la Juve serve una grande prestazione, ma anche i bianconeri devono esprimersi ad altri livelli se vogliono vincere», dice il tecnico rossonero Massimiliano Allegri alla vigilia del big match.
«La Juve vorrà i 3 punti per chiudere in fretta cercheranno di ottenere dei punti per chiudere prima il campionato, mentre a noi servono i punti per consolidare il terzo posto e rimanere nella scia del Napoli. Ci sono 6 partite per rimanere nei primi tre posti. Nelle ultime 24 partite abbiamo fatto gli stessi punti della Juventus, ma noi all'inizio del campionato siamo andati male accumulando il ritardo che ora ci separa dai bianconeri. La Juve è ampiamente la squadra più forte del campionato e merita lo scudetto, il prossimo anno ripartiremo tutti da zero. Se saremo bravi, lotteremo per il titolo.»
Curiosità in cifre: 
LE PROBABILI FORMAZIONI DI JUVENTUS - MILAN
Serie A: Juventus - Milan in diretta in HD su Sky Sport e Mediaset PremiumJUVENTUS (3-5-1-1): 1 Buffon; 15 Barzagli, 19 Bonucci, 13 Peluso; 26 Lichtsteiner, 23 Vidal, 21 Pirlo, 6 Pogba, 22 Asamoah; 8 Marchisio; 9 Vucinic. A disposizione: 30 Storari, 34 Rubinho, 39 Marrone, 3 Chiellini, 4 Caceres, 11 De Ceglie, 20 Padoin, 33 Isla, 24 Giaccherini, 27 Quagliarella, 32 Matri, 18 Anelka. All.: Conte Squalificati: nessuno Indisponibili: Pepe, Giovinco, Anelka
Serie A: Juventus - Milan in diretta in HD su Sky Sport e Mediaset PremiumMILAN (4-3-3): 32 Abbiati; 2 De Sciglio, 5 Mexes, 17 Zapata, 21 Constant; 4 Muntari, 18 Montolivo, 23 Ambrosini; 19 Niang, 11 Pazzini, 92 El Shaarawy. A disposizione: 1 Amelia, 59 Gabriel, 20 Abate, 76 Yepes, 25 Bonera, 81 Zaccardo, 77 Antonini, 8 Nocerino, 14 Salamon, 10 Boateng, 7 Robinho, 22 Bojan. All. Allegri Squalificati: Balotelli (1), Flamini (1) Indisponibili: De Jong
LE PARTITE ODIERNE IN TELEVISIONE:
Per maggiori dettagli sui canali e sui telecronisti delle varie partite vi rimando alle news pubblicate in precedenza sulle pagine di Digital-Sat.it (www.digital-sat.it)
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Articolo a cura di
Simone Rossi
per "Digital-Sat.it"

Derby duro, triste e finale


Non succede, ma se succede... Ed è successo: Inter eliminata, Roma in finale. Per la prima volta, la finalissima di coppa Italia, in programma - si spera - , domenica 26 maggio (l’ora è tutta da decidere) allo stadio Olimpico della capitale vedrà di fronte Lazio e Roma.
Sulla carta un piccolo momento di gloria per il calcio capitolino, una festa dello sport per la “città eterna”, che però è eternamente perseguitata dalle frange estreme delle due opposte fazioni che minacciano pericolo di nuovi scontri. Derby atto terzo stagionale, la rivincita (nei due precedenti di campionato il primo l’ha vinto la Lazio, l’altro è finito 1-1) in campo, ma che si preannuncia come la resa dei conti fuori. È ancora aperta la ferita dei fattacci di Ponte Milvio: posticipo di lunedì 8 aprile, prima del derby si scatenò l’ennesima guerriglia urbana tra il branco romanista e quello laziale. Bilancio finale: 8 feriti, 6 accoltellati, 4 arresti e due tifosi (uno per sponda) condannati a 5 anni di Daspo.
Un bollettino bellico, a margine di una stracittadina il cui risultato è passato in secondo piano. E adesso è più che legittimo che ci sia il timore di un’altra notte dai “lunghi coltelli”. Ormai i tifosi romani sono noti in tutta Europa per le “puncicate” (coltellate) ai glutei e per gli oltraggiosi cori razzisti. La Lazio in Europa League, le notti balorde e antisemite (contro i sostenitori del Tottenham) delle sue “sporche dozzine” le ha pagate con due gare giocate a porte chiuse. Perciò va letto come atto di buon senso, oltre che di prevenzione, l’appello lanciato dal prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro: «Mai più derby di notte». Vero anche, come puntualizza il direttore di Rai Sport, Eugenio De Paoli (logicamente interessato all’auditel della diretta tv serale del 26 maggio), che «gli scontri si sono verificati alle 5 del pomeriggio con la luce del sole». Intanto, mentre calano vertiginosamente le presenze degli spettatori - 1 posto su due rimane vuoto sulle tribune della Serie A - aumenta il numero degli scontri fuori dallo stadio. A Roma «il momento è catartico» direbbe Flavo Oreglio, ma non si pensi che il calcio italiano sia il maggior focolaio della violenza ultrà internazionale. Mentre l’Inghilterra dava l’addio alla signora Thatcher, che è stata Lady di ferro anche con i violenti da stadio (dopo la strage dell’Heysel impose il divieto di trasferte all’estero) è riesploso in maniera eclatante il fenomeno degli “hooligans”.

