Sport Land News: Italia, faticosa vittoria alla “prima” di Prandelli

Italia, faticosa vittoria alla “prima” di Prandelli

Si vince, e per il momento bisogna accontentarsi di questo. L’Italia di Prandelli supera 2-1 l’Estonia a Tallinn nell’esordio delle qualificazioni ad Euro 2012 ma i brividi durano un’ora: giusto il tempo di andare sotto 0-1 e recuperare nella ripresa, tra 15’ e 18’, con due gol di Cassano e Bonucci su calcio d’angolo. Per lo spettacolo, ripassare più avanti, forse. La parola d’ordine del nuovo corso prandelliano è “qualità”. Alla Le Coq Arena ci sono tutti i piedi buoni disponibili, cioè pochi, visto che Balotelli è infortunato. Pirlo liaveva chiamatiaraccoltaeil ct cuce intorno al suo registauna mediana con De Rossi e Montolivo. Ai tre il compito di innescare Pepe sulla destra e Cassano, sempre pronto a svariare alle spalle del mobile Pazzini. I gemelli del gol doriani si trovano con discreta facilità ma l’unico frutto è un diagonale poco preciso del centravanti, respinto da Pareiko. La prima vera emozione arriva alla mezzora, e non è una buona notizia per l’Italia. Punizione dai 25 metri di Vassilijev, la palla rimbalza nei pressi della linea di porta, Sirigu ribatte goffamente, Zenjov è più lesto di Cassani e firma l’1-0. L’incubo sudafricano prende di nuovo forma: ancora uno sconosciuto a far tremare gli azzurri (al Mondiale fu lo slovacco Vittek, in Estonia il 21enne “bomber” degli ucraini del Karpaty Lviv), ancora una disattenzione del portiere (Marchetti come il guardiano del Palermo, entrambi semi-debuttanti), ancora una mezza umiliazione.
RISCOSSA. La reazione questa volta c’è e passa ancora per i piedi di Pazzini (altro diagonale parato dal numero uno baltico) e Cassano (destro dal limite, fuori di poco). L’impressione, però, è che agli uomini di Prandelli ancora manchino, più che organizzazione, personalità e sicurezza. Tutto logico, senonfosse che gli avversari sono 94esimi nel ranking Fifa. Se lo scialbo 0-1 al debutto agostano nell’amichevole di Londra contro la Costa d’Avorio era stato accolto con beneficio d’inventario, dalla prima ufficiale nelle qualificazioni europee è lecito aspettarsi di più. I numeri, tra l’altro, fanno paura: nelle ultime 8 occasioni in cui la Nazionale è passata in svantaggio, 7 volte è finita con una sconfitta. E poi c’è la maledizione-vittoria: l’ultima risale al novembre 2009, 1-0 alla Svezia. Da allora, 4 pareggi e 3 ko. L’inizio della ripresa non regala altra musica. Al 3’ Puri ha spazio e lascia partire dalla lunetta un gran mancino: a Sirigu battuto, il pallone scheggia la traversa. Prandelli chiede ai suoi di allargare il gioco, dare ossigeno alla manovra. Il guaio è che Molinaro sul fondo ci va ma non riesce a mettere in mezzo un solo cross decente, mentre Cassani rinuncia a priori a spingere, rintanandosi nella propria metà campo. E davanti a lui, Pepe non fa molto di più né di meglio. Con queste carenze, anche i cervelli Pirlo e Montolivo vanno in confusione. Al 14’ Prandelli cambia: dentro Quagliarella, fuori proprio Pepe. Pochi secondi dopo arriva il pari in uno dei pochi modi possibili, su calcio piazzato: corner dalla destra di Pirlo, difesa estone in vacanza e Cassano, fin qui troppo alterno, inzucca di potenza.
CESARE FESTEGGIA. Con due punte pure (quasi tre) e soprattutto un buon carico di fiducia ritrovata, l’Italia spinge alla ricerca del 2-1. Detto fatto: altro calcio d’angolo, stavolta da sinistra, battuta bassa prolungata di tacco da Fantantonio e Bonucci insacca da due passi. È il 18’ e perlomeno la notte baltica emette un verdetto: sulle palle inattive l’Italia funziona. Non altrettanto si può dire del servizio sicurezza dello stadio, che lascia spazio ad un imprevisto siparietto: un simpatico invasore di campo, con tanto di mantella e bandierine estoni, ha tempo di farsi 40 metri di corsa e cercare di segnare a Sirigu prima di venire placcato da due energumeni in divisa. Finisce così, dopo un paio di spaventi nell’area italiana, ed è la prima vittoria del ciclo Prandelli: «I ragazzi nell’intervallo erano sfiduciati, siamo stati bravi a reagire». Intanto la Serbia, nostra principale avversaria nel girone C, ha svolto il suo compitino asfaltando 3-0 a domicilio Far Oer. Martedì toccherà agli azzurri fare i conti con il “ma - terasso” del gruppo. (libero)