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Verso i mondiali... Il Vangelo del football


​Garrincha conosceva un movimento solo ma lo ripeteva così bene, che sembrava sempre nuovo. Finta, controfinta, poi scatto sulla destra a saltare l’uomo. Inesorabilmente. Eusebio da ragazzo faceva il lustrascarpe e lo chiamavano "ninguem" cioè "nessuno". Con i piedi però disegnava capolavori, un artista del pallone, forse il più grande che il Portogallo abbia avuto. Perché il campo di calcio non inganna, è uno dei pochi posti al mondo dove non conta chi sei o da dove vieni, tantomeno chi ti raccomanda.

Se non hai tecnica, e coraggio, e fame agonistica, la concorrenza ti divora. E invece la storia del prato verde è piena di poverissimi ricchi di talento, di ultimi che diventano primi, di pietre scartate che vengono usate, per così dire, come testata d’angolo. Il riferimento alle Scritture non è casuale, richiama il rapporto con l’Assoluto e, insieme, le radici stesse del "football" dove – sottolinea Gianni Mura – «non è sufficiente sembrare, occorre essere».

Il tema è al centro di un breve ma arguto saggio edito dalla Claudiana. In Bibbia e calcio (pagine 96; euro 9.50), Marco e Tobia Dal Corso, padre e figlio, rispettivamente teologo e studente liceale, approfondiscono affinità e differenze tra la Parola e il mondo del pallone, mettono a confronto l’idea biblica di libertà con il bisogno di giocare, il sogno profetico con l’immaginazione sportiva, il tema dell’ospitalità con la presenza sempre più massiccia di stranieri e oriundi nelle nostre squadre. Il punto di partenza non può che essere la dimensione per così dire liturgica della partita, un rito laico che spesso sconfina nella superstizione, e qualche volta straripa nel cattivo gusto, se non proprio nella blasfemia. Esemplare in questo senso la "canonizzazione" di Diego Armando Maradona, ribattezzato san Gennarmando e portato in processione dai tifosi del Napoli per lo scudetto vinto nel 1987. O forse più semplicemente, quella goliardata non era che la certificazione di come il calcio resti in fondo un gioco, dove le sconfitte, come le vittorie, vengono dimenticate così in fretta che bisogna inventarsi l’inimmaginabile per scolpirle nella memoria. Hai voglia a contare gli scudetti, a illuderti di scrivere la storia con un’azione fenomenale o un gol da cineteca.

Nel mondo del pallone si consuma tutto in un’ora e mezza e ogni partita rappresenta un nuovo inizio, fa storia a sé, è un’altra pagina bianca da scrivere. Detto in altro modo, lo sport, il calcio, educano all’inutilità, che non significa spendersi per cose che non servono, ma recuperare il gusto della bellezza, stare con le persone, non per il vantaggio che ne possiamo trarre, ma in modo libero e creativo. Del resto – scrivono Marco e Tobia Dal Corso – un’immagine religiosa per eccellenza come il Paradiso «è totalmente inutile se messa alla prova dello spirito pratico e tecnologico moderno». Eppure la felicità non la incontri nelle cose che hai, ma nella fatica di conquistarle, nello spirito con cui le usi, nella virata che sai dare alla tua vita quotidiana.

Puoi leggere mille manuali ma poi nel cuore ti resterà la frase di un romanzo, nella memoria l’eco di una poesia, negli occhi un colore, una magia. Quelle, sotto forma di dribbling e serpentine, che hanno reso famoso Gigi Meroni. In lui, nella "farfalla granata" morta a 23 anni appena, è racchiusa l’essenza stessa del calciatore, che per dirla con De Gregori, lo «vedi dal coraggio, dall’altruismo, dalla fantasia». E di nuovo il pensiero torna alla Scrittura. Perché nella Bibbia si è uomini nella misura in cui si è capaci di dialogo con Dio, di gratuità e disinteresse verso l’altro. E coraggio significa lasciarsi guidare dal desiderio ben oltre il bisogno, inseguire la libertà ben oltre la paura, essere consapevoli che le partite, come la vita, si "vincono" solo insieme.

