La prima partita tra Acea Roma e Montepaschi Siena gestita tecnicamente come una gara di parrocchia
di Andrea Soglio
Premessa: i playoff del campionato di basket di quest'anno
sono stati davvero un successo. Palazzetti esauriti, record di ascolti
in tv dove ogni sera c'è una partita in diretta. GAre e serie
tiratissime, ampio spazio sui giornali. Insomma, un'onda, uno tsunami di
spettacolo e pubblicità che bisognava sfruttare al massimo con la
finale tra Acea Roma e Montepaschi Siena per far fare un salto di qualità ad uno degli sport più praticati d'Italia ma tra i peggo gestiti, venduti e considerati.
Ed invece. Invece il basket decide di suicidarsi, in diretta tv, sul più bello. I fatti:
L'Acea Roma ha scelto come campo di gara il Pala Tiziano. Molto più piccolo del Palaeur, ma più caldo (dal punto di vista del tifo) e poi, visto com'è andata la post season dei capitolini, porta bene...
Così
ecco il disastro. Al rientro dall'intervallo il tabellone elettronico
si rompe. Soprattutto non funziona il conto alla rovescia dei 24
secondi. Uno strumento VITALE nella pallacanestro tanto che è
obbligatorio dalla serie C in su. Senza, siamo ai livelli di basket
amatoriale o parrocchiale.
Proprio quello che si è visto ieri al
Pala Tiziano con il conteggio fatto con dei cartelli di legno e gli
assistenti delle due panchine ad urlare un loro personalissimo conto
alla rovescia ad ogni azione. Insomma, le comiche. E meno male che la
partita è stata vinta da Siena in maniera netta ed indiscutibile. Ve le
immaginate le polemiche in caso di arrivo in volata?
Insomma, la
prima partita delle finali è stata falsata e gestita come una roba da
torneo dei bar, sotto tutti i punti di vista. Chi fosse convinto del
contrario (perché in lega, alla federazione e nelle società ci sarà
qualcuno che la pensa davvero così) si guardi cosa succedeva negli Stati
Uniti poche ore dopo la sirena di Roma. A San Antonio gli Spurs hanno giocato gara 3 delle nba finals contro i Miami Heat.
Guardate lo show prima, durante e dopo la partita, l'inquadrature della
tv, il palazzetto, il pubblico. Uno spettacolo, uno spot.
Noi, non ci resta che piangere.
ps.
Ad Ottobre il commissioner Nba, David Stern, rispose così alla domanda
di un cronista sul perché l'NBA aveva scelto di giocare in Inghilterra,
Francia e Spagna, saltando l'Italia: "Perché in Italia non ci sono strutture all'altezza dei nostri standard..."
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