Lo sport fa bene, anche allo studio. I ragazzi che praticano infatti
piu' di 2 ore di attivita' fisica in orario extrascolastico alla
settimana hanno stili di vita piu' sani e vanno meglio a scuola. A dirlo
sono i dati dell'Osservatorio della Societa' italiana di pediatria
(Sip), presentati in occasione del 69/mo Congresso nazionale della
Societa' apertosi oggi a Bologna, che sfatano il luogo comune secondo
cui sport e studio non andrebbero d'accordo.
Sono infatti proprio gli 'sportivi' ad avere un rendimento scolastico
migliore rispetto ai 'sedentari': cosi', dichiara di ''andare bene a
scuola'' il 56,5% dei primi contro il 40,3% dei secondi. E questo
dedicando allo studio quotidiano un numero di ore pressoche'
confrontabile. Ma c'e' di piu': gli 'sportivi' sono anche lettori di
libri non scolastici piu' accaniti. Praticare sport, inoltre,
sembra innescare, nelle abitudini di vita degli adolescenti, un
importante circolo virtuoso. A partire dalle abitudini alimentari: a
dichiarare di avere, ad esempio, un'alimentazione molto variata e' il
50,2% degli 'sportivi' (ovvero coloro che praticano piu' di 2 ore alla
settimana di sport oltre quello fatto a scuola) contro il 40% dei
'sedentari' (quelli che non praticano alcuna attivita' fisico-sportiva
extrascolastica).
Eppure, secondo i dati 2012 dell'Osservatorio SIP su 'Abitudini e stili
di vita degli adolescenti italiani', quasi il 40% degli adolescenti
nella fascia d'eta' 13-14 anni non pratica alcuna attivita' sportiva
(oltre alle 2 ore settimanali previste dal calendario scolastico), o la
pratica per meno di due ore alla settimana. E la percentuale sale al
44% per quanto riguarda le ragazze. Troppo poco, secondo
Giovanni Corsello, presidente della Sip, che precisa: ''Un adolescente,
in questa fascia d'eta', dovrebbe praticare almeno un'ora al giorno di
attivita' fisico-sportiva, che non significa necessariamente attivita'
agonistica, ma puo' essere anche solo correre in un parco. Un'esigenza
connaturata alla fase di sviluppo, ma che oggi diventa ancora piu'
necessaria considerando sia lo stile di vita troppo sedentario dei
nostri ragazzi, sia le abitudini alimentari non corrette''. (ANSA).