Gli stadi inglesi saranno pure un modello, i più sicuri internamente, ma all’esterno di questi teatrini del football accade di tutto. A Londra, stadio di Wembley, dopo un match di Coppa d’Inghilterra ci sono stati 29 arresti a seguito dei tafferugli tra i temutissimi tifosi del Millwall e quelli del Wigan. Quello del derby romano è stato un weekend di paura anche in Premier conclusosi con altri 14 teppisti fermati per gli scontri prima e dopo tra il Newcastle e il Sunderland (derby anche questo) allenato dall’ex “capitano-ultrà” laziale Paolo Di Canio. Nella stagione 2011-2012 il calcio inglese per episodi di violenza ha registrato 2.363 arresti e 2.750 Daspo. E non è stato l’anno horribilis. Quello lo ha vissuto il Brasile, futuro organizzatore dei Mondiali del 2014, dove nel 2012 si sono verificate 27 “morti da stadio”: le ultime due vittime - uccise a colpi di pistola sempre la settimana scorsa - nel derby di Fortaleza.

Tornando in Europa, nell’altra ex culla della civiltà antica, Atene, Aek-Panthrakikos è stata sospesa a tre minuti dalla fine per invasione di campo dei feroci ultrà dell’Aek. Sospeso per incidenti anche il sempre acceso derby di Bucarest, Rapid-Steaua. Clamoroso in Svezia: per la prima volta nella storia del calcio scandinavo, tutti sotto la doccia in anticipo per colpa degli ultrà. È successo in Djurgarden-Mjallby, gli ospiti al momento del gol sono andati a festeggiare sotto la Curva dei tifosi di casa scatenando il lancio di ogni genere di oggetto, dalle bottiglie alle monete, fino alla «pera» scagliata contro il difensore Arokoyo rimasto a terra ferito, e da qui lo stop. Fermo immagine di un calcio violento che è arrivato alla frutta.

Massimiliano Castellani - avvenire.it

Immenso Fognini a Montecarlo: sarà semifinale con Djokovic

Sulla terra del Principato il tennista ligure ha piegato 7-6, 6-2 Gasquet: ora lo attende il numero 1 del mondo. Avanti Nadal, seppur con qualche sofferenza di troppo contro il bulgaro Dimitrov, e Tsonga
Fabio Fognini vola in semifinale all'Atp Masters 1000 di Montecarlo (terra battuta, montepremi 2,9 milioni di euro). Il tennista ligure ha sconfitto per 7-6 (7-0), 6-2 il francese Richard Gasquet, testa di serie n.7 e n.9  del ranking, in un'ora e 26 minuti. Ora Fognini attende Novak Djokovic. Sarà infatti il serbo a sfidare l'azzurro in semifinale. Il numero 1 del mondo, nei quarti, ha sconfitto in due set il finlandese Jarko Nieminen per 6-4, 6-3 in 1h17'. Djokovic conduce 4-0 nei confronti diretti con Fognini.

Fognini al settimo cielo -
"E' uno dei migliori momenti della mia carriera". La vittoria su Richard Gasquet proietta l'azzurro nelle semifinali dell'Atp Masters 1000 di Montecarlo: "Ho giocato di nuovo una gran partita contro un top ten", dice Fognini, oggi capace di replicare la splendida prestazione fornita ieri negli ottavi contro il ceco Tomas Berdych. "Sto vivendo uno dei migliori momenti della mia carriera, per la prima volta sono in semifinale in un Masters 1000", dice il 24enne, che nel prossimo ranking Atp si è già assicurato un posto tra i primi 30 del mondo. Contro Djokovic, che pure gioca con una caviglia in condizioni non perfette, Fognini ha bisogno di un'impresa. Il fuoriclasse serbo si è aggiudicato i 4 confronti diretti disputati in carriera con il coetaneo: "Sono felice di avere un'altra opportunità di scendere in campo contro un grandissimo giocatore, davanti a tantissimo pubblico sul campo centrale. Oltretutto, in tribuna ci saranno anche i miei familiari e i miei amici".

Anche Rafa in semifinale -
Nadal soffre ma approda alle semifinali. Lo spagnolo, testa di serie numero 3, nei quarti supera il bulgaro Grigor Dimitrov per 6-2, 2-6, 6-4. Nadal, che insegue il nono titolo consecutivo sulla terra del Principato, in semifinale affronterà il francese Jo-Wilfried Tsonga, numero 6 del seeding.  Il francese ha infatti battuto lo svizzero Stanislas Wawrinka, numero 13 del  tabellone, per 2-6, 6-3. 6-4.  

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