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Baumgartner, impresa dell'uomo-razzo

Il paracadutista estremo Felix Baumgartner, 43 anni, ha infranto il muro del suono in caduta libera, a 1.342,8 km l'ora, da oltre 39.000 metri. Il primo lancio lo fece a 16 anni.



Oltre la velocità del suono, in caduta libera da 39 chilometri d'altezza. È la nuova impresa del campione di paracadutismo estremo Felix Baumgartner. Indossata una tuta da astronauta, indispensabile per sopravvivere ai confini dello spazio, il recordman austriaco, nato a Salisburgo 43 anni fa, è salito a 39.045 metri, 2.000 in più del previsto, con una capsula appesa a un gigantesco pallone stratosferico. Poi, depressurizzata la navicella, ha aperto il portello e si è lanciato nel cielo del New Mexico. La caduta libera è durata 4 minuti e 20 secondi. Nell'aria estremamente rarefatta della stratosfera Baumgartner ha accelerato rapidamente sino a raggiungere dopo circa 40 secondi i 1.342,8 chilometri l’ora, 1,24 volte la velocità del suono. Poi ha rallentato progressivamente, frenato dall’atmosfera più densa. Infine, ha aperto il paracadute ed è atterrato in mezzo al deserto.  

Con questo grande salto, l'austriaco ha battuto una lunga serie di primati - quota, velocità, tempo di caduta libera (il record del tempo di caduta libera sarà omologato come primato "senza l'impiego di un paracadute stabilizzatore") - stabiliti nel lontano 1960 dal colonnello dell'Usaf Joe Kittinger. Ed è diventato il primo uomo supersonico senza l'ausilio di un aereo o di un razzo. Protetto solo da un sottile scafandro. Ci è riuscito, fra l’altro, il giorno esatto del 65° anniversario del volo con il quale Chuck Yager, ai comandi dell’aerorazzo X-1, superò per primo la velocità del suono. Il record presentava più di un'incognita e numerosi rischi. La rottura del pallone, per esempio: un involucro pieno di elio alto come un palazzo di 20 piani, ma dieci volte più sottile di un sacchetto di plastica. O un guasto alla tuta. O ancora, la perdita di controllo dell'assetto, con un avvitamento così rapido da portare alla perdita di coscienza. Ma se c'era qualcuno capace di affrontare questi pericoli con il massimo della professionalità e del sangue freddo, ebbene, questi era proprio Baumgartner.

Il primo lancio l'austriaco lo fece a 16 anni. Capì subito che lui e il paracadutismo erano una cosa sola. Dopo un po', tuttavia, Felix iniziò a trovare noioso buttarsi dagli aerei in volo. Meglio dedicarsi al “base jumping”, saltando con il paracadute da ponti, viadotti e grattacieli. Una disciplina spettacolare e che non ammette errori. In breve Baumgartner divenne il numero uno. Fra le sue imprese più note, il lancio dalle Petronas Twin Towers a Kuala Lumpur, dal grattacielo Taipei 101, dal viadotto Millau, in Francia, e dalla statua del Cristo del Corcovado, a Rio de Janeiro. Nel 2003, utilizzando una speciale ala in carbonio, riuscì per primo (e sinora unico) ad attraversare in caduta libera il canale della Manica.
Ora Baumgartner è riuscito a diventare supersonico e a battere un primato che durava da più di cinquant'anni. C'è riuscito grazie alle sue capacità e al suo sangue freddo, a otto anni di studi, test, allenamenti. Ed anche grazie a uno sponsor che è il leader mondiale nel campo delle bevande energetiche, un team formato da un centinaio di persone e l'assistenza di un consulente eccezionale: l'84enne Joe Kittinger, l'uomo che nel 1960 si lanciò da un pallone a quota 31mila metri. E che, con grande fair play, lo ha aiutato più di chiunque altro a battere il proprio record.
Giancarlo Riolfo / famigliacristiana.it