Come in un’orchestra, c’è bisogno di un direttore e di un primo violino, dei fiati come degli ottoni. E allora sarà possibile la sinfonia del calcio totale, quella immaginifica e armoniosa, dell’Olanda disegnata da Rinus Michels negli anni 70, l’Olanda dei Krol e dei Neeskens, guidata in campo da Johan Cruijff perfetto mix di tecnica sopraffina e furore agonistico. La stessa nazionale orange che di lì a poco avrebbe accolto i primi oriundi nati nel Suriname piuttosto che nelle Molucche.

Una specie di avamposto dei nuovi cittadini europei che in Italia sono stati incoronati campioni del mondo con Camoranesi e oggi propongono il bresciano d’importazione Balotelli alla guida dell’attacco. La presenza degli stranieri di casa nostra è la fotografia di una nuova realtà geopolitica e insieme un richiamo ai valori biblici dell’accoglienza e dell’ospitalità, nel segno della ricerca del più indispensabile dei valori inutili. Quello che farà dire alla teologa tedesca Dorothee Solle: «Se dovessi spiegare a un bambino la felicità?. Non gliela spiegherei, gli darei un pallone per farlo giocare».

Riccardo Maccioni - avvenire.it

Per i prossimi 7 ed 8 giugno il Volo Libero Val Comino ha organizzato il terzo raduno di deltaplani e parapendio


Per i prossimi 7 ed 8 giugno il Volo Libero Val Comino ha organizzato il terzo raduno di deltaplani e parapendio che per tradizione passa sotto il nome di "Ciao Caro". Teatro della manifestazione la splendida cornice dei monti della Val Comino, sul versante laziale del Parco Nazionale d'Abruzzo. Per entrambe le giornate centro dell'organizzazione sarà l'atterraggio in località Campo Guerrano nel comune di San Donato V.C. (Frosinone), dove i piloti si ritroveranno verso le ore 9, mentre in piazza Coletti avverranno le procedure di registrazione mezz'ora dopo. Il decollo di questi mezzi privi di motore, che volano sfruttando le correnti ascensionali provocate dall'irraggiamento solare del suolo, avverrà dalla località Tre Ponti a quota 1150 a partire da mezzogiorno. Da qui i piloti, condizioni meteo permettendo, potranno sorvolare la catena delle Mainarde ed il monte Meta, alto 2240 metri e distante circa venti chilometri dal decollo. Alla sera nella piazza centrale del paese è prevista una cena offerta dagli abitanti di San Donato e l'esibizione di un gruppo folcloristico musicale, il sabato, sostituito la domenica sera dalla consegna dei riconoscimenti ai partecipanti. Lo spirito delle due giornate, dedicate alla memoria del pilota Angelo Antonio D'Aguanno, sarà quello dell'amicizia e del volo libero inteso, non solo come volo senza motore, ma anche libero da vincoli competitivi, non potendo classificare come tali le prove d'abilità previste in atterraggio. Lo scorso anno si contarono settanta intervenuti, numero che gli organizzatori si apprestano ad eguagliare, se non battere. Per il trentesimo anno ad Alpe di Siusi in Val Gardena, nella parte occidentale delle Dolomiti, il Deltaclub Schlern di Terlano (Bolzano) organizza per il 21 e 22 giugno la festa della giornata più lunga dell'anno che, condizioni meteo permettendo, si spera sarà favorevole alla pratica del volo libero in deltaplano e parapendio. La manifestazione è pensata come raduno di piloti con contorno di musica live e d.j. Chi vuole può atterrare presso il rifugio Spitz Bühl a quota 1980 metri, oppure raggiungerlo in seggiovia. Qui gran parte dei piloti trascorreranno la notte tra sabato e domenica in attesa dell'alba ed ammirare il fantastico panorama dello Scillar, di Punta Santnere, godere dell'ampia veduta sulla conca di Bolzano, prima di riprendere il volo. Diversamente sarà possibile partecipare alla festa in atterraggio, soggiornare negli alberghi vicini e partecipare a nuovi voli la domenica. 

