(ANSA) - ROMA - Con un gol per tempo, e dopo avere
rischiato in diverse occasioni la capitolazione, la Juventus ha
battuto il Milan a San Siro, con un gol per tempo. Al 44'
sblocca il risultato lo spagnolo Llorente, nella ripresa dopo
22' raddoppia con un gran gol l'argentino Tevez, che diventa il
nuovo capocannoniere della Serie A, a 15 centri. Superato lo
sfortunato Giuseppe Rossi. Per la Juve un grosso passo avanti in
prospettiva scudetto.
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Juve non teme nessuno, a San Siro per vincere
(LaPresse) - "Noi non abbiamo paura di nessuno. È vero che il Milan è
una buona squadra: con Seedorf ora stanno cominciando a migliorare e
vogliono batterci, perché noi siamo la squadra battere. Ma noi
conosciamo l'importanza di questa partita: l'obiettivo è la conquista
del campionato e allora vogliamo vincere a San Siro". Così l'attaccante
della Juventus Fernando Llorente in un'intervista rilasciata a 'Sport
Mediaset XXL' ha presentato la gara di domani sera con il Milan. "Il suo
segreto è il lavoro, nient'altro. Ha una grande esperienza anche da
giocatore, ma si è creato uno stile e un'idea di calcio tutta sua - ha
aggiunto il giocatore spagnolo parlando del suo tecnico Antonio Conte -
Mi ha sorpreso molto, è un grandissimo allenatore: nel poco tempo che ho
passato con lui ho imparato tante cose e sono contento di averlo.
All'inizio ho dovuto lavorare molto, assimilare il gioco della squadra,
ma è stato giusto". In chiusura, una battuta sulla nazionale e sulla
possibilità di far parte della spedizione spagnola al Mondiale in
Brasile. ""Manca ancora tanto all'inizio dei Mondiali - ha evidenziato
Llorente - Può succedere ancora di tutto, ma io devo pensare solo a fare
bene con la Juve, che in questo momento è la cosa più importante".
Calcio, da oggi è possibile giocare col turbante
Giocare
al calcio indossando l'hijab o un turbante da oggi si può. Come dire
che la confederazione calcistica dell'Asia (Afc) e la comunità Sikh del
Canada hanno vinto le rispettive battaglie dopo l'annuncio fatto oggi
dal segretario generale della Fifa Jerome Valcke, al termine della
riunione dell'International Board (Ifab) a Zurigo.
Per prima si era mossa la federazione asiatica, per chiedere l'abolizione dello hijab, dopo il caso (nel novembre 2011) delle ragazze iraniane escluse dalle qualificazioni per l'Olimpiade di Londra 2012 per il rifiuto di togliersi il velo prima di giocare contro la Giordania. Era arrivata la sconfitta per 3-0 a tavolino e la conseguente eliminazione.
Affermando che lo hijab non è pericoloso e che "deve essere consentito a tutti di giocare al calcio, a prescindere dal credo religioso", l'Afc aveva chiesto l'abolizione del divieto e un periodo di prova (concesso). Successivamente, l'anno scorso, c'era stato il caso di una squadra, interamente formata da giocatori di etnia Sikh, a cui era stato impedito di giocare un torneo in Canada, perché nessuno di loro aveva voluto togliersi il turbante. Allora la richiesta di abolizione del divieto di coprirsi il capo era stata estesa anche al settore maschile.
Ora l'International Board (Ifab), e quindi la Fifa, ha stabilito che "i calciatori possano giocare con il capo coperto", come ha detto Valcke, e al più presto una circolare esplicativa verrà inviata a tutte le federazione calcistiche nazionali. Veli e turbanti dovranno comunque essere conformi alle divise indossate dai giocatori e non essere d'intralcio o pericolo per gli avversari. Non potranno nemmeno formare un solo 'pezzo' con le maglie, da cui dovranno quindi essere staccati (vietati, in pratica, i cappucci come si sono visti nell'atletica). Valcke ha anche tenuto a precisare che, dopo il periodo di prova, l'Ifab ha ritenuto che l'abolizione del No al velo, e anche ai turbanti (usati da tantissimi anni nell'hockey prato senza che ci siano stati problemi), possa essere 'istituzionalizzata'.
Per prima si era mossa la federazione asiatica, per chiedere l'abolizione dello hijab, dopo il caso (nel novembre 2011) delle ragazze iraniane escluse dalle qualificazioni per l'Olimpiade di Londra 2012 per il rifiuto di togliersi il velo prima di giocare contro la Giordania. Era arrivata la sconfitta per 3-0 a tavolino e la conseguente eliminazione.
Affermando che lo hijab non è pericoloso e che "deve essere consentito a tutti di giocare al calcio, a prescindere dal credo religioso", l'Afc aveva chiesto l'abolizione del divieto e un periodo di prova (concesso). Successivamente, l'anno scorso, c'era stato il caso di una squadra, interamente formata da giocatori di etnia Sikh, a cui era stato impedito di giocare un torneo in Canada, perché nessuno di loro aveva voluto togliersi il turbante. Allora la richiesta di abolizione del divieto di coprirsi il capo era stata estesa anche al settore maschile.
Ora l'International Board (Ifab), e quindi la Fifa, ha stabilito che "i calciatori possano giocare con il capo coperto", come ha detto Valcke, e al più presto una circolare esplicativa verrà inviata a tutte le federazione calcistiche nazionali. Veli e turbanti dovranno comunque essere conformi alle divise indossate dai giocatori e non essere d'intralcio o pericolo per gli avversari. Non potranno nemmeno formare un solo 'pezzo' con le maglie, da cui dovranno quindi essere staccati (vietati, in pratica, i cappucci come si sono visti nell'atletica). Valcke ha anche tenuto a precisare che, dopo il periodo di prova, l'Ifab ha ritenuto che l'abolizione del No al velo, e anche ai turbanti (usati da tantissimi anni nell'hockey prato senza che ci siano stati problemi), possa essere 'istituzionalizzata'.
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