Dallo hijab ai tatuaggi e il piercing. In due anni la metamorfosi di Salwa Eid Naser, da ieri vicecampionessa del mondo dei 400 metri, è stata impressionante. E il podio dei 400 ai mondiali d'atletica è un po' una vittoria di tutte le donne. Dall'atletica al judo, per le atlete di molti paesi arabi scendere in campo senza coprire i capelli è stato quasi sempre impossibile. Non a caso, l'immagine simbolo di Rio 2016 fu la coppia di egiziane del beach volley che saltava sulla sabbia di Copacabana col burkini, faccia a faccia con le loro rivali in costumi molto meno castigati. Ma in 400 metri, Salwa Eid Naser ha fatto compiere allo sport mondiale un salto in avanti.
Nigeriana di nascita e da parte di madre, 19 anni e iridata junior due anni fa, la ragazza vive in Bahrain, paese di suo padre, da quando era bambina e corre con i colori biancorossi del paese arabo. In Nigeria ancora non si danno pace per questa scelta; intanto lei, quando vinse i Mondiali junior di due anni fa mostrando già cosa avrebbe potuto fare 'da grande', si presentò in pista e gareggio con una tuta con tanto di hijab elastico che le copriva i capelli e maniche lunghe. A Rio era gia' andata diversamente, l'hijab era rimasto nello spogliatoio, ma Naser era troppo giovane per poter raggiungere il podio e le luci della ribalta.
La scorsa notte, invece, la piccola grande rivoluzione si e' completata: Salwa Eid Naser si è dimostrata velocissima anche nel suo primo mondiale 'vero' conquistando un argento dopo aver gareggiato in canottiera, capelli (corti) scoperti, ed esibendo un piercing sul naso e un tatuaggio sulla spalla sinistra. Insomma una metamorfosi totale, sulla quale Ebelechukwu Agbapuonwu, il suo nome da nigeriana, non si è voluta soffermare nelle dichiarazioni del post-gara.