da Avvenire
Un urlo liberatorio dritto in faccia alla curva dello stadio San Paolo e a tutta Italia, subito dopo aver effettuato il lancio che la porta in cima alla classifica della finale del lancio del disco alle Universiadi di Napoli e che le varrà alla fine l’oro. Un urlo che si scioglierà in un sorriso a 32 denti nel corso della cerimonia di premiazione, tra gli applausi e i cori di incitamento del pubblico napoletano, degli atleti e delle delegazioni giunte da ogni parte del mondo per i Giochi universitari.
Ha il sapore della rivincita l’oro nel lancio del disco di Daisy Osakue, la 23enne atleta italiana di origini nigeriane che l’estate scorsa era conosciuta solo per essere una promessa dell’atletica leggera italiana cheaveva subito il lancio di un uovo in un occhio nella sua Moncalieri, la città in provincia di Torino nella quale è cresciuta con i genitori emigrati dalla Nigeria. La foto con l’occhio gonfio e lacrimante fece il giro dei giornali e dei social. Subito si cominciò a parlare di aggressione a sfondo razzista: già altri episodi di intolleranza razziale avevano colpito il Paese in quel periodo. In realtà, l’odio razziale venne poi escluso dagli inquirenti, ma si trattò comunque di una pessima goliardata ad opera di tre ragazzi a bordo di un’auto in corsa. Fatto sta che quell'episodio ha segnato duramente la vita e la carriera dell’atleta italiana, che rischiò di saltare gli Europei di atletica di Berlino, ai quali tuttavia riuscì a partecipare, arrivando quinta, a soli dieci giorni dall'aggressione. Sembra proprio che, da quell'episodio, Daisy sia uscita più che rafforzata: dopo il buon risultato di Berlino, il 2019 è l’anno della svolta per l’atleta di origini nigeriane, che studia Criminologia alla Angelo State University, negli Stati Uniti. Il 15 marzo, ad Abilene, Texas, sfonda per la prima volta il muro dei 60 metri con un lancio di 60,04 metri. Quindici giorni più tardi migliora il suo record (60,13 m). Ma è il 25 aprile che, nel corso del meeting Oliver Jackson Twilight Open 2019, sempre ad Abilene, supera di oltre 1 metro e mezzo il suo primato portandolo a 61,35 metri, migliorato di ben 34 centimetri nella serata magica del San Paolo.
Tutto in un anno: una crescita spaventosa che ha il sapore della rivalsa personale. Grazie al suo nuovo record di 61,69 metri, la 23enne piemontese ha avuto la meglio sulla temuta tedesca Claudine Vita e sulla lituana Zarankaite. Si tratta della settima misura italiana di tutti i tempi: le prime sei appartengono alla primatista nazionale Agnese Maffeis, che detiene il record di 63,66 metri risalente al 1996. E ormai non è un mistero che il prossimo obiettivo di Daisy sia proprio attaccare i record di Maffeis. Potrà farlo a settembre ai Mondiali di Doha, in Qatar, visto che col nuovo record personale ha superato per la seconda volta la misura richiesta per parteciparvi. Per il momento l’atleta italiana si gode la vittoria ai Giochi napoletani e pubblica sul suo profilo Facebook il video che ritrae il suo lancio e la cerimonia di premiazione, durante la quale ascolta entusiasta l’inno del Paese di cui è diventata cittadina solo nel 2014, pur avendoci vissuto sempre. Prima del Qatar ci sono i campionati italiani a Bressanone a fine luglio e la coppa Europa ad agosto in Polonia. Ma Daisy ha un altro sogno: la partecipazione ai Giochi olimpici di Tokyo 2020.