(ANSA) - ARCORE (MONZA), 3 GIU - Massimiliano Allegri resta
l'allenatore del Milan. Lo ha comunicato il club rossonero, con
un comunicato. La notizia e' stata diffusa al termine di una
lunga cena che si e' svolta ad Arcore, nella residenza di Silvio
Berlusconi, alla quale ha partecipato lo stesso allenatore e
l'ad rossonero, Adriano Galliani. ''Il rapporto con Allegri non
si e' mai interrotto - ha detto Berlusconi - continua con
reciproca stima e fiducia''.
ansa
Volley: Masters Montreux, Italia quarta
(ANSA) - ROMA, 2 GIU - Le azzurre della pallavolo chiudono
quarte il Montreux Masters, in Svizzera. Le ragazze di Marco
Mencarelli sono state sconfitte nella finalina dalla Repubblica
Dominicana per 3-1 (15-25, 25-22, 25-18, 26-24). Ieri, in
semifinale, l'Italia aveva ceduto per 3-2 alla Russia, oggi a
sua volta sconfitta 3-0 dal Brasile, che si e' aggiudicato il
torneo. Nel girone le azzurre avevano concluso al 1/o posto
superando la stessa Repubblica Dominicana (3-0) e la Germania
(3-0) e perdendo col Giappone (2-3).
ansa
Basket Play-off: Cantu' batte Roma 77-66
(ANSA) - ROMA, 2 GIU - La Lenovo Cantu' stasera ha battuto
Acea Roma con il punteggio di 77-66 (19-19, 14-19, 11-15), in
gara-5 delle semifinali scudetto del campionato di basket. Con
il successo del PalaTiziano, la squadra canturina conduce adesso
la serie per 3-2. Nelle dei padroni di casa ottime le prove
offerte da Goss e Taylor, autori di 14 punti; Leunen (13 punti)
e Aradori, con 18, si sono distinti fra gli ospiti.
Roland Garros: Errani approda ai quarti
(ANSA) - ROMA, 2 GIU - Sara Errani vola ai quarti di finale del
Roland Garros, a Parigi, battendo 5-7, 6-4, 6-3 la spagnola
Carla Suarez Navarro, n.20 del tabellone. Per dolori allo
stomaco sul 5-5 del primo set, l'azzurra (n.5) ha chiesto un
time out medico. Ai quarti affrontera' la polacca Agnieszka
Radwanska (n.4) o la serba Ana Ivanovic (n.14). Ottavi torneo
maschile: Tommy Robredo (Spa/n.32) b. Nicolas Almagro (Spa/n.11)
6-7, 3-6, 6-4, 6-4, 6-4; Jo-Wilfried Tsonga (Fra/n.6) b. Viktor
Troicki (Ser) 6-3, 6-3, 6-3.
ansa
Vino e sport, abbinamento possibile e salutare
Si sente fin troppo parlare del fatto che chi pratica lo sport a
livello agonistico, inevitabilmente, debba seguire una dieta specifica,
limitando soprattutto il consumo di certe bevande e certi alimenti. È
giusto che chi vuole curare il proprio corpo e mantenersi in forma segua
un’alimentazione corretta, tuttavia non è vero che il consumo di vino
sia vietato tra gli sportivi ma al contrario può essere salutare.
Ovviamente è bene farne un consumo moderato ma se credete che un
bicchiere di vino abbia degli effetti collaterali per chi pratica lo
sport, sappiate che è una leggenda metropolitana.
Anche gli sportivi, quindi, possono consumare vino, senza rimuoverlo
dalla propria alimentazione. Sicuramente il consumo di vino sarà
moderato e da evitare, ovviamente, in prossimità dell’attività sportiva.
Per esempio se si deve gareggiare nel pomeriggio, come potrebbe
succedere per un calciatore, è da evitarsi il consumo di vino durante il
pranzo. Se l’attività è prevista il mattino, invece, il vino è da
evitare almeno le 24 ore precedenti all’attività, soprattutto la sera
prima, neppure per brindare in segno di buon auspicio.
Lontano dalle giornate di attività, quindi, il vino non solo è
concesso ma fa anche bene. I vantaggi? Il vino consumato durante i
pasti, favorisce la digestione, aiuta a ridurre il rischio di malattie
cardio-vascolari e non solo. In alcuni casi il vino è utile ed efficace
per ridurre lo stress. Non c’è un tipo di vino che è particolarmente
indicato per gli sportivi, pertanto risulta difficile fornire un
consiglio su quale possa essere un buon vino d’acquistare; tutto dipende dal gusto personale.
È bene ricordare, inoltre, che lo smaltimento dell’alcool in corpo,
varia da persona a persona, quindi è difficile generalizzare. Facendo
una differenza tra uomo e donna, standard, per il consumo del vino, non
si dovrebbero superare i 400 ml al giorno per gli uomini e i 300 ml al
giorno per le donne.
sevenpress.com
Record del Mondo: Valery Rozov vola dall'Everest!
Sessant’anni dopo la prima
salita sulla cima del Monte Everest, il quarantottenne Valery Rozov si è
lanciato dalla parete nord del Monte Everest, stabilendo un record che difficilmente verrà superato: il BASE jump più alto a 7.220 metri sul livello del mare.
Esattamente sessant’anni dopo l’impresa di Edmund Hillary e Tensing Norgay, che scalarono la montagna più alta del mondo (8.848 metri), Valery Rozov, quarantottenne russo recordman degli sport estremi, ha completato con successo il suo ultimo progetto: il BASE jump record da un’altezza di 7.220 metri sul livello del mare.
