Sandro Crovetti, grande esperto del mondo della palla a spicchi e già
general manager di diverse società di serie A e LegaDue, analizza la
stagione della Trenkwalder nonché la prospettiva di un ritorno del club
cittadino in Europa.
La Pallacanestro Reggiana pare interessata a disputare una coppa europea. quale è il suo parere?
«Per
potere accedere ad una competizione europea credo che la società dovrà
aspettare la fine del campionato e verificare se vi siano state rinunce
in tal senso da parte di squadre che la hanno preceduta in classifica.
Personalmente, se esistessero i presupposti, mi iscriverei di corsa».
Per quali motivi?
«Ai
giocatori farebbe solo bene, non è pensabile mantenere la
concentrazione giocando una gara ogni sette giorni mentre nel tuo
campionato ci sono squadre che possono sfruttare anche un impegno
infrasettimanale per amalgamare schemi e fare ruotare tutti i giocatori.
La squadra reggiana ha alle spalle una società solida economicamente ed
uno staff dirigenziale molto professionale, ingredienti fondamentali
per partecipare ad una coppa. Loro sicuramente sapranno già come
muoversi».
Lei come si muoverebbe?
«Il mio consiglio è
di ampliare la rosa con almeno un giocatore titolare in più.
Partecipare ad una coppa può significare andare a giocare in Siberia,
tornare a Reggio e partire subito, che so, per Brindisi. Si viaggerà
molto e bisogna avere un organico attrezzato perché il rischio è perdere
posizioni importanti in campionato».
Vale la pena, provarci?
«Nel
complesso questa scelta avrebbe molti risvolti positivi: sia per la
tifoseria che già in passato ha dimostrato di apprezzare la Coppa Korac e
l'Uleb Cup; sia per la squadra che aveva ottenuto risultati positivi.
Poi è bene non dimenticare l'aspetto tecnico, quando si farà il mercato
per i giocatori esteri, ma anche gli italiani stessi, sarà un bel
biglietto da visita mostrare l'iscrizione ad una competizione
continentale. I giocatori vanno presi di qualità per essere competitivi
in entrambi i tornei e loro tendono a scegliere sempre palcoscenici
continentali».
I tifosi saranno costretti a migrare a Modena per vedere le partite di Coppa?
«No,
ci sono disposizioni particolari sulle capienze solo per l'Eurolega; le
gare delle altre competizioni verrebbero giocate a Reggio».
Come definisce la stagione appena terminata dalla Trenkwalder?
«Eccezionale,
di gran lunga al di sopra delle aspettative di tutti. Stupenda anche
la tifoseria che col palasport sempre pieno ha dato dimostrazione di
tutto l'attaccamento che la città ha nei confronti di questo sport e
soprattutto di questa società».
La parola scudetto, a Reggio Emilia, è fuori luogo?
«Bisogna
fare un progetto diverso. Reggio in quanto piazza storica del basket e
come società affermata può ambire ad un risultato così alto ma bisogna
investire molti soldi su giocatori esperti oltre a saper sfruttare al
meglio i giovani emergenti in casa. Credo che la prossima stagione
l'obiettivo iniziale sarà ancora la salvezza però nulla vieta di pensare
o sperare che alla fine possa andare addirittura meglio di quest'anno».
Chi lo vince questo campionato?
«In
questo preciso momento vedo meglio Siena rispetto alle altre tre; per
tanti motivi. Se mi chiedere di fare dei pronostici dico 24% Varese,
Roma e Cantù; 28% Siena».
Da grande uomo di basket, ci fa il punto sulla situazione italiana di questo sport?
«Ci
sono molte difficoltà economiche che rispecchiano quella la crisi della
società civile, pochi soldi dagli sponsor, poche entrate in generale
per i club, quindi non sempre è facile muoversi. Se togliamo l'aspetto
economico il basket in Italia è vivo più che mai: anche quest'anno sono
emersi giovani importanti, penso a Datome che secondo me è pronto per
l'Nba. Ed i palazzetti sono sempre pieni, c'è un seguito importante in
tutte le città, da Brindisi a Caserta, passando per Avellino per finire
in tutte le piazze storicheZ.
Tra poco inizierà l'Europeo, sarà dura per l'Italia tornare subito a grandi livelli?
«Peccato
per Gallinari che non ci sarà ma io non sono così pessimista. Il
problema sarà passare il girone preliminare, ce n’è capitato uno di
ferro con Russia, Grecia e Turchia. Probabilmente vedremo all'opera
anche il play della Pallacanestro Reggiana, Cinciarini, magari potrebbe
essere aggregato al gruppo iniziale anche Cervi. Penso che la Nazionale
abbia dei punti forti su cui costruire qualcosa di buono già da questi
Europei in Slovenia».
Per lei c'è qualcosa di nuovo in cantiere?
«Per ora solo chiacchiere, quando inizierà il mercato dei manager vedrò e valuterò quello che mi verrà proposto».
Juri Panciroli
fonte: http://gazzettadireggio.gelocal.it/sport/2013/05/29/news/una-coppa-europea-farebbe-crescere-reggio-1.7157632