 Gustavo Vitali Ufficio Stampa FIVL (ASC - CONI) 
http://www.gustavovitali.it/

Montepaschi batte Reggio e va a gara 5

La Montepaschi batte Reggio Emilia 81-85 e porta la serie a gara 5.
Subito 5-0 per la Montepaschi con i canestri di Ortner e Haynes. Kaukenas dalla lunetta segna per i suoi, ma dall’altra parte arrivano i canestri di Carter ed il libero dell’austriaco (1/2): 2-11 a 7’36″. Green allunga il break senese, poi Cervi lo chiude con due punti da sotto. Haynes realizza tre liberi sui tre assegnati; per Reggio va a segno White. Hunter trova il tap in del 6-18 a 4’40″, ma Bell dalla lunetta non sbaglia (3/3). Carter allunga dalla linea della carità, poi White trova un gioco da tre punti. Janning appoggia per il nuovo +10, ma l’ex Sassari e Pesaro accorcia ai liberi. Hunter inchioda altri due punti, ma Bell risponde seguito da Cervi (18-24 a 2′). Carter segna e realizza anche l’aggiuntivo, ma White risponde. Hunter piazza la bimane, seguito da Haynes che trova tre punti dall’arco. Cinciarini segna per i suoi ma arriva un’altra bomba dell’ex Milano. Il 20 reggiano replica dalla lunetta ed il primo quarto si chiude 23-35.
Reggio Emilia torna in campo con un break di 12-0 e pareggia i conti (35-35 a 6’40″). Green chiude il parziale casalingo con due punti ma non realizza l’aggiuntivo. Bell ha la risposta pronta. Nelson riporta avanti i suoi, ma i tre liberi di Filloy vanno a bersaglio e Reggio balza in vantaggio (40-39 a 4’40″). Haynes dalla lunetta segna per il nuovo +1 senese, ma Bell mette un piazzato. L’ex Milano appoggia per il 42-43 e poi va a piazzare la tripla. Filloy replica dall’arco, ma Haynes ha la risposta pronta (45-49 a 2′). White e Kaukenas pareggiano dalla lunetta, poi Bell sul fil di sirena realizza per il 52-49 all’intervallo.
La Grissin Bon trova un break di 7-0 in apertura della terza frazione e vola sul +10 (59-49 dopo 4′). Haynes chiude il parziale reggiano con quattro punti consecutivi, ma Silins trova la tripla del 62-53. La Montepaschi segna dalla lunetta e torna a -3 (62-59 a 3′). Bell trova altri due punti per Reggio, ma è ancora Green a rispondere. Cinciarini segna per i suoi. Carter fa 2/2 , poi Viggiano da tre impatta sul 66-66 a 1′. Il numero 4 senese manda a bersaglio entrambi i liberi assegnati e riporta Siena in vantaggio. La terza frazione si chiude 66-68.
Nelson da sotto apre la quarta frazione di gioco. Cinciarini trova un canestro in acrobazia  e con l’aggiuntivo riporta Reggio sotto di un lunghezza (69-70 a 8’20″). L’azero biancoverde allunga per Siena, ma Cervi risponde dalla lunetta. Kaukenas riporta davanti la Grissin Bon, poi Carter segna per il 73-75 dopo 4′. L’ex senese impatta, poi Cervi piazza la bimane del + 2. Carter segna il 77-78 a 4′ e Nelson allunga da sotto seguito da Haynes che piazza il canestro del 77-83 a 2’11″. Bell con quattro punti riporta Reggio a -2 a pochi secondi al termine. Nelson segna per l’81-85 a 15″ e 82 decimi. E la partita si chiude. Siena espugna il PalaBigi e porta la serie a gara 5.M
fonte: http://www.menssanabasket.it/

Grissin Bon Reggio Emilia - Montepaschi Siena 81-85

Grissin Bon Reggio Emilia - Montepaschi Siena 81-85

Basket, playoff: Pistoia non molla, concede il bis e porta Milano alla 'bella'