Rozov, negli ultimi anni, è balzato all’onore delle cronache di tutto il mondo per i suoi spettacolari salti. Nel 2009 si è lanciato dentro un vulcano attivo nell’estremo est della penisola della Kamchatka e, sempre nello stesso anno, ha saltato dalla cima dell’Ulvetanna, nell’Antartico. Nel
2012 il lancio dallo Shiviling, nell’Himalaya, gli ha permesso di
stabilire il record del mondo con un balzo da un’altitudine di 6.420
metri, lancio che è stato a tutti gli effetti anche il test finale
per eseguire la spettacolare impresa dalla vetta più alta del mondo.
Oltre quattro anni di preparativi prima
del salto, necessari soprattutto per lo sviluppo di una speciale tuta
alare di nuova concezione. Rozov e il suo team, inclusi quattro sherpa e
la troupe di fotografi e cineoperatori, sono stati sull’Himalaya per
tre settimane prima del lancio.
L’ascesa è cominciata dal lato cinese, sulla famosa via nord, dove Rozov ha scelto come luogo del lancio il punto più alto della parete ad un’altitudine di 7.220 metri. Ci sono voluti quattro giorni di arrampicata per raggiungere dal campo base il punto prescelto. Alle 14 e 30 ora locale Rozov ha compiuto il salto con una temperatura di -18 °C e con venti contrari.
Poiché il primo precipizio non è veramente alto, i momenti iniziali
della caduta nell’aria rarefatta sono stati i più critici di tutto il
salto. Rozov ha dovuto aspettare più del solito per passare dalla caduta
libera al volo a causa della scarsa densità dell’aria. Dopo questa
fase, il russo ha volato per circa un minuto alla velocità di 200 km/h
lungo la parete nord per poi atterrare in sicurezza sul ghiacciaio
Rongbuk, ad un’altitudine di 5.950 metri.
“Solo quando sono tornato a casa ho capito quanto lo sforzo fisico e psicologico sia stato intenso per me” ha dichiarato Rozov, padre di tre bambini, appena tornato nella sua casa di Mosca. “Quando
guardi le immagini del salto realizzi che ci è voluto più tempo del
previsto per passare dalla fase di caduta a quella di volo”.
BASE è un acronimo per i luoghi da
dove si eseguono i salti: B sta per buildings (edifici), A per antenne, S
per spans (ad esempio ponti), E per earth (ad esempio dirupi).
di Manuel Giannantonio - duerighe.com
Adolescenti e sport, un rapporto sempre più difficile
Solo il 40% dei ragazzi italiani pratica le due ore di educazione fisica previste dal programma scolastico. E molti abbandonano per l'impossibilità di rispondere ad aspettative elevate
Secondo uno studio effettuato dall'Osservatorio SIP su “Abitudini e stili di vita degli adolescenti italiani”, che indaga annualmente su un campione nazionale di ragazzi che frequentano la terza media, oltre il 60% dei giovani italiani trascorre tra le 10 e 11 ore comodamente seduto. Solo il 40% di loro pratica le due canoniche ore di sport settimanali previste dal programma scolastico delle scuole primarie e secondarie. Poco, troppo poco se si pensa che in questa specifica fascia d’età i ragazzi e le ragazze, per raggiungere uno sviluppo psicofisico armonico e salutare dovrebbero praticare almeno un’ora al giorno di attività motoria. Non necessariamente sportiva o agonistica, sarebbe già sufficiente fare una corsa nel parco, una passeggiata in bicicletta o con il cane, una nuotata in piscina. Un’esigenza oggi ancora più necessaria alla luce degli stili di vita ben poco esemplari dei nostri ragazzi che, proprio intorno a quest’età, sono saldamente al primo posto nella speciale classifica europea riguardante sovrappeso e obesità.
Le cause del "poltronismo" —
Insomma, stiamo assistendo a una vera e propria epidemia di
sedentarietà. Dati che preoccupano non poco i pediatri, in quanto la
sedentarietà è l’anticamera dell’obesità e della sindrome metabolica e
di conseguenza, il principale fattore predisponente delle malattie
croniche cardiovascolari e tumorali di adulti e anziani. Ma perché i
nostri adolescenti non fanno sport? I motivi sono molteplici. Intanto,
certamente non aiuta una cultura sportiva ben poco radicata, in cui si
ritiene che l’ "essere sportivi" coincida con l’ "essere spettatori". La
scuola poi, con le sue due sole ore settimanali di Educazione Fisica
(spesso zero nelle scuole elementari), non aiuta di certo. Nel vecchio
continente peggio di noi solo il Portogallo.
Il "drop-out" —
Ma sembra che il problema maggiore non sia tanto l’accesso allo sport
(le lacune in ambito scolastico sono, infatti, in gran parte compensate
da un efficace attivismo sul territorio delle società sportive) quanto
l’abbandono precoce in età adolescenziale. Una delle principali cause
evidenziate da diversi studi è la disillusione prodotta da aspettative
troppo elevate dell’atleta in erba o dei suoi genitori. Se il ragazzo o
la ragazza si avvicinano allo sport con l’unica ambizione di emergere a
ogni costo e divenire dei campioni, è evidente che difficilmente
proseguiranno l’attività, nel momento in cui si renderanno conto,
ovviamente la maggioranza, che questa possibilità è loro oggettivamente
preclusa. Inoltre, la gioventù di oggi accetta con difficoltà modelli
sportivi del passato, sebbene recente; rifiuta l’agonismo esasperato;
richiede maggiore libertà e spensieratezza; minori regole e impegno. Il
sistema sportivo dovrà quindi adeguarsi a questa nuova realtà,
rinnovandosi e offrendo modelli più divertenti e stimolanti, in grado di
competere con le molteplici offerte di una società profondamente
mutata.
Mabel Bocchi
Gazzetta.it
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