REGGIO. A conti fatti è difficile dire a chi questo 2-2 stia meglio. Tutte e due potevano vincere ma anche perdere. Di certo le emozioni non sono mancate: quattro gol (di cui tre strepitosi), due rigori falliti, due espulsioni e un mare di ammonizioni che hanno fatto salire il tasso di nervosismo. Insomma un godibilissimo mix di emozioni calcistiche miscelate in 94 minuti per i quasi 9 mila spettatori. Pur incappando nel primo pareggio stagionale, quella dei neroverdi resta una signora classifica anche se il Sassuolo, squadra pazza per antonomasia, contro l’Atalanta ci ha messo una robusta dose di autolesionismo. A partire dal rigore che al 6’ Sansone si è fatto respingere da Sportiello, passando per lo sciagurato disimpegno di Peluso diventato l’assist vincente per l’1-2 di Pinilla al 33’ - che in precedenza (13’) era andato a segno con una spettacolare rovesciata - finendo con la sciocca espulsione di Vrsaljko(due gialli nel giro di pochissimi minuti) con rigore regalato a Moralez. A salvare capra e cavoli ci ha pensato Consigli, che evidentemente ricorda ancora bene come calcia dal dischetto l’ex compagno di squadra.
Troppe disattenzioni
Lo stesso Di Francesco ha sottolineato i troppi errori della sua squadra, soprattutto a livello individuale, che hanno impedito al Sassuolo di essere sì pazzo ma anche vincente. Il resto dei rimpianti è legato al fatto di non aver saputo sfruttare il lungo minutaggio in superiorità numerica. Il tecnico le ha provate tutte, cambiando le punte, sbilanciando la squadra ma, più che andare vicino al 3-2, i neroverdi hanno rischiato di perdere la partita. La sciocchezza di Vrsaljko – anche se l’azione era viziata da un fallo a centrocampo – poteva costare carissima. L’episodio del rigore parato da Consigli a Moralez all’86’ toglie un po’ di rimpianto al Sassuolo rendendo più digeribile un 2-2 che mantiene Magnanelli e compagni nei quartieri nobilissimi della classifica, allungando la striscia positiva che parte dalle ultime cinque giornate della scorsa stagione.
Esame di maturità
Il Sassuolo ha superato o no l’esame di maturità? L’Atalanta si è confermata un cliente scomodo, in ottima forma, col quale pareggiare ci sta. E’ chiaro che l’ottimo inizio di stagione ha inevitabilmente aumentato le aspettative intorno alla squadra, testimoniate anche da qualche mugugno che dalla tribuna ha accompagnato gli errori dei neroverdi. Il Sassuolo ha dimostrato di non aver perso il suo spirito da provinciale, giocando una gara generosa votata all’attacco e impreziosita dagli eurogol di Magnanelli (22’) e Floro Flores (40’). Peccato che i già citati svarioni individuali siano costati vittoria e primato a punteggio pieno, tutto materiale sul quale mister Di Francesco dovrà riflettere in settimana. Così come bisognerà trovare contromisure all’endemica difficoltà del Sassuolo, palesata nella ripresa, di perforare difese schierate. Comunque sia, nonostante l’assenza di Berardi, la squadra sta confermandosi all’altezza della situazione, forte di un’identità tattica e caratteriale ben precisa. Dove potrà arrivare questo Sassuolo lo dirà solo il campo. Certamente nessuno si è montato la testa.
Dilemma amletico e l’arbitro
Eccovi uno dei tanti dilemmi del calcio: le partite con tanti gol sono uno spot del pallone o un manifesto degli errori difensivi? Sassuolo-Atalanta è stata entrambe le cose, più divertente per i tifosi super partes che per Di Francesco e Reja. Chi ha contribuito a mettere pepe è stato l’arbitro Mariani al quale, entrambi i tecnici, non le hanno mandate a dire. La sua direzione è stata a due facce: ha azzeccato le decisioni sugli episodi importanti (i rigori c’erano così come le espulsioni di Pinilla e Vrsaljko) ma nella gestione complessiva della partita non ha convinto affatto. Troppi cartellini in una gara dura ma non cattiva e atteggiamenti che hanno finito per innervosire i giocatori.
Rigorista a chi?
A fine partita a tener banco è stata soprattutto la querelle legata ai rigori. In casa neroverde, in assenza di Berardi, i tiratori designati sono Floro Flores e Sansone e - parole di Di Francesco “ha calciato chi se l’è sentita”. Per quanto
riguarda l’Atalanta i rigoristi titolari Gomez e Pinilla non erano più in campo, il terzo della lista è Moralez. “Non ho altri tiratori” – ha spiegato Reja - “al limite poteva calciarlo Monachello, dal dischetto è bravo ma era appena entrato...”.Gazzetta di Modena