L'Italia va, 3-1 in Armenia. In gol Pirlo, De Rossi e Osvaldo


L'Italia ha battuto l'Armenia per 3-1 a Yerevan in una partita del gruppo B europeo di qualificazione ai Mondiali 2014. Vantaggio italiano all'11' con Pirlo su rigore. Pareggio di Mkhitaryan al 27'. De Rossi riporta in vantaggio l'Italia al 19' del secondo tempo. Osvaldo segna il 3/o gol al 36'
Armenia-Italia 1-3 (1-1) in una partita di qualificazione ai Mondiali 2014, gruppo B
ARMENIA (4-4-1-1): Berezovsky 6.5, Aleksayan 6, Arzumanyan 5.5, Mkoyan 5.5, Aktar Yedigaryan 6, Ozbiliz 6.5, Artar Yedigaryan 6 (19' st Manucharyan sv), Mkrtchyan 5.5, Manoyan 6 (30' st Sarkisov sv), Mkhitaryan 7, Movsisyan 6 (12 Kasparov, 2 Hartyunyan, 13 Hovhannsyan, 20 Hambardzumyan, 8 Vaskanyan, 9 Malakyan, 19 Badoyan, 3 Yuspashyan, 10 Muradyan). All. Minasyan 6.5
ITALIA (4-3-1-2): Buffon 7, Maggio 6, Barzagli 6, Bonucci 5, Criscito 5.5, De Rossi 7, Pirlo 6.5 (29' st Giaccherini sv), Marchisio 5.5, Montolivo 6.5 (43' st Candreva sv), Giovinco 5 (15' st El Shaarawy 6), Osvaldo 6 (12 De Sanctis, 22 Sirigu, 7 Abate, 6 Balzaretti, 3 Chiellini, 5 Verratti, 23 Diamanti, 20 Destro, 11 Gilardino). All. Prandelli 6
Arbitro: Strahonja (Cro) 5.
Reti: nel pt 11' Pirlo su rigore, 27' Mkhitaryan; nel st 19' De Rossi, 36' Osvaldo.
Recupero: 1' e 3'
Angoli: 10 a 3 per l'Armenia
Spettatori: 25mila
Note: ammoniti Mkoyan per comportamento non regolamentare, Mkrtchyan, Artar Yedigaryan, Manucharyan, Bonucci e Giovinco per gioco falloso
*** I GOL: 11' pt: discesa di Criscito e tacco di Montolivo sottoporta, sulla parata di Berezovski da terra il centrocampista colpisce di nuovo e il pallone sbatte sul braccio di Mkoyan. Rigore, dal dischetto Pirlo non sbaglia. 27' pt: scontro testa a testa sulla trequarti azzurra tra Maggio e Ozbiliz, il difensore resta a terra e la sua fascia resta aperta. Si infila il talento dello Shakthar Mkhitaryan che entra in area e sul tentato recupero di De Rossi di sinistro batte Buffon sul palo opposto. 19' st: cross teso da destra di Pirlo, sottoporta De Rossi azzecca l'inserimento e gira sotto la traversa. 36' st: punizione da sinistra di De Rossi, Osvaldo gira di testa in rete.
ansa

Ecclestone lancia l'allarme: tra i piloti del Mondiale F1 se ne nasconde uno con problemi alla vista. Chi è?

Il sospetto di Ecclestone: "Grosjean non ci vede"

Dura accusa del patron della F1 allo sciagurato pilota francese della Lotus autore, in questa stagione, di alcuni incidenti da bollino rosso: "Dovrebbero fermarlo, fargli dei test approfonditi. Credo che abbia dei problemi nella visuale periferica"

 E' il terrore del circus. Coi suoi continui incidenti ha modificato le sorti di molte gare e i destini di diversi piloti. Mark Webber gli ha rifilato anche un soprannome: "Il pazzo del primo giro". Non c'è molto altro da aggiungere. Il pensiero del pilota australiano della Red Bull rende perfettamente l'idea della considerazione che i vari piloti di F1 hanno di Romain Grosjean.

Il pilota francese della Lotus, squalificato a Monza dopo lo spettacolare ma pericolosissimo incidente di Spa, ne ha combinata un'altra delle sue tamponando proprio Webber nell'ultimo GP del Giappone.
Una sequenza incredibile di incidenti che hanno turbato anche Bernie Ecclestone. Il patron della F1 non ha nascosto una certa preoccupazione per la vista del pilota.
“La Lotus dovrebbe fargli tutte le prove del caso. E' un pilota molto veloce ma sospetto che abbia qualche problema a vedere quello che gli sta intorno. Molti suoi incidenti sono avvenuti perché non è stato in grado di reagire agli eventi che gli sono accaduti nella sua visuale periferica - il parere di Ecclestone, intervistato dal Times - Questo potrebbe essere il problema: se dipendesse da me, non lo farei correre per un Gran Premio e mi accerterei che la sua vista sia ok. E' più semplice di quanto si possa pensare”.
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