PISTOIA – Getta il cuore oltre l’ostacolo Pistoia e può continuare a sognare. La matricola Giorgio Tesi Group porta alla ‘bella’ la corazzata EA7 Emporio Armani Milano nella serie dei quarti di finale di play-off scudetto: i toscani si impongono in gara-4 per 84-82, battono per la seconda volta di seguito l’Olimpia al PalaCarrara e si guadagnano l’accesso a gara-5 di martedi’ al Forum di Assago, che decretera’ la sfidante, in semifinale, del Banco di Sardegna Sassari. Sotto di 16 all’intervallo, i padroni di casa si godono i 50 punti complessivi della coppia Wanamaker-Gibson, mentre l’Olimpia puo’ solo consolarsi per i 28 di Langford.

CUORE E CARATTERE, LA MATRICOLA PISTOIA GUADAGNA LA ‘BELLA’
– La ‘piccola’ Pistoia, che dodici mesi fa di questi tempi festeggiava la promozione, regge il confronto con la corazzata Milano, giocandosela a viso aperto (19-18 il primo tempino per i locali). E non si perde d’animo neppure dopo un secondo quarto da incubo, con appena 7 punti all’attivo e un pesante -16 sul groppone all’intervallo lungo. Al rientro dagli spogliatoi sono trasformati gli uomini di Moretti e, con il pubblico del PalaCarrara autentico sesto uomo in campo, cambiano l’inerzia dell’incontro chiudendo avanti di 3 al 30′ (62-59). Il finale di partita è da cardiopalma, con il canestro di Johnson e l’errore da tre di Samardo Samuels per Milano, errore che consegna la gara in mano alla squadra di Moretti.

BANCHI: “AVEVAMO IN PUGNO LA PARTITA, TROPPI LIBERI CONCESSI NEL 2° TEMPO” -
Mastica amaro al termine Luca Banchi. “Una partita che avevamo in mano, poi ancora l’inizio del terzo periodo e’ stato strano, complice un bonus bruciato in 70 secondi. Occorre dare meriti alla prova balistica degli esterni, il nostro secondo tempo è stato da troppi liberi concessi. Gli episodi hanno avuto un impatto decisivo sull’esito della gara”

PISTOIA-MILANO 84-82

(19-18, 26-42, 62-59)
PISTOIA: Daniel 7, Meini 1, Galanda, Wanamaker 28, Washington 11, Cortese, Evotti ne, Bozzetto ne, Gibson 22, Johnson 15. All. Moretti.
MILANO: Gentile 14, Cerella ne, Melli, Hackett 3, Kangur 3, Langford 28, Samuels 15, Toure’ ne, Wallace 3, Lawal 5, Moss 5, Jerrells 6. All. Banchi.
ARBITRI: Sahin, Baldini, Terreni.
NOTE - Tiri liberi: Pistoia 28/35, Milano 14/25. Tiri da tre: Pistoia 10/22, Milano 12/32. Fallo tecnico a Melli (Milano) al 21’58″, alla panchina di Milano al 25’57″, alla panchina di Pistoia, al 33’03″. Espulsione a Washington (Pistoia) al 32’20″, a Gentile (Milano) al 32’20″. Usciti per falli: Melli (Milano) al 37’00″. Rimbalzi: Pistoia 33, Milano 32. Spettatori: 4.100

repubblica.it

Giro: Aru vince 15/a tappa

ROMA, 25 MAG - Fabio Aru ha vinto per distacco la 15/a tappa del Giro d'Italia da Valdengo a Plan di Montecampione di 225 km. Aru, andato in fuga negli ultimi km, ha preceduto i colombiani Duarte e Quintana poi il francese Rolland. Il colombiano Rigoberto Uran Uran, oggi quinto a 42", mantiene la maglia rosa e ora ha un vantaggio di 1'03" sull'australiano Evans, 1'50" sul polacco Majha e 2'24" proprio su Aru. Domani seconda giornata di riposo
Brescia Oggi